Schiava ma libera parte 3

di
genere
dominazione


Cominciai il pompino e mi accorsi di vedermi riflessa nello specchio.
il fatto di pensare a mio marito mi dava una sorta di senso di colpa misto ad eccitazione, era come se mi piaceva punirlo per gli anni di quel sesso che non era sesso, del suo pene piccolo che non mi faceva godere.
Si volevo punirlo, punirlo godendo come una vera donna, mi vidi nello specchio, bella nuda in ginocchio con i miei tacchi preferiti con questo pene e le mie mani dietro la schiena, che scena fantastica! Mi sentii una dea! Mi bagnai al solo vedermi!
Alessandro mi mise una mano sulla testa e comincio a spingere, quasi come se si rendesse conto della mia voglia di cornificare quello stronzo..
Cominciai a darci dentro, cercando di infilarmi il suo pene duro come una pietra e bello grande il più in profondità possibile, e succhiando come una pazza.
il suo pene in bocca e gola era bollente, non vedevo l’ora che mi sborrasse dentro, volevo quel nettare, doveva essere mio, dovevo farlo godere d’altronde era il mio padrone.
La gola comincio a farmi male, il trucco colava con le mie lacrime, la saliva usciva a in grande quantità e schiumava, i miei versi erano una cosa mai sentita.
Alessandro godeva come un pazzo, teneva la mia testa fra le sue mani come un giocattolo e la spingeva su e giù finché non venne.
La sua sborra calda riempi da prima la gola e poi la bocca, mischiandosi alla mia saliva che colava sulle sue gambe e sulla poltrona. Mi parti un conato ma Alessandro mi trattenne la testa sul suo cazzo finché non finì tutte le ultime spinte. Mi lasciò e caddi quasi a terra, ebbi un leggero rigurgito sul tappeto, d’altronde non avevo mai fatto una cosa del genere e mai mi sarei aspettata ciò. Mi piacque tantissimo.
Guardai la scena che si presentava davanti a me, Alessandro con le gambe e la zona del pene completamente inzuppata dalla mia salvia schiumosa mista a sperma, io riflessa nello specchio una maschera di trucco colato dai occhi e rossetto sgualcito, tacchi a spillo.
Sembravo una escort, una di quelle di alto livello.
Wow sono io, si sono proprio io!
- che fai lì imbambolata? Mi disse Alessandro
Non ebbi il tempo di rispondere che continuò:
- ora pulisci, pulisci tutto quanto, non voglio più vedere una goccia!
credevo intendesse con un asciugamano perciò mi alzai per dirigermi al bagno.
- che fai? No, con la bocca! Subito! Con la bocca e ingoi tutto!
- si padrone, scusa.
Mi rimisi in ginocchio e iniziai a pulire, leccare e ingerire. Dopo le prime iniziò a piacermi, erano i suoi succhi con la mia salvia, i nostri liquidi mischiati.
La cosa mi intrigò, cominciai con le dita a raccogliere il liquido schiumoso e appiccicoso ci giocavo e me le mettevo in bocca, prima di ingoiare gli mostravo da vera schiava tutto il liquido nella mia bocca, sorridevo e lentamente deglutivo non togliendo mai lo sguardo dai suoi occhi.
Leccavo tutto mi succhiavo le dita, mi piaceva, i nostri gusti, tutto, io suo odore.
Quando finì di pulitore tutto per bene un po’ mi dispiacque, ne volevo ancora.
- che brava la mia schiava troia, oggi hai scoperto un lato di te che non conoscevi, ma non preoccuparti, è solo l’inizio. Disse Alessandro.
- Ora andrai a casa dal tuo maritino e senza sciacquati la bocca lo bacerai, appassionatamente.
Già, sarei comunque dovuta tornare a casa dopo una notte di sesso senza freni e regole, e ora avevo un padrone.
- si padrone, farò questo ed altro
- brava ora vai che ho bisogno di riposare
Mi alzai, mi sentivo stanca ma leggera, quasi volare, tutta bagnata di sperma, saliva, i miei umori. Mi piaceva.
Mi feci una doccia e mi diressi a casa.
Mi sentivo leggera, come da ragazzini quando non si hanno incombenze, obblighi e impegni.

Continua…
scritto il
2025-08-21
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