Calore Sudamericano – Il Paradiso di Gis & Nicole”
di
Angelo B
genere
orge
Cartagena.
La camera d’albergo si affacciava sull’oceano, ma nessuno di noi stava guardando il panorama.
Nicole era già in ginocchio, nuda, con la bocca aperta e la figa fradicia. I suoi occhi da puttanella affamata erano fissi sul mio cazzo duro.
— «Fammi sentire quanto ti sono mancata… voglio ingoiartelo tutto…»
Sul letto, Gis — incinta, nuda, con il culo pieno e le tette gonfie di latte — si toccava guardandoci. La sua voce era bassa, autoritaria:
— «Nicole… fallo bene. Lui è nostro. E tu lo prepari per me.»
Nicole mi prese in bocca con un gemito, affondando lentamente, stringendo le labbra sulla pelle, facendo gocciolare saliva mentre si muoveva su e giù. La sua lingua era una condanna dolce.
Le presi i capelli e le spinsi il cazzo in gola. Lei ansimava, gemeva, si masturbava con due dita, la figa già pronta a schizzare.
— «Sborra… voglio sentirtelo caldo in gola…»
E lo feci. Un’esplosione. Un getto violento. Nicole ingoiò tutto e sorrise leccandosi le labbra.
— «Ora tocca a lei, vero?»
Mi voltai verso Gis.
La sua figa era aperta, gonfia, grondante. Le leccai ogni centimetro. Le infilai la lingua dentro mentre lei si contorceva.
— «Adesso scopami. Vienimi dentro. Riempimi tutta…»
Glielo infilai tutto in un colpo solo.
Il suo culo tremava, le sue mani mi artigliavano.
Nicole ci guardava, si leccava le dita, si toccava la figa.
— «Scopala come sai fare… voglio sentirla urlare mentre la sborri tutta…»
E così fu. Mi venne da urlare.
Venni dentro Gis, sentendo la sua figa stringermi e godere con me.
Poi ci fu la notte.
Notte in piscina.
Sei corpi. Acqua calda. Pelle bagnata. Fighe aperte. Bocche fameliche. Culi offerti.
Nicole mi cavalcava, mentre una mora colombiana mi succhiava le palle e un’altra ragazza si strofinava contro la faccia di Gis.
Una terza, giovane, con tette sode e culo perfetto, mi prese in bocca dopo che venni dentro Nicole.
— «Sborra anche sulla mia lingua… voglio il tuo sapore.»
Le presi tutte. Figa. Culo. Bocca.
Le feci venire una dopo l’altra, tra schiaffi, baci, sborra sparsa su ogni corpo.
E all’alba, Nicole mi servì la colazione più deliziosa:
nuda, a gambe aperte, la figa spalancata come un piatto.
— «Mangia da qui… voglio sentirmi leccare fino a urlare.»
Lo feci.
La feci venire sulla lingua.
E poi la presi sul tavolo, col cazzo duro che l’apriva tutta.
Le venni dentro. Ancora.
E lei se ne stava lì, col culo a penzoloni e la sborra che le colava dalla figa.
Ma non era finita.
Sulla spiaggia, Nicole si fece scopare sulla sabbia.
Io le venni dentro mentre Gis arrivava.
Nuda, pancione in mostra, figa pronta.
— «Scopami. Anche con il pancione. Anche qui.»
Glielo infilai mentre il mare ci bagnava i piedi.
Nicole ci guardava, le dita nella figa.
Gis venne urlando. Io venni dentro. Forte. Ancora.
Tre corpi. Tre anime. Solo cazzo, figa, culo e godimento.
⸻
Epilogo – Solo per chi è pronto a venire leggendo
Se hai letto fino a qui con la bocca aperta, il respiro corto e il cazzo duro, allora ora chiudi gli occhi.
Immagina Gis sotto di te. Nuda, calda, col pancione che si alza mentre la scopi.
Nicole sulla tua faccia, la sua figa che gocciola sul tuo mento mentre geme.
Una lecca le palle, l’altra ti lecca il culo.
E poi ti viene da urlare.
E sborri. Forte. Dentro una. In bocca all’altra. Sul culo dell’altra ancora.
Sborra. Godi. Non trattenerti.
Questa storia è stata scritta per una cosa sola:
farti impazzire di piacere.
Goditi ogni parola.
Ogni goccia di sborra.
Ogni figa aperta.
Ogni culo preso.
Ogni bocca piena.
Il Paradiso di Gis & Nicole esiste.
E ora… è anche il tuo.
La camera d’albergo si affacciava sull’oceano, ma nessuno di noi stava guardando il panorama.
Nicole era già in ginocchio, nuda, con la bocca aperta e la figa fradicia. I suoi occhi da puttanella affamata erano fissi sul mio cazzo duro.
— «Fammi sentire quanto ti sono mancata… voglio ingoiartelo tutto…»
Sul letto, Gis — incinta, nuda, con il culo pieno e le tette gonfie di latte — si toccava guardandoci. La sua voce era bassa, autoritaria:
— «Nicole… fallo bene. Lui è nostro. E tu lo prepari per me.»
Nicole mi prese in bocca con un gemito, affondando lentamente, stringendo le labbra sulla pelle, facendo gocciolare saliva mentre si muoveva su e giù. La sua lingua era una condanna dolce.
Le presi i capelli e le spinsi il cazzo in gola. Lei ansimava, gemeva, si masturbava con due dita, la figa già pronta a schizzare.
— «Sborra… voglio sentirtelo caldo in gola…»
E lo feci. Un’esplosione. Un getto violento. Nicole ingoiò tutto e sorrise leccandosi le labbra.
— «Ora tocca a lei, vero?»
Mi voltai verso Gis.
La sua figa era aperta, gonfia, grondante. Le leccai ogni centimetro. Le infilai la lingua dentro mentre lei si contorceva.
— «Adesso scopami. Vienimi dentro. Riempimi tutta…»
Glielo infilai tutto in un colpo solo.
Il suo culo tremava, le sue mani mi artigliavano.
Nicole ci guardava, si leccava le dita, si toccava la figa.
— «Scopala come sai fare… voglio sentirla urlare mentre la sborri tutta…»
E così fu. Mi venne da urlare.
Venni dentro Gis, sentendo la sua figa stringermi e godere con me.
Poi ci fu la notte.
Notte in piscina.
Sei corpi. Acqua calda. Pelle bagnata. Fighe aperte. Bocche fameliche. Culi offerti.
Nicole mi cavalcava, mentre una mora colombiana mi succhiava le palle e un’altra ragazza si strofinava contro la faccia di Gis.
Una terza, giovane, con tette sode e culo perfetto, mi prese in bocca dopo che venni dentro Nicole.
— «Sborra anche sulla mia lingua… voglio il tuo sapore.»
Le presi tutte. Figa. Culo. Bocca.
Le feci venire una dopo l’altra, tra schiaffi, baci, sborra sparsa su ogni corpo.
E all’alba, Nicole mi servì la colazione più deliziosa:
nuda, a gambe aperte, la figa spalancata come un piatto.
— «Mangia da qui… voglio sentirmi leccare fino a urlare.»
Lo feci.
La feci venire sulla lingua.
E poi la presi sul tavolo, col cazzo duro che l’apriva tutta.
Le venni dentro. Ancora.
E lei se ne stava lì, col culo a penzoloni e la sborra che le colava dalla figa.
Ma non era finita.
Sulla spiaggia, Nicole si fece scopare sulla sabbia.
Io le venni dentro mentre Gis arrivava.
Nuda, pancione in mostra, figa pronta.
— «Scopami. Anche con il pancione. Anche qui.»
Glielo infilai mentre il mare ci bagnava i piedi.
Nicole ci guardava, le dita nella figa.
Gis venne urlando. Io venni dentro. Forte. Ancora.
Tre corpi. Tre anime. Solo cazzo, figa, culo e godimento.
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Epilogo – Solo per chi è pronto a venire leggendo
Se hai letto fino a qui con la bocca aperta, il respiro corto e il cazzo duro, allora ora chiudi gli occhi.
Immagina Gis sotto di te. Nuda, calda, col pancione che si alza mentre la scopi.
Nicole sulla tua faccia, la sua figa che gocciola sul tuo mento mentre geme.
Una lecca le palle, l’altra ti lecca il culo.
E poi ti viene da urlare.
E sborri. Forte. Dentro una. In bocca all’altra. Sul culo dell’altra ancora.
Sborra. Godi. Non trattenerti.
Questa storia è stata scritta per una cosa sola:
farti impazzire di piacere.
Goditi ogni parola.
Ogni goccia di sborra.
Ogni figa aperta.
Ogni culo preso.
Ogni bocca piena.
Il Paradiso di Gis & Nicole esiste.
E ora… è anche il tuo.
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