“Felicità proibita – Una notte, due donne, tre scopate”
di
Angelo B
genere
incesti
La notte era calda, spessa, densa di silenzio e desiderio. La villa sembrava galleggiare sul lago nero, isolata dal mondo, solo per noi tre. Quando entrai nella stanza, le vidi lì: Nicole con la fica già bagnata e spalancata sul lenzuolo bianco, e Gis con il culo perfetto, nuda sotto una vestaglia aperta.
Nicole mi guardò e si leccò le labbra.
«Vieni a prenderti la tua felicità, zio…»
La sua voce era miele sporco. Gis rise, si avvicinò e mi sfilò la camicia con lentezza.
Il mio cazzo era già duro.
Nicole si girò a quattro zampe, mostrando la sua fessura giovane e viva. Mi inginocchiai sul letto, gliela leccai con fame. La sua fica sapeva di lei, e il suo sapore mi fece perdere la testa. La mia lingua le scivolava ovunque, mentre Gis si inginocchiava dietro di me e accarezzava le mie chiappe, baciando il mio collo.
«Le piace così tanto quando gliela lecchi… senti come gocciola,» sussurrò Gis.
Nicole gemeva, il suo culo si muoveva contro il mio viso.
«Leccami di più, ficcami la lingua dentro, fammi venire così…»
Quando infilai due dita dentro di lei e la mia lingua si posò sul suo clitoride, esplose. Squirtò forte, urlando, mentre mi veniva in faccia, sborrando sulla mia bocca.
Non mi fermai. La ribaltai sotto di me e la presi con il cazzo duro, entrando nella sua fica calda e stretta, spingendo fino in fondo.
«Scopami, zio, scopami tutta…»
Gis si stese accanto a noi, guardando, toccandosi. Poi mi prese la mano e la guidò tra le sue gambe. Il suo culo era teso, pronto, bagnato anche lui.
Lo accarezzai, le infilai un dito lentamente, poi due, mentre continuavo a sbattere Nicole. Il suo corpo era un fuoco, la sua bocca aperta, la lingua che usciva. Mi implorava:
«Sborra dentro… fammi sentire tutto, non ti fermare…»
Gis si mise a cavalcioni su di me, mi prese il cazzo appena uscito dalla fica di Nicole e se lo infilò nel culo con una lentezza cattiva, da esperta.
«Adesso tocca a me… voglio sentirti venire mentre sono piena.»
Le mani di Nicole sulle mie palle, la sua bocca sul mio petto. Il culo di Gis che mi inghiottiva tutto. Non potevo più resistere. Urlai, affondai e venni forte, sborrando dentro il suo culo, mentre tremava anche lei, tutta sudata, i capezzoli duri, la bocca che diceva:
«Sì… così… riempimi tutta…»
Alla fine, restammo abbracciati. Tre corpi sudati, sporchi di sborra, ancora caldi.
Nicole sussurrò ridendo:
«Questa non è una notte. Questa è la felicità.»
E io lo sapevo già. Perché cazzo, fica, culo e amore… sono la mia verità.
⸻
Secondo round – L’alba squirtata
Il profumo del sesso era ancora nell’aria. Sudore, fica, sborra, pelle.
Il lenzuolo umido. I corpi nudi, intrecciati. Il mio cazzo, incredibilmente, di nuovo duro.
Nicole fu la prima ad accorgersene.
«Ancora duro per me?» sussurrò, leccandosi le labbra.
Si mise sopra di me e lo infilò dentro di sé, ficcandosi il cazzo fino in fondo con un gemito lento, profondo.
La sua fica calda, già aperta dalla notte, mi succhiava.
Gis si svegliò e ci vide. Si avvicinò e mi baciò sulla bocca ancora umida di Nicole, poi si girò e mi offrì il culo.
«Voglio di nuovo il tuo cazzo qui.»
Tolsi il cazzo dalla fica di Nicole e Gis se lo infilò nel culo, guardandomi negli occhi.
«Riempimi ancora… fammi godere.»
Le leccai le tette mentre la scopavo da dietro, Nicole ci guardava e si toccava la figa con due dita. Poi mi baciò le palle, mi leccò il cazzo mentre entrava e usciva dal culo di Gis.
Venni mentre Gis gemeva, sborrando tutto dentro di lei, forte.
Nicole squirtò subito dopo, tremando, spruzzando sul letto.
Gis si sdraiò con la testa sulla mia gamba.
Nicole, accanto, ancora scossa:
«Angelo… tu non sei un uomo. Sei la nostra droga.»
E io, col cazzo ancora caldo e le dita dentro la sua fica, dissi:
«E non ho ancora finito.»
⸻
Terzo round – Il sole e il delirio
Fuori, il sole era già alto. Nicole aprì la porta e uscì nuda, la fica gonfia e lucida, il culo che invitava a peccare. Gis la seguì.
Io dietro, il cazzo mezzo in tiro solo a guardarle.
Nicole si mise a quattro zampe sul prato: «Scopami sotto il sole. Come un animale.»
Mi inginocchiai e la presi da dietro.
La sua fica mi accolse come se non aspettasse altro.
Gis si inginocchiò davanti a lei e cominciò a leccarla mentre io la sbattevo con forza.
Poi fu il turno di Gis. La presi e la buttai sull’erba, le infilai il cazzo nel culo guardandola negli occhi.
Nicole ci guardava e si toccava la figa come una ninfomane.
Il cazzo affondava nel suo culo stretto, Nicole gemeva, Gis tremava.
Venni con un colpo secco, sborrando nel suo culo per la terza volta.
Nicole squirtò di nuovo, bagnandosi le cosce e il prato.
Eravamo stesi nudi tra gli ulivi, sporchi di sborra, pieni di vita.
«Lui è il nostro cazzo felice.» disse Gis.
«E la mia fica non smetterà mai di chiamarlo,» aggiunse Nicole, ridendo.
E io, con due dita in una e tre nell’altra, chiusi gli occhi e sussurrai:
«Il resto…
è solo felicità.»
⸻
EPILOGO – Per chi legge
Se hai letto fin qui col cuore che batte e la pelle che brucia,
se le dita hanno tremato,
se hai sentito odore di sesso tra queste righe…
allora sì.
Hai goduto con noi.
E se ora stai venendo,
lascia che sia lento.
Profondo.
Inarrestabile.
Come noi tre.
Perché questa non è solo una storia.
È una sborra di parole.
È piacere puro.
È felicità.
Nicole mi guardò e si leccò le labbra.
«Vieni a prenderti la tua felicità, zio…»
La sua voce era miele sporco. Gis rise, si avvicinò e mi sfilò la camicia con lentezza.
Il mio cazzo era già duro.
Nicole si girò a quattro zampe, mostrando la sua fessura giovane e viva. Mi inginocchiai sul letto, gliela leccai con fame. La sua fica sapeva di lei, e il suo sapore mi fece perdere la testa. La mia lingua le scivolava ovunque, mentre Gis si inginocchiava dietro di me e accarezzava le mie chiappe, baciando il mio collo.
«Le piace così tanto quando gliela lecchi… senti come gocciola,» sussurrò Gis.
Nicole gemeva, il suo culo si muoveva contro il mio viso.
«Leccami di più, ficcami la lingua dentro, fammi venire così…»
Quando infilai due dita dentro di lei e la mia lingua si posò sul suo clitoride, esplose. Squirtò forte, urlando, mentre mi veniva in faccia, sborrando sulla mia bocca.
Non mi fermai. La ribaltai sotto di me e la presi con il cazzo duro, entrando nella sua fica calda e stretta, spingendo fino in fondo.
«Scopami, zio, scopami tutta…»
Gis si stese accanto a noi, guardando, toccandosi. Poi mi prese la mano e la guidò tra le sue gambe. Il suo culo era teso, pronto, bagnato anche lui.
Lo accarezzai, le infilai un dito lentamente, poi due, mentre continuavo a sbattere Nicole. Il suo corpo era un fuoco, la sua bocca aperta, la lingua che usciva. Mi implorava:
«Sborra dentro… fammi sentire tutto, non ti fermare…»
Gis si mise a cavalcioni su di me, mi prese il cazzo appena uscito dalla fica di Nicole e se lo infilò nel culo con una lentezza cattiva, da esperta.
«Adesso tocca a me… voglio sentirti venire mentre sono piena.»
Le mani di Nicole sulle mie palle, la sua bocca sul mio petto. Il culo di Gis che mi inghiottiva tutto. Non potevo più resistere. Urlai, affondai e venni forte, sborrando dentro il suo culo, mentre tremava anche lei, tutta sudata, i capezzoli duri, la bocca che diceva:
«Sì… così… riempimi tutta…»
Alla fine, restammo abbracciati. Tre corpi sudati, sporchi di sborra, ancora caldi.
Nicole sussurrò ridendo:
«Questa non è una notte. Questa è la felicità.»
E io lo sapevo già. Perché cazzo, fica, culo e amore… sono la mia verità.
⸻
Secondo round – L’alba squirtata
Il profumo del sesso era ancora nell’aria. Sudore, fica, sborra, pelle.
Il lenzuolo umido. I corpi nudi, intrecciati. Il mio cazzo, incredibilmente, di nuovo duro.
Nicole fu la prima ad accorgersene.
«Ancora duro per me?» sussurrò, leccandosi le labbra.
Si mise sopra di me e lo infilò dentro di sé, ficcandosi il cazzo fino in fondo con un gemito lento, profondo.
La sua fica calda, già aperta dalla notte, mi succhiava.
Gis si svegliò e ci vide. Si avvicinò e mi baciò sulla bocca ancora umida di Nicole, poi si girò e mi offrì il culo.
«Voglio di nuovo il tuo cazzo qui.»
Tolsi il cazzo dalla fica di Nicole e Gis se lo infilò nel culo, guardandomi negli occhi.
«Riempimi ancora… fammi godere.»
Le leccai le tette mentre la scopavo da dietro, Nicole ci guardava e si toccava la figa con due dita. Poi mi baciò le palle, mi leccò il cazzo mentre entrava e usciva dal culo di Gis.
Venni mentre Gis gemeva, sborrando tutto dentro di lei, forte.
Nicole squirtò subito dopo, tremando, spruzzando sul letto.
Gis si sdraiò con la testa sulla mia gamba.
Nicole, accanto, ancora scossa:
«Angelo… tu non sei un uomo. Sei la nostra droga.»
E io, col cazzo ancora caldo e le dita dentro la sua fica, dissi:
«E non ho ancora finito.»
⸻
Terzo round – Il sole e il delirio
Fuori, il sole era già alto. Nicole aprì la porta e uscì nuda, la fica gonfia e lucida, il culo che invitava a peccare. Gis la seguì.
Io dietro, il cazzo mezzo in tiro solo a guardarle.
Nicole si mise a quattro zampe sul prato: «Scopami sotto il sole. Come un animale.»
Mi inginocchiai e la presi da dietro.
La sua fica mi accolse come se non aspettasse altro.
Gis si inginocchiò davanti a lei e cominciò a leccarla mentre io la sbattevo con forza.
Poi fu il turno di Gis. La presi e la buttai sull’erba, le infilai il cazzo nel culo guardandola negli occhi.
Nicole ci guardava e si toccava la figa come una ninfomane.
Il cazzo affondava nel suo culo stretto, Nicole gemeva, Gis tremava.
Venni con un colpo secco, sborrando nel suo culo per la terza volta.
Nicole squirtò di nuovo, bagnandosi le cosce e il prato.
Eravamo stesi nudi tra gli ulivi, sporchi di sborra, pieni di vita.
«Lui è il nostro cazzo felice.» disse Gis.
«E la mia fica non smetterà mai di chiamarlo,» aggiunse Nicole, ridendo.
E io, con due dita in una e tre nell’altra, chiusi gli occhi e sussurrai:
«Il resto…
è solo felicità.»
⸻
EPILOGO – Per chi legge
Se hai letto fin qui col cuore che batte e la pelle che brucia,
se le dita hanno tremato,
se hai sentito odore di sesso tra queste righe…
allora sì.
Hai goduto con noi.
E se ora stai venendo,
lascia che sia lento.
Profondo.
Inarrestabile.
Come noi tre.
Perché questa non è solo una storia.
È una sborra di parole.
È piacere puro.
È felicità.
9
voti
voti
valutazione
4.9
4.9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il Ritorno di Gis e Nicoleracconto sucessivo
La bocca perversa della giovane Serena
Commenti dei lettori al racconto erotico