Nipotina... togliti le mutandine
di
sorella_porca
genere
incesti
Quella domenica pomeriggio d’estate tutta la famiglia era riunita a casa della nonna per il suo compleanno. Era una casa piccola perfetta per la nonna, ma per questi eventi era veramente piccola. Visto il caldo Chiara, portava una gonna leggera che le arrivava appena sopra le ginocchia che esalta le sue gambe snelle e toniche che salgono fino al suo bel culetto piccolo e sodo. Sopra la pancia scoperta come va di moda tra le ragazze della sua età e che nonna rimproverava. Sull’ombelico, un bel piercing che dà una nota provocante. Sopra un bel top, che era più un reggiseno che non nasconde la sua bella terza. Il viso giovanile da ragazzina, un po’ timida.
Era seduta a fianco dello zio, ma arrivata l’ultima famiglia non ci si stava di più e Chiara così deve passare, sulle gambe dello zio. Appena si siede, sente sotto di lei qualcosa di duro. Non aveva mai avuto nessun rapporto sessuale, ma ha capito cosa fosse e questo l’ha fatta subito arrossare. Lo zio eccitato le sussurra all’orecchio in modo sensuale, ma anche in modo che nessun altro possa sentire: “Scusami, ma avere seduta sopra di me una ragazza così figa è molto eccitante”
Chiara se può diventa ancora più rossa, mentre lo zio con un ghigno se la ride.
Dopo un po’ per aumentare l’eccitazione, le appoggia una mano sulla gamba sotto il tavolo. Chiara stava per dire qualcosa ma lui le sussurra qualcosa, mentre sale lentamente. “Non dire nulla o fare cazzate, altrimenti se ci scoprono sono casini”
Chiara imbarazzata, inizia a sudare, lo zio aveva ragione, ma come togliersi da quella situazione? E di nuovo la sua voce che la fa sussultare, ormai la mado dello zio era a ¾ della coscia. “Se hai capito quello che ti ho detto allarga un po’ le gambe”
Chiara rimane lì, non sapeva che fare, ma la sua voce si fa insistente: “Non vorrai che succeda un casino” e lei preoccupata le allarga quel che basta e lo zio sale fino a toccarle le mutandine. Lei ha un fremito e lui inizia a stuzzicarla con movimenti circolari, lei trattiene un gemito a fatica. Voleva uscire da quella spirale quindi si inventa che deve andare in bagno e lui scattante come una volpe: “Ora che vai in bagno ti toglierai le mutandine… se no sono problemi…”
Lei va in bagno, prende subito una boccata d’aria e si lava il volto con dell’acqua fredda. Poi si ferma un secondo e ora che fare? Non lo sapeva? Toglierle o no? Non voleva assecondarlo, ma se non l’avesse fatto cosa sarebbe potuto succedere? Ne aveva timore, così si fa coraggio e le toglie. Le mette in borsa e torna a sedersi, rossa e un po’ in ansia sopra lo zio che controlla subito: “Brava, vedo che hai capito”
Lei non dice nulla imbarazzata. La mano dello zio svelta ed esperta comincia a giocarci, qualche volta intensamente, tirandola al limite del gemito, qualche volta rallentava per farle sentire la mancanza… e così la teneva in pugno. Ma sempre come denominatore comune c’era il suo cazzo duro sotto di lei che le dava una indicazione della sua eccitazione.
Per Chiara il pomeriggio sembrò quasi eterno, al momento dei saluti lo zio quasi tutti si alzano e pensa: “Finalmente la tortura è finita” ed effettivamente era vero che lo zio aveva fatto tutto contro la sua volontà, ma si era anche divertita, ma non osava ametterlo.
Stavano uscendo tutti, va in camera a prendere la sua borsetta e lo zio la segue: “Ci vedremo presto” le dice palpandole a due mani le tette, lei non osa dire nulla.
Passano le settimane e ormai quella festa era solo un lontano ricordo, quel sabato mattina Chiara era andata a trovare la nonna e lì c’era anche lo zio, una parte di lei voleva andarsene e tornare un altro giorno, ma la nonna la accoglie con entusiasmo. Quel giorno, era di passaggio dopo palestra e quindi aveva degli short push-up e un top. Lo zio la saluta calorosamente: “Guarda qui quanto bella è la mia nipotina” e dicendolo le palpa il culo.
Fortunatamente poi non fa più nulla, ma siccome è quasi ora di pranzo la nonna insiste perchè si fermino a mangiare assieme. Non poteva dire di no.
Mangiano e poi la nonna va a letto a fare un riposino e Chiara stava per andare, ma lo zio la ferma: “Dove pensi di andare? Ora ci possiamo divertire”
Lei cerca di ribellarsi, ma lo zio è ferreo… “Va in bagno e togliti le mutandine intanto metto a letto la nonna” suona come un ordine e lei con un po’ di timore obbedisce.
Quando torna si accomodano in salotto e lui si lecca i baffi: “Pronta?”
Lei scuote la testa. Lo zio invece si siede a fianco a lei e mettendole una mano sotto il top glielo alza e in rapidità glielo toglie. “Ma cosa fai?” protesta.
“Sssss non vorrai svegliare la nonna” e come se nulla fosse si mette a succhiarle le tette. Era bravo ed era sicuro che iniziava a godere e che nessuno l’avesse succhiata così. “No smettila, se si sveglia la nonna e ci vede?” lui nel mentre con una mano aveva iniziato a sgrilletarla. Prendendo un attimo di fiato le risponde. “Se non fai casino dorme tanto” ma lei involontariamente, e vergognandosi per quando succedeva le scappavano dei gemiti.
“No dai, lasciami rivestirmi” quasi supplicava. Ok, gli concede e lei con rapidità si rimette il top. Non se ne era accorta ma lo zio aveva tirato fuori il cazzo. Ne rimane attratta di quell’asta grossa con una capocchia ingrossata, non ne aveva mai visto uno… ma dopo lo stupore. “Che fai?”
La fa inginocchiare, il suo corpo risponde quasi senza volerlo e se ne vergogna: “Se non vuoi che gioco io con la bocca lo farai te” stava per protestare, ma lui le infila il cazzo in bocca. Non sapeva cosa fare, ma si ritrova a succhiarlo, qualcosa dentro di lei la fa scaldare e anche se di controvoglia si stava divertendo, ma cercava di nasconderlo.
In quel momento la nonna chiama lo zio, in una frazione di secondo lui si è ricomposto e Chiara sfrutta l’occasione per scappare via.
Tre giorni dopo Chiara doveva portare della spesa alla nonna, aveva finito tardi perchè al supermercato si erano bloccate le casse e quindi arriva quasi a mezzogiorno. “Cazzo” pensa, di solito lo zio andava sempre in pausa pranzo a mangiare. Pensa di paccare e portarla più tardi, ma ecco la nonna che la chiama per chiederle dove fosse e con un sospiro decide di andare.
Entra e nota subito lo zio. Era vestita nel modo peggiore; gonna e top lo zio le prende le buste e la aiuta. Poi mentre la nonna sistemava le cose lui la saluta per bene, la bacia in bocca mentre una mano va sotto alla gonna: “Le togliamo, o no?” e lei annuendo obbedisce e va in bagno e le toglie. Pranza in ansia per quello che succederà dopo.
Messa a nanna la nonna lo zio la dalla nipote. “Non vorrei che essere interrotto anche oggi sul più bello, andiamo in cantina”
Lei si oppone, ma lui la prende in braccio di peso lei cerca di opporsi, ma lui le fa notare che se sveglia la nonna vengono fuori casini e… in quel suo momento di esitazione basta perchè lui la porti in cantina.
“Dai spogliati, che oggi ti scopo” lui intanto inizia a spogliarsi… il mondo le trema attorno
“No non voglio! Sono anche vergine”
“Anche meglio, spogliati e mettiti a 90” e lui era nudo con il cazzo che svettava grosso e voglioso di figa.
“No questo è troppo” dice seriamente.
Come se non avesse sentito, lo zio si mette dietro di lei e le fa sentire il cazzo duro sul culetto, lei è protetta solo dalla gonna. Con una rapidità sorprendente le toglie il top, lei quasi non se ne accorge e le sussurra all’orecchio: “Hai proprio delle belle tettone - e palpandole la dietro - sono un succoso antipasto”
“Nooo, smettila” la sua voce è una supplica. Ma il suo corpo reagisce al contrario, sentire quel cazzone sul culetto e le sue mani che si muovono piacevolmente sulle sue tette le fa rizzare i capezzoli e lo zio non perde tempe per farglielo notare: “Guarda qui si sta scaldando, mettiti a 90 che ti faccio vedere cosa vuol dire essere donna”
“No, ti prego…”
Le toglie la gonna e le mette il cazzo tra le gambe e lo muove esternamente avanti e indietro. Sente già la fighetta inumidirsi “Immagina, potrebbe essere dentro di te e farti godere come meriti. Questo è solo una perdita di tempo, - e con voce sensuale - io potrei esserti già dentro come meriti e tu ameresti questo mio cazzone che ti usa a dovere”
“Noooo…” risponde lei in modo debole
Lui le mette anche una mano tra le gambe e inizia a sgrillettarla, lei si morde il labbro non voleva dargli la soddisfazione che godesse. Ma in un picco di piacere le scappa un gemito e quello fa cadere il palco. “Cazzo zio come sei bravo! - si piega a 90 - Prima che cambi idea…” prima che finisse con un colpo secco le fa entrare il cazzo dentro, lei sussulta e urla “ahh”
“Ti ho sverginata cagna! Ohh quanto sei stretta, come godo” e tenendola per la coda, la cavalcava come una puledra.
“Ohh zioo che bello è?”
Lui con tono di sfida: “Ma mi hai detto fino a poco fa che non lo volevi”
“Zitto zio e cavalcami, siii così” era fuori di lei dal piacere.
Lo zio si ferma apposta e lei lo guarda contrariato.
Lui si mette di fronte a lei e istintivamente lei lo bacia come se fosse un fidanzato, lui sorride e poi di peso la mette a terra strappandorle un urletto presa alla sprovvista.
Le salta sopra, le infilza la fighetta con il suo cazzone, le mani le strizzavano le tette e tenendola a terra. Ora quel stare a terra, mentre lo zio la scopava duramente senza possibilità di muoversi non le metteva ansia… anzi piacere.
Lui ansimava, ormai esausto, le esce e comincia a segarsi, lei capisce al volo e gli dice: “Se vuoi prendo la pillola” e allarga le gambe, lui come un animale le da un colpo forte e profondo, esce lentamente e con un altro colpo profondo viene quando le è infondo e con un urlo primordiale: “Vengo troia…ti riempio” e mentre i primi schizzi di sborra le riempiono la figa un tremito la scuote e in un gemito di piacere trama fortissimo e viene.
Non dice nulla, si risistemano e lei corre a casa. A casa, si fa una doccia fredda e cerca di metabolizzare e “dimenticare”. Essere sverginata in quel modo, con lo zio, l’aveva turbata. Quella notte non riesce a prendere sonno, non riusciva a dimenticare: un mix di sensazioni si mescolano con percezioni contrastanti che non riusciva a focalizzare in una direzione. E una domanda le si focalizza in testa come un tarlo: “Ma le è piaciuto scopare con lo zio?”
Il giorno successivo, dopo pranzo, va dalla nonna. Lei dormiva, ma come si aspettava c’era lo zio. Voleva trovare la risposta a quella domanda e il modo migliore era affrontarla di pancia. Nel vederla ne rimane colpito, era in gonna e top, come al solito molto attraente. Lei si avvicina e senza pudore, la nonna stava dormendo, prima che dicesse qualcosa lei lo limona, la mano dello zio scende tra le sue gambe, sotto la gonna e con stupore si accorge che è senza mutandine… “Non pensavo di essere sverginata così, ma il tuo cazzo è incredibile” le mette una mano nei pantaloni e lo sente subito indurirsi, lo tira fuori.
“Mmm che troietta che sei, come tutte le tue coetanee, appena provano il cazzo non ne possono più fare a meno” e scoppia in una risata rumorosa.
“Hai ragione potrei essere una troietta” e ride anche lei. Tenendo il suo cazzo in mano lo fa passare sotto la gonna, finché non tocca la sua fighetta umida. Si guardano entrambi in un attimo di silenzio quasi aspettando una mossa dell’altra e… lei lo fa entrare “Ahh zio sii” lui le tappa la bocca e le fa capire che c’è la nonna a letto e lei ritornando alla realtà annuisce.
Per evitare casini, si spostano in cantina, Chiara eccitata come non mai si spoglia subito e fa sdraiare lo zio e si siede sul suo cazzo con un gridolino. Inizia a cavalcarlo, come riesce, a una velocità lenta, ma già così godeva assai. Per lo zio averla sopra era già un grande piacere, ma il ritmo era rivedibile. La lascia divertirsi per quanto basta e poi la mette sotto di lui e inizia a scoparla come si deve. La scopa per quasi un’ora cambiando diverse posizioni finchè è allo stremo e sta per venire, oggi non resiste e le esplode in bocca.
Chiara non sa se essere schifata o felice, ma quel liquido denso che in parte le cola dalla faccia le stuzzica le papille gustative e sazia lo ingoia entusiasta.
“Zio grazie…adoro scopare con te!”
E da quel giorno tutte le pause pranzo dell’estate durante la settimana erano appuntamenti obbligatori.
Era seduta a fianco dello zio, ma arrivata l’ultima famiglia non ci si stava di più e Chiara così deve passare, sulle gambe dello zio. Appena si siede, sente sotto di lei qualcosa di duro. Non aveva mai avuto nessun rapporto sessuale, ma ha capito cosa fosse e questo l’ha fatta subito arrossare. Lo zio eccitato le sussurra all’orecchio in modo sensuale, ma anche in modo che nessun altro possa sentire: “Scusami, ma avere seduta sopra di me una ragazza così figa è molto eccitante”
Chiara se può diventa ancora più rossa, mentre lo zio con un ghigno se la ride.
Dopo un po’ per aumentare l’eccitazione, le appoggia una mano sulla gamba sotto il tavolo. Chiara stava per dire qualcosa ma lui le sussurra qualcosa, mentre sale lentamente. “Non dire nulla o fare cazzate, altrimenti se ci scoprono sono casini”
Chiara imbarazzata, inizia a sudare, lo zio aveva ragione, ma come togliersi da quella situazione? E di nuovo la sua voce che la fa sussultare, ormai la mado dello zio era a ¾ della coscia. “Se hai capito quello che ti ho detto allarga un po’ le gambe”
Chiara rimane lì, non sapeva che fare, ma la sua voce si fa insistente: “Non vorrai che succeda un casino” e lei preoccupata le allarga quel che basta e lo zio sale fino a toccarle le mutandine. Lei ha un fremito e lui inizia a stuzzicarla con movimenti circolari, lei trattiene un gemito a fatica. Voleva uscire da quella spirale quindi si inventa che deve andare in bagno e lui scattante come una volpe: “Ora che vai in bagno ti toglierai le mutandine… se no sono problemi…”
Lei va in bagno, prende subito una boccata d’aria e si lava il volto con dell’acqua fredda. Poi si ferma un secondo e ora che fare? Non lo sapeva? Toglierle o no? Non voleva assecondarlo, ma se non l’avesse fatto cosa sarebbe potuto succedere? Ne aveva timore, così si fa coraggio e le toglie. Le mette in borsa e torna a sedersi, rossa e un po’ in ansia sopra lo zio che controlla subito: “Brava, vedo che hai capito”
Lei non dice nulla imbarazzata. La mano dello zio svelta ed esperta comincia a giocarci, qualche volta intensamente, tirandola al limite del gemito, qualche volta rallentava per farle sentire la mancanza… e così la teneva in pugno. Ma sempre come denominatore comune c’era il suo cazzo duro sotto di lei che le dava una indicazione della sua eccitazione.
Per Chiara il pomeriggio sembrò quasi eterno, al momento dei saluti lo zio quasi tutti si alzano e pensa: “Finalmente la tortura è finita” ed effettivamente era vero che lo zio aveva fatto tutto contro la sua volontà, ma si era anche divertita, ma non osava ametterlo.
Stavano uscendo tutti, va in camera a prendere la sua borsetta e lo zio la segue: “Ci vedremo presto” le dice palpandole a due mani le tette, lei non osa dire nulla.
Passano le settimane e ormai quella festa era solo un lontano ricordo, quel sabato mattina Chiara era andata a trovare la nonna e lì c’era anche lo zio, una parte di lei voleva andarsene e tornare un altro giorno, ma la nonna la accoglie con entusiasmo. Quel giorno, era di passaggio dopo palestra e quindi aveva degli short push-up e un top. Lo zio la saluta calorosamente: “Guarda qui quanto bella è la mia nipotina” e dicendolo le palpa il culo.
Fortunatamente poi non fa più nulla, ma siccome è quasi ora di pranzo la nonna insiste perchè si fermino a mangiare assieme. Non poteva dire di no.
Mangiano e poi la nonna va a letto a fare un riposino e Chiara stava per andare, ma lo zio la ferma: “Dove pensi di andare? Ora ci possiamo divertire”
Lei cerca di ribellarsi, ma lo zio è ferreo… “Va in bagno e togliti le mutandine intanto metto a letto la nonna” suona come un ordine e lei con un po’ di timore obbedisce.
Quando torna si accomodano in salotto e lui si lecca i baffi: “Pronta?”
Lei scuote la testa. Lo zio invece si siede a fianco a lei e mettendole una mano sotto il top glielo alza e in rapidità glielo toglie. “Ma cosa fai?” protesta.
“Sssss non vorrai svegliare la nonna” e come se nulla fosse si mette a succhiarle le tette. Era bravo ed era sicuro che iniziava a godere e che nessuno l’avesse succhiata così. “No smettila, se si sveglia la nonna e ci vede?” lui nel mentre con una mano aveva iniziato a sgrilletarla. Prendendo un attimo di fiato le risponde. “Se non fai casino dorme tanto” ma lei involontariamente, e vergognandosi per quando succedeva le scappavano dei gemiti.
“No dai, lasciami rivestirmi” quasi supplicava. Ok, gli concede e lei con rapidità si rimette il top. Non se ne era accorta ma lo zio aveva tirato fuori il cazzo. Ne rimane attratta di quell’asta grossa con una capocchia ingrossata, non ne aveva mai visto uno… ma dopo lo stupore. “Che fai?”
La fa inginocchiare, il suo corpo risponde quasi senza volerlo e se ne vergogna: “Se non vuoi che gioco io con la bocca lo farai te” stava per protestare, ma lui le infila il cazzo in bocca. Non sapeva cosa fare, ma si ritrova a succhiarlo, qualcosa dentro di lei la fa scaldare e anche se di controvoglia si stava divertendo, ma cercava di nasconderlo.
In quel momento la nonna chiama lo zio, in una frazione di secondo lui si è ricomposto e Chiara sfrutta l’occasione per scappare via.
Tre giorni dopo Chiara doveva portare della spesa alla nonna, aveva finito tardi perchè al supermercato si erano bloccate le casse e quindi arriva quasi a mezzogiorno. “Cazzo” pensa, di solito lo zio andava sempre in pausa pranzo a mangiare. Pensa di paccare e portarla più tardi, ma ecco la nonna che la chiama per chiederle dove fosse e con un sospiro decide di andare.
Entra e nota subito lo zio. Era vestita nel modo peggiore; gonna e top lo zio le prende le buste e la aiuta. Poi mentre la nonna sistemava le cose lui la saluta per bene, la bacia in bocca mentre una mano va sotto alla gonna: “Le togliamo, o no?” e lei annuendo obbedisce e va in bagno e le toglie. Pranza in ansia per quello che succederà dopo.
Messa a nanna la nonna lo zio la dalla nipote. “Non vorrei che essere interrotto anche oggi sul più bello, andiamo in cantina”
Lei si oppone, ma lui la prende in braccio di peso lei cerca di opporsi, ma lui le fa notare che se sveglia la nonna vengono fuori casini e… in quel suo momento di esitazione basta perchè lui la porti in cantina.
“Dai spogliati, che oggi ti scopo” lui intanto inizia a spogliarsi… il mondo le trema attorno
“No non voglio! Sono anche vergine”
“Anche meglio, spogliati e mettiti a 90” e lui era nudo con il cazzo che svettava grosso e voglioso di figa.
“No questo è troppo” dice seriamente.
Come se non avesse sentito, lo zio si mette dietro di lei e le fa sentire il cazzo duro sul culetto, lei è protetta solo dalla gonna. Con una rapidità sorprendente le toglie il top, lei quasi non se ne accorge e le sussurra all’orecchio: “Hai proprio delle belle tettone - e palpandole la dietro - sono un succoso antipasto”
“Nooo, smettila” la sua voce è una supplica. Ma il suo corpo reagisce al contrario, sentire quel cazzone sul culetto e le sue mani che si muovono piacevolmente sulle sue tette le fa rizzare i capezzoli e lo zio non perde tempe per farglielo notare: “Guarda qui si sta scaldando, mettiti a 90 che ti faccio vedere cosa vuol dire essere donna”
“No, ti prego…”
Le toglie la gonna e le mette il cazzo tra le gambe e lo muove esternamente avanti e indietro. Sente già la fighetta inumidirsi “Immagina, potrebbe essere dentro di te e farti godere come meriti. Questo è solo una perdita di tempo, - e con voce sensuale - io potrei esserti già dentro come meriti e tu ameresti questo mio cazzone che ti usa a dovere”
“Noooo…” risponde lei in modo debole
Lui le mette anche una mano tra le gambe e inizia a sgrillettarla, lei si morde il labbro non voleva dargli la soddisfazione che godesse. Ma in un picco di piacere le scappa un gemito e quello fa cadere il palco. “Cazzo zio come sei bravo! - si piega a 90 - Prima che cambi idea…” prima che finisse con un colpo secco le fa entrare il cazzo dentro, lei sussulta e urla “ahh”
“Ti ho sverginata cagna! Ohh quanto sei stretta, come godo” e tenendola per la coda, la cavalcava come una puledra.
“Ohh zioo che bello è?”
Lui con tono di sfida: “Ma mi hai detto fino a poco fa che non lo volevi”
“Zitto zio e cavalcami, siii così” era fuori di lei dal piacere.
Lo zio si ferma apposta e lei lo guarda contrariato.
Lui si mette di fronte a lei e istintivamente lei lo bacia come se fosse un fidanzato, lui sorride e poi di peso la mette a terra strappandorle un urletto presa alla sprovvista.
Le salta sopra, le infilza la fighetta con il suo cazzone, le mani le strizzavano le tette e tenendola a terra. Ora quel stare a terra, mentre lo zio la scopava duramente senza possibilità di muoversi non le metteva ansia… anzi piacere.
Lui ansimava, ormai esausto, le esce e comincia a segarsi, lei capisce al volo e gli dice: “Se vuoi prendo la pillola” e allarga le gambe, lui come un animale le da un colpo forte e profondo, esce lentamente e con un altro colpo profondo viene quando le è infondo e con un urlo primordiale: “Vengo troia…ti riempio” e mentre i primi schizzi di sborra le riempiono la figa un tremito la scuote e in un gemito di piacere trama fortissimo e viene.
Non dice nulla, si risistemano e lei corre a casa. A casa, si fa una doccia fredda e cerca di metabolizzare e “dimenticare”. Essere sverginata in quel modo, con lo zio, l’aveva turbata. Quella notte non riesce a prendere sonno, non riusciva a dimenticare: un mix di sensazioni si mescolano con percezioni contrastanti che non riusciva a focalizzare in una direzione. E una domanda le si focalizza in testa come un tarlo: “Ma le è piaciuto scopare con lo zio?”
Il giorno successivo, dopo pranzo, va dalla nonna. Lei dormiva, ma come si aspettava c’era lo zio. Voleva trovare la risposta a quella domanda e il modo migliore era affrontarla di pancia. Nel vederla ne rimane colpito, era in gonna e top, come al solito molto attraente. Lei si avvicina e senza pudore, la nonna stava dormendo, prima che dicesse qualcosa lei lo limona, la mano dello zio scende tra le sue gambe, sotto la gonna e con stupore si accorge che è senza mutandine… “Non pensavo di essere sverginata così, ma il tuo cazzo è incredibile” le mette una mano nei pantaloni e lo sente subito indurirsi, lo tira fuori.
“Mmm che troietta che sei, come tutte le tue coetanee, appena provano il cazzo non ne possono più fare a meno” e scoppia in una risata rumorosa.
“Hai ragione potrei essere una troietta” e ride anche lei. Tenendo il suo cazzo in mano lo fa passare sotto la gonna, finché non tocca la sua fighetta umida. Si guardano entrambi in un attimo di silenzio quasi aspettando una mossa dell’altra e… lei lo fa entrare “Ahh zio sii” lui le tappa la bocca e le fa capire che c’è la nonna a letto e lei ritornando alla realtà annuisce.
Per evitare casini, si spostano in cantina, Chiara eccitata come non mai si spoglia subito e fa sdraiare lo zio e si siede sul suo cazzo con un gridolino. Inizia a cavalcarlo, come riesce, a una velocità lenta, ma già così godeva assai. Per lo zio averla sopra era già un grande piacere, ma il ritmo era rivedibile. La lascia divertirsi per quanto basta e poi la mette sotto di lui e inizia a scoparla come si deve. La scopa per quasi un’ora cambiando diverse posizioni finchè è allo stremo e sta per venire, oggi non resiste e le esplode in bocca.
Chiara non sa se essere schifata o felice, ma quel liquido denso che in parte le cola dalla faccia le stuzzica le papille gustative e sazia lo ingoia entusiasta.
“Zio grazie…adoro scopare con te!”
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