Fantasie di un fratello
di
sorella_porca
genere
incesti
Questi racconti sono fantasie che ho su mia sorella, li scrivo nella speranza che un giorno si realizzino. Ovviamente se qualcuno ha esperienza, e vuole commentare sono interessato.
Quel weekend i miei genitori erano andati via ed ero rimasto a casa con mia sorellina. Lei nel fiore degli anni: con dei bei capelli ricci e chiari fino a metà schiena, un viso gentile ed espressivo. Alta poco meno di 1,70 m ed atletica. Un bel seno sodo con una terza con i capezzolini che puntano. Un culetto definito e sodo, con la fighetta piccola e depilata.
Nel tempo ho sempre provato con lei, magari un tocchettino al culetto e in braccio che spinge sulle sue tette e poi ogni scusa è buona per entrare in doccia quando si lava o farmi vedere nudo.
Quel weekend come dicevo eravamo a casa da soli. Dopo la serata con gli amici, avevo bevuto anche un paio di drink, torno a casa. Lei era a letto, ancora sveglia, guardava una serie. La saluto, come al solito, visto le temperature estive era in mutandine: quella sera un tanga e una la maglietta leggera senza reggiseno. Effetto dell’alcol la vedo ancora più sexy del solito.
Non resisto e non la saluto con il classico bacio sulla guancia, ma finisce sulle sue labbra.
C: “Ma che fai Pa?” esclama lei.
P: “Sei così bella che non ho resistito”
Forse lo interpreto male io, ma vedo un capezzolino più duro e mettendole una mano dietro la testa e la bacio, ma ora la lingua forza le sue labbra senza trovare troppa resistenza e parte il limone mentre l’altra mia mano va sul suo culetto e finalmente lo palpo come si deve. E’ sodo e alto come piace a me.
C: “Paolo, non dirmi che mi desideri?” con tono misto eccitato ed scandalizzato.
La mia mano ora sale sotto la maglietta e va a prendere la sua tetta, come si fa con un frutto maturo.
P: “Normalmente sei figa, ma in pigiama così sei da saltarti addosso” dico ridendo e nel mentre le faccio sentire il mio cazzo diventato durissimo appoggiandomi su di lei, i suoi si inturgidiscono.
C: “Fratellone, ti stai eccitando per me?”
P: “Penso la senti già la mia risposta” e nel dirlo noto che le sue mutandine si stavano scurendo.
C: “Sono tua sorella…”
P: “E quindi?”
C: “Certe cose non si dovrebbero fare”
P: “Ma sei anche femmina e certe cose si fanno - un momento di silenzio - ti sento eccitata, da quanto non scopi?”
Mi arriva uno schiaffetto amichevole “Ma che domande mi fai?”
P: “Il giochetto della pudica non funziona con me… figa come sei sicuramente qualcuno ti avrà conquistata”
C: “Chissà”
Mettendole una mano tra le gambe le strappo un mugolio di piacere: “Allora, da quanto è che non ti montano?”
C: “Smettila, dai…”
P: “Da quanto non ti montano?!” deco deciso e ora la mia mano le entra tra le gambe, sento la fighetta bagnata e con un dito verifico che l’imene sia stato rotto.
C: “Da circa 3 settimane” non aveva il fidanzato, la guardo e lei capisce al volo “Ma quanto curioso sei? Con un tipo molto figo, mi ha conquistata ad una festa.”
P: “E brava la mia troietta - mi stava per arrivare un altro schiaffo amichevole, ma lo schivo e la limono, non si sottrae, anzi intreccia anche lei la lingua, mentre io continuo a giocare tra le sue gambe. Prendiamo fiato e le sussurro all’orecchio - Ho voglia di fotterti”
C: “Ma fratellone…”
P: “Tu non vuoi?” non risponde, le tolgo la maglietta e inizio a succhiarle le tette, nessuno penso l’abbia fatto così prima.
La faccio sdraiare sul letto, le tolgo anche le mutandine, non pone resistenza, la lecco, non pone resistenza… si sbrodola e geme come una cagnetta.
P: “Mi fai vedere cosa hai imparato” mi sdraio sul letto e lei si mette sopra, che brava! penso. Mi toglie le mutande e libera la bestia.
C: “E’ grosso!” me lo lecca con passione, mentre io in quel bellissimo 69 gioco con lei. “Ti puoi mettere ora in piedi?”
Che bello ha anche iniziativa. Mi metto in piedi e lei si inginocchia e succhia. Non avrei mai detto che ci mettesse tutta quella passione. Mi stupisce ancora di più quando se lo mette tra le tette e mi fa una spagnola.
P: “E questo giochino dove lo hai imparato?”
C: “Chissà” dice in modo malizioso.
La prendo per un braccio e la tiro leggermente su, lei capisce al volo: “Fratellone hai voglia di scoparmi?”
P: “Troppa e tu?”
Era già a gambe aperte sul letto: “Ti aspetto” le faccio un cenno e capisce, si mette a pecora.
Lo schiaffeggio sul culetto con il mio cazzo. Vederla così è un sogno che si avvera cazzo! Con una mano le tengo un fianco e con l’altra il cazzo. Un movimento rapido, quasi per prenderla di sorpresa, le punto la cappella sul suo culetto, la prendo anche con l’altra mano sul fianco e un bel colpo deciso.
Fa molta resistenza e un po’ di dolore anche a me, entra appena la cappella. Lei tira un urlo.
C: “Ma che fa…”
Non ha il tempo di rispondere, un altro mio colpo di bacino e un altro gran bell’urlo. Ero in paradiso, non la ascoltavo nemmeno, sentivo solo le sue urla che mi eccitavano di più, un altro colpo… un secondo… un terzo… e un quarto. Le ero tutto dentro. Il mio cazzo bruciava dalla fatica, non voglio pensare al suo culetto.
P: “Non sai da quanto desideravo metterti a pecora e incularti a secco per sentirti urlare e farti mia?”
C: “Perchè? Ha fatto malissimo”
P: “Ora sarà solo in discesa, dimmi quando ti sei abituata al mio cazzo” e nel mentre le stimolo la fighetta con la mano. Inizia a mugolare, misto ansimare di dolore. Finalmente viene. Così lentamente le esco, prendo del lubrificante e lentamente le rientro. Urla, ma meno di prima. Attendo e lo rifaccio ¾ volte. Quando comincia a gemere di culo le esco e la bacio con passione.
P: “Sei stata incredibile sorellina” mi sdraio, “ora prova a sederti sopra” glielo tengo fermo e lei senza esitazione si impala nel culetto.
C: “Ahh fratellone inculami!”
P: “Ti piace zoccolina?”
Non risponde, ma stava gemendo.
Ero al limite, la rifaccio mettere a pecora, tutto dentro, la prendo forte, lei urla, non resisto e la riempio nel culetto. La faccio andare poi in bagno, perchè ha lo stimolo di cagare.
C: “Vado a lavarmi”
P: “Vengo anch’io” prendo la palla al balzo.
C: “No.” mi dice seccata
Avevo esagerato? Mi chiedo. Lei si va a lavare e sotto la doccia la sento piangere. Cazzo… il senso di colpa prevale. Ma poi ansima e la sento “Siii fratellone inculami… sei un porco… come godoooo nel culo…” mi torna duro. Non resisto, entro e ci guardiamo. Un secondo dopo, ho il cazzo in mano, lo punto nella sua fighetta e come burro entra. Le metto le mani sul culetto e mi aiuto per metterglielo dentro il più possibile.
C: “Ah fratellone come sei gordo… è proprio grosso il tuo cazzone”
P: “Sei proprio una buongustaia” dico ridendo.
C: “Sii fammi godere!” e poi mi bacia.
Vedere che anche lei aveva voglia mi carica.
Quella posizione era scomoda, così decidiamo di andare sul letto. Mi salta in braccio, se sono ancora dentro.
C: “Non uscire”
Esco dalla doccia, con lei ancora impalata, prendo un asciugamano al volo e andiamo sul letto matrimoniale.
Senza uscirle ci mettiamo al missionario.
C: “Si ora fammi godere”
Non me lo faccio ripetere, le prendo le tette come se fossero due redini e la scopo.
P: “Godi cagna! Ti piace il mio cazzo, eh?”
C: “Mmm sì! Nessuno mi aveva mai trattata così” stava ansimando
P: “Ti piace essere la puttanella di tuo fratello?”
C: “Siiii”
P: “E allora godi lurida puttana!” e intensifico il ritmo.
Scopiamo per molto, quasi due ore, cambiando ripetutamente posizione. Finchè allo stremo: “Sto per venire”
C: “Vienimi in bocca” e con un grugnito esplodo schizzi bianchi nella sua bocca.
Mi sorprende come ingoia vogliosa.
Quel weekend i miei genitori erano andati via ed ero rimasto a casa con mia sorellina. Lei nel fiore degli anni: con dei bei capelli ricci e chiari fino a metà schiena, un viso gentile ed espressivo. Alta poco meno di 1,70 m ed atletica. Un bel seno sodo con una terza con i capezzolini che puntano. Un culetto definito e sodo, con la fighetta piccola e depilata.
Nel tempo ho sempre provato con lei, magari un tocchettino al culetto e in braccio che spinge sulle sue tette e poi ogni scusa è buona per entrare in doccia quando si lava o farmi vedere nudo.
Quel weekend come dicevo eravamo a casa da soli. Dopo la serata con gli amici, avevo bevuto anche un paio di drink, torno a casa. Lei era a letto, ancora sveglia, guardava una serie. La saluto, come al solito, visto le temperature estive era in mutandine: quella sera un tanga e una la maglietta leggera senza reggiseno. Effetto dell’alcol la vedo ancora più sexy del solito.
Non resisto e non la saluto con il classico bacio sulla guancia, ma finisce sulle sue labbra.
C: “Ma che fai Pa?” esclama lei.
P: “Sei così bella che non ho resistito”
Forse lo interpreto male io, ma vedo un capezzolino più duro e mettendole una mano dietro la testa e la bacio, ma ora la lingua forza le sue labbra senza trovare troppa resistenza e parte il limone mentre l’altra mia mano va sul suo culetto e finalmente lo palpo come si deve. E’ sodo e alto come piace a me.
C: “Paolo, non dirmi che mi desideri?” con tono misto eccitato ed scandalizzato.
La mia mano ora sale sotto la maglietta e va a prendere la sua tetta, come si fa con un frutto maturo.
P: “Normalmente sei figa, ma in pigiama così sei da saltarti addosso” dico ridendo e nel mentre le faccio sentire il mio cazzo diventato durissimo appoggiandomi su di lei, i suoi si inturgidiscono.
C: “Fratellone, ti stai eccitando per me?”
P: “Penso la senti già la mia risposta” e nel dirlo noto che le sue mutandine si stavano scurendo.
C: “Sono tua sorella…”
P: “E quindi?”
C: “Certe cose non si dovrebbero fare”
P: “Ma sei anche femmina e certe cose si fanno - un momento di silenzio - ti sento eccitata, da quanto non scopi?”
Mi arriva uno schiaffetto amichevole “Ma che domande mi fai?”
P: “Il giochetto della pudica non funziona con me… figa come sei sicuramente qualcuno ti avrà conquistata”
C: “Chissà”
Mettendole una mano tra le gambe le strappo un mugolio di piacere: “Allora, da quanto è che non ti montano?”
C: “Smettila, dai…”
P: “Da quanto non ti montano?!” deco deciso e ora la mia mano le entra tra le gambe, sento la fighetta bagnata e con un dito verifico che l’imene sia stato rotto.
C: “Da circa 3 settimane” non aveva il fidanzato, la guardo e lei capisce al volo “Ma quanto curioso sei? Con un tipo molto figo, mi ha conquistata ad una festa.”
P: “E brava la mia troietta - mi stava per arrivare un altro schiaffo amichevole, ma lo schivo e la limono, non si sottrae, anzi intreccia anche lei la lingua, mentre io continuo a giocare tra le sue gambe. Prendiamo fiato e le sussurro all’orecchio - Ho voglia di fotterti”
C: “Ma fratellone…”
P: “Tu non vuoi?” non risponde, le tolgo la maglietta e inizio a succhiarle le tette, nessuno penso l’abbia fatto così prima.
La faccio sdraiare sul letto, le tolgo anche le mutandine, non pone resistenza, la lecco, non pone resistenza… si sbrodola e geme come una cagnetta.
P: “Mi fai vedere cosa hai imparato” mi sdraio sul letto e lei si mette sopra, che brava! penso. Mi toglie le mutande e libera la bestia.
C: “E’ grosso!” me lo lecca con passione, mentre io in quel bellissimo 69 gioco con lei. “Ti puoi mettere ora in piedi?”
Che bello ha anche iniziativa. Mi metto in piedi e lei si inginocchia e succhia. Non avrei mai detto che ci mettesse tutta quella passione. Mi stupisce ancora di più quando se lo mette tra le tette e mi fa una spagnola.
P: “E questo giochino dove lo hai imparato?”
C: “Chissà” dice in modo malizioso.
La prendo per un braccio e la tiro leggermente su, lei capisce al volo: “Fratellone hai voglia di scoparmi?”
P: “Troppa e tu?”
Era già a gambe aperte sul letto: “Ti aspetto” le faccio un cenno e capisce, si mette a pecora.
Lo schiaffeggio sul culetto con il mio cazzo. Vederla così è un sogno che si avvera cazzo! Con una mano le tengo un fianco e con l’altra il cazzo. Un movimento rapido, quasi per prenderla di sorpresa, le punto la cappella sul suo culetto, la prendo anche con l’altra mano sul fianco e un bel colpo deciso.
Fa molta resistenza e un po’ di dolore anche a me, entra appena la cappella. Lei tira un urlo.
C: “Ma che fa…”
Non ha il tempo di rispondere, un altro mio colpo di bacino e un altro gran bell’urlo. Ero in paradiso, non la ascoltavo nemmeno, sentivo solo le sue urla che mi eccitavano di più, un altro colpo… un secondo… un terzo… e un quarto. Le ero tutto dentro. Il mio cazzo bruciava dalla fatica, non voglio pensare al suo culetto.
P: “Non sai da quanto desideravo metterti a pecora e incularti a secco per sentirti urlare e farti mia?”
C: “Perchè? Ha fatto malissimo”
P: “Ora sarà solo in discesa, dimmi quando ti sei abituata al mio cazzo” e nel mentre le stimolo la fighetta con la mano. Inizia a mugolare, misto ansimare di dolore. Finalmente viene. Così lentamente le esco, prendo del lubrificante e lentamente le rientro. Urla, ma meno di prima. Attendo e lo rifaccio ¾ volte. Quando comincia a gemere di culo le esco e la bacio con passione.
P: “Sei stata incredibile sorellina” mi sdraio, “ora prova a sederti sopra” glielo tengo fermo e lei senza esitazione si impala nel culetto.
C: “Ahh fratellone inculami!”
P: “Ti piace zoccolina?”
Non risponde, ma stava gemendo.
Ero al limite, la rifaccio mettere a pecora, tutto dentro, la prendo forte, lei urla, non resisto e la riempio nel culetto. La faccio andare poi in bagno, perchè ha lo stimolo di cagare.
C: “Vado a lavarmi”
P: “Vengo anch’io” prendo la palla al balzo.
C: “No.” mi dice seccata
Avevo esagerato? Mi chiedo. Lei si va a lavare e sotto la doccia la sento piangere. Cazzo… il senso di colpa prevale. Ma poi ansima e la sento “Siii fratellone inculami… sei un porco… come godoooo nel culo…” mi torna duro. Non resisto, entro e ci guardiamo. Un secondo dopo, ho il cazzo in mano, lo punto nella sua fighetta e come burro entra. Le metto le mani sul culetto e mi aiuto per metterglielo dentro il più possibile.
C: “Ah fratellone come sei gordo… è proprio grosso il tuo cazzone”
P: “Sei proprio una buongustaia” dico ridendo.
C: “Sii fammi godere!” e poi mi bacia.
Vedere che anche lei aveva voglia mi carica.
Quella posizione era scomoda, così decidiamo di andare sul letto. Mi salta in braccio, se sono ancora dentro.
C: “Non uscire”
Esco dalla doccia, con lei ancora impalata, prendo un asciugamano al volo e andiamo sul letto matrimoniale.
Senza uscirle ci mettiamo al missionario.
C: “Si ora fammi godere”
Non me lo faccio ripetere, le prendo le tette come se fossero due redini e la scopo.
P: “Godi cagna! Ti piace il mio cazzo, eh?”
C: “Mmm sì! Nessuno mi aveva mai trattata così” stava ansimando
P: “Ti piace essere la puttanella di tuo fratello?”
C: “Siiii”
P: “E allora godi lurida puttana!” e intensifico il ritmo.
Scopiamo per molto, quasi due ore, cambiando ripetutamente posizione. Finchè allo stremo: “Sto per venire”
C: “Vienimi in bocca” e con un grugnito esplodo schizzi bianchi nella sua bocca.
Mi sorprende come ingoia vogliosa.
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Commenti dei lettori al racconto erotico