Sorellona vuoi guardare?

di
genere
incesti

Questo racconto è tratto dalla storia vera di Antonio risalente ad anni fa, che mi ha chiesto di scrivere questo racconto.

Antonio a quel tempo era un ragazzo castano molto chiaro che tende al biondo, occhi verde brillante e alto circa 176 cm, fisico nella norma per i suoi anni: né muscoloso né grasso.
La sorella, Giovanna, era castana con un bellissimo culo, due grosse tette, quasi una quarta e una figa pelosa ma curata, calda ed accogliente, un po 'curvy, ma non grassa. Capelli lunghi e lisci e occhi marroni da cerbiatta. Lei più grande di lui di due anni.
Entrambi vergini e inesperti. Antonio come i ragazzini della sua età capitava spesso che fantasticasse con i compagni sul sesso e si raccontassero desideri sessuali su qualche ragazza: nella sua classe i principali obbiettivi erano 3 ragazze: Sara, una ragazza timida ma molto figa; Anna, una ragazza dell’ultimo figa che si vociferava fosse bella troia e; Giovanna, anche se non lo dicevano appertamente quando c’era anche lui, sapeva che qualche suo compagno si sarebbe fatto volentieri sua sorella, anche grazie alle tettone che aveva. Antonio non diceva nulla, anzi condivideva il desiderio per la sorella, anche se non lo diceva apertamente. Se la vedeva a casa in intimo, doveva nascondere un'erezione che lo imbarazzava. Per risolvere il problema si segava guardando qualche porno e se fossero state lì in bagno, usava anche qualche mutandina della sorella.


Dopo una vacanza al mare e aver visto la sorella in costume per una settimana tutti i giorni, l’eccitazione era a mille e le seghe che si faceva tutti i giorni sembrava non bastassero mai. Tornati a casa voleva rischiare qualcosa… ma ce ne voleva di coraggio.
Quel pomeriggio erano a casa da soli, e dopo la seconda sega, non riusciva a calmare il suo cazzo che desiderava di più. In preda al desiderio, l’idea si fa strada nella sua testa: se chiedessi a mia sorella di guardare qualcosa di porno insieme? Non poteva farlo… non ne aveva il coraggio, ma l’eccitazione era troppa e una vocina continuava a dirgli di farlo.


Era solo in mutande, si fece coraggio e rosso come un pomodoro andò in camera della sorella: “Giova… - stava balbettando - non è che… forse sai… eccitato… vorresti guardarti qualche giornalino porno con me?” il discorso ne è uscito sgrammaticato, ma il senso c’era.
Lei lo guarda, silenziosa, un po’ imbarazzata anche lei dalla richiesta, non ha detto di sì ma nemmeno di no, ormai la cazzata era fatta, Antonio scende in cantina a prendere un giornalino che si era acquistato di nascosto e teneva, lì. Lo mette sulla tavola e: “Giovanna se vuoi vieni a vederlo in cucina” silenzio e non si vede lei, il tempo fu infinito, ma poi arriva anche lei tutta rossa e si siede a fianco di lui.
Quel giornalino era veramente molto esplicito, lo guardano entrambi eccitati ma silenziosi soffermandosi sulle scene più esplicite. Lei sempre più rossa e lui che si tratteneva a stento a non segarsi davanti a lei: si massaggiava cercando di non esagerare per non scioccare la sorella, che comunque guardava senza dire nulla.


Il suo cazzo, diventato di marmo, non ci stava tutto nelle mutande: la cappella sbordava essendo visibile. La sorella senza darlo a vedere, ogni tanto spostava lo sguardo tra le sue gambe. Finito il giornalino, entrambi imbarazzati, ma anche eccitati ritornano, lei in camera e lui in cantina per deporre la rivista. Non resiste e lì, abbassati le mutande, comincia a segarsi forte e immaginando che fosse proprio la sorella a fargliela e quando viene sosurra con voce roca: “Sorellona, ti sborro!”


I giorni successivi non hanno detto nulla e neppure citato quello che è successo imbarazzati e probabilmente con una domanda in testa: “E ora?” sicuramente avevano fatto un passo verso la trasgressione più pura, ma allo stesso tempo non hanno varcato quel limite invalicabile. Se Antonio sperava che succedesse di nuovo e anche qualcosa di più, Giovanna si chiedeva cosa avesse fatto e il perchè, ma non poteva negare che si era anche divertita.


Rimasero da soli circa la settimana successiva: Antonio, voleva riprovarci con la sorella, mentre lei appena sentiva dei passi avvicinarsi alla sua cameretta pensava fosse il fratello, se mentre si avvicinavano partiva l’ansia, quando capiva che non sarebbe entrato ne rimaneva delusa. Ma eccolo, entrantra… e chiede… “Giova, ti piacerebbe guardare un altro giornalino insieme in camera da me?” dice imbarazzato, ma meno della volta precedente. Lei lo guarda indecisa e rossissima, ne esce, quasi sussurrando “OK”.
Vanno in camera di Antonio, lui ne aveva acquistato recentemente uno hard in cui alcune ragazze le ricordava la sorella. E’ subito eccitante e senza contegno, Antonio inizia a segarsi. Lei non dice nulla, ma guardava e resisteva a non toccarsi per non sembrare eccitata. Lui si sega, preso dalle immagini e dalla situazione non si rende conto che sta per venire… lì vicino c’era solo un fazzoletto di stoffa, lo utilizza per coprirsi, il suo cazzo esplode e riempie il fazzoletto, ma un paio di schizzi escono dal fazzoletto ed uno cade proprio sulla gamba della sorella. Lui fa finta di nulla.


Dopo il momento imbarazzante, lui diventa rossissimo, va a lavarsi lasciando lì fazzoletto e sorella. Nel mentre Giovanna, senza che il fratello lo sapesse, prende il fazzoletto e lo annusa e inizia a toccarsi. Prima che il fratello esca lei imbarazzata scappa in camera.


Ne sono passate un altro paio di settimane e l’imbarazzo tra i due stava scendendo… erano a casa da soli così lui entra in camera dalla sorella in mutande e sventolando un nuovo giornalino. La sorella era in intimo, era bellissima così e subito l’erezione aumenta a mille. si siedono entrambi sulla scrivania e cominciano a sfogliare la rivista e Antonio comincia come al solito a segarsi lentamente… la mano della sorella era sulla sua gamba, in un momento di coraggio le prende la mano e la porta al suo cazzo: come una calamita con il ferro, la sua mano si aggrappa all’asta. Inizialmente lui le dà il ritmo, non ci poteva credere! Ma poi la sorella diventa autonoma, così sfrutta l’occasione per toccarle le tette e il culetto. Diventa rossissima, ma non smette con la sega, anzi sembrava più ispirata e un alone tra le sue gambe appare.
Non arrivano a metà giornalino che lui esplode, come un vulcano erutta la sua crema calda sulla mano della sorella. Non dice niente, imbarazzata, va in bagno a lavarsi mentre lui torna in camera.


Quel momento aveva creato una svolta, la volta successiva, appena rimangono da soli è stata Giovanna tutta eccitata ad andare in camera dal fratello solo in intimo… lui coglie l’occasione e prende un giornalino, si fermano a commentare la scena del tipo che lecca la ragazza tra le gambe e lui: “Vuoi che proviamo?”
Lei annuisce. Si sdraiano sul letto, le toglie le mutandine e goffamente, ma con un’eccitazione sovrumana si tuffa in quel boschetto. Lei si lascia andare e le scappa un gridolino e lui: “Ti ho fatto male?” chiede innocentemente.
"No, è bellissimo, continua!” non smette finchè non decidono di fare cambio e lei lo sega.


Da quel momento alla prima occasione si trovavano e rimanevano nudi. Come è successo qualche mese dopo in cui lei era a 90 sul tavolo di casa e lui la leccava voracemente da dietro e in un momento di pazzia le appoggia il cazzo tra le gambe. Sapeva che era vergine e non voleva esagerare. Gli bastava puntarlo e così fece, sentiva mezza cappella accolta in quel caldo rassicurante, finché non si appoggiava all’imene. Non voleva romperlo lui… gli bastava solo quello ed impazziva. Lei sussulta, come presa alla sprovvista e poi si lascia andare in un gemito di piacere. Sentirlo che bussava alla sua verginità le metteva i brividi… dei brividi positivi.
Muoveva la cappella su e giù stimolandole le labbra. Era la prima volta che lo faceva e con l'eccitazione a mille, con l’attenzione di non rompere quel fragile limite invalicabile. Stava già per venire, lo tira fuori mezzo panicato: non poteva venirle “dentro” ed esplode per terra. Mentre entrambi ridono della scena.


Il giorno successivo, Antonio, si sarebbe voluto vantare dell’accaduto con gli amici: era il primo che riusciva a fare una cosa del genere, poi con Giovanna che era desiderata dalla sua compagnia sarebbe stato il massimo, ma era sua sorella.
Cosa simile anche per Giovanna ne avrebbe voluto parlare con le amiche per condividere sensazioni, paure, piacere e aspettative, ma non poteva per lo stesso motivo.


E’ passato quasi un mese e il divertimento aumentava sempre di più, come la complicità e il desiderio. Sempre senza spingersi oltre il limite. Ad ogni occasione, anche prendendosi dei rischi, si ritrovano insieme per giocare. Anche quel giorno, erano in sala da pranzo, erano appena usciti i genitori, si scambiano uno sguardo complice ed erano già a spogliarsi a vicenda, consapevoli che proprio quel giorno avevano poco tempo: i genitori sarebbero stati fuori poco. Ormai conoscevano il corpo dell’altro alla perfezione e così in un batter d’occhio erano nudi e le loro mani si stavano già muovendo nel corpo dell’altro, mentre le loro lingue si intrecciavano in una danza erotica.
In quelle situazioni con poco tempo, lui glielo puntava subito e cominciavano a sfregarsi per raggiungere rapidamente il piacere. Lei quasi meccanicamente è già a 90 sul tavolo e lui si mette dietro. Le appoggia la cappella e la sente entrare fino a toccare l’imene. Gemono entrambi. Con una mano muove lentamente il cazzo su di lei, mentre l’altra la tiene ferma. Giovanna eccitata come non mai mugolava… proprio in quel momento… lei appositamente inarca la schiena, il suo culetto rapidamente arretra e entrambi gridano di piacere. “Sii fratellino, mi hai sverginata!”
Lui sente il cazzo tutto dentro di lei, una sensazione unica, non ci può credere, aveva appena sverginato la sorella!! “Sei bellissima sorellona!” Ora toccava a lui, esce lentamente per gustarsi a pieno quel momento, e poi ansimando rientra. Non aveva parole.
Continua a scoparla lentamente, il cazzo gli pareva compresso dentro di lei e pronto per esplodere… sente lo stimole e cazzo torna alla realtà… non poteva rischiare esce appena in tempo e le schizza sulla schiena. In quel momento lei si gira e lo bacia: “Grazie, Anto” dice in modo dolce.


Poi la realtà torna a bussare, lei doveva lavarsi, se i loro genitori li avessero beccati così non sarebbe finita bene. Lei va sotto la doccia, mentre lui, perso nel piacere si sdraia nel suo letto. Nella sua mente un solo pensiero: l’ho scopata!


Quello fu solo l’inizio… se ad Antonio piacè tantissimo, a Giovanna divenne una dipendenza… alla prima occasione lo chiedeva, non curante dei rischi che potesse comportare, saltava sul fratello e si impalava. Scoparono affamati e vogliosi dell’altro fino al matrimonio di lei che divenne purtroppo per entrambi la fine di quel sogno.
scritto il
2025-07-11
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