Festa a sorpresa

di
genere
etero

FESTA A SORPRESA
by @lady_aemme e @lady_aemme-bis
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Dovevo concludere una importante transazione immobiliare, molto, molto remunerativa.
I potenziali acquirenti, ricchi arabi con risorse illimitate, erano in diretto contatto con Haziz, che mi aveva prospettato l'affare.
Le commissioni erano ragguardevoli, direi di più: assolutamente irrinunciabili, motivo per cui quando Haziz con quel suo sguardo da irrimediabile vizioso mi disse che aveva una richiesta da farmi, capii subito.
Il nipote, per cui lui stravedeva, aveva un gruppo di amici a cui voleva fare una sorpresa assolutamente unica: una donna europea di gran classe pronta a tutto.
E così Haziz organizzò un fine settimana in una delle sue ville in Costa Azzurra, una delle più belle che aveva: una giornata dedicata a soddisfare tutte le voglie e le fantasie sessuali del nipote e dei suoi giovani amici, e poi una giornata intera dedicata allo shopping sfrenato per me.
"Ma prima dovrai soddisfare me, naturalmente", mi disse ammiccante.
"Naturalmente", risposi maliziosa.
Mi portò in questa sua villa esclusiva, posta su un promontorio che dominava un piccolo golfo.
La vista che si godeva dalla grande veranda a strapiombo sul mare era ipnotizzante.
Il blu dominava incontrastato, mentre la brezza del mattino frustava i miei lunghi capelli neri.
"Abbiamo tutta la mattina. Mio nipote e gli amici arriveranno solo nel tardo pomeriggio - mi disse Haziz mentre mi accarezzava e cominciava a spogliarmi - Stupiscimi", mi sussurrò all'orecchio mentre mi strizzava i capezzoli.
In breve ci ritrovammo nudi sul grande letto damascato.
Cominciai a fargli un pompino avvolgente, con la lingua sempre in vorticoso movimento.
Il suo cazzo si indurì subito, già pronto e voglioso.
"Voglio il tuo culo, fino in fondo", mi disse mentre mi faceva mettere a quattro zampe, mi allargava le natiche e cominciava a leccarmi il buco con foga.
Leccò a lungo, allargando il buco con le dita e penetrando con la lingua in profondità.
Mi piaceva.
Ancheggiavo dal desiderio, quando sentii il suo cazzo appoggiarsi sul mio culo e iniziare a spingere.
Mi protesi vero di lui per allargare il mio buco e sentii il suo cazzo penetrare in profondità.
Urlai per il dolore che subito si tramutò in piacere, mentre lui cominciava a spingere deciso.
Pochi colpi e il suo cazzo fu completamente dentro il mio culo.
Lo sentivo dentro, mi sentivo piena: mi piaceva, mentre mi masturbavo accarezzandomi con decisione il clitoride.
E mentre lo sentii fremere, irrigidirsi ed esplodere il suo sperma dentro di me io venni mugolando di piacere.
Continuò a spingere, mentre sentivo il suo cazzo pulsare nel mio culo.
Quando uscì mi afferrò per i capelli, mi fece girare e mi mise il suo cazzo in bocca.
Lo leccai voracemente, mentre lui mi afferrava la mano e me la portava verso il culo.
Sapevo cosa voleva.
Raccolsi con la mano la sborra che fuoriusciva dal mio culo e la leccai avidamente, guardandolo negli occhi, mentre lui mi osservava eccitato: "La mia puttana. Non mi deludi mai, troia", mi disse mentre mi accarezzava i capelli, le tette, la fica, e poi, con un dito, entrò nel mio culo, raccolse un pò della sborra che ancora c'era e me la mise in bocca per farmela leccare.
Leccai il suo dito con voracità, mimando un pompino con le labbra strette attorno al dito.
"Sono pazzo di te, zoccola", mi diceva guardandomi.
Ci allungammo sul letto.
"Quanti ne saranno?", chiesi con finta indifferenza.
"Credo 5, quindi con Amir saranno sei, credo", mi rispose Haziz.
"Età?"
"Tutti suoi compagni d'infanzia, coetanei..."
"E tu, che farai mentre io scopo con loro?"
"Osservo, guardo, mi diverto, fotografo, e poi...vediiamo...", mi disse divertito.
Andammo a mangiare in un elegante ristorante sul mare.
"Sei uno splendore - mi disse guardandomi ammirato - tutti si girano folgorati quando ti vedono. Sei la più straordinaria troia che possa esistere".
Ci incamminammo verso la villa.
Il mio abitino nero, in leggera maglina elastica, aderiva al mio corpo mettendo in risalto le mie forme.
Le scarpe con tacco 10 mi slanciavano, rendendo la mia andatura lenta e sinuosa.
Eravamo seduti in salotto, quando suonarono al cancello.
Haziz andò ad aprire, e nel grande schermo del videocitofono osservai il gruppo di ragazzi vociante e divertito che faceva il suo ingresso nel viale acciottolato della villa.
"Stanno arrivando, mia cara: sei pronta?"
"Non vedo l'ora", risposi guardandolo dritto negli occhi.
"Spero che mi facciano divertire", dissi sorridendo, mentre i ragazzi cominciavano ad entrare...
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scritto il
2025-07-17
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