Dopo il temporale

di
genere
pissing

Il racconto che segue, oltre ad essere assolutamente reale come tutto quello che scrivo, contiene elementi di pissing e scat, quindi se li trovate disturbanti non leggete oltre.

Per contatti rebeccapallida@libero.it


Ero sul letto, già attrezzato anche con il telo impermeabile, e tanti giocattoli di vario genere.
Ero nuda, mi stavo stimolando con un piccolo vibratore, passandolo in maniera leggere sul clitoride, a volte premendo, a volte allentando. Sapevo che sarebbe arrivato a casa di lì a poco, e sapeva cosa avrebbe trovato visto che mi ero premurata di informarlo. Aveva appena piovuto, un temporale davvero forte, faceva fresco, si stava bene, era molto rilassante…ma quello che volevo non era rilassarmi. Mentre ringraziavo chiunque avesse inventato i nonni che portano le nipotine al mare lasciando la casa libera, mi arriva un messaggio veloce, è qui sotto. Benissimo, mi metto a pecora, continuando a stimolarmi, il viso appoggiato al materasso, le gambe allargate. Sentii la chiave girare nella toppa, e poi lui entrare nella stanza. Avevo gli occhi chiusi, non una parola, non serviva.
Lo sento spogliarsi, salire sul letto dietro di me. Prende uno dei sex toys che ho di fianco, e sento qualcosa di ovale e piccolo premermi contro la vagina fradicia, ed entrare senza difficoltà. Sapevo cos’era e mi piaceva molto. Pochi istanti dopo inizia a vibrare, e la vibrazione, dentro di me, si espande e cresce, come il suono in una cassa armonica. Un brivido mi scorre lungo la schiena, le gambe tremano leggermente, è uno dei miei preferiti e lui lo sa. Lo sento raccogliere un po’ di fluidi vaginali e usarli per lubrificare l’ano. Bravissimo, sai cosa mi piace, cosa voglio, cosa pretendo. Ma non so ancora cosa vuole farci. Qualcosa preme, plastica, relativamente grande ma non fa fatica ad entrare, poi ancora, e ancora. So cosa sono, palline legate assieme. Bravo porco. Ora ho sia il culo che la fica occupati, pieni, ma so che non è finita. Allunga una mano sotto di me, lungo lo stomaco, lo sterno, arriva alle tette, io sollevo leggermente il busto per agevolarlo. Senti la mano grande sul seno pieno, palpeggia, poi arriva al capezzolo o se ti che applica una mollettina. Questo non me lo aspettavo, mi strappa un gemito, ma va benissimo così. Ritorna dietro di me e comincia a giocare con le palline nel mio culo. Le tira fuori con una lentezza esasperante, allargandomi il culo poco alla volta, ma in maniera naturale, lo sento dilatarsi mentre nella fica mi riecheggia il piacere del vibratore, a ondate, come una serie di tuoni che si avvicinano, i capezzoli continuamente stimolati, il culo aperto…sono completamente fuori, totalmente persa nel piacere continuo, incapace di ragionare.
E poi, inaspettatamente, sento il getto caldo colpirmi la schiena, il culo, I capelli. Mio marito mi stava pisciando addosso, e nel momento in cui l’ho realizzata sono scoppiata a in un intenso orgasmo, dirompente, assoluto. Ho urlato, scossa dai fremiti, incurante di tutto tranne che di quello che stavo provando. Furono istanti lunghi, intensi, totalizzanti, poi pian piano la sensazione cominciò a scemare, lasciandomi stanca, i muscoli sciolti, appagati. Ma non era abbastanza, volevo di più, volevo tutto. Ho sfilato tutto quello che ancora avevo dentro di me, mi sono accovacciata leggermente, e ho spinto, mentre lui mi guardava masturbandosi lentamente un pezzetto di merda uscì da dentro di me, smosso dalle palline e dall’orgasmo, poco, ma sufficiente. Mi sono girata e l’ho guardato negli occhi mentre lo raccoglievo e lentamente me lo spalmavo addosso, sul seno, sul ventre, lenti movimenti circolari, assaporavo la sensazione calda, il suo sguardo carico di desiderio. Poi, all’improvviso mi ha preso le caviglie e sollevato le gambe, esponendo il mio sesso ancora pulsante e gocciolante, penetrandomi con forza.
“Sì cazzo scopami coperta di merda, sfondami, riempimi, usami come una puttana” “si amore sei la mia puttana merdosa, prendilo tutto troia, fammi vedere come godi piena di merda” e godevo, continuavo ad avere spasmi mentre mi scopava, mi insultava, mi coccolava, e io lo provocavo, giocavo con le parole, con il corpo, coperta di urina e feci.
“Guardami, sono il tuo cesso pieno di piscio e merda, vienimi dentro, dammi anche la sborra”
“Sì cazzo eccola, prendila tutta, ti riempio, ti farcisco, godooo” e con un lungo getto, caldo, avvolgente, violento, finalmente è venuto dentro di me, provocandomi un ultimo orgasmo.
Mi sono accasciata sul materasso, stanca, obnubilata dal piacere come non mi succedeva da molto, appagata, realizzata. Perché a volte una donna vuole essere una principessa, altre un cesso, è solo questione di momenti.
scritto il
2025-07-10
6 0 2
visite
1 1
voti
valutazione
6.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Una sera d’estate
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.