Il suo toro da monta.
di
pennabianca.
genere
corna
Mi chiamo Andrea, ho 40 anni, sono di media statura, fisico normale con una dotazione, diciamo, normale. Sono sposato da sei anni con Elisa, una bella donna di 38 anni, alta, bionda, occhi marroni, un bel seno di una terza a goccia, con i capezzoli molto pronunciati, un bel culo che invita a prenderlo. Da un po’ di tempo, aveva fatto la sua comparsa una certa monotonia nel nostro rapporto. Non che il sesso non ci piacesse più, ma ci eravamo ridotti a farlo in modo sempre più ripetitivo. Anche qualche diversivo o, ad esempio, della lingerie piuttosto osé, non ci eccitava più di tanto; allora abbiamo iniziato a pensare alla trasgressione giusto per dare quel tocco di pepe al rapporto. Questa idea aveva da subito ravvivato la nostra sessualità e così, dopo una profonda riflessione, siamo giunti alla conclusione che dovevamo fare un'esperienza con una terza persona. Fin da subito ci siamo messi alla ricerca di un singolo, che potesse fare al caso nostro. Lei ha subito stabilito dei paletti da cui non si poteva prescindere: il soggetto doveva esser presentabile, meglio se prestante, pulito e molto, ma molto, dotato, perché questa è sempre stata una fissa di mia moglie; se proprio doveva chiavare con un’estraneo, doveva esser qualcuno molto più dotato di me, un vero toro da monta. Utilizzando dei siti appositi, abbiamo iniziato una vera propria selezione; abbiamo fatto numerosi incontri conoscitivi, cui son seguiti inevitabili fallimenti, conclusi spesso al primo caffè o al secondo incontro in macchina, e verificato, da parte sua, la inadeguatezza della dotazione. Lei lo voleva MOLTO dotato: lungo minimo 23 cm. e di notevole spessore; ci stavamo convincendo della quasi impossibilità a reperire la persona giusta. Quasi scoraggiati e molto delusi, stavamo per rinunciare, quando il destino ci ha dato una mano insperata. Un giorno eravamo al mare. Faceva caldo ed avevamo una giornata libera dal lavoro, perché nella nostra città c’erano i festeggiamenti per il patrono e noi due avevamo voglia di un po’ di relax. Cosi, essendo un giovedì, le ho proposto di andare un po’ più lontano dai soliti posti e raggiungere una bella spiaggia nudista, di cui avevamo sentito parlare. Giunti sul posto, abbiamo notato che era quasi deserta. Ci siamo sistemati a metà spiaggia, vicino ad un grosso masso e, appena nudi, abbiamo iniziato a goderci il calore del sole. Nel primo pomeriggio, abbiamo visto arrivare un tizio alto, capelli bianchi, età apparente sulla cinquantina, ma con un fisico abbastanza imponente, non grasso, anzi muscoloso al punto giusto, come lo ha definito mia moglie; soprattutto tra le gambe, aveva il “muscolo “più importante, un bel cazzone che, in posizione di riposo già faceva paura! Ci siamo scambiati un'occhiata interessata e subito lui si è sistemato vicino a noi; io ho iniziato a toccare Elisa tra le cosce, mentre lei lanciava occhiate di ammirazione al tizio. Questi ha fatto un mezzo sorriso e poi ha iniziato a toccarsi la bestia, che aveva preso a lievitare molto velocemente. Dopo un poco, avendo visto che a lei piaceva, gli ho fatto cenno di avvicinarsi e lui ha subito messo il suo telo da mare vicino a quello di Elisa, che se lo mangiava con gli occhi.
«Piacere, mi chiamo Lorenzo.»
Fatte le presentazioni, abbiamo potuto constatare che era simpatico e molto educato e, per questo, fin da subito, ho lasciato a lei il piacere di condurre il suo gioco di seduzione, mentre io mi sarei limitato a far da spettatore, per non intralciare la tresca insorgente. Chiacchierando un po’, abbiamo scoperto che lui era di un paesino posto nelle immediate vicinanze della nostra città e questo è stato ancora un punto a suo favore, perché ho potuto constatare che si stava creando un feeling non da poco tra mia moglie e Lorenzo. Prendendo sempre più confidenza, Lorenzo non si è trattenuto dall'accarezzarla e lei, dopo averglielo permesso, ha cercato di non restare passiva, lanciandosi a prendere in bocca quel suo cazzo enorme. Lui l’ha rigirata a 69 e, una volta tra le sue cosce, ha iniziato a leccarla in maniera molto soddisfacente, tanto che, poco dopo, ha raggiunto il suo primo orgasmo.
«Sei bravissimo! Mi fai…mi fai godereee! Sì, vengo! Non ti fermareeee!»
Lui ha atteso qualche istante per darle tempo di godere bene, poi ha infilato un preservativo e si è disteso; lei si è letteralmente impalata su quella mazza da baseball. Ho visto i suoi occhi allargarsi dalla meraviglia per quanto lui le arrivava profondamente in grembo! È rimasta immobile con 1/3 di quel cazzone ancora all'esterno della vagina, poi, lentamente, è riuscita ad inglobarlo tutto e, allora, ha iniziato un bel sali/scendi su quel palo che adesso la trafiggeva fin in fondo. Il piacere è stato immediato!
«Vengo! Andrea, mi sta facendo venire! Oddio…ora vengo! Mi sfonda che è un piacere!»
Ha goduto due volte, poi lui l’ha fatta mettere a pecora ed ha continuato a sfondarla da dietro. La teneva per i fianchi e, ad ogni affondo, lei inarcava la schiena per reggere l’impatto della monta bestiale. Elisa ha goduto ancora due volte, molto intensamente, prima che lui sborrasse sulla sua schiena una ingente quantità di crema bianca, dopo essersi tolto il preservativo magnum: ricordo come ora questo dettaglio, un preservativo modello magnum! Anche da vuoto, rendeva impressionate pensare a quale cazzo potesse star bene! Poi ci siamo fatti un bagno ed abbiamo continuato per tutto il giorno a stare assieme; Elisa, nel pomeriggio, gli ha fatto una pompa davvero spettacolare, culminata con un’altra sborrata colossale su faccia e tette di mia moglie. Eravamo talmente contenti di aver fatto la sua conoscenza, che non ho trovato nulla da ridire quando lui le ha chiesto un contatto, per potersi continuare a frequentare. Mi faceva piacere sapere che mia moglie era corteggiata da un maschio cosi dotato e possente. Qualche giorno dopo, Elisa ha voluto rincontrarlo. Lo ha invitato a casa nostra, visto che si erano sentiti loro due da soli. In principio non capivo il motivo di invitarlo subito a casa nostra, ma poi ho notato che c'era molta complicità tra loro e, siccome mia moglie era consapevole di quanto mi piacesse rivestire il ruolo del cornuto, hanno preso a rivolgersi a me con tono autoritario, mentre chiavavano allegramente.
«Cornuto, portaci dell’acqua fresca, che abbiamo sete. Cornuto, mi serve un fazzoletto! Cornuto, un’asciugamani.»
Ero felicissimo di recitare quel ruolo cosi umiliante e, nello stesso tempo, così eccitante! La terza volta che è venuto a casa nostra è diventato evidente che io ero parte integrante del loro gioco; anzi un loro giocattolo, e le cose son diventate più esplicite: i suoi ordini sono diventati più autorevoli, più impositivi.
«Cornuto, vieni qui, prendi il mio cazzo e mettilo nella fica di tua moglie! Prima, però, prendi un preservativo, aprilo e dallo a tua moglie.»
Ho eseguito tutto quello che mi veniva ordinato e quando lei lo ha avuto tra le mani, lo ha infilato su quel mostro durissimo; allora ho preso il cazzo e l'ho puntato sulla fica, lui con una spinta lenta ma determinata, l’ha affondato tutto dentro di lei, che già gemeva di piacere. Sentire nella mia mano quel cazzo così duro e pulsante, mi ha eccitato oltremodo. Ho notato che i muscoli vaginali di mia moglie si erano adattati bene alle dimensioni di quel toro, al punto da accoglierlo dentro di sé sempre meglio, ricevendone maggior piacere. La complicità tra loro è andata sempre più crescendo ed io costituivo solo lo strumento per le più impensabili loro perversioni. Dopo questo episodio, una volta rimasti soli, ne abbiamo parlato.
«Amore, che ne pensi di Lorenzo? Mi sembra che si sia stabilita una buona intesa con lui? Trovi che sia un valido maschio che ti monta al meglio?»
Lei era ancora nella fase del recupero dallo stremo delle forze per la recente monta; aveva la fica slabbrata ed il corpo ricoperto di sperma, che lui le aveva schizzato addosso in gran quantità.
«Sì, amore, mi piace tantissimo! Era così che volevo che fosse! Credo proprio che, finalmente, abbiamo trovato un cazzo adeguato ed un maschio molto complice; mi è sembrato che anche a te piaccia far parte del gioco. Ho visto con quanta ammirazione lo guardi e ti seghi, quando lui mi sfonda con quel cazzone grosso!»
Ero d’accordissimo ed abbiamo cominciato a farlo venire sempre più di frequente, tanto che, dopo tre mesi, io non la scopavo più e, sempre più spesso, mi segavo soltanto, restando comunque molto soddisfatto di quanto lui la facesse godere.
Il cambiamento sconvolgente è avvenuto alla fine dell’estate. Un sabato sera, che lui aveva detto che sarebbe rimasto a dormire da noi, mentre loro stavano iniziando a spogliarsi per scopare, li ho sentiti bisbigliare e, quando è arrivato il momento, come ormai d'uso, di preparare il preservativo, lui mi ha sorpreso con un ordine perentorio.
«Cornuto, oggi mettilo tu il mio preservativo, che a lei penso io: voglio fotterla a pelle!»
Ricordo di aver sentito come un brivido freddo percorrere il mio corpo! Io che ero già eccitato e col cazzo dritto, ho eseguito il suo ordine. Ho infilato il preservativo sul mio cazzo e, naturalmente, essendo di una misura non corrispondente alla mia, mi andava ballando. Nello stesso tempo però, Lorenzo ha infilato il cazzone dentro mia moglie a pelle! La pompava molto forte con lei a pecorina. Elisa era rivolta con la faccia verso di me e vedevo l'espressione di piacere dipinta sul suo viso e le tette che sbattevano forte sotto i colpi del cazzo di lui. Ero sconvolto e lui ha gettato benzina sul fuoco.
«Cornuto, guarda come gode la vacca di tua moglie sotto i colpi di un vero toro, che la monta come si deve, come tu non potrai mai fare!»
Era vero! Era qualcosa di veramente fantastico veder mia moglie così sfondata e montata come una vacca, da dietro, da quel toro così vigoroso e possente, che ho iniziato a venire; mi stavo togliendo il preservativo, ma lui mi ha bloccato in modo perentorio.
«Cornuto, che fai? Non ti azzardare a toglierti il preservativo. È lì dentro che devi sborrare.»
Son venuto all'istante! Era però una condizione ridicola: il preservativo che pendeva quasi tutto, con un po' di sborra dentro. Mentre lo toglievo e lo buttavo nel cestino, ho sentito mia moglie godere.
«Sì, vengo! Che bello sentirti finalmente a pelle! È bellissimo! Dai che vengo! Lorenzo, vengo!»
Lui l'ha seguita subito dopo.
«Eccomi, troia! Senti come ti riempio? Cornuto guarda come farcisco la fica di tua moglie! Chissà, forse te la ingravido pure! Sborro!»
Ho visto dare dei colpi fortissimi, mentre sborrava dento di lei. Poi si è sfilato e, quando ha tirato fuori il cazzo, ho visto la fica oscenamente dilatata e da essa colava tanta sborra, che formava un rivolo sulle sue gambe. Lui mi ha fatto avvicinare.
«Adesso, cornuto, fai il miglior lavoro che ti sia mai stato affidato: lecca e pulisci tutto! La voglio linda e lucida per una nuova monta!»
In quel momento mi son accorto che ero venuto di nuovo, senza toccarmi. Ho leccato tutto quanto veniva espulso dalla fica ben aperta e lui ha proseguito, per tutta la notte, a scoparla a pelle; alla mattina, quando gli ho portato la colazione a letto, lui la stava ancora chiavando nel culo! Elisa ha goduto tanto anche in quel foro che, da allora, è diventata consuetudine completare una sessione di scopate sempre a pelle e con una bella farcita, che poi spettava a me ripulire.
Subito non è rimasta incinta, ma lui, non avendo figli, ma un ingente capitale, sia economico che immobiliare, ha deciso di insistere fino a che non fosse gravida. Naturalmente Elisa ed io siamo consapevoli e contenti, perché il nascituro avrà due padri ed una madre (troia), ma anche un futuro molto agiato.
Per realizzare questo progetto, Lorenzo viene sempre più spesso a casa nostra, anche quando non ci sono e, per non escludermi; lui ha detto che in ogni caso sarò sempre partecipe; quando sono in ufficio e loro due a casa a chiavare, mi collego via Skype e mi godo la loro scopata.
Spero che non riesca ad ingravidarla subito, perché non potete immaginare quante seghe nel preservativo, sempre magnum, mi sto facendo.
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