Coinquilini - Parte 2

di
genere
gay

"Era solo un bacio e un pompino, infondo..." si ripeteva, cercando di minimizzare l'accaduto, ma le sensazioni intense e il turbamento interiore gli dicevano che non era così semplice. Non riusciva a capire perché si fosse lasciato andare, perché avesse provato un piacere così forte. L'ora di cena arrivò inesorabile, costringendolo a uscire dalla sua autoimposta reclusione. Trovò Davide già seduto a tavola, intento a preparare due piatti di pasta. L'atmosfera era stranamente tranquilla, come se nulla fosse successo.
Marco si sedette di fronte a lui, cercando di mantenere un'espressione neutra. Il silenzio iniziale era denso di non detto.

"Ehi," disse infine Davide, la sua voce calma e pacata. "Tutto bene?"
Marco si strinse nelle spalle, evitando il suo sguardo. "Sì, tutto a posto."
Davide lo osservò per un momento, poi posò le posate. "Senti, Marco... so che forse sei un po'... scosso per quello che è successo ieri sera."
Marco si sentì arrossire leggermente. "Non sono scosso," mentì, la voce un po' più alta del dovuto. "Solo... sorpreso, ecco."
"Sorpreso?" ripeté Davide con un piccolo sorriso. "Non c'è niente di cui sorprendersi o scandalizzarsi, sai? È stato... un bacio. È stato solo un pompino. Succede. Siamo coinquilini, c'era un'atmosfera... ci siamo lasciati andare. Non devi farne un dramma."
Le parole di Davide, dette con tanta noncuranza, spiazzarono Marco. Forse per lui era davvero solo un episodio, un momento di leggerezza. Ma per Marco era stato diverso, aveva smosso qualcosa dentro di lui.
"Ma... io non..." iniziò Marco, senza riuscire a trovare le parole giuste.
"Non devi spiegare niente," lo interruppe Davide con un tono rassicurante. "Stai tranquillo. Non cambierà nulla tra noi, ok? Siamo sempre Marco e Davide, i coinquilini."

Mentre cenavano in un silenzio più disteso, Davide prese il telecomando appoggiato sul tavolo. Lo puntò verso la televisione e la accese. Sullo schermo comparve la sigla del reality show che avevano guardato la sera prima, con i suoi concorrenti muscolosi e sorridenti. Davide si girò verso Marco, un sorriso malizioso che gli illuminava gli occhi, e gli fece un occhiolino sornione. Dopo cena, l'atmosfera tra Marco e Davide era stranamente più rilassata. Si erano sistemati di nuovo sul divano, le luci soffuse del salotto che creavano un ambiente accogliente. Il reality show scorreva sullo schermo, le vicende leggere e i personaggi sopra le righe che avevano fatto da sfondo alla loro inaspettata intimità della sera precedente.
Stavolta fu Marco a rompere il silenzio, indicando uno dei concorrenti che stava parlando in quel momento. "Ma hai visto che spalle ha quello?" commentò, un tono di leggera ammirazione nella voce.
Davide si girò a guardare lo schermo e poi sorrise divertito a Marco. "Te ne sei accorto anche tu, eh? Ieri sera non sembravi così interessato."
Marco si strinse nelle spalle, un vago rossore a colorargli le guance. "Beh... non ci avevo fatto caso più di tanto, forse."
Dopo un po', Davide si girò verso Marco, appoggiando un braccio sullo schienale del divano, vicino alla sua spalla. "Senti, Marco," disse con un tono casuale, ma con un'ombra di malizia negli occhi. "Se ti andasse... sai... di ripetere l'esperimento di ieri sera... non ci sarebbe niente di male, no?"
Marco sentì il cuore accelerare leggermente. La sua mente tornò al bacio, al calore del corpo di Davide, alle sensazioni nuove e intense che aveva provato. Un piccolo sorriso gli increspò le labbra mentre fissava lo schermo, fingendo di essere assorto nelle immagini.
"Non lo so, Davide..." rispose, cercando di mantenere un tono leggero e indeciso.
Davide si avvicinò un po', il suo sguardo che cercava quello di Marco. "Dai, Marco. Non fare il timido. Ci è piaciuto, no? E poi... hai visto quanti bei ragazzi ci sono in televisione? Potremmo anche fare un po' di pratica."
Le parole di Davide, dette con quel tono giocoso e provocatorio, fecero breccia nelle ultime resistenze di Marco. Ripensò al piacere inaspettato della sera prima, alla curiosità che ancora lo stuzzicava. Abbassò lo sguardo per un istante, poi lo risollevò, incontrando gli occhi divertiti di Davide.
Un sorriso più aperto si dipinse sul suo volto. Senza dire una parola, si sporse verso Davide e lo baciò.
Il sorriso di Marco si fece più audace, abbandonandosi completamente a quel nuovo contatto. Si lasciò andare al bacio di Davide, rispondendo con un'intensità inaspettata. Le loro labbra si premevano l'una contro l'altra con desiderio crescente, le lingue che si cercavano e si intrecciavano in una danza sempre più appassionata.
Le mani di Marco scivolarono dai fianchi di Davide, risalendo lungo la sua schiena, sentendo i muscoli tendersi sotto le dita. Davide, a sua volta, gli cinse la vita, attirandolo sempre più vicino, annullando ogni spazio tra i loro corpi. Il calore si diffuse rapidamente, un'onda di eccitazione che li avvolse entrambi.
"Cazzo, Marco..." sussurrò Davide tra un bacio e l'altro, il fiato corto. "Mi fai impazzire."
"Anche tu..." rispose Marco con un filo di voce, sentendo il proprio corpo fremere di desiderio. Le sue mani si fecero più audaci, scivolando sotto la maglietta di Davide, esplorando la sua pelle calda e liscia. Sentì i suoi capezzoli indurirsi sotto il suo tocco e un gemito rauco scappò dalle labbra di Davide.
Il bacio si fece ancora più intenso, le loro bocche avide l'una dell'altra. Marco sentì il proprio membro iniziare a risvegliarsi, premendo contro i pantaloni.
"Davide..." mormorò Marco, staccandosi a fatica dalle sue labbra. "Voglio... voglio toccarti ancora."
"Fai quello che vuoi, cazzo," rispose Davide con voce roca, i suoi occhi scuri e intensi. "Toccami quanto vuoi."
Le mani di Marco si fecero più intraprendenti, sbottonando la camicia di Davide e facendola scivolare dalle spalle. Ammirò il suo torso nudo, la pelle liscia e i muscoli definiti. Si chinò a baciargli il petto, sentendo il battito accelerato del suo cuore sotto le labbra.
Davide gemette di piacere, le mani che affondavano nei capelli di Marco, tirandoli leggermente. "Sei una tentazione, Marco. Una fottuta tentazione."
Un sorriso malizioso si dipinse sulle labbra di Marco, un'ombra di audacia che non aveva mai mostrato prima. Con un movimento deciso, la sua mano scivolò sotto il bordo della tuta di Davide, cercando ciò che ormai la sua mente desiderava ardentemente. Trovò subito il membro caldo e rigido di Davide, già in piena erezione.
Davide lo guardò con un'espressione divertita e un pizzico di sorpresa, un sorriso che si allargava lentamente sul suo volto. "Oh, ma guarda un po'," disse con un tono leggero e provocatorio. "Qualcuno ha preso iniziativa."
Marco sollevò lo sguardo, i suoi occhi che brillavano di una nuova sicurezza. Sorrise a sua volta, un sorriso che diceva molto più delle parole. "Sì," rispose con un sussurro, la voce leggermente roca. "È solo per confermare l'esperimento di ieri sera. Sai, per essere sicuri dei risultati."
Senza aspettare una risposta, Marco si abbassò lentamente, il suo sguardo fisso sul cazzo eretto di Davide. Le sue labbra si aprirono, accogliendo la punta calda e pulsante. Davide emise un gemito sommesso, la sua mano che si posò istintivamente tra i capelli di Marco.
Marco iniziò a muovere la bocca, avvolse il membro di Davide con la lingua, assaporandone la consistenza e il calore.
"Cazzo, Marco..." ansimò Davide, la sua voce che si fece subito più roca. "Sei... sei incredibile."
I movimenti di Marco si fecero più sicuri e vogliosi, la sua mano che stringeva la base del membro di Davide, aumentando la pressione. Sentiva il corpo di Davide tendersi sotto il suo tocco, i suoi gemiti farsi più profondi e gutturali.
"Mmmh... cazzo... così bravo..." mugugnò Davide, la testa reclinata all'indietro. "Ancora... più a fondo..." supplicò Davide, le dita che si stringevano tra i capelli di Marco. "Fallo per bene, cazzo."
Marco stava succhiando il cazzo di Davide con una foga crescente, la sua bocca che lavorava con un'avidità che lo sorprendeva. Sentiva il corpo di Davide fremere sotto il suo tocco, i suoi gemiti di piacere che lo eccitavano ulteriormente.
All'improvviso, Davide gli prese delicatamente la testa, allontanandolo di poco. "Ehi," sussurrò con la voce roca, gli occhi scuri e intensi. "Che ne dici di continuare questo esperimento in un ambiente più... privato?"
Marco annuì, un'eccitazione crescente che gli serrava lo stomaco. "Mi sembra un'ottima idea."
I due si alzarono dal divano, i loro sguardi carichi di un'intesa inequivocabile. Si diressero in silenzio verso la camera di Davide. Una volta dentro, l'atmosfera si fece subito più intima e carica di tensione. Davide si sfilò completamente la tuta, rimanendo nudo di fronte a Marco. Quest'ultimo si sentì improvvisamente un po' imbarazzato. Era la prima volta che si trovava completamente svestito di fronte a un altro uomo, e la vista del corpo nudo di Davide, così vicino e desiderabile, lo fece arrossire leggermente.
"Tutto ok?" chiese Davide con un sorriso dolce, notando il suo leggero disagio.
Marco deglutì, cercando di mascherare la sua agitazione con un sorriso. "Sì... tutto bene. Solo... è un po' diverso, ecco."
"Lo so," rispose Davide, avvicinandosi lentamente. "Ma non c'è niente di cui vergognarsi, Marco. Siamo solo noi due. E vogliamo entrambi la stessa cosa, no?"
Allungò una mano e gli sfiorò delicatamente una guancia. "Sei bellissimo, sai?" sussurrò, i suoi occhi che lo scrutavano con un'intensità che fece vacillare le certezze di Marco.
Le parole di Davide ebbero un effetto immediato. L'imbarazzo di Marco iniziò a svanire, sostituito da un'ondata di desiderio. Si sentì improvvisamente più sicuro di sé, più libero.
"Anche tu," rispose Marco con un filo di voce, allungando una mano per toccare il petto caldo di Davide. "Sei... fottutamente incredibile."
Le loro labbra si unirono di nuovo, un bacio carico di desiderio e di una nuova, audace eccitazione. Si spinsero l'uno contro l'altro, i corpi che si cercavano con una fame improvvisa. Senza staccarsi, barcollarono fino al letto di Davide, cadendoci sopra in un groviglio di arti e respiri affannosi.
Davide si ritrovò sopra Marco, il suo peso che premeva dolcemente sul suo corpo. Si staccò dalle sue labbra, i suoi occhi che brillavano di un'intensa anticipazione. Con un sorriso malizioso, fece scivolare una mano lungo il fianco di Marco, fino a raggiungere il suo culo.
Marco sussultò quando sentì un dito scivolare delicatamente tra le sue natiche, sfiorando l'ingresso del suo ano. Un brivido lo percorse, un misto di sorpresa e di un'eccitazione nervosa. Non si era aspettato che l'esperimento prendesse quella piega, ma una parte di lui era stranamente incuriosita.
"Allora?" sussurrò Davide, la sua voce roca e piena di desiderio. "Sei pronto per la fase successiva del nostro... esperimento?"
Marco deglutì, sentendo il cuore battergli all'impazzata. L'idea di essere penetrato lo spaventava un po', ma la fiducia che provava per Davide e la crescente eccitazione avevano la meglio sulle sue paure. "Sì," rispose con un filo di voce, cercando di apparire più sicuro di quanto si sentisse in realtà. "Sono pronto."
Un sorriso predatore si dipinse sul volto di Davide. "Ottimo," mormorò, abbassando lo sguardo sul corpo di Marco. "Questo sarà... molto interessante."
Con delicatezza, Davide allargò leggermente le natiche di Marco, preparandolo con un altro dito. Marco strinse le lenzuola sotto le mani, il respiro che si fece più corto. Sentiva la pressione aumentare, un leggero fastidio che si mescolava all'eccitazione.
Poi, con un respiro profondo, Davide spinse. Marco emise un piccolo gemito, sentendo il cazzo di Davide farsi strada lentamente nel suo interno. Ci fu un momento di tensione, di adattamento, mentre i loro corpi si univano in un modo completamente nuovo.
"Fa male?" sussurrò Davide, la sua voce piena di preoccupazione.
Marco strinse i denti per un istante, poi scosse la testa. "Solo... un po' strano."
Davide attese un momento, lasciando che Marco si abituasse alla sensazione. Poi iniziò a muoversi lentamente, entrando e uscendo con cautela. Marco sentì il suo corpo aprirsi, accogliendo la pienezza di Davide.
"Cazzo, Marco," ansimò Davide, la sua voce piena di un piacere crescente. "Sei... così stretto."
Marco chiuse gli occhi, abbandonandosi alle sensazioni nuove e intense. Il leggero fastidio iniziale si stava trasformando in un piacere caldo e pulsante. Aprì gli occhi e incontrò lo sguardo intenso di Davide.
"Continua," sussurrò Marco, un piccolo sorriso che gli increspava le labbra. Davide sorrise, un sorriso carico di promesse. E ricominciò a muoversi, più sicuro e profondo, spinse più forte, il suo corpo che si muoveva su quello di Marco con una ritrovata foga.
"Cazzo... Davide..." ansimò Marco, la testa riversa sul cuscino, il respiro che si faceva sempre più corto. Il piacere lo stava travolgendo, ondate calde che si propagavano da dentro.
"Ti piace, eh?" sussurrò Davide con un tono eccitato, le mani che stringevano i fianchi di Marco per tenerlo fermo. "Ti piace farti fottere così?"
"Sì..." gemette Marco, le unghie che si conficcavano nella schiena di Davide. "Ancora... più forte... cazzo..."
Il ritmo di Davide aumentò, le sue spinte divennero più rapide e decise. Marco si mosse involontariamente sotto di lui, cercando un contatto sempre più profondo. Il piacere si fece quasi doloroso, ma era un dolore che desiderava, che lo spingeva sempre più vicino al culmine.
"Ancora... ancora, Davide!" supplicò Marco, la voce rotta da gemiti incontrollabili. "Non fermarti..."
Davide si divertiva a sentirlo implorare, a sentire il suo corpo teso e vibrante sotto il suo. Accelerò ancora, spingendo fino in fondo, sentendo Marco stringerlo con le gambe.
"Sto per venire… " disse con un sussurro roco, il suo respiro che si faceva affannoso.
"Sì... cazzo... sì!" urlò Marco, il corpo scosso da spasmi sempre più intensi. "Sborra dai…". Davide spinse un'ultima volta, con tutta la sua forza, e un gemito gutturale gli sfuggì dalla gola.
"Cazzo... Marco... cazzo..."
Sentì il suo sperma caldo e denso riversarsi nel corpo di Marco, riempiendolo completamente. Rimasero immobili per un momento, i loro respiri che si mescolavano nell'aria umida della stanza, i loro corpi ancora uniti in un intimo e selvaggio abbraccio. Il loro "esperimento" aveva raggiunto una conclusione esplosiva e innegabilmente appagante. Davide si sfilò lentamente da dentro Marco, lasciando dietro di sé una sensazione di pienezza calda e piacevole.
"Oh, cazzo..." ansimò Marco, la testa riversa sul cuscino, mentre la bocca calda e umida di Davide lo baciava e laccava ovunque. Poi, con un movimento agile, Davide si mise a cavalcioni sopra di lui, il suo membro ancora umido che puntava all'inguine di Marco.
"Adesso tocca a me, bello!" disse Davide con un sorriso malizioso. "Voglio sentire quanto sei bravo."
Marco lo guardò negli occhi, un desiderio selvaggio che gli accendeva lo sguardo. Senza esitare, sollevò i fianchi e guidò il suo cazzo verso il culo di Davide che emise un gemito profondo, lasciandosi andare fino a sentire il cazzo di Marco completamente dentro di lui.
Davide aveva iniziato a muoversi, prima lentamente, poi con un ritmo crescente, i suoi fianchi che disegnavano cerchi e affondi, cavalcando Marco con una foga che li consumava entrambi.
"Ahhh... cazzo... Marco..." gemette Davide, inarcando la schiena mentre veniva penetrato. "Fottimi."
Marco iniziò a scopare Davide con energia, le sue spinte profonde e ritmiche. Davide cavalcava sopra di lui, le mani che si aggrappavano alle sue spalle, il corpo che si muoveva in sincrono con il suo. I loro gemiti si mescolavano nell'aria, creando una sinfonia di desiderio e piacere.
"Hai un culo fantastico..." ansimò Marco, sentendo il calore avvolgente di Davide. "Mi fai impazzire."
"Fottimi più forte, cazzo!" supplicò Davide, la testa riversa all'indietro. "Voglio sentirlo fino in fondo!"
Marco obbedì, aumentando il ritmo e la profondità delle sue spinte. Sentiva il corpo di Davide contrarsi attorno al suo membro, il suo piacere che si faceva sempre più intenso.
"Sto venendo... Marco... sto venendo..." urlò Davide, le gambe che si stringevano attorno alla sua vita.
Marco spinse un'ultima volta, con tutta la sua forza, e sentì il suo sperma caldo e denso riversarsi nel corpo di Davide. Rimasero così, uniti e ansimanti, il loro "esperimento" che aveva raggiunto un culmine di selvaggia e reciproca soddisfazione.
Lentamente, i loro respiri affannosi si placarono, sostituiti da sospiri di stanchezza e appagamento. I loro corpi, ancora uniti dal sudore e dalla recente passione, si rilassarono gradualmente. Davide si lasciò cadere esausto sul petto di Marco, il suo cuore che batteva ancora forte contro il suo.
Marco lo strinse tra le braccia, accarezzandogli dolcemente la schiena. "Cazzo..." sussurrò con un sorriso stanco. "Non pensavo che il nostro 'esperimento' sarebbe stato così... completo."
Davide sollevò leggermente la testa, incontrando gli occhi scuri e soddisfatti di Marco. Un sorriso sincero gli illuminò il volto. "Neanch'io," rispose con un filo di voce. "Ma... non mi dispiace affatto dei risultati."
"È stato incredibile." mormorò Davide, stringendolo più forte.
"Dovremmo... dovremmo rifarlo qualche volta," sussurrò Marco, la sonnolenza che iniziava a farsi sentire.
Davide rise piano, stringendolo ancora di più. "Solo per motivi scientifici, ovviamente."
"Ovviamente," rispose Marco, un sorriso assonnato che gli sfiorava le labbra.
Si scambiarono un ultimo, tenero bacio, le loro labbra che si sfioravano delicatamente. Poi, avvolti l'uno nelle braccia dell'altro, si abbandonarono al sonno, il calore dei loro corpi intrecciati che creava un rifugio intimo e sicuro. La notte inaspettata aveva segnato l'inizio di qualcosa di nuovo e inatteso, un legame che andava oltre la semplice convivenza universitaria.
scritto il
2025-06-08
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