Coinquilini

di
genere
gay

Le serate nell'appartamento condiviso da Marco e Davide all'università spesso scorrevano tranquille, tra una pizza da asporto e qualche ora davanti alla televisione. Quella sera stavano guardando un reality show pieno di ragazzi palestrati che si sfidavano in prove fisiche.

"Ma hai visto che addominali ha quello?" esclamò Davide, con un tono leggermente malizioso mentre indicava uno dei concorrenti sullo schermo.
Marco, intento a scrollare il telefono, alzò lo sguardo distrattamente. "Mh, sì, immagino."

"Immagini? Marco, seriamente, è scolpito!" Davide diede una leggera gomitata all'amico. "E quell'altro con i capelli scuri? Non male neanche lui."
Marco si sentì improvvisamente a disagio. Non aveva mai prestato molta attenzione all'aspetto fisico degli uomini in quel modo, almeno non consciamente. "Beh, non saprei dire," rispose, cercando di mantenere un tono neutrale.
"Dai, Marco, un po' di obiettività! Sono oggettivamente attraenti. Chi ti sembra il più carino?" insistette Davide, con un sorriso furbo.

Dopo un attimo di esitazione, Marco indicò vagamente lo schermo. "Forse... quello biondo laggiù?"

Davide rise leggermente. "Ah, il biondino. Carino, sì, ma non il mio tipo”. Poi voltandosi verso Marco con un’espressione divertita disse “Senti un po', ma tu... hai mai baciato un ragazzo?"

La domanda colse Marco completamente alla sprovvista. Arrossì violentemente e distolse lo sguardo. "No," rispose in un sussurro. Gli occhi di Davide si illuminarono di una scintilla giocosa. "Mai? Davvero? Beh, questa è una cosa che dobbiamo assolutamente rimediare."
Marco lo guardò inarcando un sopracciglio, incredulo. "Cosa? No, Davide, non dire sciocchezze."

"Perché no?" replicò Davide, avvicinandosi un po'. "Siamo qui, tranquilli. Nessuno deve saperlo. Solo un piccolo esperimento."
"Non lo so..." Marco si sentiva il cuore battere più forte. L'idea era allo stesso tempo eccitante e spaventosa.
"Dai, Marco," insistette Davide con un tono suadente. "Solo un bacio. Un semplice bacio a stampo. Non ti piacerà? Pazienza. Ti piacerà? Beh, tanto meglio!"

Dopo un momento di esitazione, combattuto tra la curiosità e l'imbarazzo, Marco cedette. "Va bene," disse a voce bassa. "Ma che sia veloce."
Davide sorrise e si avvicinò lentamente. Marco chiuse gli occhi, sentendo il suo respiro farsi più rapido. Sentì le labbra morbide di Davide sfiorare le sue in un contatto fugace.
Quando si separarono, Davide scoppiò a ridere. "Questo era un bacio da nonna! Su, un bacio vero."

Prima che Marco potesse protestare, Davide gli prese delicatamente il viso tra le mani e lo baciò di nuovo. Questa volta fu un bacio più pieno, le loro labbra che si premevano l'una contro l'altra per qualche istante. Quando si staccarono, Marco si sentiva confuso e un po' stordito. Aprì gli occhi e incontrò lo sguardo divertito di Davide.

"Allora?" chiese Davide, un sorriso malizioso sulle labbra. "Cosa ne pensi?"
Marco si schiarì la gola, cercando di mantenere un tono disinvolto. "È stato... ok."
Davide rise di nuovo, indicando con un cenno del capo i pantaloni di Marco. "Oh sì, 'ok'? A giudicare da quello che sta succedendo lì sotto, direi che è stato molto più che 'ok'."

Marco abbassò lo sguardo e si rese conto che il suo cazzo era durissimo. Arrossì furiosamente, senza sapere cosa dire. Davide continuava a sorridere, divertito e un po' compiaciuto.
"E comunque baci davvero bene lo sai?" esclamò Davide, con un sorriso che gli illuminava il volto.
Marco sentì il calore salirgli alle guance, ma un sorriso timido gli increspò le labbra. "Grazie…" rispose.
Gli occhi di Davide brillarono di malizia. "Allora... ti andrebbe di riprovare? Solo per essere sicuri che non sia stato un colpo di fortuna." Marco arrossì ancora di più, il cuore che batteva all'impazzata nel petto. Senza dire una parola, si sporse di nuovo verso Davide, annullando la distanza tra loro. Questa volta il bacio fu diverso, più intenso, le loro labbra che si cercavano e si fondevano in un abbandono reciproco. La lingua di Davide scivolò tra le labbra di Marco, esplorando la sua bocca con una dolce insistenza, e Marco rispose al bacio con un desiderio inaspettato.
Istintivamente, la mano di Marco scivolò sulla coscia di Davide, stringendola e massaggiandola con un fremito. Davide gemette leggermente nel bacio, ricambiando la carezza con la sua mano che si posò sul fianco di Marco, tirandolo più vicino.
Il bacio si fece più profondo, le loro respirazioni si fecero affannose. Poi, con un movimento fluido, Davide si inginocchiò di fronte a Marco. Marco lo guardò sorpreso. Gli occhi scuri di Davide erano pieni di desiderio mentre gli slacciava i pantaloni. Le sue mani tremavano leggermente mentre liberava il cazzo di Marco.
“Aspetta… che fai?...” Marco no fece in tempo a finire la frase che si lasciò sfuggire un gemito strozzato quando sentì le labbra calde di Davide avvolgere il suo cazzo. La sensazione fu così intensa da fargli chiudere gli occhi. Le mani di Davide si muovevano su e giù con maestria, la sua lingua che leccava con avidità.
"Oh, cazzo…" ansimò Marco, stringendo i capelli di Davide tra le dita. Ogni pompata lo spingeva sempre più vicino al culmine. In lontananza, le immagini dei ragazzi muscolosi in televisione sembravano ora caricarsi di una nuova, inaspettata eccitazione. Marco si rese conto, con una scarica di adrenalina, che non solo il contatto con Davide lo stava portando alla follia, ma anche la vista di quei corpi scultorei sullo schermo contribuiva al suo eccitamento.
"Succhia... succhia così, cazzo..." ansimò Marco “Mi stai facendo impazzire..."
Davide sorrise compiaciuto e continuò a pompare, la gola che lavorava con un ritmo sempre più intenso. La sua lingua roteava attorno alla cappella. Sentiva il corpo di Marco tendersi sopra di lui, i suoi respiri farsi sempre più affannosi.
"Davide... cazzo... sto venendo..." gemette Marco, il corpo scosso da spasmi incontrollabili mentre il piacere lo sopraffaceva. Sentì lo sperma caldo e denso schizzare nella bocca di Davide, e un urlo rauco gli sfuggì dalle labbra.
Quando l'ondata di piacere si placò, Marco aprì gli occhi, il respiro ancora affannoso. Davide lo guardava dal basso, le labbra leggermente sporche, un sorriso di trionfo negli occhi.
"Ti è piaciuto, eh?" sussurrò Davide, leccandosi le labbra.
Davide si alzò lentamente, i suoi occhi fissi su quelli di Marco. Con un gesto languido e un sorriso sornione si sfilò i pantaloni, poi le mutande, rivelando il suo cazzo eretto e pulsante. Marco lo fissò, un misto di timore e curiosità che gli serrava la gola.
"Allora?" sussurrò Davide, la voce roca di desiderio mentre si avvicinava al divano. "Vuoi assaggiare anche questo?"
Marco deglutì a fatica, sentendo il cuore martellargli nel petto. "Io... non lo so, Davide..."
Davide fece un altro passo, la sua erezione ora a pochi centimetri dal viso di Marco. "Dai, non fare il timido ora."
Marco si sentiva paralizzato, combattuto tra l'imbarazzo e un'attrazione crescente.
"Non... non l'ho mai fatto..." mormorò Marco, lo sguardo fisso sull'asta di Davide.
"E allora?" rispose Davide, la sua voce un sussurro caldo e invitante. "C'è sempre una prima volta per tutto. Pensa a quanto ti è piaciuto prima... vuoi farmi provare la stessa cosa, no?" Si avvicinò ancora di più, sfiorando le labbra di Marco con la punta del suo cazzo.

Marco lasciò sfuggire un gemito involontario. La tentazione era troppo forte. Lentamente, con un movimento incerto, aprì la bocca. Davide gemette di piacere quando sentì le labbra timide di Marco avvolgere la punta del suo cazzo. Marco si sentì strano, ma la sensazione non era sgradevole come si aspettava. Davide lo incoraggiò con piccoli movimenti del bacino, e Marco prese coraggio, spingendosi più a fondo.

"Bravo... così..." ansimò Davide, le mani che si aggrappavano ai capelli di Marco. "Sentilo... è tutto per te."
Marco continuò, imitando i movimenti che Davide gli aveva fatto poco prima. Prese un ritmo più sicuro, la gola che si tendeva ad ogni affondo. Il sapore salato e caldo del liquido pre-eiaculatorio di Davide gli riempì la bocca, eccitandolo ancora di più.

"Oh, cazzo... Marco... guarda come lo succhi bene..." gemette Davide, il respiro che si faceva sempre più corto. "Così... ancora... succhia cazzo..."
Marco non rispose a parole, ma continuò a pompare con dedizione, il suo sguardo fisso sul viso di Davide, cercando i segni del suo piacere. Aumentò il ritmo, la sua bocca che lavorava con una frenesia crescente, spingendosi sempre più a fondo il cazzo di Davide nella sua gola Marco. Poi, con un grido strozzato, Davide spinse la testa di Marco più vicino e un getto caldo e denso gli riempì la bocca. Marco deglutì istintivamente, sentendo il sapore forte e salato dello sperma di Davide invadergli il palato.
Davide si appoggiò al divano, il corpo scosso da piccoli spasmi. "Cazzo... Marco..." sussurrò, la voce ancora tremante. "Sei... sei stato bravissimo."
Marco si allontanò lentamente, le labbra umide e gli occhi sgranati. Non sapeva cosa dire, la testa piena di sensazioni contrastanti. Aveva appena fatto un pompino a un altro ragazzo. E, in un modo strano e inaspettato... gli era piaciuto.
Marco si alzò dal divano con un movimento lento e incerto, come se si stesse risvegliando da un sogno confuso. Il sapore denso e dolciastro dello sperma di Davide gli riempiva ancora la bocca, un ricordo tangibile di ciò che era appena successo. Si sentiva disorientato, le emozioni che si rincorrevano nella sua mente senza trovare un ordine preciso. Senza dire una parola, si diresse verso la sua camera, lasciando Davide solo nel soggiorno. Una volta dentro, chiuse la porta alle sue spalle come se volesse sigillare fuori quel momento così intenso e inaspettato.
Non riusciva a capire cosa provasse esattamente. C'era imbarazzo, certo, ma anche una strana eccitazione, una curiosità insoddisfatta. Si passò una mano sulla bocca, come a voler cancellare quel sapore, ma allo stesso tempo lo ritrovava ancora lì, persistente.
Stanco e confuso, si girò su un fianco, stringendo il cuscino tra le braccia. Il sonno lo colse inaspettatamente, portandolo via da quel turbinio di pensieri, lasciandolo sprofondare in un oblio incosciente con l'eco di quel sapore in bocca come ultimo, strano conforto.
scritto il
2025-05-20
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