Tentazioni di Famiglia”

di
genere
incesti

Prefazione

Ci sono momenti nella vita in cui ogni certezza crolla, e resta solo il desiderio. Bruciante, incontrollabile, assoluto. Questo è il racconto di una notte — e di ciò che ne è seguito — in cui le regole non esistevano più. Solo la pelle. Solo i corpi. Solo il piacere.

Mi chiamo Angelo. E quella notte, tra mia moglie Lívia, sua sorella Talita e la nostra giovane, irresistibile nipote Nicole… ho vissuto qualcosa che non dimenticherò mai.



Parte I – La notte delle tre tentazioni

Non era una sera qualunque. La villa immersa nella quiete tropicale sembrava sospesa fuori dal tempo. Avevamo invitato Talita e Nicole per un weekend. Talita, sorella maggiore di minha esposa, era sensuale e sicura. Nicole, vent’anni appena compiuti, era una creatura esplosiva, sfacciata, nata per farsi guardare.

In piscina, il vino iniziò a sciogliere le inibizioni. Nicole si avvicinò, si sedette sulle mie gambe, i suoi movimenti erano una dichiarazione. Lívia, mia moglie, mi guardò. Nessuna gelosia. Solo eccitazione.

Fu un’orgia lenta, crescente, inarrestabile. Nicole su di me, Talita inginocchiata davanti, Lívia che osservava e poi si univa. Il piacere ci divorò tutti, senza morale, senza confini.

Venni più volte. Ma loro non si fermarono. Ogni gemito era un invito. Ogni orgasmo un nuovo inizio.



Parte II – Estasi proibita

La notte continuò senza pause. Nicole voleva sempre di più. “Voglio sentirti tremare dentro di me…” sussurrava. E tremavo davvero.

Talita gemeva sotto i miei colpi mentre Lívia le leccava i seni. Nicole cavalcava il mio viso con forza, ansimando parole che nessuno dovrebbe dire allo zio. Ma quella notte… tutto era possibile.

Le tre donne si davano l’un l’altra, poi tornavano da me, nude, affamate, sudate. Mi succhiavano, si baciavano, si prendevano a turno. Il salone era diventato un tempio del desiderio, e io il loro dio per una notte.



Parte III – Rimasti soli

La mattina dopo, Lívia e Talita uscirono per fare compere. Restammo solo io e Nicole.

Lei indossava una canottiera bianca e niente sotto. Si avvicinò con un sorriso di fuoco. “Lo hanno fatto apposta,” disse. “Volevano lasciarci soli.”

Mi prese, mi sedusse, mi distrusse. Sul tavolo, sul divano, contro il vetro. Mi baciava, mi cavalcava, mi prendeva in bocca con una fame da ninfomane.

“Voglio tutto di te, zio. Voglio il tuo corpo, il tuo piacere, la tua anima…”

Non potevo resisterle. Era una tempesta di sesso e innocenza perduta. E io… l’uomo che l’aveva desiderata troppo a lungo.



Parte IV – Il sesso da paura

Il tramonto stava calando. Nicole si fece ancora più sfacciata. “Fammi piangere dal piacere… voglio perdermi dentro di te.”

La presi ovunque. Lei si offriva senza limiti. Mi leccava, mi stringeva, mi cavalcava con gli occhi pieni di lussuria. Le sue unghie sulla mia pelle, i suoi gemiti nel mio petto.

Poi, la presi in braccio e la scopai con tutta la forza che mi restava. Lei urlava il mio nome, mi baciava con rabbia, veniva ancora e ancora. E io con lei.

Sudati, sfiancati, crollammo insieme. Ma i suoi occhi dicevano che voleva ricominciare.



Epilogo

Quando Lívia e Talita tornarono, trovarono solo silenzio. Io e Nicole eravamo stesi sul tappeto, nudi, intrecciati. Le guardarono. Nessuna parola. Nessuna sorpresa.

Solo sguardi complici.

Perché quella notte non era finita. Era solo l’inizio. Di qualcosa di proibito, di oscuro. E terribilmente eccitante.



Fine.
scritto il
2025-05-01
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