Bocca figa e culo sverginata in tutto
di
Angelo B
genere
orge
Era una di quelle notti che non si dimenticano.
Nicole, la mia nipotina, si era già spogliata.
Era nuda, a quattro zampe sul letto, pronta a farmi leccare ogni centimetro della sua pelle perfetta.
Paula, mia cugina, sedeva accanto.
La guardava con un sorriso complice, le gambe divaricate, una mano lenta sulla figa bagnata.
Poi è arrivata Sofia.
La sorellina di Paula.
Diciannove anni.
Timida? Solo in apparenza.
Indossava solo una maglietta troppo corta, niente sotto.
Occhi bassi.
Ma il corpo già in fiamme.
Si avvicinò a me, senza dire una parola.
Si inginocchiò tra le mie gambe.
Mi prese il cazzo con le mani tremanti.
— Posso? — sussurrò, arrossendo.
Non risposi.
Le presi la testa e le guidai la bocca sul cazzo duro.
Sofia aprì le labbra e se lo prese dentro tutto, tossendo appena, sbavando subito, ansimando con quegli occhioni pieni di voglia.
Nicole rise piano:
— Guarda come si impegna la piccola…
Paula si avvicinò dietro Sofia.
Le sollevò la maglietta.
Quel culo sodo, bianco, vergine, era un sogno.
Paula ci sputò sopra.
Poi le infilò un dito nell’ano stretto.
Sofia gemette, ma non si tirò indietro.
— Sei pronta, sorellina? — le sussurrò Paula.
Io non aspettai altro.
Le afferrai i fianchi, puntai la cappella contro quel buchino vergine e spinsi.
Piano.
Sentivo il suo corpo opporsi.
Poi cedere.
Sofia gemette forte, con la bocca ancora piena del mio cazzo.
Il suo culo si apriva per me, centimetro dopo centimetro.
Nicole intanto si era seduta davanti a lei, spalancandosi la figa.
— Leccami mentre ti sfonda il culo, puttanella — ordinò.
E Sofia obbedì.
Leccava Nicole, gemeva sul mio cazzo nel culo, si muoveva tutta.
Paula intanto le accarezzava i seni tesi, le pizzicava i capezzoli durissimi.
Non ci bastava.
Volevamo tutto.
Le tirai fuori il cazzo dal culo grondante.
La presi per i fianchi, la voltai.
La sua figa era un lago, lucida, pulsante.
Appoggiai la punta tra le labbra gonfie e con un colpo secco glielo infilai dentro.
Un gemito strappato.
Un misto di dolore e piacere.
Sofia si aggrappò a Nicole, tremando.
Sentivo il suo sangue caldo accogliere il mio cazzo.
La stavo prendendo tutta.
Tutta la fottuta verginità di mia cugina.
Paula la baciava, le sussurrava sporcherie all’orecchio.
Nicole si strusciava contro il suo viso.
Sofia era nostra.
Non più sorellina innocente.
Ora era solo una puttanella pronta a essere sfondata in bocca, culo e figa.
Venimmo tutti insieme.
Io dentro la sua figa vergine.
Nicole sul suo viso.
Paula che godeva masturbandosi addosso a noi.
Sofia crollò sul letto, sudata, sporca, completamente spezzata.
Sorridendo.
— Sono vostra — mormorò con un filo di voce.
E noi sapevamo già che non sarebbe finita lì.
Era solo l’inizio.
Nicole, la mia nipotina, si era già spogliata.
Era nuda, a quattro zampe sul letto, pronta a farmi leccare ogni centimetro della sua pelle perfetta.
Paula, mia cugina, sedeva accanto.
La guardava con un sorriso complice, le gambe divaricate, una mano lenta sulla figa bagnata.
Poi è arrivata Sofia.
La sorellina di Paula.
Diciannove anni.
Timida? Solo in apparenza.
Indossava solo una maglietta troppo corta, niente sotto.
Occhi bassi.
Ma il corpo già in fiamme.
Si avvicinò a me, senza dire una parola.
Si inginocchiò tra le mie gambe.
Mi prese il cazzo con le mani tremanti.
— Posso? — sussurrò, arrossendo.
Non risposi.
Le presi la testa e le guidai la bocca sul cazzo duro.
Sofia aprì le labbra e se lo prese dentro tutto, tossendo appena, sbavando subito, ansimando con quegli occhioni pieni di voglia.
Nicole rise piano:
— Guarda come si impegna la piccola…
Paula si avvicinò dietro Sofia.
Le sollevò la maglietta.
Quel culo sodo, bianco, vergine, era un sogno.
Paula ci sputò sopra.
Poi le infilò un dito nell’ano stretto.
Sofia gemette, ma non si tirò indietro.
— Sei pronta, sorellina? — le sussurrò Paula.
Io non aspettai altro.
Le afferrai i fianchi, puntai la cappella contro quel buchino vergine e spinsi.
Piano.
Sentivo il suo corpo opporsi.
Poi cedere.
Sofia gemette forte, con la bocca ancora piena del mio cazzo.
Il suo culo si apriva per me, centimetro dopo centimetro.
Nicole intanto si era seduta davanti a lei, spalancandosi la figa.
— Leccami mentre ti sfonda il culo, puttanella — ordinò.
E Sofia obbedì.
Leccava Nicole, gemeva sul mio cazzo nel culo, si muoveva tutta.
Paula intanto le accarezzava i seni tesi, le pizzicava i capezzoli durissimi.
Non ci bastava.
Volevamo tutto.
Le tirai fuori il cazzo dal culo grondante.
La presi per i fianchi, la voltai.
La sua figa era un lago, lucida, pulsante.
Appoggiai la punta tra le labbra gonfie e con un colpo secco glielo infilai dentro.
Un gemito strappato.
Un misto di dolore e piacere.
Sofia si aggrappò a Nicole, tremando.
Sentivo il suo sangue caldo accogliere il mio cazzo.
La stavo prendendo tutta.
Tutta la fottuta verginità di mia cugina.
Paula la baciava, le sussurrava sporcherie all’orecchio.
Nicole si strusciava contro il suo viso.
Sofia era nostra.
Non più sorellina innocente.
Ora era solo una puttanella pronta a essere sfondata in bocca, culo e figa.
Venimmo tutti insieme.
Io dentro la sua figa vergine.
Nicole sul suo viso.
Paula che godeva masturbandosi addosso a noi.
Sofia crollò sul letto, sudata, sporca, completamente spezzata.
Sorridendo.
— Sono vostra — mormorò con un filo di voce.
E noi sapevamo già che non sarebbe finita lì.
Era solo l’inizio.
7
voti
voti
valutazione
5.3
5.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
• “Una Sconosciuta al Supermercato”racconto sucessivo
“Un’ora nello spogliatoio – Versione estrema”
Commenti dei lettori al racconto erotico