Germana: Il segreto proibito del piacere.

di
genere
confessioni

Con un battito di ciglia, Germana mi ha svelato il suo segreto più intimo, un racconto di scoperta e desiderio che ha voluto condividere con voi. In queste righe, la sua prima confessione, un viaggio nell'esplorazione del piacere, dove la timidezza cede il passo all'audacia.
"Te l'ho già detto, la mia prima volta è stata con un campano, un napoletano per la precisione. E che napoletano! Era il mio maestro di judo, una disciplina che mi attirava come una falena alla fiamma. Forse era quel contatto fisico, quelle prese, quei 'kata' che mi facevano sentire così... viva. Per me erano abbracci, nient'altro.
Ero una ragazza, ingenua, ma sentivo che sotto quella patina di disciplina c'era qualcosa di più. Durante le lezioni, davanti a tutti, le sue mani 'casualmente' sfioravano i miei capezzoli, facendomi rabbrividire. La mia curiosità cresceva a dismisura.
Una volta, durante una presa da dietro, ho sentito il suo membro duro come la pietra premere contro le mie natiche. Un brivido mi ha scosso dalla testa ai piedi. Forse lo faceva con tutte, ma nel mio piccolo mondo di adolescente illusa, mi piaceva pensare che fossi speciale, che lo facesse solo con me.
Un giorno, con quella voce roca che mi faceva tremare le ginocchia, mi disse che potevo andare in palestra anche fuori orario, quando non c'era nessuno. 'Potrai fare esercizi', mi disse, con un sorriso che mi fece sciogliere come neve al sole.
Non sapevo cosa fare, ma l'idea di essere sola con lui in quella palestra, circondata dai materassini e dal profumo di sudore, mi mandava in tilt. Mi intrigava, mi spaventava, mi eccitava. Non avevo idea di cosa sarebbe successo, ma sapevo che qualcosa di indimenticabile stava per accadere." Il dubbio mi assaliva: e se avesse voluto solo approfittarsi di me? E se quel corteggiamento così intenso fosse stato solo una maschera? La mia mente di adolescente era un vortice di emozioni contrastanti.
Ma la curiosità e un desiderio inconfessato erano più forti. "Ci vado," decisi, con un brivido di eccitazione e paura. Come un'armatura, indossai un paio di culotte alte, che paradossalmente accentuavano le mie curve.
Il kimono scivolò nella borsa, insieme all'accappatoio e ad altri segreti femminili. Il cuore batteva all'impazzata mentre mi avviavo verso la palestra chiusa.
Nessuna lezione, solo noi. Esitai un istante, poi suonai il campanello.
Sapevo che mi stava aspettando. La porta si aprì, rivelando la sua figura imponente, il kimono semiaperto sul petto muscoloso e peloso. Un'immagine che mi tolse il respiro.
L'imbarazzo mi paralizzò, incapace di distogliere lo sguardo dalla palestra vuota e dal grande tappeto al centro.
Lui percepì la mia esitazione. Con voce suadente, mi guidò al centro del tappeto, mostrandomi alcuni esercizi di riscaldamento.
Seduto al bordo, mi osservava, correggendo i miei movimenti con parole che accendevano il mio corpo. "Sì, così... brava..." La sua voce era un sussurro caldo che mi faceva fremere. Sentivo i capezzoli indurirsi, un'ondata di desiderio mai provata prima.
Notò i miei tocchi furtivi, il mio imbarazzo che si trasformava in ardore.
Presi coraggio. "Voglio rivedere quella posizione," dissi, la voce roca, "quella di ieri..."
Si avvicinò, i suoi occhi scuri che mi scrutavano. Il suo corpo era teso, duro, e lo sentii premere contro di me. Un brivido mi scosse, e senza pensarci mi girai, abbracciandolo. Non era una mossa di judo, ma un istinto primordiale. Le sue braccia forti mi sollevarono con una delicatezza sorprendente, come se fossi una piuma. Mi adagiò sul tappeto morbido, e le sue labbra si posarono sulle mie, un bacio che all'inizio fu dolce, ma che rapidamente si fece più profondo e desideroso. Non opposi resistenza, persa nel suo tocco, abbandonata al desiderio che mi avvolgeva.
Ero in balia delle sue mani esperte, ogni mio pensiero annebbiato dal piacere. Una strana miscela di timore e abbandono mi attraversava, un'emozione nuova e sconvolgente.
I suoi baci si fecero più intensi, le sue labbra esploravano ogni angolo della mia bocca, e il mio corpo rispondeva con un fremito crescente. "Stai tranquilla, non ti farò del male," sussurrò con voce roca, e quelle parole, invece di calmarmi, accesero in me una scintilla di anticipazione.
Capii le sue intenzioni quando la sua mano calda prese la mia e la guidò sotto il kimono di seta. La pelle nuda sotto il tessuto sottile mi fece rabbrividire. Sentii il suo membro, duro e pulsante, e un'ondata di calore mi invase.
Ero incerta, timorosa e desiderosa allo stesso tempo. Lui strinse la mia mano attorno al suo membro, guidando i miei movimenti con una dolce fermezza. Le nostre mani si muovevano insieme, un ritmo antico e sensuale, e ogni mio timore si scioglieva in un mare di piacere. L'ardore mi avvolgeva, un'onda di piacere che mi spingeva oltre i confini della ragione. Un gemito, un sospiro rubato alle labbra, tradì il mio godimento crescente. La sua mano, guida esperta, conduceva il mio braccio in un ritmo incalzante sul suo membro fremente. La mia mano, ormai padrona del movimento, lo avvolgeva con voluttà, mentre la sua, ardita, liberava i miei capezzoli dalla prigione del kimono, accendendoli di desiderio. Un fremito mi scosse, un'anticipazione dell'estasi imminente.

Il mio respiro si fece denso, un ansimare di piacere che riempiva la stanza. Il suo membro, pulsante di desiderio, esplose in un getto caldo e cremoso, inondando la mia mano. Il profumo, intenso e selvaggio, mi inebriava, e un istinto primordiale mi spinse a portare le dita alla bocca, desiderosa di assaporare ogni goccia di quel nettare proibito. Ma un briciolo di pudore mi trattenne, lasciandomi sospesa in un limbo di desiderio inappagato. Le sue labbra, calde e desiderose, tornarono a premere sulle mie, mentre le mie mani scivolavano audaci, cercando quel punto dove il piacere pulsava più intenso. Un gemito mi sfuggì, un sussurro di desiderio che si perdeva nel calore del momento.
"Basta così per oggi," sussurrò con voce roca, interrompendo il nostro bacio. "Voglio insegnarti i veri piaceri del sesso," aggiunse, con un sorriso malizioso che mi fece tremare. "E lo faremo piano piano, assaporando ogni istante."
Il desiderio mi avvolse come una morsa, un fuoco che ardeva nel profondo del mio essere. Volevo di più, molto di più, ma un velo di timidezza mi tratteneva, un'ombra di vergogna che mi impediva di abbandonarmi completamente.
Tornata a casa, sola con i miei desideri inespressi, la tentazione divenne irresistibile. Cercai nel cassetto segreto di mia madre, dove sapevo di trovare quei tesori proibiti, quei giocattoli del piacere che avevo sempre guardato con curiosità e timore.
Scelsi quello più liscio e invitante, e con un brivido di audacia, lo feci scivolare nel mio ingresso segreto, lì dove nessuno aveva mai osato avventurarsi. Un gemito di sorpresa e piacere mi scosse, un'onda di calore che si propagò in tutto il mio corpo.
Era diverso da qualsiasi cosa avessi mai provato, un piacere intenso e proibito che mi fece tremare di desiderio. Mi abbandonai alle sensazioni, lasciandomi trasportare in un vortice di estasi, fino a raggiungere l'apice del piacere, un'esplosione di godimento che mi lasciò senza fiato.
Germana&Lord Byron69
byron.lord.byron.69@gmail.com
scritto il
2025-03-31
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