Doppio servizio di bocca e posteriore nella tendina
di
Evablu
genere
orge
"Ahi".
"Fa male?".
"Un po'".
Interno notte tendina canadese cinque posti, dunque né grande né minuscola, buio e silenzio nel villaggio vacanze che mette tutto insieme, campeggio, bungalow, ostello, hotel. Odore di corpi lievemente sudati, pelli di bronzo lucido, capelli fluenti, corpi accostati, in sottofondo lo sciabordio delle acque del vicino lago.
"Ora va meglio?".
Il dito di Salvatore si è immerso nella vaselina, poi si è fatto strada in maniera gentile fra i miei glutei, ha pigiato all'ingresso del mio corpo, ha abbattuto la barriera del mio buchino stretto, è penetrato di qualche millimetro, forse centimetro. Non fa tanto male, faccio cenno di sì col capo per rispondere alla sua ultima domanda e Salvatore spinge più deciso: il suo dito medio mi entra dentro per una falange e mezza. Trattengo il respiro, lui dolcemente fa retromarcia e subito dopo affonda di nuovo il colpo, ripete il movimento in maniera ritmica, regolare: mi sta facendo un ditalino, penetrando sempre più dentro, ora c'è tutto il dito medio, inizia ad aggiungere anche l'anulare a cui porta la fedina del suo grande e soprattutto fedele, fedelissimo amore per Francesca.
"Ti piace?".
Sì, ma fa un po' male, solo che non glielo dico, che continui e finisca una volta per tutte questo gioco stupido: ho accettato di farmelo fare per la sua insistenza infinita, mi aveva detto che voleva provare e farmi provare cosa si sente, io non so dire di no quando si tratta di sesso, ora sento che lui ha il cazzone che gli pulsa sotto i pantaloncini del pigiama, sono in forte imbarazzo ma la mia situazione non è dissimile, solo che le dimensioni sono decisamente diverse.
"Prendimi il cazzo in mano", mi sussurra in un orecchio, standomi incollato alla schiena. Siamo entrambi sudaticci, c'è molto umido nell'aria, il caldo penetra nella tenda, faccio scivolare una mano sotto le sue mutande e glielo impugno, è grosso più che lungo, però stretto nel mio palmo fa un bell'effetto.
"Minchia, ci vai benissimo", sospira infervorato e mentre io cerco di scappucciarglielo lui corre a togliersi pantaloni e slip e rimane nudo. Mi passa un braccio nerboruto trasversalmente al corpo, mi palpa un seno, smette di farmi il ditalino e mi tocca il pistolino, lo trova duro, esulta.
"Ti sditalo e ti si alza, complimenti".
Vorrei rispondergli che di fronte a certe stimolazioni intime le erezioni sono quasi normali, ma mi scoccia perdere tempo con lui, non capisce un cazzo e anche ora che siamo in piena e totale intimità da oltre un'ora non ha consapevolezza che se io mi sento femmina e dunque etero, lui è in piena fase di misticismo gay, crede di essere macho Alfa e invece gli piace il mio culo ma pure il mio pistolino. Si vede che non ha esperienza, comunque, è quasi noioso nel sesso e la cosa più fantasiosa che sa propormi è un sessantanove per leccarmi il buco del culo mentre io gli faccio un pompino. Ci sto, lo faccio venire, mi dico, e finalmente mi addormento. Nel piegarmi su di lui e nel sentire la sua linguona che comincia ad ararmi fra le cosce cerco di indovinare il punto in cui Fabrizio è venuto ieri sera - la seconda o la terza volta, perché la prima ha goduto nella mia bocca e la seconda nel mio posteriore - e non ricordo se abbiamo pulito bene, a giudicare dall'odore direi di no.
Salvatore ha voluto limonare con me perché ho fama di troia, spompino senza tante storie mentre le ragazzine - la sua Francesca compresa - ne fanno mille, di problemi, ma non sa che Fabrizio mi ha inculata sin dal primo giorno che sono arrivata al villaggio, mi crede una verginella e in effetti il dolore che provo quando mi penetrano con le dita può ingannare. A proposito di Fabrizio, mi chiedo dove sia finito, la sua vita notturna è randagia, conteso com'è fra mille baldracchette arrapate, spesso non torna a dormire e così Salvatore si è offerto di farmi compagnia, a me e al mio sederino. Dev'essersi masturbato tutto il giorno, però, perché di venire non ne vuol sapere, lo ha duro ma mi sembra prosciugato, ci metto tutta la mia arte ma non gode e mentre mi faccio mille domande sento la cerniera della tendina aprirsi di botto, è tornato Fabrizio.
Istintivamente ci stacchiamo, in fondo potrebbe essere pure un adulto, ma è soltanto lui e non appare troppo sorpreso dalla scena che si trova davanti.
"Minchia, sei proprio una mignotta", mi rimprovera ma senza astio. Salvatore non capisce, si sente preso nel mezzo.
"Continua, continua - gli suggerisce Fabri, mentre si toglie maglietta e pantaloncini, rimanendo anche lui nudo - lubrifica per bene questa pompinara, che ora la sfondo".
Mi pare che sia un po' su di giri, non capisco se ha bevuto. In pochi secondi, mentre Salvatore continua a leccarmi (veramente bene, ammetto) il culo, Fabri sostituisce il proprio cazzo a quello del mio partner di un attimo prima, me lo dà in bocca senza troppi complimenti e io, docile puttana, glielo succhio con voluttà, la cappellona lucida e turgida sparisce dentro la mia bocca, Salvatore quasi ci resta male per essere stato avvicendato senza nemmeno essere consultato, passano pochi secondi e Fabrizio mi prende per i capelli e mi ribalta, mi schiaffa faccia sul materassino, alla pecorina, mi monta.
Salvatore è colto di sorpresa, disorientato e mentre il mio primo amante appoggia la cappella sul mio sfintere, si sente dare un consiglio: "Fatti fare un pompino, è brava, ma rilassati, fai conto di essere sul set di un film porno".
Fabrizio inizia la monta, in qualche istante mi affonda quel supercazzo che si ritrova fin dentro le budella, tiro il fiato contraendo gli arti e inarcando la schiena, Salvatore è sotto choc, fino a un attimo prima per un banale ditalino mi facevo quasi pregare, non gli resta che darmelo in bocca ma gli si è ammosciato, non essendo abituato alla promiscuità, sono piegata nella posizione della pecora e devo rispondere ai colpi di stantuffo di quel maiale che mi sta sodomizzando brutalmente, quando Salvatore mi acchiappa per i capelli, incazzato nero.
"Vuoi succhiarlo pure a me, vacca che non sei altro?".
Obbedisco, non senza fatica riesco a impugnarlo, a menarlo un po', gli torna duro, durissimo, lo scappuccio e gli lecco la cappella tutto attorno, ha un buon sapore.
"Siete due maiali, due suini bastardi", li cazzio perché sento che gli sconquassi anali e il lavoro di bocca stanno per farmi venire senza toccarmi, comincio prima a mugolare e poi a ululare in falsetto, come una cagnetta in calore.
"Vengo, cazzo, vengo", dico mentre sento il primo schizzo caldo di Salvatore in gola e un altro nelle viscere, proveniente dal cazzo di Fabrizio, passano un paio di secondi ed è il festival dell'orgasmo, io godo senza mani sul materassino, gli altri due mi riempiono la bocca e il culo in contemporanea, ansimiamo come atleti dopo un arrivo in salita a tutta velocità, ci accasciamo sul catino della canadese senza forze e io mi sento realizzata per quello che ero sempre stata, senza mai poterlo dire, una grandissima bagascia.
"Fa male?".
"Un po'".
Interno notte tendina canadese cinque posti, dunque né grande né minuscola, buio e silenzio nel villaggio vacanze che mette tutto insieme, campeggio, bungalow, ostello, hotel. Odore di corpi lievemente sudati, pelli di bronzo lucido, capelli fluenti, corpi accostati, in sottofondo lo sciabordio delle acque del vicino lago.
"Ora va meglio?".
Il dito di Salvatore si è immerso nella vaselina, poi si è fatto strada in maniera gentile fra i miei glutei, ha pigiato all'ingresso del mio corpo, ha abbattuto la barriera del mio buchino stretto, è penetrato di qualche millimetro, forse centimetro. Non fa tanto male, faccio cenno di sì col capo per rispondere alla sua ultima domanda e Salvatore spinge più deciso: il suo dito medio mi entra dentro per una falange e mezza. Trattengo il respiro, lui dolcemente fa retromarcia e subito dopo affonda di nuovo il colpo, ripete il movimento in maniera ritmica, regolare: mi sta facendo un ditalino, penetrando sempre più dentro, ora c'è tutto il dito medio, inizia ad aggiungere anche l'anulare a cui porta la fedina del suo grande e soprattutto fedele, fedelissimo amore per Francesca.
"Ti piace?".
Sì, ma fa un po' male, solo che non glielo dico, che continui e finisca una volta per tutte questo gioco stupido: ho accettato di farmelo fare per la sua insistenza infinita, mi aveva detto che voleva provare e farmi provare cosa si sente, io non so dire di no quando si tratta di sesso, ora sento che lui ha il cazzone che gli pulsa sotto i pantaloncini del pigiama, sono in forte imbarazzo ma la mia situazione non è dissimile, solo che le dimensioni sono decisamente diverse.
"Prendimi il cazzo in mano", mi sussurra in un orecchio, standomi incollato alla schiena. Siamo entrambi sudaticci, c'è molto umido nell'aria, il caldo penetra nella tenda, faccio scivolare una mano sotto le sue mutande e glielo impugno, è grosso più che lungo, però stretto nel mio palmo fa un bell'effetto.
"Minchia, ci vai benissimo", sospira infervorato e mentre io cerco di scappucciarglielo lui corre a togliersi pantaloni e slip e rimane nudo. Mi passa un braccio nerboruto trasversalmente al corpo, mi palpa un seno, smette di farmi il ditalino e mi tocca il pistolino, lo trova duro, esulta.
"Ti sditalo e ti si alza, complimenti".
Vorrei rispondergli che di fronte a certe stimolazioni intime le erezioni sono quasi normali, ma mi scoccia perdere tempo con lui, non capisce un cazzo e anche ora che siamo in piena e totale intimità da oltre un'ora non ha consapevolezza che se io mi sento femmina e dunque etero, lui è in piena fase di misticismo gay, crede di essere macho Alfa e invece gli piace il mio culo ma pure il mio pistolino. Si vede che non ha esperienza, comunque, è quasi noioso nel sesso e la cosa più fantasiosa che sa propormi è un sessantanove per leccarmi il buco del culo mentre io gli faccio un pompino. Ci sto, lo faccio venire, mi dico, e finalmente mi addormento. Nel piegarmi su di lui e nel sentire la sua linguona che comincia ad ararmi fra le cosce cerco di indovinare il punto in cui Fabrizio è venuto ieri sera - la seconda o la terza volta, perché la prima ha goduto nella mia bocca e la seconda nel mio posteriore - e non ricordo se abbiamo pulito bene, a giudicare dall'odore direi di no.
Salvatore ha voluto limonare con me perché ho fama di troia, spompino senza tante storie mentre le ragazzine - la sua Francesca compresa - ne fanno mille, di problemi, ma non sa che Fabrizio mi ha inculata sin dal primo giorno che sono arrivata al villaggio, mi crede una verginella e in effetti il dolore che provo quando mi penetrano con le dita può ingannare. A proposito di Fabrizio, mi chiedo dove sia finito, la sua vita notturna è randagia, conteso com'è fra mille baldracchette arrapate, spesso non torna a dormire e così Salvatore si è offerto di farmi compagnia, a me e al mio sederino. Dev'essersi masturbato tutto il giorno, però, perché di venire non ne vuol sapere, lo ha duro ma mi sembra prosciugato, ci metto tutta la mia arte ma non gode e mentre mi faccio mille domande sento la cerniera della tendina aprirsi di botto, è tornato Fabrizio.
Istintivamente ci stacchiamo, in fondo potrebbe essere pure un adulto, ma è soltanto lui e non appare troppo sorpreso dalla scena che si trova davanti.
"Minchia, sei proprio una mignotta", mi rimprovera ma senza astio. Salvatore non capisce, si sente preso nel mezzo.
"Continua, continua - gli suggerisce Fabri, mentre si toglie maglietta e pantaloncini, rimanendo anche lui nudo - lubrifica per bene questa pompinara, che ora la sfondo".
Mi pare che sia un po' su di giri, non capisco se ha bevuto. In pochi secondi, mentre Salvatore continua a leccarmi (veramente bene, ammetto) il culo, Fabri sostituisce il proprio cazzo a quello del mio partner di un attimo prima, me lo dà in bocca senza troppi complimenti e io, docile puttana, glielo succhio con voluttà, la cappellona lucida e turgida sparisce dentro la mia bocca, Salvatore quasi ci resta male per essere stato avvicendato senza nemmeno essere consultato, passano pochi secondi e Fabrizio mi prende per i capelli e mi ribalta, mi schiaffa faccia sul materassino, alla pecorina, mi monta.
Salvatore è colto di sorpresa, disorientato e mentre il mio primo amante appoggia la cappella sul mio sfintere, si sente dare un consiglio: "Fatti fare un pompino, è brava, ma rilassati, fai conto di essere sul set di un film porno".
Fabrizio inizia la monta, in qualche istante mi affonda quel supercazzo che si ritrova fin dentro le budella, tiro il fiato contraendo gli arti e inarcando la schiena, Salvatore è sotto choc, fino a un attimo prima per un banale ditalino mi facevo quasi pregare, non gli resta che darmelo in bocca ma gli si è ammosciato, non essendo abituato alla promiscuità, sono piegata nella posizione della pecora e devo rispondere ai colpi di stantuffo di quel maiale che mi sta sodomizzando brutalmente, quando Salvatore mi acchiappa per i capelli, incazzato nero.
"Vuoi succhiarlo pure a me, vacca che non sei altro?".
Obbedisco, non senza fatica riesco a impugnarlo, a menarlo un po', gli torna duro, durissimo, lo scappuccio e gli lecco la cappella tutto attorno, ha un buon sapore.
"Siete due maiali, due suini bastardi", li cazzio perché sento che gli sconquassi anali e il lavoro di bocca stanno per farmi venire senza toccarmi, comincio prima a mugolare e poi a ululare in falsetto, come una cagnetta in calore.
"Vengo, cazzo, vengo", dico mentre sento il primo schizzo caldo di Salvatore in gola e un altro nelle viscere, proveniente dal cazzo di Fabrizio, passano un paio di secondi ed è il festival dell'orgasmo, io godo senza mani sul materassino, gli altri due mi riempiono la bocca e il culo in contemporanea, ansimiamo come atleti dopo un arrivo in salita a tutta velocità, ci accasciamo sul catino della canadese senza forze e io mi sento realizzata per quello che ero sempre stata, senza mai poterlo dire, una grandissima bagascia.
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