Orgasmi Simultanei e dove trovarli
di
Chicken1973
genere
comici
Io vi leggo, con un misto di invidia ed incredulità.
Vi leggo, lo giuro, e vorrei chiedere la consulenza di voi “magizoologi”, Newt Scamander del sesso, per riuscire a scovare finalmente la tana di questo animale fantastico.
Il mostro di Lochness dell’erotismo.
Lo yeti dell’intesa sessuale.
Perché credo, in tutta la mia lunga vita, di averlo avvistato una o due volte soltanto.
Come un Ufo a notte fonda nascosto nel baluginare delle costellazioni.
E non ne sono neanche certo, dovendomi fidare della parola della mia compagna di caccia.
Risparmiatemi i consigli tipo:
“pensa a qualcos’altro, guarda il soffitto, fai calcoli a mente, pensa alla tinta che daresti alle pareti (beige)”.
Il mio problema è l’opposto.
Una mente sempre dedita al continuo lavorio, impossibilitata a stare nel qui ed ora.
Soprattutto a letto.
Già raggiungere l’orgasmo è per me un’impresa olimpionica;
un 3000 metri a ostacoli sotto la pioggia battente;
una maratona corsa tra le vie di Marrakech accecato dal sole cocente;
un “iron man” tra acque gelide, ciclocross e corsa campestre.
Se poi la mia passione è leccare la fica di mia moglie, disciplina che le assicura repentini orgasmi, avendola preventivamente masturbata selvaggiamente (che io amo l’umido del suo sesso tra le mie dita), è proprio il gioco di squadra a mancare.
Ma cosa posso farci?
Un orgasmo so procurarmelo da solo, cazzo alla mano.
Ma la fica umida di mia moglie non capita tutti i giorni, impegnati come siamo negli slalom della vita quotidiana.
E quando mi si concede (e non ci sono orecchie adolescenti che possano sentirci oltre la porta) io mi ci getto a peso morto.
E le chiedo di sedersi sulla mia faccia, così che le sue labbra si spalanchino e la mia larga lingua possa esplorarla in larghezza e profondità.
In quel momento, il mio cazzo non esiste.
Il mio cervello non è collegato con quelle remote zone. E’ un tutt’uno con lingua e naso.
E se anche mia moglie prova ad avventurarsi in un pompino per cercare di soddisfarmi (io 1 metro e 87 e lei, invece, di figura minuta), persino la geometria rema contro.
Saltano tutte le simmetrie faticosamente raggiunte.
È una battaglia persa.
Ditemi allora dove posso scovare un orgasmo simultaneo. Vi supplico, disegnatemi una mappa del tesoro da interpretare tra i fumi del rum.
E non ditemi che è cosa facile, che anche John Lennon si è sentito in dovere di celebrarlo cantando disperato Come Together al crepuscolo della storia dei Beatles.
Vi leggo, lo giuro, e vorrei chiedere la consulenza di voi “magizoologi”, Newt Scamander del sesso, per riuscire a scovare finalmente la tana di questo animale fantastico.
Il mostro di Lochness dell’erotismo.
Lo yeti dell’intesa sessuale.
Perché credo, in tutta la mia lunga vita, di averlo avvistato una o due volte soltanto.
Come un Ufo a notte fonda nascosto nel baluginare delle costellazioni.
E non ne sono neanche certo, dovendomi fidare della parola della mia compagna di caccia.
Risparmiatemi i consigli tipo:
“pensa a qualcos’altro, guarda il soffitto, fai calcoli a mente, pensa alla tinta che daresti alle pareti (beige)”.
Il mio problema è l’opposto.
Una mente sempre dedita al continuo lavorio, impossibilitata a stare nel qui ed ora.
Soprattutto a letto.
Già raggiungere l’orgasmo è per me un’impresa olimpionica;
un 3000 metri a ostacoli sotto la pioggia battente;
una maratona corsa tra le vie di Marrakech accecato dal sole cocente;
un “iron man” tra acque gelide, ciclocross e corsa campestre.
Se poi la mia passione è leccare la fica di mia moglie, disciplina che le assicura repentini orgasmi, avendola preventivamente masturbata selvaggiamente (che io amo l’umido del suo sesso tra le mie dita), è proprio il gioco di squadra a mancare.
Ma cosa posso farci?
Un orgasmo so procurarmelo da solo, cazzo alla mano.
Ma la fica umida di mia moglie non capita tutti i giorni, impegnati come siamo negli slalom della vita quotidiana.
E quando mi si concede (e non ci sono orecchie adolescenti che possano sentirci oltre la porta) io mi ci getto a peso morto.
E le chiedo di sedersi sulla mia faccia, così che le sue labbra si spalanchino e la mia larga lingua possa esplorarla in larghezza e profondità.
In quel momento, il mio cazzo non esiste.
Il mio cervello non è collegato con quelle remote zone. E’ un tutt’uno con lingua e naso.
E se anche mia moglie prova ad avventurarsi in un pompino per cercare di soddisfarmi (io 1 metro e 87 e lei, invece, di figura minuta), persino la geometria rema contro.
Saltano tutte le simmetrie faticosamente raggiunte.
È una battaglia persa.
Ditemi allora dove posso scovare un orgasmo simultaneo. Vi supplico, disegnatemi una mappa del tesoro da interpretare tra i fumi del rum.
E non ditemi che è cosa facile, che anche John Lennon si è sentito in dovere di celebrarlo cantando disperato Come Together al crepuscolo della storia dei Beatles.
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