Marco in licenza
di
gabry
genere
gay
Finalmente Marco venne in licenza e ne approfittammo subito per dare sfogo ai nostri istinti piu’ bestiali . Lui mi disse che si consumava dalle seghe pensando a me ed io gli dissi anche io omettendo di raccontargli quanto zoccola fossi. Non potevamo andare al fiume avremo trovato gente che conoscevamo e quindi ci inventammo di fare una gita in montagna per stare fuori tutto il giorno per godercela tutta. Arrivati in un bosco non perdemmo tempo e messa una coperta per terra iniziammo a baciarci con sempre piu’ ardore, i vestiti iniziarono a volare fino a rimanere nudi e mi precipitai sul suo cazzo ingorda come sempre infilandolo fino in gola. Ohhh si come succhi bene, mi disse , ed io in tutta risposta gli dissi di toccarmi il culo per prepararlo. Lo sentii palparmi il culo ma quando inizio a sditalinarmi il buco si fermo’ ed io lo guardai lasciando il suo cazzo svettante all’aria. Gli chiesi cosa aveva e lui scuotendo il capo mi disse che me lo avrebbe detto dopo riiniziando a penetrarmi.Le sue dita scorrevano abbondantemente nel mio buco irrimediabilmente slargato . Io non ci pensai piu’ e mi concentrai a succhiarglielo fino a farmi riempire la bocca del suo sperma che mi apprestai a deglutire. Cazzo mi disse, ansimando mi hai fatto venire subito , era troppa la voglia di te mentre continuava a sditalinarmi mentre sculettavo impaziente. Riprendemmo a baciarci e lui senti il sapore del suo seme . Poi mi prese il viso fra le mani e mi disse, quando sono partito non eri cosi aperta, mi devi raccontare qualcosa che non so? Io non sapevo che pesci prendere, anche se ne avevo presi tanti, e piangendo gli confessai solo della volta in spiaggia con il primo uomo che mi aveva avuta.Lui non credeva che fossi cosi’ larga per una volta ed allora da vera puttana gli raccontai che in mancanza sua mi ero data piacere con zucchine e melanzane sempre piu’ grosse.
Lui rimase un attimo perplesso e mi disse , se è per una volta ti perdono, ma il tuo buco è cosi accogliente he rischio di non fartelo sentire quando i scopo. Infatti Marco aveva un cazzo sui cm.15 che sembrava la meta’ di quello del venditore e piu’ piccolo di tutti i pescatori che avevano contribuito a slargarmelo abbondantemente. Ero troia ma volevo bene a Marco e quando ero con lui il suo mi bastava perche’ gli volevo bene. Ci abbracciammo ancora baciandoci ed il suo cazzo prese ad indurirsi ancora . Ripresi a succhiarglielo per farlo intostare ancora e gli chiesi come mi volesse scopare. Sentii una fitta al cuore, ma me la meritavo, quando mi disse mettiti a pecorina troia che non sei altro e senza tanti complimenti me lo infilo tutto dentro. Entro’ senza problemi, aveva ragione lui, da come me lo avevano aperto il suo sguazzava nel mio culo. Senti come sei larga troia, ma come ti sei riempita , ci sto sguazzando dentro. In effetti non mi sentivo riempita ma sculettando provai a darmi e a dargli piacere. Inizio’ a sculacciarmi fra una spinta ed un altra dicendomi che ero una vacca ninfomane fino a quando non mi riempi del suo seme in abbondanza che inizio’ a fuoriuscire dal mio culo con ancora il suo cazzo dentro mentre io non ero riuscita venire. Si sfilo’ quasi subito e mi disse , mi hai deluso non ci credo alla storia che mi hai raccontato, ora puliscimi il cazzo e poi torniamo a casa . Io mi misi a piangere ed a implorarlo di perdonarmi e gli raccontai la verita’. Allora si che Marco si arrabbio’ e me ne disse di tutti colori. Si rivesti’ in fretta e mi lascio nuda sulla coperta a piangere . Ma siccome erano lacrime di coccodrillo le mie, passo’ di li un taglialegna che vedendomi in quello stato si avvicino a me chiedendomi se avevo bisogno di aiuto, lo guardai girandomi verso di lui e mi coprii istintivamente il seno ed il cazzo. Io mi asciugai le lacrime e lo ringraziai , gli dissi che il mio ragazzo mi aveva lasciata ed avevo solo bisogno di un po di calore umano. Gli vidi accendersi una luce negli occhi e mi prese tra le sue braccia possenti. Era grosso, peloso , con una bella barba,delle manone grosse che pensai se tanto mi da tanto se ha le mani grosse cosi figuriamoci il cazzo. Ero proprio una troia affamata di cazzo non pensavo che a quello. Mi disse , vedendoti con quei capelli lunghi sdraiata con quel bel culo all’aria , credevo fossi una femmina ma va bene lo stesso. Ed io sentendomi rinfrancata ed eccitata scesi con la mia mano a tastargli il pacco. Ehi mi disse, ma allora sei proprio una zoccola, ti voglio accontentare e vedrai che non te ne pentirai. E caccio’ fuori un bel cazzo venoso che mi fece venire l’acquolina in bocca ed a cui mi attaccai come se fosse un biberon. Lui mi disse , vacci piano zoccoletta non voglio venirti in bocca voglio scoparti quel bel culo che ti ritrovi.Io succhiavo e mi strafogavo di cazzo mentre lui si mise a sondare il mio culo ancora pieno di Marco. Mi disse, senti come sei piena troia che non sei altro , ti hanno appena riempito e sei in cerca di un altro cazzo che ti riempia, hai proprio fame. Ed inftatti gli calai i pantaloni e scesi lungo la sua asta fino a leccargli le grosse palle. Si apri’ la camicia e quello che vidi mi fece arrapare ancora di piu’, aveva una bel torace aperto e coperto di peli rossastri come il suo pube. Lasciai un attimo la sua verga e gli leccai i capezzoli facendolo sopsirare. Anche io ero al colmo dell’eccitazione mentre i suoi diti rovistavano il mio culo. Vieni puttanella mi disse sdraiandosi cavalca questa nerchia che ti riempie tutta. In effetti aveva un bel cazzone non come il venditore ma piu’ grosso di quello di Marco. Ero in brodo di giuggiole per l’eccitazione e mi infilazai in sol colpo, facilitato dalla scopata precedente e dal seme che avevo ancora dentro, fra i miei ed i suoi sospiri di piacere. Rimasi fermo a godere la sensazione di riempimento e lui rilazandosi si attacco’ ai miei capezzoli succhiandomeli e facendomi mugolare . Iniziai a cavalcarlo come posseduta anche se lui mi diceva di fare piano e venni sul suo corpo trasfigurata dal piacere. Mi lasciai andare su di lui cercando la sua bocca mentre le sue manone si erano arpionate al mio culo facendomi sentire meglio le spinte che stavolta era lui a darmi sempre piu’ in profondita’ fino a quando urlando mi riempi come un bigne’. Era stato splendido avevo goduto tanto e mi sentivo bene , non pensavo a Marco ma alla zoccola che ero diventata pronta a farsi scopare da qualsiasi cazzo che mi si fosse presentato. Rimanemmo cosi a darci ancora qualche bacio e poi ci staccammo e mi svuotai di tutto il seme che mi riempiva mentre lui si puliva . Non credevo di trovare una troia come te nel bosco, o almeno non mi era mai successo , mi disse. Sei di queste parti , io gli dissi di no e dissi il nome del mio paese che lui mi disse di conoscere ma che raramente frequentava. Sai mi disse stando sempre in montagna da soli bisogna accontentarsi anche con gli animali ma con te è stato bello , se ricapiti da questa parti chiamami e mi lascio’ il cellulare andandosene come era arrivato. Ma le sorprese non erano finite, stavo ancora riprendendomi da quella goduta che mi sentii apostrofare, ho visto tutto sei una troia e basta non ti voglio piu’ vedere e d’ora in avanti se mi incontri cambia strada . E non finisce qui lo voglio raccontare a tutti che troia che sei. Ebbi un attimo di paura per lo sputtanamento ma mi ripresi subito e gli dissi, guarda che ci rimetti anche te , non daranno della checca solo a me. Le mie parole lo colpiro no e ne ando’ ancora piu’ incazzato. Io mi vestii in fretta e furia e correndo lo raggiunsi. Gli dissi , mi dispiace credevo di amarti ma la mia troiaggine non mi permette di essere fedele a nessuno, se vuoi saro’ ancora la tua ragazza ma sai che quando ho voglia e te non ci sarai mi faro’scopare tutte le volte che mi capitera’ l’occasione. Se mi vuoi saro’ ancora tua ma ti raccontero’ tutte le mie scopate perche’ comunque ti voglio bene, decidi tu.
Lui non si aspettava quanto gli avevo detto e rimase pensieroso, poi disse , dammi del tempo per pensarci , ti cerchero’ io per dirti la mia decisione, adesso torniamo al paese. Evitai di incontrarlo per il resto della licenza e quando se ne ando’ ancora non mi aveva detto niente lasciandomi in sospeso.
Lui rimase un attimo perplesso e mi disse , se è per una volta ti perdono, ma il tuo buco è cosi accogliente he rischio di non fartelo sentire quando i scopo. Infatti Marco aveva un cazzo sui cm.15 che sembrava la meta’ di quello del venditore e piu’ piccolo di tutti i pescatori che avevano contribuito a slargarmelo abbondantemente. Ero troia ma volevo bene a Marco e quando ero con lui il suo mi bastava perche’ gli volevo bene. Ci abbracciammo ancora baciandoci ed il suo cazzo prese ad indurirsi ancora . Ripresi a succhiarglielo per farlo intostare ancora e gli chiesi come mi volesse scopare. Sentii una fitta al cuore, ma me la meritavo, quando mi disse mettiti a pecorina troia che non sei altro e senza tanti complimenti me lo infilo tutto dentro. Entro’ senza problemi, aveva ragione lui, da come me lo avevano aperto il suo sguazzava nel mio culo. Senti come sei larga troia, ma come ti sei riempita , ci sto sguazzando dentro. In effetti non mi sentivo riempita ma sculettando provai a darmi e a dargli piacere. Inizio’ a sculacciarmi fra una spinta ed un altra dicendomi che ero una vacca ninfomane fino a quando non mi riempi del suo seme in abbondanza che inizio’ a fuoriuscire dal mio culo con ancora il suo cazzo dentro mentre io non ero riuscita venire. Si sfilo’ quasi subito e mi disse , mi hai deluso non ci credo alla storia che mi hai raccontato, ora puliscimi il cazzo e poi torniamo a casa . Io mi misi a piangere ed a implorarlo di perdonarmi e gli raccontai la verita’. Allora si che Marco si arrabbio’ e me ne disse di tutti colori. Si rivesti’ in fretta e mi lascio nuda sulla coperta a piangere . Ma siccome erano lacrime di coccodrillo le mie, passo’ di li un taglialegna che vedendomi in quello stato si avvicino a me chiedendomi se avevo bisogno di aiuto, lo guardai girandomi verso di lui e mi coprii istintivamente il seno ed il cazzo. Io mi asciugai le lacrime e lo ringraziai , gli dissi che il mio ragazzo mi aveva lasciata ed avevo solo bisogno di un po di calore umano. Gli vidi accendersi una luce negli occhi e mi prese tra le sue braccia possenti. Era grosso, peloso , con una bella barba,delle manone grosse che pensai se tanto mi da tanto se ha le mani grosse cosi figuriamoci il cazzo. Ero proprio una troia affamata di cazzo non pensavo che a quello. Mi disse , vedendoti con quei capelli lunghi sdraiata con quel bel culo all’aria , credevo fossi una femmina ma va bene lo stesso. Ed io sentendomi rinfrancata ed eccitata scesi con la mia mano a tastargli il pacco. Ehi mi disse, ma allora sei proprio una zoccola, ti voglio accontentare e vedrai che non te ne pentirai. E caccio’ fuori un bel cazzo venoso che mi fece venire l’acquolina in bocca ed a cui mi attaccai come se fosse un biberon. Lui mi disse , vacci piano zoccoletta non voglio venirti in bocca voglio scoparti quel bel culo che ti ritrovi.Io succhiavo e mi strafogavo di cazzo mentre lui si mise a sondare il mio culo ancora pieno di Marco. Mi disse, senti come sei piena troia che non sei altro , ti hanno appena riempito e sei in cerca di un altro cazzo che ti riempia, hai proprio fame. Ed inftatti gli calai i pantaloni e scesi lungo la sua asta fino a leccargli le grosse palle. Si apri’ la camicia e quello che vidi mi fece arrapare ancora di piu’, aveva una bel torace aperto e coperto di peli rossastri come il suo pube. Lasciai un attimo la sua verga e gli leccai i capezzoli facendolo sopsirare. Anche io ero al colmo dell’eccitazione mentre i suoi diti rovistavano il mio culo. Vieni puttanella mi disse sdraiandosi cavalca questa nerchia che ti riempie tutta. In effetti aveva un bel cazzone non come il venditore ma piu’ grosso di quello di Marco. Ero in brodo di giuggiole per l’eccitazione e mi infilazai in sol colpo, facilitato dalla scopata precedente e dal seme che avevo ancora dentro, fra i miei ed i suoi sospiri di piacere. Rimasi fermo a godere la sensazione di riempimento e lui rilazandosi si attacco’ ai miei capezzoli succhiandomeli e facendomi mugolare . Iniziai a cavalcarlo come posseduta anche se lui mi diceva di fare piano e venni sul suo corpo trasfigurata dal piacere. Mi lasciai andare su di lui cercando la sua bocca mentre le sue manone si erano arpionate al mio culo facendomi sentire meglio le spinte che stavolta era lui a darmi sempre piu’ in profondita’ fino a quando urlando mi riempi come un bigne’. Era stato splendido avevo goduto tanto e mi sentivo bene , non pensavo a Marco ma alla zoccola che ero diventata pronta a farsi scopare da qualsiasi cazzo che mi si fosse presentato. Rimanemmo cosi a darci ancora qualche bacio e poi ci staccammo e mi svuotai di tutto il seme che mi riempiva mentre lui si puliva . Non credevo di trovare una troia come te nel bosco, o almeno non mi era mai successo , mi disse. Sei di queste parti , io gli dissi di no e dissi il nome del mio paese che lui mi disse di conoscere ma che raramente frequentava. Sai mi disse stando sempre in montagna da soli bisogna accontentarsi anche con gli animali ma con te è stato bello , se ricapiti da questa parti chiamami e mi lascio’ il cellulare andandosene come era arrivato. Ma le sorprese non erano finite, stavo ancora riprendendomi da quella goduta che mi sentii apostrofare, ho visto tutto sei una troia e basta non ti voglio piu’ vedere e d’ora in avanti se mi incontri cambia strada . E non finisce qui lo voglio raccontare a tutti che troia che sei. Ebbi un attimo di paura per lo sputtanamento ma mi ripresi subito e gli dissi, guarda che ci rimetti anche te , non daranno della checca solo a me. Le mie parole lo colpiro no e ne ando’ ancora piu’ incazzato. Io mi vestii in fretta e furia e correndo lo raggiunsi. Gli dissi , mi dispiace credevo di amarti ma la mia troiaggine non mi permette di essere fedele a nessuno, se vuoi saro’ ancora la tua ragazza ma sai che quando ho voglia e te non ci sarai mi faro’scopare tutte le volte che mi capitera’ l’occasione. Se mi vuoi saro’ ancora tua ma ti raccontero’ tutte le mie scopate perche’ comunque ti voglio bene, decidi tu.
Lui non si aspettava quanto gli avevo detto e rimase pensieroso, poi disse , dammi del tempo per pensarci , ti cerchero’ io per dirti la mia decisione, adesso torniamo al paese. Evitai di incontrarlo per il resto della licenza e quando se ne ando’ ancora non mi aveva detto niente lasciandomi in sospeso.
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