Ancora dentro
di
gabry
genere
gay
E cosi andai a fare una bella doccia e mentre mi ripulivo anche internamente con il tubo della doccia infilato nel culo la doccia si apri’ e mi trovai davanti un marcantonio di muratore alto e robusto ed anche peloso come piacciono a me. Era gia’ nudo lo guardai un attimo sorpreso e mi venne di coprirmi proprio come fanno le donne, con una mano sul seno ed una sul cazzo poi gli occhi mi caddero sulla proboscide che aveva tra le gambe e mi sentii mancare. Lui sorrise sarcasticamente e mi disse vedo che ammiri il mio obelisco, fammi entrare in doccia che te lo faccio provare. Meno male che la doccia era di quelle grandi e ci entravamo bene in due ma mi trovai subito le sue mani addosso che mi palpavano il seno ed il culo, con grande dovizia. mentre mi sfilava il tubo dal culo facendomi sospirare di piacere. Io mi lasciai andare mi avvicinai lo baciai sulla bocca e poi scesi lungo il collo fino a lambirgli i capezzoli , lui accetto’ le mie avances e dopo poco mi spinse con le manone callose in ginocchio e li mi trovai davanti all’ottava meraviglia del mondo. Un cazzone circonciso con una cappellona da cui usciva gia’ un goccia di precum che io leccai assaporandola.Che lingua che hai mi disse ma adesso fammi provare la tua bocca che mi dicono sia un portento.Ed io mi strafogai per quanto possibile ingoiando con un po di sforzo meta’ di quel cazzone che mi faceva gia’ pulsare il buco ancora aperto dalle scopate precedenti. Mugolava mentre lo succhiavo e tentavo iperbagnandolo di infilarmelo piu’ che potevo in gola ma era troppo grosso e lungo ed intanto pensavo a quando mi avrebbe scopato. Non ci volle tanto perche’ mi facesse alzare e girnadomi prima mi infilo’ due ditoni nel culo, e commento’ , sei bello aperto ma quando ti scopero’ dovro’ fare attenzione a non farti male. Io inarcai il culo per farmi penetrare ancora piu’ in profondita’ dai suoi ditoni fino a prenderli tutti in preda alla voglia di farmi scopare. Poi li tolse prese un abbondante getto di bagnoschiuma e riprese a scoparmi con le dita mentre mugolavo senza sosta. Ti piace troiona , lo so che vuoi essere scopata , ti accontento subito. Levo’ i due diti e mentre mi allargavo le chiappe implorandolo di scoparmi mi appoggio la cappellona al buco fremente ed inizio’ a spingere ed io con lui.
Iniziai a rinculare verso di lui, mentre mi sentivo allargare a dismisura da quella bestia e lui mi teneva per i fianchi perche’ non scappassi. Sentii un lieve dolore quando entro’ ma poi si fermo’ un attimo e piano piano lo infilo’ tutto facendomi quasi svenire dal piacere . Che troia che sei l’hai preso tutto al primo tentativo , non riesce a tutti sei proprio sfondata.
Io con quel cazzone tutto dentro dimenavo il culo per sentirlo ancora piu’ dentro ma mi riempiva tutto , mi sembrava di avere una trave in culo e boccheggiavo di piacere. Guarda come lo prendi vacca ed ancora non mi sono mosso mi disse mentre iniziava a stantuffarmi il culo facendomi sospirare di piacere. Mi lascio’ i fianchi e prese a sculacciarmi le chiappe mentre rinculavo sul suo cazzone poi li riagguanto e mentre iniziavo a venire come una troia , succube di quel cazzone che mi riempiva oltre modo, comincio’ a dare delle spinte sempre piu’ forti tanto che mi sollevava di peso e mi apriva ancora di piu’ il buco.
Godi troia senti come ti apro, mi disse mentre continuavo a gocciolare ininterrottamente. Ero appoggiato con le mani alle pareti della doccia in precario equilibrio mentre la schiena si inarcava quando mi sollevava di peso per le spinte che mi dava. Conituo’ questa danza mentre urlavo tutto il mio godimento fino a che con un ultimo colpo bestiale mi riempi’ di un fiume di sbroda calda che trabocco’ dal mio culo spanato scendendomi lungo le gambe. Ero distrutto dalla cavalcata e quando estrasse il cazzone dal mio culo mi lasciai andare sul piatto doccia mentre spurgavo tutta la sua sbroda. Che troiona che sei mi disse, fosse per me ti scoperei ancora ma vedo che sei troppo provata, comunque il prossimo weekend ti invito a casa mia cosi’ per due giorni sarai solo mia. E mi lascio’ mezza svenuta mentre l’acqua scrosciava e mi aiuto’ a farmi riprendere. Intanto entro Ahmed e visto in che stato ero mi aiuto’ ad asciugarmi e a rivestirmi e poi mi riaccompagno’ a casa e salutandomi mi disse che forse non era il lavoro per me visto come ero ridotto ma vidi che sorrideva beffardo , ci salutammo e nei giorni successivi aspettai la loro chiamata ma soprattutto aspettavo con impazienza il possibile weekend .
Iniziai a rinculare verso di lui, mentre mi sentivo allargare a dismisura da quella bestia e lui mi teneva per i fianchi perche’ non scappassi. Sentii un lieve dolore quando entro’ ma poi si fermo’ un attimo e piano piano lo infilo’ tutto facendomi quasi svenire dal piacere . Che troia che sei l’hai preso tutto al primo tentativo , non riesce a tutti sei proprio sfondata.
Io con quel cazzone tutto dentro dimenavo il culo per sentirlo ancora piu’ dentro ma mi riempiva tutto , mi sembrava di avere una trave in culo e boccheggiavo di piacere. Guarda come lo prendi vacca ed ancora non mi sono mosso mi disse mentre iniziava a stantuffarmi il culo facendomi sospirare di piacere. Mi lascio’ i fianchi e prese a sculacciarmi le chiappe mentre rinculavo sul suo cazzone poi li riagguanto e mentre iniziavo a venire come una troia , succube di quel cazzone che mi riempiva oltre modo, comincio’ a dare delle spinte sempre piu’ forti tanto che mi sollevava di peso e mi apriva ancora di piu’ il buco.
Godi troia senti come ti apro, mi disse mentre continuavo a gocciolare ininterrottamente. Ero appoggiato con le mani alle pareti della doccia in precario equilibrio mentre la schiena si inarcava quando mi sollevava di peso per le spinte che mi dava. Conituo’ questa danza mentre urlavo tutto il mio godimento fino a che con un ultimo colpo bestiale mi riempi’ di un fiume di sbroda calda che trabocco’ dal mio culo spanato scendendomi lungo le gambe. Ero distrutto dalla cavalcata e quando estrasse il cazzone dal mio culo mi lasciai andare sul piatto doccia mentre spurgavo tutta la sua sbroda. Che troiona che sei mi disse, fosse per me ti scoperei ancora ma vedo che sei troppo provata, comunque il prossimo weekend ti invito a casa mia cosi’ per due giorni sarai solo mia. E mi lascio’ mezza svenuta mentre l’acqua scrosciava e mi aiuto’ a farmi riprendere. Intanto entro Ahmed e visto in che stato ero mi aiuto’ ad asciugarmi e a rivestirmi e poi mi riaccompagno’ a casa e salutandomi mi disse che forse non era il lavoro per me visto come ero ridotto ma vidi che sorrideva beffardo , ci salutammo e nei giorni successivi aspettai la loro chiamata ma soprattutto aspettavo con impazienza il possibile weekend .
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racconto precedente
Che bel lavororacconto sucessivo
Sempre piu' aperto
Commenti dei lettori al racconto erotico