Il colmo - cap2 - Siamo pari

Scritto da , il 2022-10-03, genere tradimenti

Dormii male e mi svegliai di pessimo umore. Le immagini di quello che era successo mi passavano nella mente in ogni instante, e nelle orecchie sentivo i ancora i gemiti di Dani.
Anche lei sembrava in imbarazzo e dal risveglio al pranzo ci eravamo scambiati giusto le poche parole che erano strettamente necessarie.
A mezzogiorno eravamo seduti al bar centrale per il solito cocktail di aperitivo. Mi guardavo in giro per non guardare lei, e anche lei sembrava assorta nella contemplazione del mare.
- Possiamo?
Ci voltammo entrambi. Davanti a noi una coppia di circa 45 anni, lei avvenente, lui leggermente pelato con un accenno di pancetta. In mano tenevano i loro aperitivi. Ci alzammo in piedi simultaneamente.
- Prego! -dissi indicando le sedie libere. Sarebbe stato anche un diversivo ai nostri silenzi.
- Sono Chiara e lui è Pietro
Ci porsero le mani, ci presentammo
- Scusate ma avevamo voglia di chiacchierare un po' in italiano!
Sorridemmo tutti. Scoprii che lui aveva uno studio di commercialisti a Novara, dove abitavano. Dato che noi eravamo di Torino non stavamo poi così lontani.
L’animazione annunciò la solita tombola.
-Pietro perché tu e Giorgio non ci andate? Così noi ragazze chiacchieriamo un po' delle nostre cose e voi fate amicizia….
In una situazione normale non avrei mai e poi mai partecipato. Ho sempre trovato la tombola un gioco noiosissimo, anche quando si giocava in famiglia a Natale. Ma in quel momento avevo bisogno di non pensare ed accettai.
Io e Pietro ci alzammo ed andammo a prendere posto allontanandoci dal tavolo.
- Tutto bene con Carlos ieri sera?
La domanda fece restare Daniela di sasso.
- Stai tranquilla, il tuo segreto è al sicuro. Ti starai domandando come faccio a saperlo: semplice, Carlos ieri non è potuto venire da me perchè mi ha detto che aveva appuntamento con te. Com’è andata, ti è piaciuto?
- Si…
Dani era tutta rossa in faccia.
- E’ stata la prima volta per voi vero?
- Da cosa lo capisci?
- Dal fatto che il tuo lui oggi è di umore nero….
- Oggi è intrattabile e io mi sento malissimo!
- Sai, io e Pietro facciamo questo tipo di vita da molto tempo. Se posso vorrei darti qualche consiglio
Non aspettò la risposta, continuò a parlare
- Provo a indovinare: Giorgio non è molto dotato vero? Dalla tua faccia direi che ci ho azzeccato. Allora mettiti nei suoi panni in questo momento. Ieri avete incontrato un altro uomo. Insieme. Lui non ha avuto solo il sospetto, come capita spesso, che tu avessi un altro uomo. Se così fosse stato avrebbe potuto farsi le solite domande, tipo cos’ avrà lui che io non ho, perché lui, eccetera eccetera. Invece lui è stato lì, lui ha visto. Ha visto cosa Carlos è capace di fare più di lui, ha visto cos’ha Carlos in mezzo alle gambe di diverso da lui. E ti ha vista godere, tanto, perché così è stato vero?
- Si.... è stato così….
- E lui non è mai riuscito a farlo…
- Oddio…. No, non ci riesce in quel modo…..
- Lui adesso sfoga la sua rabbia su di te, ma è con se stesso che è arrabbiato. Lui adesso SA che non potrà mai fare quello che altri uomini sono in grado di farti. Ed ha paura, una paura tremenda!
- Oddio non lo avessimo mai fatto!!!! Anche io sono spaventata a morte. Ho tanta paura, paura di perderlo!
- Adesso ti senti così ed è comprensibile. Pensi che tutto questo col tempo verrà cancellato e non dovrà mai più succedere giusto?
- Si proprio così, non dovrà mai più succedere!
- Ed è qui che ti sbagli, Daniela. Quel che è fatto, è fatto. Ogni volta che sarete soli, che farete sesso, lui penserà di essere inadeguato, e tu sognerai il cazzo di Carlos. E lui saprà a cosa tu stia pensando.
- Quindi siamo una coppia senza più speranza secondo te?
- Siete una coppia in cui le cose sono cambiate, che voi lo vogliate oppure no. Adesso bisogna che vi adattiate al più presto alla nuova condizione, altrimenti non potrete durare.
- Quale condizione scusa?
- Come avrai capito Pietro è cornuto da molti anni. Noi abbiamo trovato il nostro equilibrio e lo condividiamo con altre coppie come noi. Ci sono posti dove queste cose si possono fare. E non parlo di quegli squallidi locali di scambisti, pieni di prostitute e di uomini allupati che cercano una facile scopata. Parlo di club privati, accessibili a poche intime persone insospettabili.
In quel momento gli uomini ritornarono dalla tombola e si sedettero con loro, e la conversazione tornò su binari normali. Fecero poi pranzo insieme e nel pomeriggio presero posto in spiaggia vicini. Tra Daniela e Chiara nasceva piano piano un’amicizia.
Alle 18 Daniela si presentò con molto imbarazzo alla lezione di danza caraibica, nonostante le pessime occhiate che Giorgio le aveva mandato sperando che lei non ci andasse. Anche lei non ne avrebbe avuto voglia, ma aveva una promessa da mantenere e pensava con quello di alleggerire lo stato di tensione che si era creato tra di loro. Aspettò il momento opportuno per parlargli.
- Carlos ho bisogno di un favore…
- Dime chica…do you want stay with me again? Tu vuole stare con migo?
Daniela sorrise arrossendo.
- Ho bisogno di una ragazza per mio marito. I nostri patti erano questi. Puoi aiutarmi?
Carlos si mise a ridere di gusto. Si indicò il mignolo della mano con chiaro riferimento alle dimensioni di Giorgio.
- Seguro?
Daniela abbasso gli occhi.
- Ok, hablo con Linda. Por esta noche?
- Si…
Linda era la sua aiutante nel corso di danza. Una bella morettina con un seno importante e un sorriso contagioso.
Lo vide allontanarsi e chiacchierare con lei, che si girò a guardarla e le fece un segno affermativo con la testa.
Carlos ritornò.
- A las 11 en punto….
- Grazie….
- De nada chica….
La cena andò meglio del resto della giornata. Dani si mise a raccontarmi di Chiara e Pietro. Mi disse parte di quello che si erano dette e soprattutto mi raccontò del loro stile di vita. Ascoltavo stupito ed in qualche modo anche incuriosito. Dopo cena ci trasferimmo al centro animazione, dov’era in corso il solito spettacolino messo in piedi dai ragazzi, in fin dei conti una cosa simpatica. Dani guardava spesso l’orologio.
- Gio andiamo in camera? – sembrava eccitata.
- Dai è quasi finito!
- Non mi importa, vorrei andare in camera….
Come spesso succedeva a malincuore la accontentai. Ci alzammo e sottobraccio ci dirigemmo verso il nostro bungalow. In quel momento ero felice. Entrammo in camera e non ebbi il tempo di togliermi nemmeno le scarpe che sentii bussare alla porta.
- Vado io! – disse mia moglie tutta eccitata. Per un attimo ebbi il timore di rivedere Carlos entrare. Invece entrò una bella ragazza mulatta che avevo già notato far parte dell’animazione del villaggio. Con stupore guardai Dani.
- Sono stata di parola Gio! Avevamo detto che quello che sarebbe valso per me sarebbe valso per te… adesso devi solo dirmi se devo restare qui o preferisci che io vada a farmi un giro e che ritorni più tardi…
Capii che Daniela aveva organizzato tutto solo per togliersi di dosso il senso di colpa che provava.
- Dani io….ti ringrazio ma non me la sento….non mi importa….
Nel frattempo Linda si era avvicinata ed aveva cominciato ad accarezzarmi la patta. Dani colse l’attimo e cominciò a sbottonarmi la camicia mentre mi baciava sulle labbra. Il mio pene nonostante non volessi cominciò a reagire e si erse in tutti i suoi possenti dodici centimetri. La dominicana non perse tempo, mi sbottonò i calzoni e me li calò alle caviglie insieme ai boxer. Quando vide la mia attrezzatura sorrise, lo impugnò con due dita come per rimarcarne le piccole dimensioni e cominciò a muoverlo in una lenta sega.
Nel frattempo mia moglie mi aveva denudato del tutto. Linda smise di toccarmi e si spogliò di fronte a me, mentre mia moglie si sedeva sulla seggiola accanto al letto. Era molto bella ed aveva un seno grande. Io non riuscivo a produrre saliva dall’agitazione e respiravo forte. Linda continuava a fissarmi tra le gambe sorridendo. Daniela se ne accorse.
- Gio perché non fai vedere a Linda come sei bravo con la lingua? Vedrai le piacerà, a me è sempre piaciuto!
Dani dirigeva il gioco come mai avrei pensato sarebbe stata capace di fare, con sfrontatezza. Non sembrava per nulla infastidita dal fatto di dovermi condividere con un’altra donna, come invece un paio di giorni prima era successo a me. Di lei non aveva paura, non aveva paura di perdermi. Sembrava anzi divertita dal mio imbarazzo.
Linda aveva capito cosa volesse Daniela e si era sistemata a gambe larghe sul letto, la vagina ben esposta al mio sguardo. Con due dita la aprì rivelando il rosa dell’ingresso e delle piccole labbra. Feci come aveva detto mia moglie e mi inginocchiai tra le sue cosce, estrassi la lingua e cominciai con il massimo impegno a pennellarla. Rispetto a Daniela aveva un gusto più muschiato, più selvatico.Proseguii per una decina di minuti.
Poi Linda si tirò su e dalla sua borsa estrasse un preservativo. Mi spinse con la mano e mi fece coricare supino. Srotolò la gomma senza nessuna difficoltà mentre guardava mia moglie.
- Es muy pequeno…esperamos que no despengue…
Capii che aveva paura che il preservativo si togliesse. Mia moglie si mise a ridere di gusto. Linda mi salì sopra e si indirizzò il mio pene all’imboccatura della vagina, e senza sforzo si calò su di me.
- No lo siento!!
Mi mise le mani sul petto e cominciò a fare su e giù con un buon ritmo. Io cominciai a cercare di resistere, a cercare di non venire. Cominciai a contare, cercando di occupare il cervello con altre cose. Fu inutile. Mentre saliva il mio orgasmo saliva contemporaneamente il mio senso di inadeguatezza. Mi vergognavo come un cane davanti a questa ragazza, ma soprattutto davanti a mia moglie. Contrassi il viso e gemetti, mentre lo sperma riempiva il preservativo.
Linda aspettò che io finissi, poi lentamente alzò il bacino. Il preservativo si sfilò da me e rimase dentro di lei.
Era troppo grande per me. Mentre lei inseriva le dita dentro di sé per toglierlo, mi sentii se possibile ancora più imbarazzato. Ma fu niente al confronto di quando intervenne Daniela.
- Gio hai già finito? Sei già venuto?
Si alzò e si avvicinò a me con un’espressione di compassione sul volto.
- Se vuoi la faccio restare così magari riprovi….Vuoi?
Per fortuna nella penombra non potè vedere la lacrima che mi stava rigando il volto.
- No Dani grazie, va bene così ora siamo pari….
Mi alzai ed andai verso il bagno, mentre Linda capita l’antifona si stava rivestendo. Nella mente mi ripassavano per l’ennesima volta le immagini di Carlos che montava mia moglie, e ad esse ora si erano aggiunti i sorrisi di una prostituta e di mia moglie per la mia performance. Chiusi la porta a chiave, aprii l’acqua della doccia per fare rumore e mi misi a piangere.

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