"Quarantena" and coffe ( Atto IV)

di
genere
prime esperienze

-3 giorni alla fine dell’isolamento

La notte con Laura fu molto attiva, avevamo scopato per buona parte della notte, così quella mattina, mi svegliai più tardi del solito. Laura continuò a dormire come un sasso e conoscendola avrebbe continuato a darlo per ancora un po’ di tempo, l’orologio marcava le 10 del mattino. Con delicatezza abbandonai il talamo e dopo essermi rivestito guizzai fuori dalla stanza. Avevo bisogno di un buon caffè, trovai in cucina la tavola imbandita e numerando le tazze macchiate sul tavolo capì che Remo, Sergio e Marie dovessero essere svegli da un pezzo. Fuori la giornata era favolosa e mi convinsi che i tre fossero usciti per una passeggiata nel bosco. Poco male pensai, la serata con Laura era stata davvero piacevole e sinceramente non mi sarebbe dispiaciuto un’altra scopata mattutina. Pensai di lasciarla riposare ancora per un po’ prima di svegliarla con la proposta del giorno. Consumai la colazione con calma, ma la mia testa continuava a pensare a Laura e Marie nude in quella segheria mentre si esploravano e accarezzavano, In seguito al turbinio di tutti gli strani eventi accaduti in quei giorni non avevo avuto il tempo per soffermarmi per bene sull’evento singolo, però ora che avevo un attimo di tempo per me iniziai a riflettere che tutto quello che mi stava accadendo in quei giorni in fondo era qualcosa che ogni individuo avrebbe, forse, sognato di vivere almeno una volta nella vita. Gli eventi di quei giorni generarono in me una dipendenza insopprimibile di sesso, una vera e propria satiriasi, che richiedeva sfogo immediato. Pensai che il tempo concesso a Laura fosse sufficiente, così con l’uccello duro tra le gambe, mi diressi da lei.
Ora, sin dal primo giorno in cui è iniziata questa vacanza, vi ho confidato tanti eventi assurdamente e improbabilmente singolari accaduti, adesso secondo voi, in quel preciso momento in cui dalla cucina decisi di muovere i pochi passi per raggiungere la mia stanza, non si verificò qualcosa di bizzarro? Ovviamente si! La porta della stanza di Sergio e Mari era dischiusa e di loro non vi era l’ombra, mi convinsi sempre più che fossero usciti, quando invece udì delle voci provenire dalla stanza di Remo, mi avvicinai alla porta e origliai per capire, mi ci volle poco per riconoscere le voci all’interno, i tre erano acquartierati tutti in camera e a sentire i gemiti di Marie, si stavano anche divertendo. Pensai di bussare, ma l’audacia venne meno, ma il pensiero di Marie sopraffatta dai membri di Sergio e di Remo era troppo forte, così rimasi ad origliare per un po’ finché non mi convinsi a dare uno sguardo, mi abbassai per sbirciare dalla serratura. Il pensiero mi tirava il cazzo esageratamente e l’erezione poggiava quasi sulla porta. Non feci in tempo a poggiare l’occhio sul chiavistello quando lo scricchiolio di una fascia del maledetto parquet rivelò agli occupanti della camera la presenza di qualcuno alla soglia della porta. Avevo dimenticato che all'ingresso della porta di Remo il pavimento scricchiolasse.
M:-Ehi chi c’è? Laura, se sei tu entra pure …
Disse Mari. Rimasi sconvolto della naturalezza con cui lei pensava di poter invitare mia moglie nel bel mezzo di un amplesso con più uomini. Non risposi e rimasi in silenzio, imbarazzato e rosso per la vergogna. Sentì poi dei passi avvicinarsi alla soglia e veloce sgattaiolai in camera. Trovai Laura ancora sotto le coperte, trafelato ma con un’erezione indecente, la raggiunsi sotto le lenzuola accarezzandola dolcemente, dalla stanza accanto non udivo più alcuna voce. Laura all’ennesima carezza sul suo morbido sedere si destò e dopo pochi istanti si abbandonò totalmente alle mie lusinghe e venne fuori una scopata che ci rimise al mondo. Terminato l’amplesso la ricoprì, accoccolato tra le sue braccia, di baci ai quali lei contraccambiava felice. Mi espresse la sua letizia e persuasione che questa maledetta quarantena ci stesse facendo benissimo su tanti aspetti. Era fortemente sincera lo percepivo, ma il fatto di essere conservatrice di quel piccolo segreto, assieme a quella troia di Marie, mi faceva incazzare. Mentre si esprimeva speravo mi testimoniasse quanto già avevo visto e appreso, ma come ogni in altra occasione circumnavigò l’argomento. Pensai di darle ancora tempo per trovare il coraggio di essere leggermente più onesta sulle sue inclinazioni sessuali e poi dopo la scenata del giorno prima, non volevo assolutamente recarle sospetto sul fatto che fossi al corrente dei suoi lesbico piaceri. Passammo un’oretta sotto le lenzuola e dopo lei raggiunse la cucina per fare colazione, mentre io optai per una lunga doccia. La ritrovai in sala più tardi impegnata a pararle con Marie, mentre nella stessa sala Remo e Sergio erano intenti per i fatti loro a cazzeggiare con il telefono. La mia comparsa in cucina fu accolta con un normale saluto. Presi posto sul divano accanto a Remo e scambiammo due parole circa le notizie consultante sul giornale online che stava leggendo. Laura intanto propose come itinerario del giorno una visita nella vicina riserva naturale sul lago di Lolair, l’idea ci mise tutti subito d’accordo e Sergio non perse tempo a celebrarne la scelta. Diede un vigoroso apporto anche Marie rincarando la dose sulla splendida idea, mentre Remo si alzò di colpo dal divano e iniziò organizzare i rifornimenti per l’escursione. Concordammo di partire per le 13:00, avremmo trascorso anche oggi il pomeriggio fuori. Risoluti, e all’ora stabilita, ci avviammo verso la destinazione. La nostra baita dista 20 minuti a piedi dalla riserva, una camminata media, ma piacevole che sarebbe stata senz’altro vivacizzata dalle solite delucidazioni di Remo a proposito del paesaggio. Dopo qualche chilometro di marcia, incontrammo un piccola villaggio che attraversammo percorrendo lungo una mulattiera affiancata da un muretto a secco e da uno steccato che si avvicina al bosco. Qui imparammo dalla nostra dotta guida a distinguere i vari alberi di frassino, sorbo montano, pino silvestre e roverella … la sua conoscenza aveva un effetto pigmalione soprattutto su Laura sempre affamata di cultura e le storie di Remo l’affascinavano e lo ascoltava con ammirazione. Superati un paio di steccati giungemmo in un pianoro dove, sul fondo, si trovava un fitto canneto. Lo aggirammo e finalmente al centro di esso spuntava il piccolo lago di Lolair la cui sponda si raggiungeva avvicinandosi al canneto nel punto più aperto. Ci fermammo a goderci la pace di quel piccolo specchio d’acqua e poi continuammo per il sentiero che prosegue alla sinistra alzandosi sopra alcuni terrazzamenti erbosi dai quali si gode un bel panorama sul lago appena visitato. Durante la camminata Marie, Laura e Remo proseguivano davanti vicini, mentre io e Sergio proseguivamo dietro a pochi metri, lui continuava a scattare foto con la sua macchina fotografica professionale e io lo accompagnavo in silenzio, preferivo affiancare lui che ascoltare e assecondare l’ego di Remo. In breve arrivammo al villaggio di Baise Pierre, qui però interrompemmo la nostra spedizione, ovviamente non era il caso di entrare in un paese abitato per via della nostra sospetta condizione di salute, così decidemmo di consumare il nostro pranzo a sacco nel territorio erboso .Trovammo un posto comodo dove adagiarci e consumammo il nostro rancio tra la natura. Laura era veramente colpita da quel paesaggio e dalla sua quieta selvaggia, ed espresse il desiderio di esplorare i dintorni mentre il resto della compagnia aveva espresso il desiderio di riposare i chilometri macinati. Ero pronto a sacrificare il mio riposo per accompagnarla, quando Sergio mi anticipò, offrendosi di scortarla per soddisfare il desiderio di scattare delle foto nella zona. Insieme quindi si spostarono, mentre io, Marie e Remo rimanevamo seduti su alcune comode rocce a consumare i nostri tramezzini. Li guardai allontanarsi e poi perdersi tra le sporgenze del luogo. Non appena furono lontani percepì una piccola dose di gelosia montare, ma lo sguardo di Marie mi raggiunse affievolendone la sensazione. Remo,ora, era disteso poco lontano da noi sull’erba, mani intrecciate dietro la testa , in bocca uno stelo di erba e con gli occhi chiusi si godeva quel pallido sole che ancor per poche ore avrebbe illuminato la giornata. Marie seduta di fronte, mi osservava sorniona, si avvicinò e iniziò a parlare di quanto fosse bella e coinvolgente la natura. Scambiammo per qualche minuto alcune impressioni personali sul luogo e poi fece qualche battuta ad alta voce sull’amico Sergio paraculandolo e paragonandolo ad un famoso divulgatore scientifico ottenendo bonariamente dall’interessato, immerso nel suo ristoro agreste, l’elevazione del dito medio in aria, facendoci sorridere tutti. Passammo qualche minuto in silenzio, poi anche Sergio ci abbandonò per fare un giretto in solitaria lasciandoci soli.

M:- Allora com’è questa vacanza?
I:- Strana!
Lei assentì con la testa e poi sorrise.
M:- Per me è fantastica, mi sto divertendo un mondo e poi Laura mi fa arrapare terribilmente.
Sentire parlare di lei in questo modo mi faceva infuriare, lei lo sapeva e lo faceva di proposito. Cercai di cambiare discorso.
I:- Marie, a proposito di quello che è successo tra noi volevo dirti che…
Lei intervenne subito rassicurandomi che Laura non avrebbe saputo nulla né da lei, né da Sergio e che l’unico che avrebbe potuto confidarle qualcosa sarei stato proprio io.
M:- Del resto state vivendo lo stesso sentimento, no? Anche lei ti ha tradito con la sottoscritta e non ti ha mai detto nulla.
Ne approfittai le chiesi spiegazioni di questo comportamento e di cosa lei ne pensasse al riguardo confidandole anche che tutto ciò mi confondeva. Lei con la sua solita faccia insolente sorrise e mi disse che non dovevo assolutamente preoccuparmi della sessualità di Laura e che provare attrazione per una donna non vuol dire non amare più il proprio marito, anzi sottolineò più volte quanto lei mi amasse e quanto non potrebbe nemmeno pensare di stare con qualcun altro diverso da me.

I:-Allora perché non è stata corretta con me? Perché non mi ha parlato di quello che è successo tra voi?

M:- Per lo stesso motivo per cui non lo hai fatto te. Semplicemente paura che l’altro non potesse capire. Tutte le coppie “normali” provano attrazione per altri partner, solo che non lo dicono ai rispettivi amati e a volte si piazzano le corna e fanno finta di nulla; altre volte reprimono la loro lussuria portandosi dietro, per la vita, un senso di frustrazione aleatorio per quello che non hanno fatto e che vorrebbero rifare quando ormai è tardi. Per questo io e Sergio abbiamo deciso di essere sinceri sempre nelle nostre vite, crediamo fermamente che questa sia l’unica via verso la felicità. Eric, carpe diem!
Pensai che in fondo avesse ragione, amo Laura ma in quel minuto avrei approfittato di Marie molto volentieri su quel prato. La sua bocca delicata e quel viso giovanile mi creavano un certo appetito sessuale soprattutto conoscendo il suo interesse nei miei confronti. La guardai senza proferire una parola di replica, era inutile qualsiasi cosa. E visto che ogni parola era inutile, Marie spalancò spudoratamente le cosce esibendo il pezzo più arroventata del suo corpo custodito all’interno dei calzoni termici. Mi accostai a lei e le accarezzai le cosce avvicinando sempre più la mano al suo femminino, presto mi trovai a massaggiarle delicatamente il muscolo mentre lei concedeva strada alla frizione divaricando le gambe per permettermi di afferrare con il palmo tutta la fessa che ora iniziavo a scorgere al di là del tessuto. Scrutavo furtivo alle sue spalle che Laura e Sergio non spuntassero da un momento all’altro, ma lei non sembrava affatto preoccupata, abbassò la cerniera e slacciò il bottone che le teneva su i pantaloni e delicatamente condusse la mia mano per la prima volta tra le sue mutande. Incontrai turgide labbra dilatate e completamente spoglie da qualsiasi peluria, monte di venere compreso.

M:- A Sergio piace pulita. Invece a te, da quanto ho visto tra le cosce di Laura, ti piace il pelo. Spero questo non sia un problema …

Mi sussurrò nell’orecchio. Non risposi alla provocazione e massaggiai le sue gonfie labbra per un po’ prima di sprofondare con l’indice in quel caldo pertugio da giorni anelato. L’umido accolse le mie dita asciutte che iniziarono a profanare disagiatamente quel caro tesoro. Inquieta iniziò a sfregare la fica sulle mie due dita, sollevandosi con il bacino in un su e giù ritmato. Era un demone del sesso trovava il modo e la posizione per regalarsi e regalare piacere in qualsiasi frangente. Per facilitare l’operazione si sollevò la giacca a vento e calò i pantaloni e le mutandine, scoprendo una vulva totalmente glabra in cui le piccole labbra superavano le maggiori, mentre sopra di esse sovrastava uno sporgente e grande clitoride. Libero finalmente di profanarla senza indumenti le feci scivolare dentro l’indice e il medio con molta più comodità mentre con l’indice sinistro le grillettavo quello spettacolare clitoride da giorni vagheggiato. Marie seduta per terra spingeva e accompagnava il moto delle mie dita dentro di lei spingendo il suo corpo nella mia stessa direzione. Giovane e oscena qual è mi arrapava tantissimo e ciò cominciava a notarsi. Abbandonai l’arto impegnato a sgrillettarle il clitoride e lo impiegai su me stesso, con difficoltà mi affrancai della cinta e successivamente del bottone che teneva su i miei calzoni e tirai fuori dai boxer la mia erezione, una volta libero, iniziai a menarmi vigorosamente il cazzo. Con gli occhi chiusi, Marie, continuava a farsi impalare dalle mie dita, non durai molto, e in pochi minuti la mia sborra insudiciò parte delle cosce scoperte e parte dei pantaloni. Mi supplicò di non fermarmi e continuai a masturbarla con ritmo scellerato. Riversa con il capo all’indietro tra spasmi e gemiti mi rivelò che Laura fosse al corrente del fatto che io le avessi viste carezzarsi nella segheria dismessa. Rallentai il ritmo per un istante, ma lei subito mi rimproverò e mi impose di continuare mentre con la sua fica inghiottiva avidamente le dita che la trivellavano da ormai diversi minuti. Le garantì nuovamente il ritmo e poi lei continuò:
M:- Da quando Sergio mi ha detto che ci avete spiate ho perso ogni freno inibitorio, non resisto più a vivere una sessualità falsa e ipocrita sapendo che te e Laura sappiate e continuate a far finta di nulla.

I:- Laura, lo sa?

M:- Siiiiii! Aaaah continua .. glielo ho detto ieri sera in cucinaaa, non ce la facevo più, voglio scopare con lei liberamente, non come una puttanaaaaa che si deve nascondere, voglio anche teeeeee… Aaaah! Si, continua. Vengoooooo…

L’ orgasmo più acuto l’avvolse sull’ultima vocale. Soddisfatta si ripulì dello sperma, portandone anche una goccia, raccolta con un dito, alla bocca. Ci ricomponemmo e dopo qualche secondo lei si accese una sigaretta e ritornò sul discorso:

M:-Questa notte Laura si è alzata per andare in cucina, credo a bere. Io e Sergio scopavamo con la porta allargata. Laura incuriosita si è avvicinata alla porta e mi ha vista eretta sul cazzo di Sergio che godevo, ci siamo guardate per un attimo intenso, le ho fatto segno di entrare e unirsi a noi, ma lei si è girata ed è tornata indietro da te. Stamattina si è verificata la stessa scena, scopavo con Sergio e Remo e lei si è avvicinata alla porta, questa volta chiusa ad origliare, ma il pavimento ha scricchiolato e abbiamo sentito distintamente dei passi allontanarsi. L’ho chiamata chiedendole nuovamente di entrare, ma lei è sparita nuovamente. Eric, Io ho voglia di lei ma anche di te.

Vampate interne mi traversavano ero eccitatissimo, chissà cosa aveva provato Laura a vedere i nostri due amici scopare? E chissà come sarebbe stato bello osservarla china su una donna mentre io mi lavoro il suo corpo. Si, sarebbe un triangolo perfetto, pensai. Poi un briciolo di lucidità: triangolo? E Sergio? Marie ha un compagno, un compagno giusto! E dov’è era ora quel compagno?
I:- Dunque a Sergio non dispiacerebbe di …
Non riuscì a finire la frase, perché ci pensò lei
M:- … di montare Laura!
Mi alzai di scatto pur non sapendo cosa meglio fare e mi guardai attorno circospetto. Marie si alzò e mi si avvicinò
M:- Ehi gringo! Stai sereno perché Sergio non farebbe mai nulla con la tua bella se prima non fosse sicuro del tuo benestare, quindi stai tranquillo perché fino ad oggi sono solo io a conoscere l’odore di tua moglie. Lui sta solo preparando l’eventuale terreno o la preparazione scenica ambientale per dare a te e Laura la possibilità di scegliere. Ti rispetta come amico e non ti tradirebbe mai.
I:- Però permette alla sua donna di scoparsi la mia donna.
M:- E permette alla sua donna di scopare anche il suo migliore amico. Pensaci bene, abbiamo ancora pochi giorni di vacanza a disposizione, rendiamoli indimenticabili. Parla con Laura, ti prego.
Nel frattempo da lontano Sergio e Laura facevano ritorno e si avvicinavano verso di noi, prima che arrivassero nelle nostre prossimità dissi a Marie che l’incidente della porta di quella mattina non era opera di Laura, ma mio. Mi guardò lieta e poi espresse:
M:- Allora lo vedi? Vogliamo tutti la stessa cosa. Parla con Laura, ti prego.
I due ci raggiunsero e subito dopo comparve anche Remo, il sole era prossimo al tramonto perciò ritornammo sul sentiero che attraversava i terrazzamenti e tra mille interrogativi e dubbi su che cosa avessero fatto o di cosa avessero parlato Laura e Sergio, per così tanto tempo da soli, ripresi la marcia cercando di ostentare ordine. Marie camminava avvinghiata a Remo e al suo compagno, mentre Laura camminava davanti a me. Ogni tanto osservavo il culo di Marie ed eccitato annusavo le dita ancora pregne del suo odore che sicuramente agevolarono la fantasia del mio immaginario osceno su una Laura fedifraga. Arrivammo alla baita quasi a sera e dopo una cena ristoratrice ognuno di noi si ritirò nelle proprie stanze, ciò doveva rappresentare un’opportunità per un confronto con Laura, ma non riuscì a tirare fuori l’argomento. Il pensiero che lei mi avesse fatto becco continuava a gironzolare nella mia mente e continuava a regalarmi lussuriose e immaginifiche visioni che la vedevano protagonista ora a pecora contro un albero mentre Sergio la montava con forza, ora china sulle ginocchia e intenta a succhiare il suo cazzo …
Insomma non trovai modo per allontanare tali pensieri e anche quella sera ci addormentammo a notte fonda soddisfatti e nuovamente madidi di sudore.

di
scritto il
2022-08-28
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