Dopo un lungo volo, finalmente vacanza

Scritto da , il 2022-07-03, genere etero

It's friday I'm in love... sto seduta sul lato corridoio, sto sentendo questa versione degli Acquapark della famosa canzone dei Cure, ha un non so che di erotico, il perfetto leitmotif per questo viaggio.
Questa volta il volo non era poi cosi lungo, appena un paio d'ore, ma quando sono una passeggera il volo mi sembra sempre durare un eternità . Se c'è qualcosa che sopporto poco è viaggiare come passeggera, sopratutto quando non è la compagnia per cui lavoro. Devi fare file al checkin, sicurezza, passaporti, nessuno che ti guarda come quando passi in divisa, si lo so, a volte sono vanitosa, concedetemelo.
Finalmente è tempo per qualche giorno di riposo con la famiglia, dopo la fine delle varie restrizioni post pandemia, ad ogni occasione, come questa settimana di vacanze scolastiche, prendiamo un volo e andiamo via da qualche parte.
Questa volta abbiamo organizzato con degli amici, anche loro con 2 bambine dell'età dei miei, così loro si intrattengono a vicenda, e noi adulti abbiamo il tempo di rilassarci un attimo.
Abbiamo preso in affitto una grande casa nella campagna appena fuori Lisbona, immersa nel verde, grande giardino con alberi di limoni e nespole, piscina, dependance con sala giochi, angolo barbecue, insomma, tutto ciò di cui si ha bisogno per passare qualche giorno in tranquillità e passare soprattutto un po' di tempo di qualità con mio marito.

Da un paio di mesi a questa parte, da quando ho cominciato a scrivere questi racconti ed iniziato una corrispondenza con alcuni lettori, che mi raccontano un po' le loro fantasie, le loro storie, è aumentato anche il mio appetito sessuale, che si è tradotta in una voglia matta di stare con lui, e stando all'estero, dove nessuno ti conosce, respirare aria nuova, il mio appetito sessuale aumenta a dismisura.

La seconda sera i nostri amici si offrono di occuparsi dei bambini cosi mio marito ed io saremmo potuti usicre da soli, per un date night.
Tra il mio lavoro, ed impegni vari ed il fatto di non poter contare sull'aiuto della famiglia, queste opportunità di uscire soli sono rare, e quando stiamo in vacanza ancora meno.

Cosi mi preparo per la sera, mi metto un vestito lungo chiaro con fiori, un po' aderente, che risalta un po' la mia figura, so che è uno dei vestiti che preferisce, sotto un completino nero con reggiseno a balconette nero, per dare enfasi alla scollatura del vestito.
Un po' di trucco leggero quanto basta per mettere un po' in risalto i miei occhi marroni, rossetto color corallo e sono pronta, voglio il suo sguardo solo su di me.

Iniziamo la serata andando in un wine bar, chiamato "A Parodia", un posto molto intimo e romantico, con un arredamento art deco, pieno di stampe vintage, il tipo di bar che adoro a prima vista. Ed il margarita di fragole che servono, stupendo, pochi ne ho provati di così gustosi, dovrò stare attenta, che con la tequila non ho sempre buoni rapporti.
Il locale mi ricorda uno dei nostri primi appuntamenti, cosi tiriamo fuori un po' di storie del passato, di quando ci conoscemmo su quel volo per Berlino, dove lui non ci doveva neanche essere, al fatto che si tenne per se che parlava spagnolo fino al 3o appuntamento e a quando inizio a chiamarmi señorita.
Dopo un altro cocktail ci dirigiamo a Cascais, a circa 20 minuti di auto, per andare in un ristorante sulla scogliera, Mar do Inferno, per mangiare un po' di pesce.
Il parcheggio vicino all'ristorante è pieno, cosi parcheggiamo poco lontano in una stradina che porta verso una caletta al mare.
La cena è eccellente, prendiamo un risotto alla rana pescatrice, provo il Cavado de Azores, un grande crostaceo locale. Tutto accompagnato da del vino bianco sempre locale.
L'effetto dei margaritas e del vino comincia ad avere un po' di effetto su di me, comincio a sentirmi abbastanza vogliosa, da sotto il tavolo comincio a stuzzicarlo un po' con il piede, salendo dalla caviglia, su fino all'inguine, e noto con piacere che non sono la sola ad essere vogliosa.
Chiediamo il conto e camminiamo verso l'auto, poi lui si ferma, ci guardiamo negli occhi e cominciamo a baciarci, con una passione come fossimo novelli sposi. Lo stringo forte a me, quasi a soffocarlo, me lo farei li in mezzo alla strada. All'improvviso inizia a piovere, una pioggia violenta, fitta, ma l'acqua è quasi tiepida, corriamo verso dove avevamo parcheggiato l'auto passando per la piccola stradina che porta al mare.

Siamo entrambi zuppi, il mio vestito è diventato quasi trasparente e lascia intravedere l'intimo che ho sotto, anche il makeup si era sciolto un po, facendo scorrere leggermente il mascara sul mio viso.
Arrivati all'auto, lo fermo di nuovo e comincio a baciarlo di nuovo, sento la mia micina bagnata più di quanto lo ero io, gli metto la mano nei pantaloni e sento che l'eccitazione è reciproca.

Nel frattempo la pioggi diminuisce d'intensità, a quel punto lui mi gira, e mi appoggia all'auto, si inginocchia davanti a me, infila le mani sotto la gonna, risale con le mani sulle cosce per arrivare agli slip, appoggia la testa sul pube e respira profondamente.
Le mani arrivano all' altezza degli slip, e comincia a farli scivolare giu fino alle caviglie. Poi inizia a sollevarmi la gonna, lentamente, fino a scopririmi la mia intimità.
Sento il suo respiro sulle mie labbra, sento la sua lingua sfiorarare inizia a baciarmi l'interno coscia, la sue mani mi massagggiano le natiche, ed comincia a baciarmela in modo molto delicato.

Mi fece posare una gamba sulla sua spalla, in un gioco di equilibrio alquanto precario dato i 10 cm di tacco.
Poi mi fece allargare le gambe e la sua lingua cominciò a leccarmi delicatamente, esplorando ogni piccolo antro del mio sesso. Il rumore delle onde copriva le mie grida di piacere.
Mi mordo le labbra mentre con le mani gli tengo la testa.
Estoy gozando tremendamente, mi piace questa parola, "gozar", il suono rende l'idea del piacere che si prova in queste situazioni.
Le sue dita continuavano a penetrarmi con lentezza, dentro e fuori, come in un gioco perverso. Stavo perdendo il controllo. Mi afferrò i fianchi e affondò la lingua dentro di me. Non capii più nulla, ero accecata dal desiderio. La sua lingua raggiunse il clitoride e cominciò a succhiarlo, a tintinnarlo. Si sottraeva per poi ritornare con assalti più violenti. La sua mano raggiunse un capezzolo e lo strinse tra le dita.

Stavo per perdere i sensi. Vidi il suo viso perdersi nel mio sesso, la sua lingua non mi dava più tregua, le sue dita aumentarono il ritmo e il mio orgasmo esplose così violento, che fui percossa da spasmi fino a quasi perdere l'equilibrio.

Si ferma un attimo per farmi riprendere, le gambe continuavano a tremare e le sue dita, delicatamente, continuavano a toccarmi. Aprii le gambe, ormai schiava dell’eccitazione e lui mi fece raggiungere il secondo orgasmo con una semplice pressione delle dita. Fu dolce e leggero, e mi sentii svuotata.

Lui si alza, lo guardo in quei occhi azzurri come il mare,
gli sussurro "Átame con tu boca, bésame amor"
Mi prende il viso con entrembe le mani, così lo guardo meglio negli occhi, quegli occhi blu oltremare, profondi. Lascio che la sua lingua entri nella mia bocca, succhiandola con dolcezza.
Il movimento delle mie labbra si adatta al suo, teniamo intrecciate le nostre lingue per un paio di minuti, poi premo con le labbra aperte sulle sue, con decisione, come se volessi divorarlo, quanto lo voglio adesso, mi cuerpo lo necesita.

Le sue mani scendono sui miei fianchi, sento un altro fremito attraversarmi il corpo, gli prendo la mano e lo conduco verso un piccolo lembo di spiaggia tra le rocce non lontana dall'auto.
Mi fermo e lo faccio appogiare sulle rocce, metto la mano sulla sua patta. Sento la sua erezione, lo sento duro, spavaldo, gli slaccio i pantaloni e finalmente lo libero.
Inizio a segarlo lentamente mentre ci baciamo, ho proprio voglia del suo membro, scendo lentamente cosi da averlo davanti al viso.
Continuo a massaggiarlo lentamente .
Credo che il sesso orale con il proprio uomo sia uno dei momenti più intensi ed emozionanti. Non ho mai conosciuto un ragazzo a cui non piacesse riceverene uno. Mi eccita vedere il mio uomo in estasi mentre glielo succhio, sentirlo completamente mio, ascoltare il suo respiro variare di intensità a seconda dell’energia della mia lingua. E amo anche sentire la sua esplosione di piacere, assaporare la sua crema tutta nella mia bocca.
Era eccitatissimo: cominciai leccandogli bene l’asta, accarezzandogli le palle con la mano, per poi prenderlo in bocca.
La sua cappella sembrava esplodere per l’eccitazione: prima di ingoiarlo tutto, gliela leccai un po, senza smettere si usare la mia mano per segarlo.
Poi, quasi mi accuccio sul suo membro, usando la mia lingua per leccargli il glande e le mie labbra per dargli piacere muovendomi lentamente su e giù, stringendogli i testicoli con la mano.
Sentivo la sua mano facendomi dolcemente pressione sulla mia nuca.
Lo sento ansimare sempre di più, non manca tanto al gran finale, ma questa volta non lo voglio finire così, sono quasi 10gg che non lo facevamo, e sento che suoi testicoli erano pieni.
Il mio utero mi chiede di essere riempito, vuole il suo seme, lo stesso che mi ha regalato due splendidi figli.
Cosi mi stacco dal suo pene, lo faccio abbassare e sedersi.
Gli sussurro "dame lo que mi cuerpo necesita"
Mi metto sopra di lui a cavalcioni, lentamente indirizzo il suo pene verso la mia micina grondante di umori, lo sento entrare dentro di me piano, adoro sempre quella sensazione, quel corpo che si fa largo dentro di me.
Mi godo quella sensazione per qualche secondo, poi mi siedo praticamente su di lui sentendolo tutto dentro.
Le sue mani sul culo danno ritmo alla cavalcata.
"Sigues asi" lo pregavo.
Con voce dolce e carica di erotismo che dovette spezzargli il fiato dissi: “dale mas a tu señorita”.
Lo sentivo penetrarmi lentamente ma in modo molto profondo tanto da toccarmi quasi il collo dell’utero.
E io godevo, gozaba.
Sentivo che un altro orgasmo si stava preparando per me. Di lì a poco urlavo per la voluttà che mi pervadeva e lui era lì a baciarmi suggendo il mio orgasmo dalla mia stessa bocca.
Il respiro affannato che usciva dalla mia bocca gli scompigliava quasi i capelli come quella brezza marina che soffia portando una magiaca carica d’erotismo.
La mia vagina colava e inebriava l’aria col suo profumo che della mia femminilità era l’emblema.
Finalmente dopo pochi colpi inferti al mio grembo, mi inondò il sesso col suo copioso nettare che mi schizzò nelle profondità del mio essere donna.
Rimanemmo abbracciati per qualche minuto, con il suo membro ancora dentro di me.
Stavo assaporando ogni istante, l'odore del sesso, del mare, del mio uomo, in una di quelle notti che vorresti non finirebbe mai.
La fresca brezza marina comincia a farsi sentire, è tempo di riassettarsi ed andare in auto, e fare ritorno verso casa.
Il viaggio sarà solo di 30 minuti, il tempo giusto per stuzzicarlo un altro po, ed avere un altro round, ma questo magari lo racconterò un altra volta.





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