Dopo un lungo volo : Sapori esotici
di
Flying Kitty
genere
tradimenti
Atterriamo a New Delhi dopo poco più di 8h di volo. Sono veramente stanca, aereo quasi fully booked, passeggeri molto esigenti, troppo, con richieste assurde, soprattutto per il mangiare, oppure le solite richieste di un upgrade per qualsiasi motivo, dal mal di schiena, al compleanno, al classico “ci siamo appena sposati". Alla fine stiamo in un tubo di metallo a più di 10.000m di altezza, le opzioni sono molto limitate.
E’ la prima volta che mi capita di venire a New Delhi, anzi, è proprio la prima volta che faccio una sosta in India, e sono abbastanza curiosa ed eccitata di scoprire questo paese, che a seconda di chi l’ha visto puo’ essere magico, o un inferno in terra.
Appena uscita dall'aeroporto ho notato subito l'aria era impregnata di un odore acre, fastidioso, e tutto era avvolto da una nebbiolina, erano le due di notte e il buio rendeva tutto ancora più intenso.
Saliamo sulla navetta che ci porta all’hotel.
Guardo dal finestrino curiosa come una bambina in gita scolastica, nonostante abbia viaggiato abbastanza in giro per il mondo, l’emozione di scoprire un posto nuovo prende sempre il sopravvento.
Odori, sapori, sensazioni, suoni, immagini, tutti i cinque sensi sono in azione.
Quando viaggiamo non stiamo solo spostando il corpo, ma ci introduciamo in una nuova realtà.
I nostri 5 sensi sono attivati, attirati, intrigati dall’insolito che si trasforma in memorie di viaggio. Come quando guardiamo una fotografia ci tornano in mente i profumi o i rumori di un luogo. La nostra mente sta ricostruendo una memoria di viaggio rintracciando tutte quelle sensazioni vissute in quel momento, rendendole presenti.
C'è traffico, anche nel mezzo della notte tutto intorno a noi è caos. Le strade sono come fiumi in cui scorrono confusamente auto, camion, biciclette, motorini, tuk-tuk, risciò , qualche cane randagio piuttosto malandato gira per le vie, qualche mucca sonnecchia pigra in mezzo alle carreggiate.
Le strade sono anche rifugi per i meno abbienti e i mendicanti che trovano riparo in sistemazioni di fortuna, al riparo di cartoni e lamiere contorte. L'odore dei gas di scarico, le esalazioni degli escrementi di animali e di persone, il fetore che emanano i poveri sbandati simili a cadaveri viventi, si sommano e si confondono in un unica essenza acre e pungente. .
I contrasti di questa città sono fortissimi.
Passi da zone molto povere a quartieri di stampo europeo con palazzi sontuosi a veri e propri sfarzosi mausolei di antichi imperatori mogul.
Un’immagine ben lontana da quella che ti propinano le agenzie di viaggio: piene di colori, di palazzi smaltati e di vestiti sgargianti. Le più oneste ti dicono che esistono “due facce dell’India“, quante volte l’avrai sentita anche tu quest’espressione?
Eccoci che arriviamo in hotel, il bello di fare trips in Asia e’ che gli hotel sono quasi sempre super lusso, un piacevole cambiamento rispetto agli hotel negli USA o in giro per l’Europa.
L’Imperial Hotel e’ sontuoso, bellissimo e regale. Splendidi pavimenti in marmo abbinati a mobili antichi e opere d'arte ti fanno sentire come se fossi tornato indietro nel tempo ma nel massimo comfort.
Già durante il volo con le altre colleghe stavamo vedendo di organizzare per andare a visitare il Taj Mahal ad Agra, che stava a 3h dalla citta´, avremmo dovuto prendere un mezzo la mattina prestissimo.
Il concierge ci aiuta in poco tempo ad organizzare un auto da lì a poche ore dopo per portarci a vedere il famoso mausoleo.
Dopo 2 ore di sonno siamo tutte e tre pronte ma assonnate. Dal van nero esce colui che sara’ il nostro autista e guida, Ranveer e’ il suo nome.
Rimango fulminata dal suo sguardo, intenso, occhi marroni profondi, una barbetta corta e ben curata, colore della pelle ambrato. Sono assolutamente colpita dal suo fascino come non mi succedeva da tempo.
Il viaggio lo passiamo dormendo, cosi senza quasi accorgercene, arriviamo a destinazione.
Eccolo lì davanti a me, una delle 7 meraviglie del Mondo, Ranveer ci racconta la storia di questo edificio, nato da un gesto d’amore, il Taj Mahal si è guadagnato il titolo di “tempio dell’amore”. Ma quella dell’imperatore Shah Jahan e dell’adorata Mumtaz Mahal non è la classica storia a lieto fine: l’imperatore decide di far costruire un palazzo dalla bellezza pari a quella dell’amata Mumtaz, come luogo in cui ricordarla dopo la morte prematura che lo ha lasciato in preda alla disperazione.
Ci fermiamo per una pausa in una piccola bancarella sulla strada che vendeva bevande e frutta, Ranveer sembra che conosceva la vecchia signora, molto minuta, con un bellissimo sari giallo e verde ed il capo avvolto in un ghoonghat che riprende gli stessi colori della veste.
Mi viene offerta una tazza di tè bollente, visto il caldo non ero proprio ciò che desideravo, ma Ranveer insistette, dicendo che l'unico modo per difendersi dalle temperature bollenti, infatti, è bere liquidi caldi per raffreddare la temperatura corporea. Il tè, inoltre, provoca la dilatazione dei vasi sanguigni superficiali, che quindi liberano più facilmente il calore attraverso la pelle. Il tè era fatto con Ashwagandha, un particolare tipo di zenzero, appena in bocca ha un sapore un po´amaro, ma poi si sente la dolcezza, un retrogusto molto buono.
Me ne faccio preparare un po´da mettere nella borraccia termica per berlo durante la giornata, ignara che quel tipo di te e´anche un forte afrodisiaco.
Il caldo si fa sentire, un caldo un po’ afoso, prendo un altro sorso di te.
La mia attenzione si divide tra la costruzione di marmo e lo sguardo di Ranveer. La maglietta un po’ aderente per il sudore fa traspirare un corpo asciutto, atletico, ma non eccessivo, come i bicipiti delle sue braccia. Lui si accorge dei miei prolungati sguardi, accenna un sorriso sornione che mi scioglie, mi fa venire voglia di sesso, di passione, voglia di essere posseduta da lui a più riprese.
“Kitty..allora?”
Charlotte mi riporta con i piedi per terra, “Si, scusa, proseguiamo”...
Il tour del Taj Mahal e’ al termine, come la mia borraccia, prima di andare chiedo a Ranveer se era possibile tornare al chiosco per comprare ancora un po’ di te’.
Lui mi sorride “Ti e’ piaciuto?” “Si, molto, disseta e da energie” gli rispondo, mangiandomelo con gli occhi
Come all’andata, il ritorno lo passo dormendo, sono gia’ le 23.
L’auto si ferma davanti all’hotel, scendiamo, ringraziamo Ranveer, e lo saluto dandogli un bacio sulla guancia. Avvicinandomi a lui sento il suo odore, esotico, speziato quasi, un fremito mi attraversa il corpo ma so che la mia fantasia si ferma li, e che non lo vedrò più.
Saluto le ragazze e vado in camera sorseggiando il mio te.
Entrata in camera subito mi rendo conto che ho dimenticato la borsa nel minivan, apro la porta e mi trovo Ranveer davanti a me!
Sono sorpresa, sento subito un senso d’eccitazione, un brividomi attraversa il corpo soffermandosi all’altezza dell’inguine.
“E’ tua questa?” mi dice, facendomi vedere la borsa.
Balbetto qualcosa“ehm…ehmm… Si, grazie, mi ero appena accorta che me la ero dimenticata”.
“Un piacere” mi dice
Io pensando, il piacere te lo darei io, fa per andarsene.
“Aspetta, gli dico” lo prendo per mano e lo porto in stanza.
MI guarda con quei occhi stupendi, mi sta scavando l’anima, credo che sta vedendo tutti i pensieri che mi ero fatta con lui, la voglia che avevo di lui, la voglia di sesso, si sesso e basta, niente romanticismo, niente galanterie, solo piacere e lussuria.
Senza dire nulla, mettiamo le mani sul viso dell’altro, le nostre labbra si avvicinano, le bocche si aprono, finalmente sento il sapore di lui, quel sapore che mi stavo pregustando, le papille gustative sentono tutta la veemenza della sua lingua, sento la consistenza della sua barba con le dita, i 5 sensi si stanno mettendo in moto per registrare questa nuova memoria.
Mi tira su, e gli metto le gambe intorno alla vita, si gira e mi appoggia al muro.
Le mie braccia sono intorno al suo collo, mentre lui mi mette mani sotto al vestito palpando con fermezza il culo.
Sento la sua voglia di me sulla pelle, sento le sue unghie su di me, come una tigre che afferra la sua preda, ma la preda non fugge, la preda vuole essere afferrata.
Si gira e cammina verso il grande letto, quasi mi getta sul materasso, e si inginocchia sul pavimento di marmo, mi afferra le gambe e mi tira a se divaricandomi le gambe, fino ad avere la sua bocca a pochi millimetri dalla mia micina, che era gia’ arrivata ad uno stato di eccitazione liquido non indifferente.
Scosta il fine tessuto dei miei slip da un lato, ed inizia ad attaccare la mia vulva indifesa con la sua bocca famelica.
Le sue labbra si appoggiano sulle mie labbra, coprendo la mia vulva completamente, ed inizia ad accarezzarmi con la sua lingua, quasi mi stesse dando un bacio alla francese. Afferro e stringo forte le lenzuola, le sensazioni che mi regala sono incredibili, ci sa proprio fare il ragazzo. Poi diminuisce l'intensità del cunnilingus, lascia la preda, e mi guarda negli occhi. Io ormai ho perso completamente la lucidità.
Si sdraia mettendosi perpendicolarmente al mio corpo, sempre con la faccia tra le mie cosce ed inizia con quella meravigliosa lingua a darmi piacere.
Sento che con due dita mi stimola il clitoride mentre con la lingua ispeziona tutta l'area che la circonda. Comincio ad ansimare intensamente, voglio non finisse mai.
Poi con l'altra mano inizia a stimolarmi il perineo e a quel punto i miei miagolii si fanno più intensi, fino a provocarmi una incontrollabile, incredibile sensazione di formicolio su tutto il corpo fino ad una esplosione di piacere.
Mi serve qualche momento per riprendermi, lui mi guarda compiaciuto "ti è piaciuto?"
"Ora capisco perché qui in India è illegale il sesso orale, quasi mi fai fuori "
Lui se la ride soddisfatto. Lo aiuto ad alzarsi, così finalmente posso togliergli la maglietta e slacciargli i pantaloni. Rimango seduta sul letto, I suoi boxers sono all'altezza del mio viso, vedo una bella erezione. Lo accarezzo, lo sento sempre più duro, così metto i pollici sull'elastico e li abbasso. Eccolo svettare dinanzi a me, scuro, forte, ne grande ne piccolo, la dimensione perfetta. Osservo le nervature delle vene di quel pene, il glande che luccica, che mi chiama a se, come un richiamo di una divinità.
Afferro l'asta con la mano sinistra, mentre con la destra accarezzo i testicoli,che sento gonfi, gonfi di nettere che già sto pregustando.
Inizio a masturbarlo lentamente, tiro il prepuzio fino in fondo per poi tirarlo su fino a coprire di nuovo il glande,vedo che apprezza. Mi avvicino alla sua asta, la lingua scorre sullo scroto, per salire su, seguendo quelle nervature, fino ad arrivare al glande, lo lecco bene intorno a tutta la circonferenza. Golosa, vogliosa di quel pezzo di carne.
Arrivata a quel punto, spalanco la bocca e lo faccio sparire tra le mie labbra. Ha un gusto quasi speziato, le papille gustative assorbono ogni minimo aroma mentre scorre nella mia bocca. Mi fermo a metà. Gli faccio fare il percorso inverso, cercando di stringere le labbra quanto posso senza fargli male. Voglio stringergli le curve del glande e a quel punto roteare la lingua intorno e farlo scorrere di nuovo l´asta fino a che natura mi concede.
Nella stanza si sente solo il rumore, il suono del mio pompino, naturale e rumoroso, deglutisco , sputo, succhio, mugolo. Mi sto godendo questo frutto esotico leccata dopo leccata.
Alzo lo sguardo, vedo che anche lui sta godendo, almeno quanto mi ha fatto godere lui prima, fa un passo indietro, esce dalla mia bocca, e si riavvicina, appoggiando un ginocchio sul letto.
Mi sfila il vestito, e lo fa volare sulla poltrona all'angolo, mi afferra il seno da sopra il reggiseno, appoggia la testa nella scollatura. Mi annusa profondamente, mentre io lo afferro per i capelli e lo stringo contro il mio petto.
Mi fa adagiare sul letto, spingendomi verso la testiera, si adagia su di me. Le mie braccia sono sulla sua schiena, le unghie nella sua carne. Ci baciamo, ci rotoliamo nel letto, io sopra di lui, poi io di nuovo sotto. Sento le sue mani su tutto il corpo. Ormai non connetto piú, la lussuria ha preso il sopravvento, ma questo già da quando si è chiusa quella porta.
Si sente vibrare un telefono, ma nessuno dei due presta troppa attenzione.
Sto sopra di lui, a cavalcioni. Sento il suo membro spingere sulla mia micia, solo lo slip che ho ancora indosso ci separa. Con la mano destra lo afferro, lui simultaneamente scosta quel lembo di cotone bagnato. Lo appoggio sulle mie labbra, lo struscio sull'entrata, lui sale con le mani sui miei fianchi, poi con una decisa spinta del suo bacino, mi entra dentro.
Lancio un gemito di godimento, finalmente mi é dentro .
Non appena prendo il ritmo giusto inizio a muovermi avanti indietro e si sente il rumore della pelle sbattere velocemente. Amo quel rumore. Quindi, mi afferra lungo i fianchi ed inizia a farmi cavalcare ancora di più velocemente. A quel punto non posso fare a meno di iniziare a gemere e respirare più velocemente.
Voglio assaporare ogni singolo movimento, godermelo fino in fondo, annullarmi fino a creare un’unica entità senza barriere’.
Poi mi gira, mi metta supina, mi tira su i fianchi, e si mette dietro di me.
Sento le sue dita accarezzarmi la vulva, penetrarmi, stimolarmi il clitoride, mentre sento la lingua scorrere lungo i glutei, sento il fiato in prossimità del forellino anale e la punta della lingua linizia a leccare tutto intorno all'apertura e penetrarlo.
La doppia stimolazione mi fa impazzire, i gemiti si fanno sempre piú acuti.
Gli chiedo di prendermi, di non farmi aspettare ulteriormente.
Dallo specchio appeso alla parete sopra il letto vedo
l’espressione eccitata sulla faccia di lui, la mia che aspetta solo di essere posseduta da lui. Sento che appoggia il suo membro sul sedere e lo fa scorrere tra le natiche, un su e giù snervante, voglio essere presa, posseduta, voglio sentirlo di nuovo dentro, voglio che mi dia piacere.
Ed ecco finalmente il mio desiderio avverarsi, lo sento farsi spazio dentro di me,sento allargarsi il canale al suo passaggio, scorre divinamente, scivola sulle pareti umide. Sento tutto il corpo tremare, carne tremula.
Inizia a montarmi con fermezza, le mani ferme sui fianchi, poi scivolano sulle coppe del mio reggiseno, che era ancora al suo posto. Mi stringe il seno, poi le libera, pizzicando i capezzoli, aumentando ancora di più il livello di godimento che stavo provando Ad ogni spinta sento il senoo sbattere avanti ed indietro, provocando un leggero dolore.
Mentre affonda dentro di me, alterna colpi dal basso verso l’alto a colpi dall’alto verso il basso. E ogni volta che lo fa sento nuovamente il piacere attanagliarmi lo stomaco e il mio respiro farsi più affannoso, sa esattamente come muoversi. Non avevo mai provato un piacere simile a quello che mi sta facendo provare questo dio del piacere. Mentre penso a quanto mi stia piacendo, non mi accorgo che comincio ad assecondare i suoi movimenti premendogli contro il mio culo. Ranveer mi risveglia dal mio stato di semi incoscienza con uno schiaffo sul culo, lancio un grido di dolore misto a piacere, senza però spostarmi da quella posizione.
E comincia a prendermi con piu` vemenza. Sento il suo membro sbattere contro le mie pareti e dimenarsi dentro di me. Lo sento arrivare fin quasi alle ovaie, mi sembra che affondi fino all’ombelico. Comincio a godere fortissimo. Le maniere violente di quest’uomo mi eccitano e io non so come mai.
Un’altra sculacciata sul mio sedere sodo e bianco. Io sussulto gemendo dal dolore misto al piacere.
La sua asta scivola benissimo sulla mia vagina umida e sento le sue vene sfregare contro il mio clitoride. Sto per venire e non so come fare per fermarlo.
Comincia a sfilare lentamente la sua asta.
Lo sento scivolare via come un serpente che esce sinuoso dalla sua tana. Mi sento svuotare. Sento il godimento venire meno, sento il piacere svanire lentamente. Ma ecco mi riempie di nuovo e io subito ricomincio a godere, è fantastico non c’è che dire.
Gli affondi del membro di Ranveer mi lasciano indifesa e mi fanno toccare il cielo con la punta delle dita. Lui, che non perde mai l’occasione, intuisce il mio momento di debolezza e mi prende con più passione e con più grinta. Ora i colpi sono più veloci e molto decisi. Sento le sue palle sbattere contro le mie labbra vaginali, sto per venire.
Sento umori che mi colano lungo le gambe. Sto letteralmente impazzendo. Sto al limite, Continua! – sono solo in grado di dire – sto per… sto per venire… - dico mentre non riesco a trattenere un lungo grido di goduria mentre esplodo e chiudo gli occhi crollando sul letto, con lui sopra di me. Dentro di me. Continua a farmi sua, mentre mi sto riprendendo dall´orgasmo. Non mi da tregua, e non voglio che me la dia.
Il rumore intenso dei nostri corpi che si scontrano, i suoi grugniti, i miei miagolii, un altra volta solo la vibrazione di un cellulare si inserisce in questo concerto di piacere.
Sento che anche lui sta al limite, gli faccio cenno di cambiare posizione, si gira e rimane sdraiato sul letto. Non esito un attimo mi inginocchio di lato, ed accolgo di nuovo quel membro nella mia bocca. Me lo gusto con piacere, lo lecco intorno al glande, poi giu’ lungo l’asta, fino ai testicoli. Ancora pieni, li lecco, ci gioco un po’ con la bocca, ritorno verso la punta, lo afferro bene scoprendolo.
Lo sento pulsare, lo vedo esplodere, finalmente, la ricompensa, faccio in tempo ad indirizzarlo tra le labbra, sento il suo grido liberatorio. Il primo zampillo mi colpisce violentemente in gola, ne susseguono altri, il suo nettare mi invade la cavità orale. Ogni schizzo e´ copioso, denso,, in parte riesco a mandarlo giù´, in parte esce fuori dalla bocca, colando lungo l´asta, un paio di fremiti ancora, per gli ultimi schizzi. Mi alzo per vederlo negli occhi, si tira su, mi fa notare i residui del suo nettare sul mento. Con il dito me lo toglie di dosso, fa per pulirsi sul lenzuolo, ma lo fermo, prendo la sua mano, la avvicino alla bocca e pulisco bene il dito.
Lui sorride. Mi guardo allo specchio, vedo sul mio viso i segni del rilascio di endorfine, il piacere, l’euforia, quel senso di benessere che si prova dopo un amplesso con la A maiuscola, con l’aggiunta del gusto di un frutto esotico, un frutto quasi proibito.
Il telefono vibra ancora..lo guardo..ci pensero’ domani…
E’ la prima volta che mi capita di venire a New Delhi, anzi, è proprio la prima volta che faccio una sosta in India, e sono abbastanza curiosa ed eccitata di scoprire questo paese, che a seconda di chi l’ha visto puo’ essere magico, o un inferno in terra.
Appena uscita dall'aeroporto ho notato subito l'aria era impregnata di un odore acre, fastidioso, e tutto era avvolto da una nebbiolina, erano le due di notte e il buio rendeva tutto ancora più intenso.
Saliamo sulla navetta che ci porta all’hotel.
Guardo dal finestrino curiosa come una bambina in gita scolastica, nonostante abbia viaggiato abbastanza in giro per il mondo, l’emozione di scoprire un posto nuovo prende sempre il sopravvento.
Odori, sapori, sensazioni, suoni, immagini, tutti i cinque sensi sono in azione.
Quando viaggiamo non stiamo solo spostando il corpo, ma ci introduciamo in una nuova realtà.
I nostri 5 sensi sono attivati, attirati, intrigati dall’insolito che si trasforma in memorie di viaggio. Come quando guardiamo una fotografia ci tornano in mente i profumi o i rumori di un luogo. La nostra mente sta ricostruendo una memoria di viaggio rintracciando tutte quelle sensazioni vissute in quel momento, rendendole presenti.
C'è traffico, anche nel mezzo della notte tutto intorno a noi è caos. Le strade sono come fiumi in cui scorrono confusamente auto, camion, biciclette, motorini, tuk-tuk, risciò , qualche cane randagio piuttosto malandato gira per le vie, qualche mucca sonnecchia pigra in mezzo alle carreggiate.
Le strade sono anche rifugi per i meno abbienti e i mendicanti che trovano riparo in sistemazioni di fortuna, al riparo di cartoni e lamiere contorte. L'odore dei gas di scarico, le esalazioni degli escrementi di animali e di persone, il fetore che emanano i poveri sbandati simili a cadaveri viventi, si sommano e si confondono in un unica essenza acre e pungente. .
I contrasti di questa città sono fortissimi.
Passi da zone molto povere a quartieri di stampo europeo con palazzi sontuosi a veri e propri sfarzosi mausolei di antichi imperatori mogul.
Un’immagine ben lontana da quella che ti propinano le agenzie di viaggio: piene di colori, di palazzi smaltati e di vestiti sgargianti. Le più oneste ti dicono che esistono “due facce dell’India“, quante volte l’avrai sentita anche tu quest’espressione?
Eccoci che arriviamo in hotel, il bello di fare trips in Asia e’ che gli hotel sono quasi sempre super lusso, un piacevole cambiamento rispetto agli hotel negli USA o in giro per l’Europa.
L’Imperial Hotel e’ sontuoso, bellissimo e regale. Splendidi pavimenti in marmo abbinati a mobili antichi e opere d'arte ti fanno sentire come se fossi tornato indietro nel tempo ma nel massimo comfort.
Già durante il volo con le altre colleghe stavamo vedendo di organizzare per andare a visitare il Taj Mahal ad Agra, che stava a 3h dalla citta´, avremmo dovuto prendere un mezzo la mattina prestissimo.
Il concierge ci aiuta in poco tempo ad organizzare un auto da lì a poche ore dopo per portarci a vedere il famoso mausoleo.
Dopo 2 ore di sonno siamo tutte e tre pronte ma assonnate. Dal van nero esce colui che sara’ il nostro autista e guida, Ranveer e’ il suo nome.
Rimango fulminata dal suo sguardo, intenso, occhi marroni profondi, una barbetta corta e ben curata, colore della pelle ambrato. Sono assolutamente colpita dal suo fascino come non mi succedeva da tempo.
Il viaggio lo passiamo dormendo, cosi senza quasi accorgercene, arriviamo a destinazione.
Eccolo lì davanti a me, una delle 7 meraviglie del Mondo, Ranveer ci racconta la storia di questo edificio, nato da un gesto d’amore, il Taj Mahal si è guadagnato il titolo di “tempio dell’amore”. Ma quella dell’imperatore Shah Jahan e dell’adorata Mumtaz Mahal non è la classica storia a lieto fine: l’imperatore decide di far costruire un palazzo dalla bellezza pari a quella dell’amata Mumtaz, come luogo in cui ricordarla dopo la morte prematura che lo ha lasciato in preda alla disperazione.
Ci fermiamo per una pausa in una piccola bancarella sulla strada che vendeva bevande e frutta, Ranveer sembra che conosceva la vecchia signora, molto minuta, con un bellissimo sari giallo e verde ed il capo avvolto in un ghoonghat che riprende gli stessi colori della veste.
Mi viene offerta una tazza di tè bollente, visto il caldo non ero proprio ciò che desideravo, ma Ranveer insistette, dicendo che l'unico modo per difendersi dalle temperature bollenti, infatti, è bere liquidi caldi per raffreddare la temperatura corporea. Il tè, inoltre, provoca la dilatazione dei vasi sanguigni superficiali, che quindi liberano più facilmente il calore attraverso la pelle. Il tè era fatto con Ashwagandha, un particolare tipo di zenzero, appena in bocca ha un sapore un po´amaro, ma poi si sente la dolcezza, un retrogusto molto buono.
Me ne faccio preparare un po´da mettere nella borraccia termica per berlo durante la giornata, ignara che quel tipo di te e´anche un forte afrodisiaco.
Il caldo si fa sentire, un caldo un po’ afoso, prendo un altro sorso di te.
La mia attenzione si divide tra la costruzione di marmo e lo sguardo di Ranveer. La maglietta un po’ aderente per il sudore fa traspirare un corpo asciutto, atletico, ma non eccessivo, come i bicipiti delle sue braccia. Lui si accorge dei miei prolungati sguardi, accenna un sorriso sornione che mi scioglie, mi fa venire voglia di sesso, di passione, voglia di essere posseduta da lui a più riprese.
“Kitty..allora?”
Charlotte mi riporta con i piedi per terra, “Si, scusa, proseguiamo”...
Il tour del Taj Mahal e’ al termine, come la mia borraccia, prima di andare chiedo a Ranveer se era possibile tornare al chiosco per comprare ancora un po’ di te’.
Lui mi sorride “Ti e’ piaciuto?” “Si, molto, disseta e da energie” gli rispondo, mangiandomelo con gli occhi
Come all’andata, il ritorno lo passo dormendo, sono gia’ le 23.
L’auto si ferma davanti all’hotel, scendiamo, ringraziamo Ranveer, e lo saluto dandogli un bacio sulla guancia. Avvicinandomi a lui sento il suo odore, esotico, speziato quasi, un fremito mi attraversa il corpo ma so che la mia fantasia si ferma li, e che non lo vedrò più.
Saluto le ragazze e vado in camera sorseggiando il mio te.
Entrata in camera subito mi rendo conto che ho dimenticato la borsa nel minivan, apro la porta e mi trovo Ranveer davanti a me!
Sono sorpresa, sento subito un senso d’eccitazione, un brividomi attraversa il corpo soffermandosi all’altezza dell’inguine.
“E’ tua questa?” mi dice, facendomi vedere la borsa.
Balbetto qualcosa“ehm…ehmm… Si, grazie, mi ero appena accorta che me la ero dimenticata”.
“Un piacere” mi dice
Io pensando, il piacere te lo darei io, fa per andarsene.
“Aspetta, gli dico” lo prendo per mano e lo porto in stanza.
MI guarda con quei occhi stupendi, mi sta scavando l’anima, credo che sta vedendo tutti i pensieri che mi ero fatta con lui, la voglia che avevo di lui, la voglia di sesso, si sesso e basta, niente romanticismo, niente galanterie, solo piacere e lussuria.
Senza dire nulla, mettiamo le mani sul viso dell’altro, le nostre labbra si avvicinano, le bocche si aprono, finalmente sento il sapore di lui, quel sapore che mi stavo pregustando, le papille gustative sentono tutta la veemenza della sua lingua, sento la consistenza della sua barba con le dita, i 5 sensi si stanno mettendo in moto per registrare questa nuova memoria.
Mi tira su, e gli metto le gambe intorno alla vita, si gira e mi appoggia al muro.
Le mie braccia sono intorno al suo collo, mentre lui mi mette mani sotto al vestito palpando con fermezza il culo.
Sento la sua voglia di me sulla pelle, sento le sue unghie su di me, come una tigre che afferra la sua preda, ma la preda non fugge, la preda vuole essere afferrata.
Si gira e cammina verso il grande letto, quasi mi getta sul materasso, e si inginocchia sul pavimento di marmo, mi afferra le gambe e mi tira a se divaricandomi le gambe, fino ad avere la sua bocca a pochi millimetri dalla mia micina, che era gia’ arrivata ad uno stato di eccitazione liquido non indifferente.
Scosta il fine tessuto dei miei slip da un lato, ed inizia ad attaccare la mia vulva indifesa con la sua bocca famelica.
Le sue labbra si appoggiano sulle mie labbra, coprendo la mia vulva completamente, ed inizia ad accarezzarmi con la sua lingua, quasi mi stesse dando un bacio alla francese. Afferro e stringo forte le lenzuola, le sensazioni che mi regala sono incredibili, ci sa proprio fare il ragazzo. Poi diminuisce l'intensità del cunnilingus, lascia la preda, e mi guarda negli occhi. Io ormai ho perso completamente la lucidità.
Si sdraia mettendosi perpendicolarmente al mio corpo, sempre con la faccia tra le mie cosce ed inizia con quella meravigliosa lingua a darmi piacere.
Sento che con due dita mi stimola il clitoride mentre con la lingua ispeziona tutta l'area che la circonda. Comincio ad ansimare intensamente, voglio non finisse mai.
Poi con l'altra mano inizia a stimolarmi il perineo e a quel punto i miei miagolii si fanno più intensi, fino a provocarmi una incontrollabile, incredibile sensazione di formicolio su tutto il corpo fino ad una esplosione di piacere.
Mi serve qualche momento per riprendermi, lui mi guarda compiaciuto "ti è piaciuto?"
"Ora capisco perché qui in India è illegale il sesso orale, quasi mi fai fuori "
Lui se la ride soddisfatto. Lo aiuto ad alzarsi, così finalmente posso togliergli la maglietta e slacciargli i pantaloni. Rimango seduta sul letto, I suoi boxers sono all'altezza del mio viso, vedo una bella erezione. Lo accarezzo, lo sento sempre più duro, così metto i pollici sull'elastico e li abbasso. Eccolo svettare dinanzi a me, scuro, forte, ne grande ne piccolo, la dimensione perfetta. Osservo le nervature delle vene di quel pene, il glande che luccica, che mi chiama a se, come un richiamo di una divinità.
Afferro l'asta con la mano sinistra, mentre con la destra accarezzo i testicoli,che sento gonfi, gonfi di nettere che già sto pregustando.
Inizio a masturbarlo lentamente, tiro il prepuzio fino in fondo per poi tirarlo su fino a coprire di nuovo il glande,vedo che apprezza. Mi avvicino alla sua asta, la lingua scorre sullo scroto, per salire su, seguendo quelle nervature, fino ad arrivare al glande, lo lecco bene intorno a tutta la circonferenza. Golosa, vogliosa di quel pezzo di carne.
Arrivata a quel punto, spalanco la bocca e lo faccio sparire tra le mie labbra. Ha un gusto quasi speziato, le papille gustative assorbono ogni minimo aroma mentre scorre nella mia bocca. Mi fermo a metà. Gli faccio fare il percorso inverso, cercando di stringere le labbra quanto posso senza fargli male. Voglio stringergli le curve del glande e a quel punto roteare la lingua intorno e farlo scorrere di nuovo l´asta fino a che natura mi concede.
Nella stanza si sente solo il rumore, il suono del mio pompino, naturale e rumoroso, deglutisco , sputo, succhio, mugolo. Mi sto godendo questo frutto esotico leccata dopo leccata.
Alzo lo sguardo, vedo che anche lui sta godendo, almeno quanto mi ha fatto godere lui prima, fa un passo indietro, esce dalla mia bocca, e si riavvicina, appoggiando un ginocchio sul letto.
Mi sfila il vestito, e lo fa volare sulla poltrona all'angolo, mi afferra il seno da sopra il reggiseno, appoggia la testa nella scollatura. Mi annusa profondamente, mentre io lo afferro per i capelli e lo stringo contro il mio petto.
Mi fa adagiare sul letto, spingendomi verso la testiera, si adagia su di me. Le mie braccia sono sulla sua schiena, le unghie nella sua carne. Ci baciamo, ci rotoliamo nel letto, io sopra di lui, poi io di nuovo sotto. Sento le sue mani su tutto il corpo. Ormai non connetto piú, la lussuria ha preso il sopravvento, ma questo già da quando si è chiusa quella porta.
Si sente vibrare un telefono, ma nessuno dei due presta troppa attenzione.
Sto sopra di lui, a cavalcioni. Sento il suo membro spingere sulla mia micia, solo lo slip che ho ancora indosso ci separa. Con la mano destra lo afferro, lui simultaneamente scosta quel lembo di cotone bagnato. Lo appoggio sulle mie labbra, lo struscio sull'entrata, lui sale con le mani sui miei fianchi, poi con una decisa spinta del suo bacino, mi entra dentro.
Lancio un gemito di godimento, finalmente mi é dentro .
Non appena prendo il ritmo giusto inizio a muovermi avanti indietro e si sente il rumore della pelle sbattere velocemente. Amo quel rumore. Quindi, mi afferra lungo i fianchi ed inizia a farmi cavalcare ancora di più velocemente. A quel punto non posso fare a meno di iniziare a gemere e respirare più velocemente.
Voglio assaporare ogni singolo movimento, godermelo fino in fondo, annullarmi fino a creare un’unica entità senza barriere’.
Poi mi gira, mi metta supina, mi tira su i fianchi, e si mette dietro di me.
Sento le sue dita accarezzarmi la vulva, penetrarmi, stimolarmi il clitoride, mentre sento la lingua scorrere lungo i glutei, sento il fiato in prossimità del forellino anale e la punta della lingua linizia a leccare tutto intorno all'apertura e penetrarlo.
La doppia stimolazione mi fa impazzire, i gemiti si fanno sempre piú acuti.
Gli chiedo di prendermi, di non farmi aspettare ulteriormente.
Dallo specchio appeso alla parete sopra il letto vedo
l’espressione eccitata sulla faccia di lui, la mia che aspetta solo di essere posseduta da lui. Sento che appoggia il suo membro sul sedere e lo fa scorrere tra le natiche, un su e giù snervante, voglio essere presa, posseduta, voglio sentirlo di nuovo dentro, voglio che mi dia piacere.
Ed ecco finalmente il mio desiderio avverarsi, lo sento farsi spazio dentro di me,sento allargarsi il canale al suo passaggio, scorre divinamente, scivola sulle pareti umide. Sento tutto il corpo tremare, carne tremula.
Inizia a montarmi con fermezza, le mani ferme sui fianchi, poi scivolano sulle coppe del mio reggiseno, che era ancora al suo posto. Mi stringe il seno, poi le libera, pizzicando i capezzoli, aumentando ancora di più il livello di godimento che stavo provando Ad ogni spinta sento il senoo sbattere avanti ed indietro, provocando un leggero dolore.
Mentre affonda dentro di me, alterna colpi dal basso verso l’alto a colpi dall’alto verso il basso. E ogni volta che lo fa sento nuovamente il piacere attanagliarmi lo stomaco e il mio respiro farsi più affannoso, sa esattamente come muoversi. Non avevo mai provato un piacere simile a quello che mi sta facendo provare questo dio del piacere. Mentre penso a quanto mi stia piacendo, non mi accorgo che comincio ad assecondare i suoi movimenti premendogli contro il mio culo. Ranveer mi risveglia dal mio stato di semi incoscienza con uno schiaffo sul culo, lancio un grido di dolore misto a piacere, senza però spostarmi da quella posizione.
E comincia a prendermi con piu` vemenza. Sento il suo membro sbattere contro le mie pareti e dimenarsi dentro di me. Lo sento arrivare fin quasi alle ovaie, mi sembra che affondi fino all’ombelico. Comincio a godere fortissimo. Le maniere violente di quest’uomo mi eccitano e io non so come mai.
Un’altra sculacciata sul mio sedere sodo e bianco. Io sussulto gemendo dal dolore misto al piacere.
La sua asta scivola benissimo sulla mia vagina umida e sento le sue vene sfregare contro il mio clitoride. Sto per venire e non so come fare per fermarlo.
Comincia a sfilare lentamente la sua asta.
Lo sento scivolare via come un serpente che esce sinuoso dalla sua tana. Mi sento svuotare. Sento il godimento venire meno, sento il piacere svanire lentamente. Ma ecco mi riempie di nuovo e io subito ricomincio a godere, è fantastico non c’è che dire.
Gli affondi del membro di Ranveer mi lasciano indifesa e mi fanno toccare il cielo con la punta delle dita. Lui, che non perde mai l’occasione, intuisce il mio momento di debolezza e mi prende con più passione e con più grinta. Ora i colpi sono più veloci e molto decisi. Sento le sue palle sbattere contro le mie labbra vaginali, sto per venire.
Sento umori che mi colano lungo le gambe. Sto letteralmente impazzendo. Sto al limite, Continua! – sono solo in grado di dire – sto per… sto per venire… - dico mentre non riesco a trattenere un lungo grido di goduria mentre esplodo e chiudo gli occhi crollando sul letto, con lui sopra di me. Dentro di me. Continua a farmi sua, mentre mi sto riprendendo dall´orgasmo. Non mi da tregua, e non voglio che me la dia.
Il rumore intenso dei nostri corpi che si scontrano, i suoi grugniti, i miei miagolii, un altra volta solo la vibrazione di un cellulare si inserisce in questo concerto di piacere.
Sento che anche lui sta al limite, gli faccio cenno di cambiare posizione, si gira e rimane sdraiato sul letto. Non esito un attimo mi inginocchio di lato, ed accolgo di nuovo quel membro nella mia bocca. Me lo gusto con piacere, lo lecco intorno al glande, poi giu’ lungo l’asta, fino ai testicoli. Ancora pieni, li lecco, ci gioco un po’ con la bocca, ritorno verso la punta, lo afferro bene scoprendolo.
Lo sento pulsare, lo vedo esplodere, finalmente, la ricompensa, faccio in tempo ad indirizzarlo tra le labbra, sento il suo grido liberatorio. Il primo zampillo mi colpisce violentemente in gola, ne susseguono altri, il suo nettare mi invade la cavità orale. Ogni schizzo e´ copioso, denso,, in parte riesco a mandarlo giù´, in parte esce fuori dalla bocca, colando lungo l´asta, un paio di fremiti ancora, per gli ultimi schizzi. Mi alzo per vederlo negli occhi, si tira su, mi fa notare i residui del suo nettare sul mento. Con il dito me lo toglie di dosso, fa per pulirsi sul lenzuolo, ma lo fermo, prendo la sua mano, la avvicino alla bocca e pulisco bene il dito.
Lui sorride. Mi guardo allo specchio, vedo sul mio viso i segni del rilascio di endorfine, il piacere, l’euforia, quel senso di benessere che si prova dopo un amplesso con la A maiuscola, con l’aggiunta del gusto di un frutto esotico, un frutto quasi proibito.
Il telefono vibra ancora..lo guardo..ci pensero’ domani…
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