La tipa, caffè e lingerie - Crociera

Scritto da , il 2022-06-30, genere etero

Dormire con Ada iniziò a diventare una piacevole abitudine. Durante la settimana ci vedevamo spesso e volentieri, il lavoro ci teneva impegnati ed equamente distanti.
Quattro chiacchiere, qualche pompino, poco sesso. Spesso semplicemente una camminata al centro commerciale, quando lavorava la, oppure nel Corso, o l’accompagnavo a casa, insomma nulla di straordinario, settimana tipica di milioni di persone, tutto meravigliosamente appagante e con una sensazione di rilassatezza infinita. Nessun impegno, nessuna relazione. Almeno così pensavo perché con Ada non stavo giocando.

Il sesso diventava selvaggio nei fine settimana con risvolti di perversione impegnativi, dal venerdì alla domenica eravamo malati; la scopavo con violenza, la sottomettevo… lei si lasciava fare di tutto, lei voleva che le facessi di tutto, che zoccola ho trovato.
Parlando del più e del meno, decidemmo di andare fuori durante i fine, settimana, mini vacanze alla scoperta dell’Italia, almeno la parte sud, la domenica eravamo nuovamente a casa.

Arriva l’estate, voglio andare in vacanza, una vera vacanza. Parlo con Ada, siamo discordanti sul da farsi, dove andare, le propongo una crociera sul mediterraneo, le piace l’idea ma, all’istante organizza l’itinerario. Non è il tipo di vacanza che ho in mente.
“Stai dicendo sul serio? Cazzo, è una vacanza, voglio riposare non camminare sotto il sole. Voglio essere servito e riverito, ammuffire nella spa. Per me questa è una vacanza, Ada!”
“Andiamo a Genova e non vuoi vedere l’acquario…”
“Ci sono stato 4 volte… beh però ci riandrei…”
“Barcellona? Non vuoi scendere a Barcellona? A Malaga? Valencia?”
“A Malaga… interessante Malaga. Vorrei portarti in un bel posticino…”
“Dove?”
“Si tratta di una sorpresa, in caso vedrai. Comunque quello che voglio dire: Vuoi vedere Barcellona, Valencia? Prendiamo l’aereo e ci restiamo un fine settimana. In mezza giornata, non dico che non si può fare… ma non ti godi al meglio le città. Poi per come la penso io, ognuno fa quello che vuole, io voglio riposare e scopare… Tu?”
Sgrana gli occhi con il suo sorriso seducente, persino le sopracciglia che si alzano sono maliziose. Il collo si inclina leggermente, con gli occhi, con gli occhi è come se sparasse un raggio laser blu che mi smembra, mi fa a fette. Resisto o no? Riesco a devastare sessualmente questa ragazzina, farle fare ogni genere di porcheria eppure, un suo sguardo, proprio quello con cui mi sta fissando e… mi vedo costretto a trovare almeno un compromesso che poi la vita di coppia non è un compromesso?

La discussione procede ancora, le idee si stabilizzano sulla stessa frequenza, andiamo a casa mia, ci mettiamo al computer per vedere qualcosa, per allentare la pressione mi fa un pompino. Le sborro in faccia.

“Non pulirti, forse ora potremmo trovare un accordo!” 

Ada sorride, assapora con la lingua qualche rivolo di sborra che mescola con la saliva, poi si siede sul divano con le gambe accavallate, inizia a svapare. Mi guarda con quello sguardo che… la prenderei e la violenterei solo che, quando ho queste pulsioni, mi sento come se fosse lei a guidarmi, a scatenare la bestia che c’è in me. Ancora non ho capito se tutto questo le va bene. Mi sento così leggero che forse dovrei stare in guardia con Ada. 
Crociera sia, alterneremo momenti di rottura di coglioni ad altri di rilassamento. Partiamo, ci imbarchiamo a Civitavecchia. Ci sistemiamo in stanza, disfiamo i bagagli, una rinfrescata, intanto guardo Ada, voglio scoparla, ho bisogno di metterle il cazzo da qualche parte, che sia la gola, culo o figa non importa. La nave è in manovra, si avvia. Ada apre la finestra scorrevole del balcone, si adagia sulla balaustra, quel modo di mettersi, quella posizione in cui il suo culo viene messo in risalto mi fa impazzire. Ha una tuta floreale di un materiale leggero, non appariscente come il suo solito, degli abiti per restare comoda durante il viaggio in macchina. La maglietta però sembra di una misura più piccola, ventre scoperto, inutile commentare le enormi tette che risaltano in maniera prepotente come per dire: ho culo e tette, guardami sto cazzo.
Mentre lei guarda i gabbiani, io mi avvicino minaccioso, quando si accorge della mia presenza, le metto una mano sulla nuca, risalgo fino al cuoio capelluto, afferro i capelli, la tiro a me, la sua schiena sbatte contro il mio petto.

“Sta ferma!” Le dico, poi la bacio, lascio la presa, ritorna nella posizione precedente.

Mi inginocchio al cospetto di sua maestà il culo di Ada, senza tante cerimonie abbasso il pantalone floreale, il perizoma di pizzo nero, spalanco le natiche, afferro i glutei e stringo, stringo fino a farla irrigidire, fino a quando il dolore non la fa innalzare sulle punte della scarpe.
La mia lingua, biforcuta come quella di un serpente si insidia nel suo ano, lecco, lecco e sputo. Sento il corpo di Ada allentarsi dalla tensione, sento la sua aura che mi infiamma, un incentivo a continuare a leccargli il buco del culo. Intanto le mie mani scendono, il culo, le cosce. Scendendo l’accarezzo fino alle caviglie, la mia mano sinistra si occupa di tutta la sua gamba, mentre quella destra risale lentamente con l’intento di toccarle il clitoride. Con il palmo aperto ed il dito medio sporgente inizio a stimolarla lentamente, delicatamente a tratti, con irruenza in altri. Non smetto di leccare l’ano. La mia saliva trascende dal buco fino alle labbra della vagina, le spalanco con l’aiuto del pollice e dell’indice, inserisco il dito medio, il polpastrello. 
Lei sobbalza a tratti, trattiene il piacere, lo comprime in lunghi espiri. Il dito è dentro.
Ti piace farti leccare l’ano, mi chiedo a quante donne piaccia…
Ho una erezione spaventosa, mentre sei bagnata, rilassata, la tua parte razionale ti dice che faremo cose sporche, non te ne frega nulla finché godi.
Respiro sull’ano, una brezza rinfrescante, lo lecco, senti il mio calore Ada?
La lingua si muove in maniera circolare, cerco con tutto me stesso di dissuaderti da qualsiasi pensiero, lasciami fare… massaggio, picchietto con la lingua, scosto la mano pregna dei tuoi umori solo per sentire le reazioni anali. Il tuo corpo si muove assecondando il mio ritmo, il cazzo si anima da solo, prova ad uscire dai pantaloncini, lo aiuto. Mi masturbo con veemenza mentre sono attaccato con la faccia al tuo culo. Gemi, sospiri, presumo che sorridi. Le labbra sui contorni dell’ano, la mia lingua ed il cazzo in mano. Riprendo anche a masturbare te. Il tutto si trasforma in urla di piacere. Tocco il clitoride, ti ci infilo mezza mano e ti scopo, mi masturbo e sono ancora compresso sul tuo ano dilatato. Stai per venire, rallento il ritmo, voglio venire insieme a te. Mi concentro sul clitoride, gli ultimi affondi… sospiro, spasmo, contrazione uguale orgasmo, piacere che si riversa sulla mano, cade come del buon vino versato in un calice. Manca poco anche a me, ho bisogno di uno stimolo maggiore, un dito nel tuo culo, due dita, tre dita. Urli perché hai per la prima volta qualcosa di più grosso del mio cazzo nel culo. Continuo fino a farti agonizzare, quando levo quel dito capisci che il supplizio è finito… sei soddisfatta. Mi alzo, qualche colpo al cazzo e sborro imperterrito sul tuo culo monumentale, schizzi pieni, bianchi ed appiccicosi.
“Credevo che mi scopassi il culo…” dici quasi stremata.
“Mi sono sentito come se dovessi omaggiare quel trionfante pezzo di marmo che hai al posto del culo!”
 Lei si volta del tutto, cammina disinvolta, fazzoletti e si ripulisce. Si spoglia: “doccia insieme?”
 
Un paio di giorni dopo… la nave è attraccata ad un porto, non so quale.
È il mio turno, non voglio fare un cazzo… bagno turco, massaggi di coppia. Ada è con me, sempre con me. 
Ci rilassiamo nel bagno turco e poi approfittiamo di una delle vasche idromassaggio libera. Ada fa la svampita a tal modo da dissuadere gli altri dal venirci a rompere il cazzo. Solo noi due.
Infine andiamo a fare un massaggio, ci prepariamo, prima di ciò Ada mi dice di non mettere nulla sotto. Sorrido, accetto anche se resto scettico. Che avrà in mente? Del resto avevo già pensato di fotterla sbattendola al vetro della stanzetta massaggi, scopata vista mare con il suo culo appoggiato-stampato sul vetro.
Ada ha i capelli raccolti, il suo corpo e le sue forme sono nascoste dall’accappatoio di spugna, lo leva, insieme ci avvolgiamo gli asciugamani intorno la vie. Ci sdraiamo per un’ora di massaggio balinese. Entrambi petto rivolto in giù sul lettino, mi giro per vedere le tette schiacciate di Ada… Dio santo sembrano due enormi mozzarelle di bufala.
Entra una donnina, giovane e piccola dalla carnagione scura, veramente carina. Dice qualcosa con un lontano italiano.
Le sue calde e sapienti mani si alternano tra me e Ada. Massaggia il collo, le spalle, la schiena. Inutile descrivere ciò che dovrebbe essere provato. Dopo una mezz’ora ci voltiamo, testa in alto. Ada dovrebbe coprirsi, non lo fa ma alla massaggiatrice poco importa. Io, ho una grossa erezione, palese e tangibile. Naturale.
Ada ride insieme alla donnina, io ho la mente vuota, ad essere onesto pensavo di essere solo. Le dita della massaggiatrice fanno miracoli, la nuca, le tempie, i pollici sulla fronte. Sono in un’altra dimensione ma, qualcosa scuote la mia beatitudine, qualcosa di meglio, sento una mano stringere il mio cazzo… non può essere quella di Ada. La donnina mi sta masturbando, appena realizzo ciò che succede guardo Ada.
Lei appoggia una guancia sul viso, incrocia le gambe e le alza, i talloni sono perpendicolari al culo. Ride di gusto, se va bene a lei…
La donnina continua, fa fatica, il mio cazzo  è troppo grande per la sua piccola presa.
Dopo qualche minuto, Ada si alza, solo uno sguardo tra di noi, resta nuda. Comincia a leccarmi il glande mentre la donnina ci da dentro con la manina… usa la lingua sapientemente. Imita i movimenti della mia, i movimenti della mia lingua mentre le leccavo l’ano. Li ricorda ancora? Deve esserti piaciuto molto. Ho gli occhi chiusi, non mi capacito di quello che succede. La presa al cazzo cambia, ora la mano è quella di Ada, me lo succhio. Le dita della massaggiatrice percorrono il mio corpo, ritornano a massaggiare nuca e tempie. Il massaggio è più deciso, non riesco a muovermi o forse non voglio, Ada succhia ed un’altra tipa mi massaggia… le mani della donnina anche sul mio petto… scorrono con calore che si infonde. Improvvisamente non sento il pompino, Ada si infila il cazzo nella figa, ora ho le sue mani sul petto, senza dar tempo alla donnina di ritirare le dita fatate intorno la mia testa, Ada inizia a saltare, non ondeggia come è suo solito, salta sul cazzo con voglia, non guardo il suo volto, ne percepisco la voglia, la passione, tutto questo mi eccita enormemente, non ho la percezione del tempo, il ritmo di Ada è degno di una dea del sesso divora uomini, chissà come sobbalzano le sue mozzarelle, sbircio…
Ada non ha controllo, si stimola anche il clitoride, urla senza preoccuparsi delle altre persone, la sua figa è un lago che gli zampilli schizzano sul mio petto, la massaggiatrice ne approfitta, usa i liquidi di Ada per oliare il mio petto… la donnina ride mentre Ada si scopa fino al collasso… la incito.

“Più forte… salta più forte, spaccami il cazzo! Fammi sborrare amore!” 

Dannazione, ho chiamato Ada “amore”, ora si che sono fottuto…
Lei sorride anche si contorce le labbra e le mordicchia perché il mio cazzo non molla, la sua figa è al limite… emette un sibilo alza il ventre quanto basta da riversare il suo piacere sul mio cazzo… si tocca ed urla…
“SI, SI, SI, ti spacco il cazzo! Sborra amore mio!”
Con agilità smonta dal cazzo, colano i suoi liquidi, ancora e ancora. Mi fa un pompino assurdo… la sborrata altrettanto. Ingoia e risucchia come un angelo fuggito da paradiso per spompinare i demoni… un angelo che ha trovato nel cazzo tanto piacere. La donnina continua a massaggiare mentre Ada mi fissa negli occhi, si accascia con la testa sul mio petto. Qualche altro minuto di massaggio alle tempie… restiamo soli. Dobbiamo dirci qualcosa?
Penso che avrei comunque voluto sbatterla contro il vetro…

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