Vorrei vedere il tuo pisello

Scritto da , il 2022-04-26, genere sentimentali

I
"E se ti dicessi che stasera non ho voglia di uscire?" Chiede Giada alla sua imagine riflessa. È davanti allo specchio a figura intera completamente nuda. Si rimira il corpo,un po' larghetto di fianchi,un ventre quasi piatto e due tette piccole da tenere in una mano.
Alla soglia dei quaranta,gli anni si fanno sentire,fortunatamente non in maniera drastica. Non ancora,per lo meno.
Giada se ne vuole restare in casa. Il periodo delle feste per lei, è solo un interminabile tiritera di parenti,amici,in lunghe tavolate o davanti ad una griglia.
Non ho voglia di uscire. Si tocca una piega sul fianco,fa una smorfia. Si chiede se,così com'è ora,qualche maschio si farebbe un giro con lei. Da giovane non se la filava nessuno. Aveva l'apparecchio ai denti,occhiali spessi da miope,faccia piena di lentiggini. I ragazzi la evitavano di brutto. Preferivano le bionde dalle tette grosse. O le brune con lo sguardo da pantera. No,lei propio no. Lei era il rospo nello stagno delle ranocchie.
E,crescendo,le cose sn migliorate poco. Insomma,che voglia poteva avere di uscire e sperare che un uomo la notasse?
Giovanni,suo unico amico,l'ha invitata ad uscire. Si conoscono dalle elementari. Anche lui,come lei, era l'escluso tra i maschietti,quello che veniva escluso e bullizzato da tutti. Occhiali da miope ,capello leccato come da una mucca, magro come un paletto,i gambali dei calzoni tirati su stile acqua in casa. Ora,un uomo dall'aria da intellettuale,magro,un po' pallido,sposato e divorziato. Due single a tutto tondo.

Suonano alla porta. È Giovanni,in giacca blu notte e pantaloni stile cowboy. Ai piedi stivali in cuoio a cui mancano solo gli speroni; cappello da ranchero,un mix tra John Wayne e Clint Eastwood. "Ciao" poi,il sorriso gli si congela in faccia quando la vede ancora in vestaglia "Uh"
"Scusa ma…" poi,vedendo la delusione nel suo sguardo,si affretta ad aggiungere "Mi sono un po' impappinata. Mi vesto in fretta"
Lui accetta la scusa. Entra e si guarda intorno. Lei va in bagno,ma lascia la porta socchiusa, giusto per tenere quel poco di conversazione "Fai molto IL GRINTA" dice lei
"Trovi. Perché io avevo più il sentore di assomigliare ad un CICCIO PERDONA,IO NO" scoppia a ridere
Giada esce dal bagno,vestita,abito da sera in color viola fume' "Dove mi porti a cena, Ciccio?"

Una terrazza con la vista sul fiume. Le luci sfavillanti dei lampioni,i fari delle auto,il riflettore che illumina la cupola del duomo. Tutte che si riflettono nelle acque del fiume. Perfetto.
Un tavolino tondo,una candela e una rosa rossa posta sopra "Bello"
Giovanni l'aiuta con la sedia. L'atmosfera c'è. Giada si pente di aver pensato di non uscire.
La serata scorre via in modo piacevole. Il cibo è ottimo. Lo sguardo timido di Giovanni che arrossiva per tutta la serata ogni volt ache abbassava lo sguardo sulla scollatura di lei. Giovanni il timido. Come diavolo ha fatto a sposarsi e avere figli con tutta quella timidezza?
Lui le aveva raccontato che, la prima volt ache aveva fatto sesso, aveva spento tutte le luci. In pratica, lui, sua moglie l’aveva solo toccata e mai vista. Assurdo.
“A che pensi?” chiede lui
“A nulla in particolare” lo osserva bene “Ti ricordi quella che, a scuola, pioveva così forte e ci siamo rintanati in quella giostra per bambini?”
“L’igloo di cement con I fori” annuisce e arrossisce
“Bagnati fradici”
“E ci siamo stretti uno contro l’altro per riscaldarci”
“Eh, molto imbarazzante”
“Io l’ho sentito”
Lui non coglie subito e chiede “Cosa? Il freddo?”
“No, scemotto.. Il tuo.. insomma, ho sentito.. premevi contro di me..”
Lui realizza e diventa tutto rosso “Ecco, sì, imbarazzante”
“Di più subito dopo” Giada si schiarisce la voce
“Mmm, non ricordo bene”
Lei si schiarisce la voce e, cercando di non balbettare, gli ricorda = Vorrei tanto vedere il tuo pisello =”
E lui che diventa più rosso di un peperone e boccheggia come un pesce fuori d’acqua. “Uh” senza accorgersi che il cameriere sta a portata d’orecchi con la comanda in mano pronto per l’ordine del dessert. Visibilmente imbarazzati tutti e tre, con Giada e Giovanni che si sentono come Meg Ryan e Billy Cristal nella scena di quel famoso film “Ah, ehm.. per me una meringata” dice Giovanni
“Torta al limone” dice Giada
Il cameriere se ne va, con aria impassibile. Giovanni e Giada restano lì a fissarsi, imbarazzati “Hai ditto così davvero?”
“Sì. E tu sei scappato via terrorizzato”
“La timidezza ti frega”
“Eravamo giovani” si giustifica lei “Ora, guardaci. Adulti, single e..”
“Sempre imbarazzati”
“io, comunque, vorrei una risposta” dice lei d’un fiato
E lui che apre bocca e diventa ancora più rosso “Io..Io..”
“Lascia stare. Non posso pretendere che tu sia interessato a me”
“Io..No” allunga una mano a toccare quella di lei “Tu, mi sei sempre piaciuta. Anche quando avevi l’apparecchio per I denti. Eravamo simili, due esclusi” il cameriere arriva con le ordinazioni. Lascia il conto e se ne va’ “Quindi.. Quindi..Mi piaci, sì”
“E, dunque, che si fa?”
“Sì”
“Cosa?”
“La risposta alla tua domanda”

In casa, entrambi che si tengono per mano, le luci abbassate. Non piena luce, non piena ombra. Vedo e non vedo, a Giovanni sta bene e Giada pure “Dunque” lui si sporge verso di lei e la bacia. Labbra permute, niente lingua che salta fuori, corpi premuti uno contro l’altro. Si abbracciano e si baciano. Lei sente la prepotente virilità di lui. Incominciano a spogliarsi. Lei gli slaccia con lentezza la camicia. Lui trova la zip del suo vestito e gliel’abbassa. Lei gli slaccia I pantaloni. Lui e lei in intimo. Lui le slaccia il reggiseno, rimanendo per un attimo, a contemplare quelle piccolo tette a forma di pesca e gliele afferra. Le massaggia, gioca con I suoi capezzoli. Si avvicina ancora alle sue labbra, si baciano, si stringono, si amino “Fai tu la prima mossa?” chiede lei
Lui sorride, afferra l’elastico delle sue mutandine e gliele abbassa lentamente. Resta in ginocchio qualche second, con la faccia a pochi centimetri dalla sua vagina rasata. Lui, quasi inebriate, ci vorrebbe mettere la faccia ma, si trattiene e si rialza a fissarla “tocca a te”
E lei, un po’ incerta, abbassa gli slip di lui e, aspetta il momento in cui il suo sesso salti fuori, cosa che avviene, come un pupazzo a molla e pensa che, finalmente, ha visto il suo pisello. E, trovarselo turgid davanti a se, con la punt ache sfolgora verso di lei.. Sì, sente attratta e vorrebbe trasformarsi in qualcosa che non è lei, ma che ha sempre visto di nascosto, masturbandosi mentre lo guardava. Si avvicina con il naso, lo sfiora con la punta della lingua. E lui ha una sorta di corto circuito e.. Va in tilt. Lo spruzzo dello sperma manca Giada di poco e s’infrange sul tavolino del te’ “Oh” fa’ lui
“Oh, scusa” si affretta a tranquillizzarlo “Colpa mia” lo bacia “Tranquillo”
Poi, lo prende per mano e lo conduce in camera da letto “Ecco, mi spiace”
“Tranquillo. Ora ci riproviamo”

Più tardi, abbracciati, nudi e felici “Grazie” sussurra lui nell’orecchio
“E’ stato bello. Il miglior sesso della mia vita”
“Esagerata”
“E’ così”
“Eri vergine”
“Sì”
Non dicono nulla. Si beatificano una del calore dell’altro “Potrei prendere l’abitudine”
“E io ti direi che, come abitudine, non mi dispiacerebbe” si baciano ancora
E rimangono così, fino al mattino..

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