La mia nuova vicina di casa - Parte 3

di
genere
dominazione

... continua il nostro viaggio nella trasgressione, io e Angelica abbiamo fatto un percorso, lungo, difficile, accattivante, appagante... per chi volesse la mia mail è: giocotraamici@virgilio.it

.. i primi giorni dopo l’avventura tra il centro commerciale e la piazzola di sosta passano velocemente, non ci pensi quasi più vorresti come lasciarti tutto alle spalle, far finta che sia stata semplicemente una delle tue tante fantasie che da anni ti passano per la mente, da quando hai divorato i libri della saga “50 sfumature di grigio”, e da quando la tua curiosità ti ha portato ad esplorare virtualmente nuovi mondi, navigare su internet aprire blog e siti, leggere di esperienze di altri di avventure di senso di appartenenza di livello psicologico e fisico di sottomissione, e poi inesorabile apri le foto sul tuo cell e rivivi quella che è stata una giornata diversa, unica speciale che ti ha reso nuova, diversa ed ha tirato fuori una parte di te latente e nascosta da tempo, respinta persino, negata a te stessa ma che ora sta venendo fuori in maniera prepotente è funesta, il tuo essere Troia e porca, peccaminosa, lussuriosa e slave.
E cosi inizia a pubblicare le prime foto sul sito iniziando diciamo dalle meno forti dalle meno oscene da quelle che ti ho scattato nel camerino ed in giro per il centro commerciale, da quelle fatte al tavolino del bar, nella mia auto. Curiosa attendi i commenti degli utenti arrapati, purtroppo poco originali, su 50 commenti ben 30 vorrebbero essere il tuo vicino di casa, ma guarda che novità pensi, “tutti che vorrebbero scopare il mio corpo nessuno che vuol partire dalla mia testa, non hanno capito vuoi scopare una donna? La vuoi tua? Scopale il cervello prima.” Continui intanto a guardare e riguardare le foto più spinte più oscene, mentre sei intenta a succhiare i cazzi dei due camionisti, mentre piena di sborra con la bocca aperti ti sei offerta alla camera per far immortalare quel momento, mentre Wolf ti scopava a pecorina sul cofano della sua auto, ed i video, mentre facevi pipì li oscena a gambe aperte in uno spazio pubblico, ti ecciti ti senti bagnata fradicia di umori hai degli orgasmi mentali quasi non credi ai tuoi occhi sei proprio tu, la morigerata Angelica, mamma e moglie, sempre integerrima, mai nulla fuori posto, precisa, seria, timorosa riservata e li zoccola da strada mentre gode come un porca succhiando e facendosi scopare, chiudi gli occhi rivivi i momenti e ti bagni, hai voglia di andare avanti di proseguire in questa strada del piacere perverso, di andrenalina, ti senti viva, ti senti vera ti senti te stessa. E pensi a Wolf a questo anonimo e sconosciuto fino a pochi giorni fa vicino di casa, lui riesce a cambiarti a farti fare quello che vuole o forse quello che veramente vuoi tu, legge nella tua testa, sente le tue vibrazioni la cosa se da un lato ti eccita e molto dall’altro ti fa paura, perché sai che quando ti lasci andare sai che se cedi la tua indole la tua anima a qualcuno potresti non avere limiti, e questo ti bagna ti eccita ti crea un vortice di emozioni di sensazioni mai provate, e molto molto appaganti.
E cosi decidi si lo faccio metto tutto sul sito ubbidisco al mio padrone, voglio essere sua voglio fare questo viaggio e ti riproponi di postare tutto il mattino successivo, ora non hai tempo, tuo marito sta per rientrare dal lavoro e ritorni ad essere la mogliettina perfettina, la donna comune di tutti i giorni, la vecchia Angelica che ha deciso di togliersi la maschera e di essere se stessa. E qui il diavolo ci mette lo zampino, quella sera uscite a cena con tuo marito invitati da alcuni amici, la serata non è delle migliori, piove abbondantemente, e proprio mentre state tornando alle vostre auto a passo veloce per non bagnarvi più di tanto visto che non avete ombrelli, accade l’inevitabile, il tuo cellullare cade rovinosamente per terra finendo in una grande pozzanghera d’acqua, solerte tuo marito lo recupera ma ormai è andato, morto, si spegne lentamente tra le tue mani mentre tenti invano di asciugarlo, hai perso le foto più hard ed i video, puoi solo recuperare i contatti telefonici come ti dice il tecnico a cui vi siete rivolti, ma tutto il resto è andato, perso per sempre in quella pozzanghera d’acqua.
A seguito di quell’acquazzone che avete preso tuo figlio si è ammalato, un lieve raffreddore si sa normale tra l’altro perciò nei giorni successivi intenta come eri a prenderti cura di lui hai avuto poco tempo per pensare e riflettere sul da farsi e magari sull’informarmi dell’accaduto, fatto sta che passano i 10 giorni che ti avevo dato come ultimatum, noto che sul sito ti sei fermata nel postare, non hai i video e le foto più hard ed oscene, bene penso hai preso la tua decisione, addio mia potenziale schiava.
Passano i giorni e non mi faccio vivo, le persiane di casa mia sono sempre chiuse, non riesci nemmeno a incrociarmi per strada, sembro sparito cosi come ero arrivato, ora non ci sono più, ed a nulla sono valse le tue mise molto sensuali e gli outfit spregiudicati, Wolf sembra sparito.
Finchè un sabato pomeriggio mentre eri al parco con tuo figlio mi vedi arrivare in compagnia del mio pargolo, i nostri ragazzi frequentando la stessa scuola si conoscono perciò è inevitabile che io mi avvicini a te, sei emozionata rossa in viso mi saluti con un bel sorriso mentre io rispondo indifferente con un cenno della testa, poggi il telefono sulla banchina dove sei seduta e li tuo figlio, “mamma attenta se no ti finisce dinuovo nella pozzanghera e devi comprare un altro nuovo e non ti voglio vedere disperata perché hai perso tutte le foto”, ti sorrido capisco cosa è successo mi guardi con i tuoi occhioni come una gattina in cerca di fusa, mi avvicino a te mi siedo accanto a te “allora hai perso tutte le foto ed i video ti è caduto il telefono in acqua”, “si padrone, io stavo per pubblicare tutto ma si è rotto e non ho potuto”, “va bene se vuoi continuare voglio che me lo dica anzi che me lo implori ma sappi che non ti basterà una giustificazione e chiedermi scusa, ok hai rotto il cell ma potevi pubblicarle subito”, “lo voglio padrone tutto quello che LEI vuole e sono pronta a tutto a tutte le sue punizioni”, ti sorrido accarezzandoti la gamba senza farmi notare, la cosa ti crea un grosso fremito tra le gambe, “ok troia mi faccio sentire io”, e dopo aver richiamato mio figlio mi allontano con lui.

Passano diversi giorni senza che io mi faccia sentire o ti dia cenno su qualcosa, poi parlando del più e del meno con tuo marito scopro che lui per motivi di lavoro dovrà stare via diversi giorni forse più di una settimana, cosi prendendo al balzo la notizia decido che è il momento di farti fare il grande passo, di metterti alla prova, di constatare sul terreno se quelle che sono le premesse potrebbero trasformarsi in realtà. Alcuni giorni dopo vedo tuo marito salutarti e partire dopo aver messo in auto la sua valigia, cosi ti mando un messaggi, “recati subito a questo indirizzo, parcheggia e aspetta mie notizie, a niente pantaloni metti una gonna”, laconico e risoluto un ordine repentino, quando lo ricevi ed apri la chat il tuo cuore impazzisce batte a mille, “ci siamo pensi”, e si mia cara ci siamo, l’ultima chance qui si decide se fare il salto o tirarsi indietro, se tornare alla tua vita di sempre di quella che era stata fino a prima di incrociarmi sulla tua strada o saltare l’ostacolo e tuffarsi in un incognito nuovo trasgressivo universo, mi rispondi dopo pochi minuti in realtà non aspettavi altro, “ok vado”.
Velocemente ti vesti attenendoti alle mie direttive, metti su una gonna corta, stivali al ginocchio una camicetta ed indossi un cappottino rosso molto corto anch’esso, ti vedo uscire mentre entri in auto guardi verso la mia finestra, mi vedi mentre ti spio dietro i vetri mi fai un cenno con la testa e parti. Dopo pochi minuti arrivi a destinazione, siamo in periferia a pochi chilometri da casa tua, un grande parcheggio ed una serie di negozi o store, anonimi grigi, sembra non ci sia nessuno in giro e che l’aria sia abbandonata se non fosse per alcuni corrieri che consegnano qualcosa. Poi ti arriva il mio nuovo messaggio, “entra nel sexy shop che vedi sulla tua sinistra, e vai al banco”, arrossisci leggendo il messaggio ma subito esci dall’auto ed entri nel locale, ti guardi intorno spaesata per fortuna pensi non ci sono avventori, chissà cosa avrebbero pensato, dopo di che ti rechi davanti al banco dove un commesso dall’aria poco rassicurante quasi noiosamente ti fa un cenno con la testa di saluto, altro mio messaggio, “sfilati gli slip e mettili sul bancone e digli che sei la slave”, resti basita nel leggere questo messaggio ma se questa è la prova sai bene che non puoi tirarti indietro, cosi dopo aver fatto un lungo respiro ti sfili gli slip velocemente, li senti bagnati nelle mani il tuo corpo ha di nuovo quegli spasmi di lussuria incontrollabile, li poggi sul banco e quasi con un filo di voce tenendo gli occhi bassi ti rivolgi a lui “buongiorno sono la slave”, lui non dice nulla ti osserva con un ghigno sul viso, prende i tuoi slip li annusa ripetutamente poi li mette in tasca, probabilmente un feticista pensi, si alza dal suo sgabello e viene verso di te, in mano ha un collare nero, “si giri slave”, ti dice ridendo, cosi ti mette il collare, poi tira fuori una scatolina, “questa è per te troia”, ti dice, altro messaggio, “ce un lush nella scatola, tiralo fuori e indossalo li davanti a lui, è comandato a distanza, logicamente ho io il telecomando”, la tua salivazione è a mille cosi deglutisci più di una volta, poi quasi a volermi sfidare quasi a voler dimostrare a me al commesso o forse a te stessa che tu lo puoi fare, lo sai fare, lo vuoi fare ti sollevi la gonna davanti a lui lasciando che ammiri la tua figa rasata e appetitosa, apri leggermente le gambe e infili dentro il lush, sussulti sentendolo freddo, dura poco avvinghiato nella tua passera bagnata ci mette poco a riscaldarsi alla temperatura infernale che hai tra le gambe, poi il commesso ti da un sacchetto, “non lo deve aprire Troia questi sono gli ordini”, esci velocemente dal sexy shop, il lush in figa lo trovi scomodo anche perché non sei abituata, entri in auto e subito parti per tornare a casa.
Arrivata a casa tua subito un altro messaggio, “bene troia ora ti do 10 minuti per scendere in cantina, indossa quel cappottino rosso, un paio di autoreggenti e null’altro, per le scarpe fai tu non mi interessa, porta con te il sacchetto, una sciarpa ed una bottiglietta d’acqua, a ti piace il mio regalo?”, e subito aziono a distanza il lush, senti subito vibrare nella tua figa l’estraneo aggeggio, e subito hai un sussulto, crea un intenso piacere senti subito che ti stai bagnando, la velocità è regolabile ed io sadicamente dopo averlo messo al massimo lo rallento palesemente, odii questo modo quando sembra che stai per raggiungere l’orgasmo che stai per venire lo stesso si interrompe bruscamente una gran tortura.
Esegui le mie richieste e scendi nei tempi stabiliti, sono li che ti aspetto con in mano il telecomando del lush continuando a giocare con il tuo corpo mandandolo a velocità massima e poi stoppandolo bruscamente, ne rido di questo, “apri la cantina dai troia”, esegui e dopo aver preso la chiave da te chiudo la porta tenendomi la chiave. “Bene bene, vedo che sei stata bravina oggi”, ho in mano una bacchettina di bambù che batto sul palmo della mano mentre giro intorno a te come fossi un ispettore sadico, “mmm vediamo cosa hai sotto”, ti dico aprendo il cappotto con la bacchetta, poi la faccio scivolare sul tuo corpo, con la punta accarezzo il tuo collo scivola per il petto, accarezzo i capezzoli che vedo duri e turgidi e vogliosi di attenzioni, sussulti quasi un passo indietro ma non dici nulla, chiudi gli occhi e chini leggermente il capo all’indietro, il tuo corpo freme voglioso la tua figa cola umori e rivoli del tuo piacere scivolano lenti tra le tue cosce, poi scendo accarezzo l’ombelico il tuo ventre piatto, accarezzo il monte di venere, sfioro la tua figa aprendo le grandi labbra un filo dei tuoi umori le tiene insieme come un collettore, vedo la coda del lush uscire dalla tua figa, luccicante per i copiosi umori che continuano a grondare, “vedo che sei eccitata troia, sei eccitata senza il mio permesso”, scoprendo il cappottino dal tuo culo sferzo una bacchettata, non violenta ma inattesa, sussulti mugolando tra sorpresa, dolore e piacere, ora mi guardi con occhi di lussuria e sfida, e slap una seconda bacchettata sulle tue chiappe.
“Bene non mi piace questa fighetta tutta depilata sembra quella di una bimba e tu sei una milfona troia, perciò ti ordino di non rasarla più per un po' di tempo, e poi ce un altro problema, è possibile che una troia come te abbia ancora quel buco del culo vergine? Non ci siamo non ci siamo per fortuna il tuo padrone provvede a tutto, sfilati il lush hai goduto anche troppo oggi e mettilo in tasca, poi visto che hai sete bevi un po' d’acqua che tra un po' iniziamo”.
Cosi bevi dalla bottiglietta scolandola completamente visto tra l’altro che avevi la gola secca, “brava adesso su questo foglio mi scrivi la username e la password del sito sono il tuo padrone devo avere accesso a tutto di te”, esegui titubante in realtà sei cosi confusa ed eccitata che forse non ti rendi nemmeno conto di tutto quello che ti sta accadendo e delle conseguenze, appena mi ridai il foglio in men che non si dica ti ritrovi legata per i polsi ad una tubatura della cantina, ho usato la sciarpa che hai portato, non hai molta libertà di movimenti se non quella di salire e scendere in orizzontale lungo il tubo, ti apro il cappottino cosi da lasciarti nuda alla mia vista, ti tappo la bocca con del nastro adesivo, prendo il tuo cellullare faccio una videochiamata al mio e lo posiziono davanti a te cosi da riprenderti e poterti controllare. “adesso devo andare ho altro da fare che stare con te, ti controllo con il cell e tornerò solo quando avari pisciato, vedi di sbrigarti troia non ho tutto il giorno” e ridendo esco dalla cantina.
Sei li legata, imbavagliata, nuda nella tua cantina, la videocamera riprende tutto tranne il viso, speri e pensi che io sia dietro la porta aspettando che tu ti liberi, aspettando la tua pioggia dorata, hai bevuto un bel po' d’acqua la senti dentro lo stomaco, ma vuoi per la situazione, per il frastuono che hai nella mente non ti viene di farla se non qualche gocciolina che cade come fosse la perdita di una tubatura, speri che vada bene speri che io entri e ti sleghi ma nulla, non senti rumori, il silenzio assordante nella cantina, hai un po' freddo e paura che io ti lasci li per ore o forse per tutta la notte visto che tuo marito è via per lavoro, e mentre sei presa da questi pensieri visto che ormai e più di mezz’ora che sei li legata come un ostaggio in mano ad un rapitore non riesci a resistere e come un torrente in piena inizi a farla, lunga abbondante, ti schizzi dappertutto e ti sporchi del resto non potendo controllare il flusso cerchi di accovacciarti il più possibile ma gli schizzi ti sporcano le autoreggenti e ti schizzano le scarpe, ti disgusta la cosa ma non puoi farci nulla, eri piena vista l’acqua bevuta ed avevi voglia di liberarti, stai ancora sgocciolando dalla figa che entro, è passata un’ora da quando sei legata o forse più. “Vedo che sei stata brava durante la mia assenza, sai io ne ho approfittato per fare la spesa, sono stato dal verduriere ho preso questa per te”, tiro fuori una lunga e grossa zucchina da una busta, te la faccio vedere, te la metto davanti agli occhi, accarezzo il tuo viso e le tue labbra ancora sigillate dal nastro adesivo, “ti piace la zucchina vero troia? sarà uno dei tuoi nuovi sex toys, ora ti tolgo il nastro adesivo dalla bocca, berrai ancora un po' d’acqua e poi terra questo foglio con la bocca devo farti delle foto”, mi fai di si con la testa cosi ti tolgo il nastro adesivo dalla bocca, sei quasi ipnotizzata, prendo la bottiglietta e ti faccio bere un sorso d’acqua, sembri un uccellino che aspetta il cibo dalla bocca della mamma, poi ti metto il foglietto e tu lo tieni con la bocca, ce scritto il tuo nick name di LMO, cosi ti faccio delle foto mentre il tuo cell continua a riprendere, avvicino al zucchina alla tua figa ormai fradicia di umori, ti penetro prima lentamente, lascio che i tuoi umori la avvolgano, sussulti gemi, godi di questo trattamenti, te la faccio leccare simulando un pompino e poi riprendo a masturbarti con la zucchina fino a farti venire rumorosamente, senti l’orgasmo agoniato sin da quando ti stavo martorizzando con il lush, una vampata di calore ti avvolge il corpo mentre la tua schiena si irrigidisce per poi lasciarti andare, quasi svieni dalla passione tanto che ti devo sorreggere per un braccio, urli il tuo piacere sconnesso il tuo corpo trema e freme, calpesti la pipì che hai fatto prima, sbatti i piedi per terra e mi guardi con gli occhioni pieni di lussuria e gonfi di passione mentre le tue labbra vorrebbero baciarmi ti spingi verso di me vorresti leccarmi le guance ma io mi ritraggo indietro eccitato.
“bene bene adesso abbiamo anche il video di presentazione cosi da oggi appena lo pubblico potrai chattare con i tuoi fan, e cosi tutti sapranno quanto è zoccola “la tua vicina di casa”, eheheh”, “dai wolf non scherzare non mi piace essere esposta cosi, con te è una cosa ma sul sito e se mi riconoscono dai…” “nessuno scherzo mia cara, dovrai abituarti ad essere usata come meglio credo e da chi meglio credo, benvenuta nel mio paradiso di lussuria troia, benvenuta all’inferno nel girone dei perversi lussuriosi”, detto questo ti slego, ti accarezzi i polsi e mi baci, “sono tua padrone, quello che vuole il mio padrone io eseguirò”, “ci vediamo domani troia alla stessa ora qui in cantina, a dimenticavo una cosa importante, girati e mettiti a pecorina”, ubbidisci solerte al mio comando, e dopo averti dato due sonore pacche sul culo, prendo il sacchetto che il commesso del sexy shop ti avevo dato, lo apro e prendo da una scatolina un plug anale, te lo faccio insalivare per bene, lo guardi perplessa sai bene di cosa si tratta anche se non lo avevi mai provato, sai bene che è un’altra prova, “adesso ti metto questo nel culo, te lo detto sei troppo vergine nel buchetto per una troia come te, ti dovrai abituare, ne ho presi di diverse dimensioni cosi da allargarti per bene per ora starai con questo, non lo togliere per nessun motivo tranne quando vai in bagno, domani controllo se ha fatto il suo lavoro, nel caso ne mettiamo un altro più grande”, chiudi gli occhi e stringi i denti, allenti in muscoli per meglio facilitare l’ingresso, senti dolore non sei abituata sei davvero vergine nel culo, poi dopo averti schiaffeggiato le chiappe, ti faccio alzare, ti chiudo il cappotto ti stampo un bacio sulle labbra, “a domani troia”, ed esco dalla cantina prima di te.
di
scritto il
2022-02-15
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