Siediti frocio

Scritto da , il 2021-11-17, genere incesti

A dirmelo, fù un pomeriggio di domenica mio suocero, rimasi basito, non per altro, lo ero io ero frocio, ma come lo avesse saputo lui.
Io sono omosessuale sin da ragazzino, i miei compagni di studio e di giochi, mi usavano a loro piacimento, ero talmente sottomessa, e omosessuale, che i pomeriggi che passavamo a studiare a casa di uno o dell'altro, io li passavo en femme, usavo intimo delle loro sorelle o della mia, e quando, ne avevano voglia, il mio culo o la mia bocca li soddisfava.
A volte, vi erano anche delle ragazze nostre amiche che si univano a mè, per soddisfare i maschietti, io da sola, non riuscivo con tutti.
E mia moglie ne era al corrente, io già a 24 anni, data del nostro matrimonio, ero già totalmente omosessuale, non ho mai introdotto il mio pene nella sua vagina.
Era un matrimonio di convenienza, sia sessuale, uno copriva l'altro, che di danaro, i miei, pagarono profumatamente mia moglie per lo scambio di favori.
I mie sapevano della mia omosessualità, sin da ragazzina, fui scoperta molte volte mentre venivo scopata, e mia madre, grande donna, mi assecondò, visto che oramai era inutile cercare di cambiarmi, mi aiutò nel vestirmi e nel truccarmi, arrivò a darmi il permesso di portare a casa i miei amanti.
Era palese il mio comportamento, dicimo femminile, tanto, che per un paio d'anni, mi mandarono a studiare a Milano, li passai da femmina, e divenni l'amante di un uomo facoltoso, e anziano, divenni la sua donna, ma poi la moglie scoprì tutto e ci lasciammo, e rientrai a casa dove conobbi mia moglie.
Grandissima troia, ninfomane, spesso, da fidanzati la portavo a feste dove se la passavano tutti, in tutti i buchi, spesso la accompagnavo in squallidi motel, dove, si prostituiva le piaceva fare la squaldrina, diceva lei.
A mè non costava nulla accompagnarla, e poi sentire i suoi racconti, in un certo modo mi eccitava, e poi edere lo sperma che le colava dalla figa o dal culetto, mi attirava, tanto che divenni il suo leccasperma.
Poi decidemmo di sposarci, e fù una bella festa, e così iniziammo la nostra vita coniugale.
Io potei trasformarmi in donna, e lei scopare chi volesse, a casa o fuori, e poi arrivò la fatidica domenica.
Lo guardai e balbettai una stupidaggine del timo, ma cosa dici Angelo, era il nome di mio suocero, lui mi guardò negli occhi, alzati e sfilati i pantaloni, non mi alzai, lui mi strattonò, era un uomo possente, e un attimo dopo ero in reggicalze, vedi checca mi disse?, io ero rosso in viso.
Spogliati frocio, mi tolsi il golfino e la maglietta e rimasi in reggiseno slip e reggicalze, sei una checca altro chè, e un attimo dopo apparve mia suocera.
Una bella donna in carne sexi a dire il vero, si sedette mi guardò, sorrise, ma come fai a scopare Gabriella mi chiese, intervenne lui, non la scopa non lo hai capito allora', TUA FIGLIA è UNA MIGNOTTA LO SAI, io ero in piedi, lui mi abbassò gli slip, non vedi che non ha un cazzo? era vero ho due minuscole palline e un'accenno di cazzo, ormai morto, in compenso ha una caverna dietro, mi vergognai, non era vero il mio buchetto ero piccolo anche se accoglieva cazzi notevoli.
Ascolta frocio, noi vogliamo un nipote, e tù, di certo non me ne darai, quindi, provvederò io a mettere incinta mia figlia, io trasalii, e accennai al fatto che era pericoloso tra consanguinei, mia suocera sorrise, tranquillo, non è sua figlia veramente, ma bensì di mio padre, è una cosa che tramandiamo da generazioni, i nostri mariti non sono i padri, ma lo diventano a loro volta con le figlie.
Tu e miamoglie assisterete a tutte le nostre scopate, e cos' avvenne, per mesi, tutte le sere Angelo montava Gabriella, e non le era permesso altri maschi, fino al momento che rimase gravida, lì, Gabriella, sparì per quasi un mese, che passò trà il prostituirsi e l'incontare chiunque la volesse scopare, e io, finii nel letto di mio suocero.
Mi scopò la prima volta quasi per caso, mia suocera era via, e io ero per casa in reggicalze, mi prese per mano, e mi portò in camera, dove, poco dopo, mi montò con passione, gli piacqui talmente tanto, che presi il posto di mia suocera.
Col tempo iniziò a portare amici e coppie a casa, e io divenni il giocattolo di molti, mia suocera era una bella troia, scopava con chiunque, e aveva un lato saffico, aveva un'amante molto giovane e stupenda, e io divenni la donna di casa.
Soddisfavo mio suocero, e io suoi amici all'occorrenza, e poi arrivò il momento del parto, e vi assistette mio suocero, in quanto era il vero padre del bambino, lo sapevano tutti in clinica, ma non importava a nessuno, gli fù dato il mio cognome per proforma.
Gabriella pochi mesi dopo il parto, si trasferì alcuni mesi in Germania, e io accudii nostro figlio, lei andò sei mesi a lavorare in un noto bordello a Berlino, da dove rientro gravida, al secondo mese, entrò nel letto del padre fino al nuovo parto.
Si fece poi chiudere le tube, per sicurezza sotto consiglio del padre, e ritornò, a lavorare nei vari bordelli in Europa.
Ogni paio di mesi rientrava una settimana, era felice, prendeva vagonate di cazzi in figa e in culo.
E io ero felicemente la compagna di mio suocero.







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