Casa accoglienza

Scritto da , il 2022-09-01, genere gay

Sono in pensione da un paio d'anni, e spesso ho del tempo libero, che uso a secondo del bisogno, e proprio perchè ho questa possibilità, un'amica, mi ha chiesto se potevo aiutarla.
Anna, gestisce, una casa accoglienza per immigrati, lo fà da anni, e solo per il senso d'aiuto verso chi è meno fortunato, e non certo per guadagnarci dei soldi, e proprio questa sua politica, mi ha dato la spimta per accettare.
La casa che gestisce, al momento del mio subentro, contava cinque ragazzi, dai ventidue anni, ai trenta, brava gente, tranquilla, e rispettosa, ma chiaramente con le necessità di ogni maschio giovane, sò per certo, che Anna si è scopata più di uno di loro, e forse, ha richiesto la mia collaborazione, perchè essendo gay, non avrei avuto problemi con loro.
Si io sono omosessuale da sempre, e travestita in privato, amo essere donna, lo sento, e lo sono, e i maschi mi sono sempre piaciuti.
Comunque, pur indossando sempre sotto i pantaloni reggicalze calze e slip, mi sono presentato come un normale maschio, uomo di sess'antanni, e il mio compito, era, di presentarmi di tanto in tanto, e vedere se necessitavano di qualche cosa.
Le prime settimane mi occupavano un paio d'ore, a volte mi fermavo a scampiare quattro chiacchiere con loro, e così ho iniziato a conoscerli, poi circa sette mesi fà, è accaduto l'inaspettato.
Ero intento a controllare il frigorifero, e ad un tratto sento dei sospiri provenire da una della trè stanze e pensando che qualche duno degli ospiti non stesse bene mi sono affacciato alla porta, e su uno dei due letti, mi trovo michy, un ragazzo di colore di ventiquattro anni, nudo, intento a segarsi, maneggiava un pezzo d'ebano, tutto nero e lucido, lungo e tosto, rimasi di sasso, pietrificato e incantato allo steso tempo.
Michy, mi vide, ma non sembrava preoccuparsene, continuava a segarsi, capivo che era vicino al momento cruciale, irrigidiva le cosce, muscolose, e il cazzo pulsava, mi fissava dritto negli occhi, non ho resistito, mi sono avvicinato, e l'ho aiutato con la mia mano, poco dopo, lui mi ha lasciato il controllo della sua masturbazione, e io, aiutandomi con tutte e due le mani, ho continuato, e poco dopo, mi sono infilato la sua cappella lucida in bocca, e ho potuto prenddermi i suoi caldi schizzi di sperma, succhiando e bevendo tutto il nettare.
Una volta svuotato, mi ha tirata a sè, e mi ha baciata, è stato un momento sublime, io vecchietta, trà le braccia di un giovane possente, ci siamo baciati a lungo, e poi mi ha spogliata, rimanendo colpito da quello che indossavo, mi ha guardata, e ha esclamato, ma tù sei una donna, io risi, scostai lo slip e mostrai il mio piccolo cazzetto moscio, e lui rise forte, lo prese trà le dita, e poi avvicinò la sua verga, sembrava di vedere una mosca, vicino a un elefante.
Giocammo per un pò, e poi io mi rivestii per andare a casa da mia moglie, e una volta a casa lo raccontai a Gabriella che rimase stupita dal fatto che interessavo ancora a ragazzi giovani, e così, il giorno dopo, mi preparai di tutto punto, truccata e ben vestita, camicetta gonna e tacchi, e stto reggicalze calze e slip.
Entrai in cucina, e trovai Michy, con un'altro degli ospiti, alla mia vista rimasero stupiti, non mi riconobbero, dissi loro che ero io ma al femminile, Michy mi abbracciò e mi baciò, e un attimo dopo eravamo in camera sua, io in ginocchio a succhiare il suo cazzo nero, poi entrò l'altro ragazzo, mi si avvicinò, mi sollevò la gonna e iniziò a palparmi il culetto, tirandomi i testicoli, ormai morti e secchi, trastullando quello che rimaneva del mio cazzo.
Michy si stese sul letto, e io mi posizionai in ginocchi trà le sue gambe, e poi lui fece un segno al ragazzo, che mi sfilò le mutandine, e iniziò a leccarmi il buchetto, lo isalivò per bene, e iniziò a giocare con le dita, mi stavo bagnando, mi girai e scorsi il ragzzo nudo, e vidi trà le gambe il suo possente cazzo, duro lungo e tosto, capii che da l' a poco, mi avrebbe sodomizzata, gli indicai la borsetta e estrasse un barattolo di crema, che uso per le penatrazioni difficili, lo spalmò sul cazzo e nel mio buco, e poi sentii la sua cappella, chiusi gli occhi, e continuai a succhiare Michy, un attimo dopo violò il mio culetto, lo sentii divaricarmi e scivolare dentro, fino in fondo, era lungo e duro, mi bruciava, ma mi piaceva.
Mi montò a lungo facendomi sborrare continuamente e pisciarmi addosso, come una troia, ero in un lago, e poi all'unisono mi riempirono, uno la bocca l'altro il culo.
Mi lasciarono nel letto esausta, mi addormentai per un poco, e al mio risveglio, Michy era lì, con un'altro degli ospiti, inutile dire che tornai a casa distrutta.
Le settimane seguenti, le passai a letto con, a turno tutti gli ospiti della casa, alternandoli, e poi Anna lo vennea sapere.
Entrò un giorno senza avvisare, e mi trovò, in reggicalze e tacchi intenta a montarmi su uno dei ragazzi, mentre succhiavo un'altro, mi vide e si mise a ridere, mi lasciò finire e poi, la raggiunsi in cucina, ero piena di sperma che mi colava trà le coscie e dalla bocca sulle guancie e sul seno, ma sei una troia, ti lascio un attimo e lo prendi in culo da tutti, annuii, e sorrisi, poi le chiesi, se potevo trasferirmi lì, con loro, sarei stata la loro cuoca, donna delle pulizie e loro troia, acconsentì.
Il giorno dopo mi trasferii da loro, e ora, a tutti gli effetti sono la loro donna, e capita che nel letto ci siano tutti e cinque, mettendo a dura prova il mio culetto, ormai caverna.

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