La vecchia vicina

Scritto da , il 2021-05-05, genere etero

Abitare a Miano ha i suoi vantaggi, intanto a nessuno frega se sei gay o etero, o trav, e io poi sono fortunata, il mio appartamento è al primo piano, e se ricevo qualcuno, quasi nessuno vede quando entra sono spostata dal passaggio principale.
Ho solo una vicina, poco distante, una donna anziana, sulla settantina, robusta, grandi tette, ormai cadenti, con un capezzolo molto pronunciato, tanto da poterlo vedere attraverso il reggiseno e il golfino.
Belle cosce piene, capelli nella media ben curati, sempre ben truccata e con rossetto, a volte molto truccata, tipo una vecchia prostituta anni sessanta.
Ma molto simpatica e a volte diciamo un poco impicciona, la conosco da parecchi anni, e Carla, è il suo nome, sa della mia doppia vita.
spesso viene a bere il caffè, sia che sono maschio, o che sono trav da donna.
Ma la cosa stupenda che voglio raccontare è successa per la prima volta circa otto anni fa.
E RA SABATO, NON ERO RIENTRATA A CASA MIA MOGLIE ERA VIA CON IL SUO UOMO E I BAMBINI, io ero intenta a riordinare i miei cassetti, a scegliere l'intimo da regalare, e quello da tenere, io lo cambio spesso, piace ai clienti vedermi sempre con intimo moderno.
Suonano alla porta, e io vado ad aprire, non ricordandomi che ero Paola, apro e mi ritrovo Carla, con in mano un piattino ricolmo di dolci, mi guarda sgrana gli occhi deglutisce, e solo allora mi rendo canto, ma ormai è fatta, entra le dico, e la faccio accomodare.
Mi guarda e non proferisce parola, io sorrido, si Carla sono io, e sono gay, mi travesto e mi sento donna, spero di non crearti problemi, lei sorride, e mi dice, tranquilla tesoro, non me lo aspettavo, ma qualche cosa intuivo, non ho mai visto donne venire da tè, ma solo maschi.
Si lo ammeto, solo uomini, sai aggiungo, un po' per divertimento, un po' per aiutarmi, batto qualche volta, e quelli che vedi sono clienti, che passano la serata trà le mie cosce.
Così, dopo un buon caffè, mi segue in camera da letto, dove vede sparse sul letto tutte le mie cose, le guada le tocca, si complimenta con mè per l'ottima scelta, e scherzando le dico, se vuoi, quel mucchietto lo devo regalare, prendi pure, lei ride di gusto, amore mi dice, nel tuo reggiseno non mi ci stà neppure il capezzolo, e così dicendo se li tocca, aumentando ancora di più la loro rigidità, e cosa dire degli slip, la mia patata pesa un kilo.
Ridiamo di gusto io e lei, mi siedo al suo fianco, devo dirti che i tuoi capezzoli mi hanno sempre incuriosita, li ho notati, sempre duri, lei mi sorride, e in un attimo si toglie il golfino e rimane in reggiseno, bello color carne, che sorregge il suo immenso seno, poi lo slaccia e le sue tette ricadono sul ventre, ma sono stupende le adoro, una volta sai, mi dice, erano in piedi dure come il marmo, e quando allattavo mia figlia, i capezzoli erano lunghi come il tuo mignolo, li osservo.
Poi lei mi mette una mano sopra toccali, se ti và, non vedevo l'ora, l'aureola era come un piattino da tè, il capezzolo fuoriusciva e di molto, le sollevavo il seno, e d'istinto ho iniziato a succhiare i capezzoli.
E' stato un attimo, Carla chiude gli occhi, e io la spingo delicatamente sul letto e lei si stende, inizio così, a leccare e succhiare il suo seno, e mordicchio i capezzoli, lei sembra apprezzarlo, il mio cazzo diventa duro, me lo tocco, poi mi sfilo lo slip, e mi etto al suo fianco, lei capisce, e lo afferra e inizia a segarlo, ma che bel pistolino ha la nostra frocetta, e che belle palline, le afferra e stringe, mi fa male ma taccio e lei stringe, te le strapperei, mi piaceva castrare i cavalli sai? da giovane i miei avevano una fattoria, e io amavo stringere le palle e zac, si mise a ridere, io continuavo a succhiare.
Poi le infilo la mano sotto la gonna, ora sono a contatto con le sue calze, e sotto sento le sue mutande, inizio a maneggiare forte, per sentirle la figa e poco dopo è un lago.
Signorina mi dice, se mi sfili le mutande, guarda che poi mi devi scopare, leccare e scopare, non pensare di cavartela con una sega, io sono una vera donna.
Le sorrido, Carla ti sfonderò anche il culo oggi se ti và, allora in un attimo si solleva butta le ciabatte per la stanza, sfila la gonna, le collant e rimane in mutande, ora arrangiati scopri da sola il resto, e si ributta sul letto.
Io continuo a leccarla, e piano piano scendo all'ombelico, e giù, fino all'elastico delle sue mutande, e inizio a farle scendere, scoprendo il suo monte di venere.
Come tutte le donne mature è pelosa, non usavano depilarsi, erano anni che non vedevo fighe pelose, ma mi attrae, e sfilate le mutande scendo con la lingua e trovo la sua figa bagnatissima, rosea, aperta come un fiore sbocciato, appena tocco il clito, lei si contorce, capisco cosa fare.
Passo una mezz'ora a succhiare mordere e leccare il clito e l'interno della vagina, lei sbuffa si contorce, urla di piacere.
Non n può più, mi stringe forte e mi dice di prenderla, mi intrufolo tra le sue cosce, le solleva e io entro, è calda, il mio cazzo scivola con naturalezza dentro di lei, non amo scopare donne, non amo la figa, mia moglie fatico a scoparla una volta ogni tanto, ma Carla è diversa, la bacio, lei contraccambia prima con riluttanza e poi con trasporto, le lingue si fondono, e io la pompo.
L E LACRIME LE SCENDONO E LE RIGANO LE GOTE, è stupendo mi dice, ancora tesoro lo voglio spingi, sfondami, e io continuo a pomparla, fino al culmine, lei gode e io mi scarico nella sua vagina.
Rimango dentro, lei lo apprezza ti amo mi dice e piange, la consolo le chiedo come mai, e lei risponde che sono anni che un maschio non la tocca, e mi bacia.
Rimaniamo un poco nel letto e poi continuo a riordinare, io sono praticamente con solo il reggicalze e calze, lei nuda, parliamo ridiamo, lei mi racconta dei suoi uomini della sua vita, e io della mia, e poi un paio d'ore dopo, finito di ritirare tutto, mi siedo accanto a Carla, la bacio, con trasporto, lei ricambia, la accarezzo, il mio cazzo inizia a sollevare il capo, lei in un attimo lo mette nella sua bocca e inizai a farmi un pompino fantastico, in bocca le entra tutto palle comprese, mi racconterà poi che spompinava il marito, che aveva un cazzo mostruoso, e lo infilava in gola tutto, il mio a confronto è un cazzetto.
Poi al culmine, mi stacco, ora girati Carla voglio il tuo culone, lei scoppia in una fragorosa risata, accomodati amore, ma mi sa che devi aiutarti con la mano, lì ti perderai, io sorrido e le infilo di botto il cazzo in culo, lei nemmeno una piega, è larga e tanto non scherzava, tranquilla mi dice, afferralo con la mano e entra, e poi segati.
E' pazzesco, entro con mano e cazzo, e inizio a masturbarmi, lei si sditalina, per aiutarsi, io mi sego, lei inizia a gemere, vai dentro ora, tutto dentro, entro la mano scompare, afferro la mia cappella e stringo, e poi sborro.
Lei geme, ora tesoro, infila fino al gomito, e le entro fino al gomito, arrivo a toccarle il fondo, lei gode veramente vado avanti e indietro con il pugno, e lei gode.
Poi stremata si accascia, scivola a terra, ha leggeri rantoli, si contorce, io la osservo.
Poi passati dieci minuti si riprende e sale sul letto, sai mi dice, mio marito, mi ha sverginata da ragazza davanti e dietro, era molto dotato, e molto porco, mi infilava sia in figa che nel culo le sue mani, era un porco, e mentre mi scopava mi picchiava e io finivo esamine a terra tutte le volte, ecco perché mi hai vista stendermi a terra, perché lui mi prendevaa calci e mi pisciava addosso.
La abbraccio, la bacio, poi lei mi guarda, e mi dice in tono supplichevole, lo faresti ance tu', LA GUARDO E LE DICO CHE NON MI SENBRA IL CASO, TI PREGO, MI DICE, E SI SISTEMA ATERRA, ALLORA SCENDO DAL LETTO, E INIZIO A DARLE DEI CALCI SUL CULO, MI CHIEDE DI ESSERE Più INCISIVA LA ACCONTENTO, E POI PASSO ALLE TETTE, SUI CAPEZZOLI, LEI GODE INIZIA A PISCIARSI ADDOSSO, mi concentro sulle tette e sulla figa, lei mi ringrazia e gode, poi le piscio in bocca e sul viso.
Ripresasi andiamo in bagno ci laviamo, e lei mi bacia un lungo bacio, poi ci asciughiamo, lei si inginocchia e mi dice, se vuoi, posso essere la tua schiava e vacca, ti ripulirò io la casa, non voglio nulla solo che mi tratti come oggi.
Il giorno dopo è domenica chiamo Carla al telefono, e le do dei precisi ordini, e verso mezzogiorno citofona, me la ritrovo nuda, come da mè richiesto, la porto in sala, sul tavolo c'è un documento le dico di leggerlo, e se le và bene lo firma o altrimenti se ne deve andare, lei legge firmi, si inginocchia e me lo porge, sai cosa hai firmato vero? lei annuisce.
Da quel giorno lei è di mia proprietà, vive praticamente nuda, e quando vengono a trovarla indossa solo un grembiule che a fatica contiene il seno, deve bere molti liquidi, e solo a mio comando può pisciare, di solito le lascio la possibilità di farsela addosso e farla colare tra le coscie fino a terra, altrimenti, su di mè, lo adoro, parte dal viso, mi riempie la bocca, e giù fino al cazzo, poi ci baciamo e beviamo il suo nettare.

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