La mia mamma gravida 2° - Un amore incestuoso.

Scritto da , il 2021-03-11, genere incesti

Sullo stesso letto dove ero stato cocepito e con il mio sesso dentro quello di mia madre alle ricerca del piacere in quell'umido e caldo luogo dal quale avevo visto la luce per la prima volta..........

Premessa: E' a tutti noto che i computer sono scemi.

Arrivare al punto però,di non capire che una "I" maiuscola ed una "i" minuscola sono la stessa cosa equivale agli atteggiamenti di certi sessuofobi o bigotti di ogni risma che non sanno riconoscere il sesso,l'amore e la passione quando sono racchiusi nello stesso ambito di affetto,di amore,di desiderio e di libidine ancestrale che hanno permesso ad Adamo ed Eva di riprodursi e procreare attraverso l'atto misterioso dell'incesto.

Ed eccomi quì a riscrivere un capitolo già pubblicato sotto "Mentite spoglie" a causa di quella "i" galeotta!"

2° Capitolo:

Mia madre mi teneva ancora stretto alla sua mano quando,giunti davanti al suo letto matrimoniale,si era bloccata e sorridendomi con la sua bocca carnosa ed i suoi denti bianchissimi,mi aveva accarezzato i capelli prima di stringermi il viso tra le sue affusolate dite e regalarmi il suo primo bacio a schiocco sulle labbra.

Poi,come parlando a se stessa e con una incredibile,sensuale naturalezza,aveva bisbigliato:

-Voglio proprio vedere come l'ho fatto questo giovanotto tanto desiderato dalle altre donne!-

Poi,mentre come in una nenia continuava a parlare tra se e se,aveva cominciato a sfilarmi la maglietta e poi,con un movimento lento e misurato,scivolando con le sinuose dita sul mio torece ricoperto di morbidi peli,mi si era inginocchiata davanti appoggiando la testa all'altezza del mio ventre.

In quel momento mi sentivo come fossi ipnotizzato tanto era lo stato di confusione nel quale ero precipitato.

Avevo l'impressione di non essere io il protagonista di quella scena che vedevo lontana come fossi un inerte spettatore.

In quegli istanti,avevo messo a fuoco la figura di quella donna dalla pelle vellutata e dal colore bruno.

Sui seni,sulla pancia e sulle natiche,non vi era traccia del biancore prodotto dalla presenza di indumenti intimi quando sei esposto ai raggi del sole o vuoi proteggerti pudicamente da occhi indiscreti.

Nella mia confusione del momento,stentavo a capire dove avesse potuto prendere una tintarella integrale giacché la nostra casa era priva di un terrazzo o un giardino protetti da occhi invadenti.

Quella improvvisa "scoperta" mi aveva svelato il mistero di quei denti così bianchi dovuti al contrasto con la pelle così scura.

Dalla mia posizione di spettatore privilegiato potevo vedere quella donna - "mia madre incinta" - mentre gli sfilava i pantaloncini e le mutande lasciandolo completamente nudo.

Il contatto lieve delle sue dita sul mio scroto,mi aveva risvegliato dal torpore e mi ero reso conto,non senza sgomento,che quel giovane dalla pelle chiara ero io.

-Sei bello!-

Aveva esclatato mia madre mentre mi accarezzava il pene in piena erezione e mi sfiorava la pancia con le labbra.

Poi,mentre le mani continuavano ad accarezzarmi le zone erogene più sensibili,la sua lingua aveva cominciato a pennellarmi partendo dai testicoli per risalire,umettandomi l'asta,verso il glande che si ergeva livido sul suo piedistallo di carne solcato da ghirigori di vene bluastre.

-Mmmmm....come mi piace....come mi piaci...ti ha fatto davvero bene la tua mamma...-

Aveva cercato di dire mugulando un istante prima di imboccare il cazzo per dare inizio ad un succoso,incredibile pompino.

A quel punto avevo chiuso gli occhi e con le mani tra i suoi capelli ne accompagnavo i movimenti della testa:

-Mmmm... non così mamma...non fare così....così mi fai venire....non voglio venire così mamma...non voglio sborrarti in bocca!-

Le avevo detto in una astrema e tenue supplica e lei per tutta risposta,con la voce impastata dalla situazione nella quale era impegnata aveva gorgogliato:

-Lasciati andare bambino e godi nella bocca vogliosa della tua mamma...godi bambino...godi...sborra...sborra...sborrami in bocca il tuo caldo nettare!-

Aveva mugulato quando,percependo dalle mie contrazioni nella sua bocca che stavo per venire,aveva accelerato il ritmo sino a farmi sciogliere nel suo cavo orale con le labbra ben serrate per evitare fuoruscite di sperma.

-Sei stato stupendo e sei buonissimo come desideravo che fossi già da qualche giorno.

Mi aveva detto leccandosi oscenamente le labbra aggiungendo poi:

-Ero timorosa di non essere all'altezza delle ragazze che ti stanno intorno e che lo succhiano e ingoiano senza vergogna e con l'abilità di vere troie succhiacazzi.-

-Sei stata tu stupenda mamma...molto meglio di quelle li!-

Le avevo risposto col respiro ancora affannoso senza capire che nelle sue parole si nascondevo un non detto...."Come desideravo che fossi già da qualche giorno".

Perché aveva pronunciato quelle parole?

E perché mi desiderava già da qualche giorno se sino a quel momento non avevo mai manifestato desideri nei suoi confronti che non fossero quelli affettuosi e rispettosi di un figlio verso sua madre?!

Quando si era rialzata scarmigliandomi i capelli con entrambe le mani,mi aveva leccato il volto con la lingua ancora umida del mio sperma che aveva già ingoiato sino all'ultima goccia.

-Stenditi sul letto amore mentre vado a prendere una bibita fresca che poi,voglio guardarti,voglio riempirmi gli occhi della bellezza del tuo giovane corpo e del tuo stupendo attributo così virile e più dolce del miele.

Mi aveva detto mentre,nella mia postura supina sul lato del letto che era stato di mio padre,esibivo il mio pene barzotto ancora lucido di saliva e di sperma.

-Anch'io voglio ammirare il tuo bellissimo corpo mamma!
Voglio consumarmi gli occhi scorrendo con lo sguardo su ogni lembo della tua pelle morbida ed eccitante.-

-Non temere Lucio,da oggi se lo vorrai questo corpo apparterrà anche a te e forse...solo a te!

Ti apparterrà in ogni sua parte compreso la sorellina che porto in grembo e ti apparterrà con lo stesso amore e la stessa passione che ti lega a tua sorella.-

-Mia sorella?!-

Cosa c'entrava mia sorella in quel momento di intimità e di passione incestuosa tra me e mia madre?

Quando lei era tornata con i bicchieri in mano,con la mente ancora confusa mi ero sollevato sedendomi di fronte a lei con le gambe e le braccia incrociate come un bonzo.

Lei invece mi si era seduta di fronte con le ginocchia piegate e le cosce aperte mostrandosi a me in tutto lo splendore dei suoi seni ancora sodi e coi capezzoli irti ed eccitati.

La pancia gonfia con l'ombelico lievemente sporgente e col pube completamente depilato sotto il quale sporgevano le grandi labbra della fica con incastonato come una pietra preziosa il grilletto carnoso e roseo dalla forma di un piccolo cazzo.

Che meraviglia...che visione fantastica!

Dimentico dei dubbi che mi avevano turbato prima,stavo vivendo un sogno ad occhi aperti.

-Amore...non hai voglia di ricambiarmi il favore e far godere anche me con la bocca come ho fatto io e come sai fare con le altre ragazze!?-

Mi aveva detto mia madre la quale,senza aspettare la mia risposta,si era distesa sulla schiena e mettendosi un cuscino sotto i glutei,aveva allargato le cosce aprendosi come un'ostrica alla mia impaziente voglia di gustarmela.

Era una visione davvero stupenda quella che si mostrava ai miei stupiti occhi;due labbra carnose dentro le quali alette più piccole si aprivano come una ferita rossa e umida.

Con davanti al mio viso paonazzo dalla libidine e dal desiderio quel prezioso scrigno che custodiva la mia sorellina e che tanto tempo prima aveva protetto e dato la vita a me e mia sorella,avevo avuto un momento di esitazione come se avessi paura di profanare qualcosa di davvero troppo grande e fragile prima di avvicinare la lingua e cominciare a leccare con la delicatezza di un micio.

L'orgasmo di mia madre era giunto improvviso accompagnato da un urlo e lo spruzzo di un liquido che mi era finito in bocca ed aveva bagnato anche il mio volto ed i capelli.

Ci sono voluti diversi minuti prima che mia madre si riprendesse dal suo respiro affannoso e che le sue membra smettessero di tremare.

Quando finalmente si era calmata ,trovandosi col mio viso accanto al suo mi aveva afferrato la testa con violenza e dopo un lunghissimo e nervoso bacio in un tortuoso intreccio di lingue e scambio di saliva,con un altro gesto brusco,mi aveva allontanato la testa e guardandomi con occhi carichi di libidine e desiderio aveva gridato:

-Chiavami! Chiavmi adesso...fammi godere col tuo cazzo dentro sino all'utero....chiavami e riempimi col tuo seme come fai con tua sorella!-

Segue



Questo racconto di è stato letto 1 5 4 0 1 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.