Segreti 5 - La conquista del prof. di lettere al ginnasio.
di
Incest 2021
genere
incesti
Al mattino il ragazzo era talmente stanco che, nonostante i tentativi della mamma di servirgli a letto un doppio caffè, non se l'era proprio sentita di alzarsi.
Lei al contrario, era ben sveglia ed euforica per la meravigliosa nottata d'amore trascorsa col figlio.
Nemmeno il dolore che sentiva allo sfintere anale che il figlio, dopo averglielo sverginato, aveva continuato a scopare alternandosi per tutta la notte tra quel fiore ormai spampanato, la fica sempre brodosa ed accogliente e la bocca mai stanca, di sentire la giovane e virile verga umida di umori, scivolarle tra le labbra sino a lambirne l'ugola.
A quell'ora il ragazzo, seppure immerso in un sonno profondissimo, aveva la classica erezione mattutina e la mamma, ne aveva approfittato per lubrificarglielo ed infilarselo nel culo per cavalcarlo sino a farselo sborrare dentro senza che lui se ne accorgesse.
Quel martedì lei era stata costretta ad avvisare ancora il suo ufficio di quella nuova assenza mentre il ragazzo, che fortunatamente era piuttosto avanti nel suo piano di studi, aveva saltato una nuova lezione all'università.
Mentre il ragazzo continuava a bearsi tra le braccia di Morfeo, la mamma aveva rassettato la casa ed aveva preparato qualcosa da offrire alla suocera quando fosse arrivata nel pomeriggio.
Dopo pranzo, col ragazzo ancora in una specie di trans, la mamma gli aveva detto:
" Roby, tra un po' arriva la tua nonna e sarà meglio che tu non assista al colloquio che potrebbe essere burrascoso ed imbarazzante per te.
Tra l'altro tu sei ancora stanco e dunque, è meglio che tu vada a chiuderti nella tua stanza a riposarti e studiare sino a quando non ti vengo a chiamare."
Verso le 15, la suocera aveva suonato il campanello e con sua grande sorpresa Lulù, aprendo la porta, se l'era trovata davanti ben truccata, elegante nella sua mise da trentenne (Lei ne aveva più di 50 di anni), profumata e con un magnifico mazzo di rose rosse tra le mani.
"Ciao Lulù!"
"Ciao Mafalda!"
"Come sei bella! Ti fa bene fare l'amore con tuo figlio.. il mio bel nipotino!"
Aveva aggiunto la suocera cogliendo di sorpresa Lulù che non aveva saputo replicare se non dopo alcuni secondi: " Anche tu stai bene, sembri ringiovanita di almeno 10 anni.. evidentemente anche a te fa bene l'amore incestuoso coi tuoi figli!"
"Si.. è proprio così!"
"Vieni Mafalda siediti che preparo un caffè."
"Non voglio sedermi, voglio stare vicina a te ed aiutarti. Piuttosto, dov'è il tuo sposino?"
Aveva aggiunto la suocera in un tono complice, complimentoso ed una sottile, malcelata invidia.
"Chi Roby? Roby è all'università, aveva una lezione importante oggi!"
"Non ci posso credere, dopo una notte d'amore come quella che avete passato, il ragazzo ha trovato ancora la forza di andare all'università?! Che meraviglia.. che ragazzo stupendo!"
A quel punto, mentre sedute in salotto, bevevano il loro caffè coi pasticcini, Lulù, assumendo un'aria seria, rivolgendosi alla suocera le aveva chiesto: " Ascolta Mafalda, non sarai mica venuta qui per regalarmi quelle belle rose e coprirci di complimenti dei quali francamente, non sappiamo che farcene io e Roby!?
A quel brusco cambiamento di toni, la suocera aveva risposto: " No, non sono venuta solo per questo.. tieniti forte Lulù che ho molte cose da dirti, molti segreti da rivelarti!"
Il racconto:
-Devi sapere che al primo ginnasio avevo un prof. di lettere del quale mi ero subito innamorata.
Io nonostante fossi ancora adolescente, ero già ben formata ed anche se venivo corteggiata da tutti i miei compagni di scuola ed altri ancora, coetanei ed anche più grandi, non avevo mai dato retta a nessuno e dunque, i miei interessi e la mia esperienza in fatto di sesso erano pari a zero.
Solitamente tutte le ragazze oltre che filare coi ragazzi, avevano un'amica del cuore ed anche in quel campo io ero deversa, avevo un solo amico col quale ci scambiavamo ogni confidenza e segreto.
Era un'amicizia assai particolare che era l'invidia di tutti gli altri maschietti e motivo di scherno da parte delle ragazze invidiose.
Lui sapeva bene che l'unica persona che mi interessava in tutta la scuola ed il nostro giro di conoscenze, era il prof. di lettere.
"Rosario - Saro!" Saro era il suo nome.
Saro era un giovane docente siciliano di Palermo che insegnava a Milano ed ogni fine settimana tornava al suo paese dove, nonostante avesse meno di 30 anni, aveva una moglie e già 2 bambini.. cose che naturalmente io non potevo sapere.
Saro era bellissimo!
Alto, capelli ed occhi neri!
Pelle ambrata come solo persone del sud possono avere.
Colto.
Educato e rispettoso di tutti compreso i suoi allievi più indisciplinati o lenti nello studio ai quali si dedicava con particolare attenzione.
Quelli particolarmente bisognosi di aiuto, se non potevano pagare, li riceveva gratis nel suo monolocale in affitto per fargli doposcuola.
Insomma, un uomo molto attento alla cultura classica e divulgatore impegnato nel suo incarico di docente.
Quando c'era lezione con lui, io mi estraniavo letteralmente dal mondo e pendevo come un frutto dal ramo, dalle sue labbra, ipnotizzata dai suoi occhi quando, casualmente, incrociavano i miei.
Io ero molto brava in tutte le materie ed anche con l'italiano e le altre materie umaniste, me la cavavo abbastanza bene.
Quel fatto però, mi impediva di attirare la sua attenzione che peraltro pareva insensibile anche al mio aspetto di ragazza bella (Gran fica venivo definita!) e ben formata.
Avevo dunque, in accordo col mio amico del cuore Andrea, messo in atto una strategia per attrarre la sua attenzione su di me.
Avevo cominciato a simulare errori e mancanza di preparazione della sua materia.
Ben presto, avevo cominciato anch'io a frequentare (a pagamento) il suo monolocale per lezioni di recupero.
Ogni volta che andavo a ripetizione da lui, Andrea mi accompagnava col motorino e poi, aspettava sotto casa il mio ritorno.
Alla terza ginnasio, io mi ero fatta un po' più intraprendente mentre lui, aveva cominciato a capire che qualcosa non andava nella mia finta impreparazione.
A quel punto, i nostri discorsi non vertevano più sull'insegnamento ma spaziavano anche su argomenti più intimi come se fossimo 2 adulti e non più insegnante ed allieva.
Avevo così saputo tutto sulla sua famiglia, sulla sua storia e sui sacrifici che doveva affrontare per mantenere la cattedra così lontana da casa.
Il nostro rapporto diventava sempre più intimo e meraviglioso per me.
Ci siamo baciati!
Il giorno dopo lo avevo masturbato ed il giorno successivo mi aveva spiegato come fare a prenderglielo in bocca e farlo godere.
Naturalmente quei primi approcci erano reciproci e lui mi toccava, mi accarezzava sino a regalarmi fantastici orgasmi.. me l'aveva leccata prendendomi per mano sino in paradiso.
Quando mi aveva presa per la prima volta rendendomi donna, ero corsa da Andrea in un tale stato di euforia che mi sembrava di volare e dopo averlo baciato per la prima volta con la lingua in bocca, mi ero fatta portare in un angolo appartato del parco Solari e li, gli avevo mostrato la mia farfallina non più vergine e glielo avevo preso in bocca ed anche se con grande difficoltà per via delle sue minuscole dimensioni, ero riuscita a far godere anche lui ingoiando le poche goccioline del suo seme.
segue
Lei al contrario, era ben sveglia ed euforica per la meravigliosa nottata d'amore trascorsa col figlio.
Nemmeno il dolore che sentiva allo sfintere anale che il figlio, dopo averglielo sverginato, aveva continuato a scopare alternandosi per tutta la notte tra quel fiore ormai spampanato, la fica sempre brodosa ed accogliente e la bocca mai stanca, di sentire la giovane e virile verga umida di umori, scivolarle tra le labbra sino a lambirne l'ugola.
A quell'ora il ragazzo, seppure immerso in un sonno profondissimo, aveva la classica erezione mattutina e la mamma, ne aveva approfittato per lubrificarglielo ed infilarselo nel culo per cavalcarlo sino a farselo sborrare dentro senza che lui se ne accorgesse.
Quel martedì lei era stata costretta ad avvisare ancora il suo ufficio di quella nuova assenza mentre il ragazzo, che fortunatamente era piuttosto avanti nel suo piano di studi, aveva saltato una nuova lezione all'università.
Mentre il ragazzo continuava a bearsi tra le braccia di Morfeo, la mamma aveva rassettato la casa ed aveva preparato qualcosa da offrire alla suocera quando fosse arrivata nel pomeriggio.
Dopo pranzo, col ragazzo ancora in una specie di trans, la mamma gli aveva detto:
" Roby, tra un po' arriva la tua nonna e sarà meglio che tu non assista al colloquio che potrebbe essere burrascoso ed imbarazzante per te.
Tra l'altro tu sei ancora stanco e dunque, è meglio che tu vada a chiuderti nella tua stanza a riposarti e studiare sino a quando non ti vengo a chiamare."
Verso le 15, la suocera aveva suonato il campanello e con sua grande sorpresa Lulù, aprendo la porta, se l'era trovata davanti ben truccata, elegante nella sua mise da trentenne (Lei ne aveva più di 50 di anni), profumata e con un magnifico mazzo di rose rosse tra le mani.
"Ciao Lulù!"
"Ciao Mafalda!"
"Come sei bella! Ti fa bene fare l'amore con tuo figlio.. il mio bel nipotino!"
Aveva aggiunto la suocera cogliendo di sorpresa Lulù che non aveva saputo replicare se non dopo alcuni secondi: " Anche tu stai bene, sembri ringiovanita di almeno 10 anni.. evidentemente anche a te fa bene l'amore incestuoso coi tuoi figli!"
"Si.. è proprio così!"
"Vieni Mafalda siediti che preparo un caffè."
"Non voglio sedermi, voglio stare vicina a te ed aiutarti. Piuttosto, dov'è il tuo sposino?"
Aveva aggiunto la suocera in un tono complice, complimentoso ed una sottile, malcelata invidia.
"Chi Roby? Roby è all'università, aveva una lezione importante oggi!"
"Non ci posso credere, dopo una notte d'amore come quella che avete passato, il ragazzo ha trovato ancora la forza di andare all'università?! Che meraviglia.. che ragazzo stupendo!"
A quel punto, mentre sedute in salotto, bevevano il loro caffè coi pasticcini, Lulù, assumendo un'aria seria, rivolgendosi alla suocera le aveva chiesto: " Ascolta Mafalda, non sarai mica venuta qui per regalarmi quelle belle rose e coprirci di complimenti dei quali francamente, non sappiamo che farcene io e Roby!?
A quel brusco cambiamento di toni, la suocera aveva risposto: " No, non sono venuta solo per questo.. tieniti forte Lulù che ho molte cose da dirti, molti segreti da rivelarti!"
Il racconto:
-Devi sapere che al primo ginnasio avevo un prof. di lettere del quale mi ero subito innamorata.
Io nonostante fossi ancora adolescente, ero già ben formata ed anche se venivo corteggiata da tutti i miei compagni di scuola ed altri ancora, coetanei ed anche più grandi, non avevo mai dato retta a nessuno e dunque, i miei interessi e la mia esperienza in fatto di sesso erano pari a zero.
Solitamente tutte le ragazze oltre che filare coi ragazzi, avevano un'amica del cuore ed anche in quel campo io ero deversa, avevo un solo amico col quale ci scambiavamo ogni confidenza e segreto.
Era un'amicizia assai particolare che era l'invidia di tutti gli altri maschietti e motivo di scherno da parte delle ragazze invidiose.
Lui sapeva bene che l'unica persona che mi interessava in tutta la scuola ed il nostro giro di conoscenze, era il prof. di lettere.
"Rosario - Saro!" Saro era il suo nome.
Saro era un giovane docente siciliano di Palermo che insegnava a Milano ed ogni fine settimana tornava al suo paese dove, nonostante avesse meno di 30 anni, aveva una moglie e già 2 bambini.. cose che naturalmente io non potevo sapere.
Saro era bellissimo!
Alto, capelli ed occhi neri!
Pelle ambrata come solo persone del sud possono avere.
Colto.
Educato e rispettoso di tutti compreso i suoi allievi più indisciplinati o lenti nello studio ai quali si dedicava con particolare attenzione.
Quelli particolarmente bisognosi di aiuto, se non potevano pagare, li riceveva gratis nel suo monolocale in affitto per fargli doposcuola.
Insomma, un uomo molto attento alla cultura classica e divulgatore impegnato nel suo incarico di docente.
Quando c'era lezione con lui, io mi estraniavo letteralmente dal mondo e pendevo come un frutto dal ramo, dalle sue labbra, ipnotizzata dai suoi occhi quando, casualmente, incrociavano i miei.
Io ero molto brava in tutte le materie ed anche con l'italiano e le altre materie umaniste, me la cavavo abbastanza bene.
Quel fatto però, mi impediva di attirare la sua attenzione che peraltro pareva insensibile anche al mio aspetto di ragazza bella (Gran fica venivo definita!) e ben formata.
Avevo dunque, in accordo col mio amico del cuore Andrea, messo in atto una strategia per attrarre la sua attenzione su di me.
Avevo cominciato a simulare errori e mancanza di preparazione della sua materia.
Ben presto, avevo cominciato anch'io a frequentare (a pagamento) il suo monolocale per lezioni di recupero.
Ogni volta che andavo a ripetizione da lui, Andrea mi accompagnava col motorino e poi, aspettava sotto casa il mio ritorno.
Alla terza ginnasio, io mi ero fatta un po' più intraprendente mentre lui, aveva cominciato a capire che qualcosa non andava nella mia finta impreparazione.
A quel punto, i nostri discorsi non vertevano più sull'insegnamento ma spaziavano anche su argomenti più intimi come se fossimo 2 adulti e non più insegnante ed allieva.
Avevo così saputo tutto sulla sua famiglia, sulla sua storia e sui sacrifici che doveva affrontare per mantenere la cattedra così lontana da casa.
Il nostro rapporto diventava sempre più intimo e meraviglioso per me.
Ci siamo baciati!
Il giorno dopo lo avevo masturbato ed il giorno successivo mi aveva spiegato come fare a prenderglielo in bocca e farlo godere.
Naturalmente quei primi approcci erano reciproci e lui mi toccava, mi accarezzava sino a regalarmi fantastici orgasmi.. me l'aveva leccata prendendomi per mano sino in paradiso.
Quando mi aveva presa per la prima volta rendendomi donna, ero corsa da Andrea in un tale stato di euforia che mi sembrava di volare e dopo averlo baciato per la prima volta con la lingua in bocca, mi ero fatta portare in un angolo appartato del parco Solari e li, gli avevo mostrato la mia farfallina non più vergine e glielo avevo preso in bocca ed anche se con grande difficoltà per via delle sue minuscole dimensioni, ero riuscita a far godere anche lui ingoiando le poche goccioline del suo seme.
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