Mia sorella Giorgia (4)

Scritto da , il 2021-02-04, genere incesti

La mia collega Arianna ha qualche anno più di me, ma li porta benissimo: la sua pelle è ancora morbida, il suo fisico è molto tonico (anche perché è una sportiva) ed ha una voglia di cazzo praticamente inesauribile.
Una volta, mentre eravamo a letto, mi ha confessato che da giovane aveva avuto anche qualche avventura lesbo e che non avrebbe disdegnato di riprovare di nuovo quelle intense emozioni; io non avevo mai assistito dal vivo a effusioni tra due donne e devo ammettere che la cosa mi intrigava molto.
Durante un weekend passato in montagna, siamo andati vicini a fare qualcosa con la bella bionda che gestiva l’albergo dove alloggiavamo, ma quella volta alla fine non riuscimmo a concretizzare.
Arianna comunque ama il mare e non perde mai occasione di spaparanzarsi al sole per abbronzarsi, quasi sempre in topless; la sua carnagione scura l’aiuta a prendere colore in poco tempo e così dopo, quando la scopo e le vengo addosso, mi piace vedere lo sperma bianco spiccare sulla sua pelle abbronzata.
A fine maggio mi comunicò che come ogni anno aveva preso in affitto, da sola, il solito appartamentino al mare per una settimana e mi invitò ad andare là tutte le volte che avessi voluto per fare sesso.
Colsi l’occasione al volo e le proposi di fare finalmente una cosa a tre con una mia amica che era curiosa di provare anche lei questa esperienza.
- Chi è questa ragazza? – indagò lei.
- È una che conosco da quando ero piccolo e siamo rimasti in confidenza, lei adesso è sposata ma ultimamente era in difficoltà col marito e li ho aiutati a dare una scossa al loro rapporto -
- Il buon samaritano… ma hai già fatto tutto con lei? -
- No, non tutto, solo sesso orale e anale. Non sarai mica gelosa? Eravamo d’accordo di mantenere un rapporto aperto tra noi, che bastava essere sinceri e dirci se capitava di fare sesso sicuro con altre persone, giusto? –
- Sì giusto, non sono gelosa, anzi… la cosa mi eccita molto –
- Vorrebbe partecipare anche il marito, fare insomma un vero e proprio scambio di coppia, ma penso sia meglio fare una cosa alla volta, che dici? Intanto proverei a vedere se c’è feeling fra voi donne… -
- Sì, preferirei anch’io provare prima con lei, mi sto già bagnando all’idea… -
- Ti devo però rivelare una cosa su questa ragazza… promettimi che resterà tra noi… -
- OK -
- Ecco, si chiama Giorgia… ed è mia sorella – le confessai con un certo imbarazzo.
Mi aspettavo una scenata, invece mi sorrise e mi confessò che anche lei aveva fatto qualcosa con suo fratello: da adolescente aveva cominciato a conoscere il corpo maschile grazie a lui e con lui aveva avuto i primi orgasmi durante le masturbazioni reciproche.
- Posso chiederle di accompagnarmi da te al mare, allora? -
- Certo, non vedo l’ora, e adesso vieni qua e scopami chiamandomi Giorgia… -



Il sabato pomeriggio passai con la moto a prendere mia sorella, Carlo per quella volta sarebbe rimasto a casa badando al figlio, io e Giorgia saremmo tornati la sera successiva.
Lei scese con lo zainetto in spalla pronta per partire, era evidentemente emozionata e i suoi occhi sprizzavano entusiasmo anche e soprattutto dopo aver infilato il casco, il tempo di accendere la moto e di ricordarle come stare in sella e ci avviammo.
La giornata era tiepida e in moto si stava da dio, io ho una sportiva e lei doveva aggrapparsi a me per tenersi, nonostante i nostri giubbini sentivo le sue tette appoggiate alla mia schiena e questo mi faceva eccitare, le frenate le facevo apposta abbastanza brusche per favorire il contatto.
Come se non bastasse, mia sorella ogni tanto abbassava la mano dai miei fianchi al mio inguine e mi toccava il pacco ormai duro da sopra i jeans, che libidine…
Ad un certo punto si accese la spia della riserva e ci dovemmo fermare a fare rifornimento.
Mentre facevo benzina, mi confidò di essersi eccitata anche lei con le vibrazioni del sellino e mi mostrò i pantaloni umidi sul davanti, non ce la faceva più, doveva toccarsi; affianco al distributore self-service deserto, fuori dall’inquadratura delle telecamere di sicurezza, individuò un muretto che l’avrebbe nascosta dalla strada e mi disse di raggiungerla quando avevo finito.
Chiusi il tappo del serbatoio e andai da lei dietro il muretto, mia sorella era in piedi con i jeans e le mutande a mezza coscia che si masturbava, quando mi vide mi si inginocchiò davanti e mi tirò fuori il cazzo, con una mano continuava a sgrillettarsi e con l’altra me lo segava, poi lo prese anche in bocca.
- Preferisci questa pompa o quella di benzina? – ironizzò tra una succhiata e l’altra.
Io le risposi con una famosa battuta:
- Ho cambiato moto e ragazza: una succhiava troppo, l’altra troppo poco. Adesso va benissimo! –
Ad entrambi venne da ridere e ci preparammo a godere.
- Dai fa’ il pieno anche a me, riempimi lo stomaco di sborra – mi disse guardandomi negli occhi.
Lei continuava a succhiarmelo mentre con la mano proseguiva a masturbarsi, quando io raggiunsi l’orgasmo Giorgia inghiottì tutto il mio succo e poco dopo venne anche lei, emettendo gemiti strozzati perché nel frattempo avevamo sentito arrivare una macchina.
Ci ricomponemmo e tornammo alla moto come se niente fosse, chissà la coppia della macchina cosa stava pensando, mi sa che avevano capito che eravamo andati dietro il muretto non per fare la pipì… però non ce ne fregava niente, era stato bellissimo.
Quando ripartimmo, indicai a mia sorella che quelli della macchina stavano andando anche loro dietro il muretto, avevamo fatto scuola!
Dopo la sosta eravamo entrambi più rilassati e ci siamo goduti fino in fondo il viaggio in moto.
Giungemmo al tramonto, parcheggiai la moto affianco alla macchina della mia collega che ci aveva sentito arrivare ed era uscita ad accoglierci. Le presentai Giorgia ed entrammo nell’appartamento al piano terra, era di fronte alla spiaggia con una bellissima vista direttamente sul mare, proprio come nel sogno che avevo fatto a suo tempo con protagonista mia sorella, anzi meglio perché nella realtà ero con due donne sexy.
Dopo una doccia veloce, ci rilassammo in veranda con gli aperitivi e chiacchierando col sottofondo delle onde vidi che nonostante i parecchi anni di differenza c’era intesa tra Giorgia ed Arianna, tanto che ad un certo punto la mia collega cominciò ad accarezzare la coscia di mia sorella; lei all’inizio si ritrasse e arrossendo confessò di non aver mai fatto niente con una donna, neanche da ragazzina.
- Non preoccuparti Giorgia, capisco il tuo imbarazzo, anch’io la prima volta ero così, ma poi mi sono lasciata andare e mi è piaciuto moltissimo, fidati di me che ho un po’ di esperienza…
- OK, sono curiosa di provare anch’io, ma non so da dove iniziare –
- Tranquilla, faccio io, vieni con me –
La prese per mano e la condusse dentro in casa, rientrai anch’io seguendole come un cagnolino.
- Chiudi gli occhi e rilassati – disse Arianna avvicinandosi al viso di Giorgia, poi cominciò a baciarla.
Io ero là vicino e avevo la salivazione azzerata, loro invece no perché con le lingue stavano facendo amicizia. Cominciarono a spogliarsi a vicenda e ogni tanto mi guardavano per eccitare anche me, Arianna scese con la lingua dalle labbra di Giorgia fino ai suoi capezzoli, lì si soffermò parecchio fino a farli diventare praticamente due mignoli, vedendo che aveva raggiunto lo scopo scese ancora di più e arrivò a leccare il clitoride.
A quel punto mia sorella buttò indietro la testa e cominciò a gemere, prese la mia collega per i capelli e la spinse verso la sua figa ormai fradicia, non pensavo potesse essere così bello vedere due donne coccolarsi, mi sbloccai e mi portai alle spalle di Arianna e cominciai a imitare quello che lei stava facendo a mia sorella, eravamo diventati un trenino.
Vennero quasi insieme, Giorgia avendo la bocca libera fece molto più casino, la mia collega invece godette con gemiti smorzati nella patata di mia sorella.
Mi spogliai anch’io e loro si fiondarono subito sul mio cazzo in tiro, una a sinistra e una a destra, quasi litigando per chi avesse più diritto a succhiarmelo.
Scendendo a un compromesso, appoggiarono le labbra sul mio uccello una di fronte all’altra, baciandosi col mio cazzo in mezzo. Andavano avanti e indietro che era una meraviglia, io non riuscivo a staccare gli occhi da quello spettacolo, poi si divisero i compiti: mia sorella si mise sotto occupandosi delle mie palle, le leccava e le prendeva in bocca, mentre la mia collega continuò a ingoiare il mio cazzo.
Ormai ero vicino a venire e loro lo hanno sentito ingrossarsi, infatti si staccarono dai miei gioielli e si misero di fronte a me, Arianna conduceva le danze segandomi veloce davanti ai loro visi mentre Giorgia mi accarezzava le palle, non ce la feci a controllarmi oltre e cominciai a schizzare su di loro: la mia collega generosamente distribuiva la sborra un po’ a testa, uno schizzo su una faccia e lo schizzo successivo sulla faccia dell’altra, fino ad accompagnarmi alla fine dell’orgasmo.
Poi ridendo per come le avevo truccate ricominciarono a baciarsi e a scambiarsi di nuovo il mio sperma, a me sembrava di essere tornato nel sogno da quanto era eccitante quel momento.
Andammo a preparare la cena, l’antipasto l’avevamo già preso e ci concentrammo sulla carne, soprattutto io che dovevo recuperare le energie.
Il vino ci accompagnò al dessert e da lì alla camera da letto, si buttarono sopra le lenzuola mettendosi a 69, Giorgia sotto e Arianna sopra, e ricominciarono a darci dentro, io aspettai un po’ a rientrare nella mischia perché ero già venuto due volte quel giorno.
Mi feci aiutare a tornare duro dalla bocca di mia sorella che alternava succhiate al mio pisello con lunghe leccate alla figa della mia collega e così cominciai a fare anch’io: alternavo il cazzo nella gola di Giorgia e nella figa di Arianna che era a pecorina, tanto sapevo che prendeva la pillola.
Non potevo andare dall’altra parte e invertire i loro ruoli perché io e mia sorella avevamo promesso a Carlo che lo avremmo aspettato per la tanto agognata penetrazione vaginale, quindi le feci mettere una affianco all’altra, inginocchiate sul letto, e mi apprestai ad incularle entrambe.
Cominciai da Arianna che era abituata a darmelo e quindi più elastica, mentre con le dita preparavo Giorgia che era più stretta e poco avvezza a questa pratica; quando fu pronta anche mia sorella, mi spostai di lato e penetrai il suo ano con l’assistenza della mia collega che dopo essersi girata continuava a lubrificarci sputando ogni tanto sul mio cazzo.
Strizzavo le loro chiappe mentre spingevo dentro il pisello ora qua ora là, poi Giorgia si mise sopra ad Arianna, sempre a quattro zampe, appoggiando la sua pancia alla schiena della mia collega e cominciò ad impastargli le tette da sopra, mentre Arianna sotto si masturbava con le dita, ora era lei ad avere i capezzoli dritti come chiodi.
In questo modo mi ritrovai con i loro quattro buchetti in fila verticale, culo-figa-culo-figa, che spettacolo… avrei voluto avere quattro cazzi in quel momento per entrare dappertutto contemporaneamente.
Godetti per 3/4 di quel ben di dio, alternando il mio uccello nei due culi e nella figa di Arianna; dove non avevo il cazzo dentro in quel frangente, sopperivo con le dita, finchè arrivò il momento di schizzare e fu un dilemma scegliere dove.
- Chi di voi vuole la mia sborra? – chiesi ridendo.
- Stavolta dalla alla tua collega, dai, per ringraziarla che ci ospita, io però mi prenoto per il prossimo giro… - mi incitò Giorgia.
- Grazie, che gentili che siete, dai Luca vienimi nella patata che mi piace tanto, sììì cosììì spingi… ancora che lo sento che ci sei quasi… dai che godooo anch’iooooo… -
Mia sorella la prese per i capelli e dopo averle fatto ruotare leggermente la testa verso di lei la zittì con un bacio in bocca, evidentemente gelosa del suo orgasmo e ormai ben lontana dalla propria verginità saffica.
Vedendole davanti a me una più porca dell’altra, mi lasciai andare e cominciai a schizzare nella figa di Arianna, lei mugugnava nella bocca di Giorgia, finite le ultime spinte lo sfilai dalla collega e me lo scrollai sul culo di mia sorella.
Ci addormentammo in tre sullo stesso lettone, per fortuna era un king-size, io in mezzo alle due donne, un sultano nel suo harem, una fiaba da mille e una notte.



continua…


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