Twins for one

Scritto da , il 2020-08-15, genere incesti

-Hai fatto?- mormorai attraverso la porta del bagno. Mia sorella Emma, la mia gemella, si era chiusa all'interno da un bel po'. Trattenni a stento una risata per l'idea assurda e geniale che le era venuta in mente.
Eravamo gemelle, con pochi tratti differenti.
Il mio corpo era leggermente più pieno del suo, quando ci eravamo osservate al riflesso dello specchio,culo e tette sembravano più tondi rispetto ai suoi, tuttavia i nostri capezzoli avevano la stessa sfumatura rosa, e la passerà era simile, tranne per il folto pelo che Emma curava.
Per una sua stessa ammissione, rasarsi avrebbe fatto piacere a nostro padre che come le aveva sempre ripetuto nei loro momenti di intimità, lo avrebbe fatto arrapare come un toro da monta.
Emma aprì la porta del bagno sorridendo al mi corpo ancora nudo.
Le sorrisi percorrendo con lo sguardo. E mi concentrati lì.
Al posto dei peli scuri, adesso la dolce montagnola era liscia e candida.
-Questa sera nostro padre si divertirà. -
Mi afferrò per mano e con passo veloce mi condusse nel luogo dove tutto era iniziato per me.
Nostro padre era in riunione tramite Pc, dopo il periodo di quarantena, aveva fatto richiesta di lavorare da casa.
Di certo non avevo idea che lo avesse fatto per scopare le sue figlie in tranquillità.
Io ed Emma entrammo nude nella stanza, chiudendo la porta alle nostre spalle.
Lo sguardo di nostro padre saettó veloce da noi alla webcam.
Mia sorella mi tirò erso il divano.
Sembrava che nostro padre ci stesse ignorando...
Mentre io mi sentivo bagnata come un lago.
Emma mi spinse giù sui cuscini e io mi ritrovai la sua bocca sulla mia e le sue mani sul seno e sulla coscia.
-Non preoccuparti.-mi mormorò dopo avermi infilato la lingua in bocca.
Assapora o il suo sapore come il succo di un frutto proibito e mi tendevo a farmi accarezzare dalle sue dita.
-A lui piace vederci.-
-Che intendi?-risposi trattenendo un gremito mentre la sua lingua picchiettava su un mio capezzolo duro e sensibile.
Lei mi osservò per qualche istante.
-Papà ci ha sempre spiato. Le nostre stanze e il bagno hanno le telecamere L'ho trovato che si faceva le seghe su quei video, proprio come ora.-

Mi voltai verso la scrivania. Il nostro papino sembrava preso dalla riunione, ma sul suo volto era apparso un leggero strato di sudore e il nervo sul collo sembrava tenersi. La sua spalla ondeggiava e da sotto il tavolo sembrava esserci l'ombra di una Sega.

Emma mi fece voltare la testa, baciandomi.
-Ti vogliamo con noi da molto tempo, sorellina.-
Aprì la bocca per rispondere ma le sue labbra catturarono le mie e fu completamente occupata dalla sua lingua.
Emma si spostò salendo a cavalcioni della mia coscia. Avvertì l'umidore della sua fica sulla pelle.
Prese a muoversi e a cavalcarmi la gambe, soffocando i gemiti sulla mia bocca.
Le afferrai i seni e presi a tormentarli.
Passo poco prima che il dio corpo si tendette per un leggero orgasmo.

-Tocca a te. - disse e mi ritrovai a cavalcioni sul suo bacino.
Le sue dita mi accatezzarono la schiena mentre mi muovevo. Scesero più giù, fin tra i glutei.
Le sentì bagnarsi dei miei umori, mentre mi entravano nella fica gonfia e bagnata.
Poi le sposto inserendole nel culo.
Sussultai e tentai di spostarmi, ma la sua mi bloccò.
Mi spinse il Busto contro di lei e mi tormentò il culo.
Gemetti mordendomi le labbra.
Le sue dita divennero tre, allargandomi e lubrificandomi con i miei umori.

Poi d'un tratto si ritirarono.
Emma mi baciò tenendomi stretta la testa fra le sue mani.
Allora compresi.
Mio padre stava per fottermi il culo.



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