E di altre tentazioni oscene

Scritto da , il 2020-03-27, genere orge

Katia è una donna adulta ancora molto piacente, sposata e con una figlia.
Il suo aspetto fisico non è molto importante ai fini della storia, comunque è una gran bella donna.
E' sposata con Marco da circa 10 anni. Tra loro c’è sempre stato amore e ancora oggi, sessualmente le cose vanno molto bene. Hanno rapporti frequenti ed entrambi si ritengono molto soddisfatti della loro vita sessuale di coppia. Nell’arco degli ultimi anni si sono concessi numerose esperienze che molti definirebbero 'strane', ovvero entrambi si sono trovati d'accordo nel ritenere il sesso e l'amore come due cose distinte, di conseguenza sul sesso non hanno più i tabù del cosiddetto 'comune senso del pudore'. Hanno quindi affrontato molte esperienze, godendo a pieno dei piaceri del sesso, senza alcuna gelosia e in piena sintonia e fiducia reciproca.

Le loro esperienze sessuali, diciamo particolari, sono iniziate due anni fa.
La vita matrimoniale procedeva tranquillamente, solita routine: lavoro, figli, amici... insomma tutto ciò che consideriamo 'menage familiare'.
Nell'intimità capitava spesso che giocassero, anche tramite internet. Si eccitavano guardando film porno o visitando siti e chat erotiche. Usavano lingerie e giocattoli sessuali e spesso ‘giocavano’ on-line con altre coppie o singoli maschi. Ne godevano molto, tanto che iniziò fra loro a farsi largo l’idea di passare dal virtuale al reale. Solitamente mentre facevano sesso fantasticavano sulla presenza di altri uomini o donne.

Una sera, su internet scoprirono il sito di un locale per coppie che dalla foto-gallery sembrava molto carino. I commenti erano molto positivi, si diceva che fosse molto discreto e tranquillo e inoltre non distava molto dalla loro residenza. Decisero quindi di andarci la sera seguente, ma solo per guardare e capire un po’ come funzionassero le cose, in quel tipo di ambiente; insomma, solo per curiosità..
La sera successiva si prepararono, Katia si fece molto carina, cercando un abbigliamento sexy ma sobrio non volendo esagerare. Indossò un intimo bianco, con un perizoma e un reggiseno che facesse risaltare la sua terza di seno, con sopra un abitino nero, molto corto e scarpe con un tacco importante. Una volta davanti al locale, facendosi coraggio entrarono dicendosi che se la cosa non gli fosse piaciuta sarebbero andati via subito.
Era ancora presto e quindi non c’era ancora molto gente. Il locale era ben arredato, sobrio ma caldo e accogliente, piacevole per l'atmosfera soft creata dalla musica di sottofondo. Si fecero servire due cocktail alcolici al bancone del bar e si accomodarono su un divanetto. Osservando il locale Katia notò subito delle porte, ma non riusciva a vedere cosa ci fosse oltre. Guardandosi intorno notò una ventina di persone, per lo più coppie, qualche donna e un paio di uomini soli. L'età media era la loro, cosa che li fece sentire meno a disagio. Marco notò subito 4-5 donne vestite in maniera alquanto provocante, che con complici ammiccamenti indicò alla moglie, sicuro di non suscitare in lei alcuna gelosia: erano soliti scambiarsi apprezzamenti estetici sia sulle donne che sugli uomini.
Il locale si riempì e iniziò la musica da ballo. Katia collezionò subito vari sguardi d'apprezzamento che gli uomini le lanciavano e la cosa ovviamente le fece piacere, ricambiando con sorrisi i loro ammiccamenti. Marco ne era contento, si divertiva a vederla cosi. Si alzarono a ballare. Si vedeva che, bene o male, le altre persone si conoscevano già tra loro, probabilmente erano habitué del locale. Alcune donne iniziarono ad essere abbordate da vari uomini, con movimenti provocanti, mosse audaci e strusciamenti, finché la cosa non successe anche a Katia. Le si accostò un uomo, probabilmente il marito di un’altra, che chiese educatamente il permesso di avvicinarsi. Marco accettò senza ripensamenti. Katia sorrise e in poco tempo altri uomini si avvicinarono iniziando a strusciarsi su lei. Questo repentino assedio la allarmò e istintivamente cercò lo sguardo di suo marito, che però avvicinandosi la incoraggiò dicendo: “Stai tranquilla, pensa solo a divertirti”. Così dicendo si allontanò, accostandosi a sua volta a una donna che stava ballando in maniera molto provocante.
Katia riportò l'attenzione sui tre uomini che in quel momento le stavano intorno e li salutò, più che altro per tranquillizzare se stessa. Essi si presentarono e le chiesero se era la prima volta che veniva in quel locale. Lei rispose ovviamente di sì e chiese se loro erano mariti di altre donne che ballavano in pista. Uno lo era, proprio della donna che ballava con Marco. Le dissero che il locale di solito era frequentato da gente che ama il sesso e che ama divertirsi. Aggiunsero poi, per tranquillizzarla del tutto, che c’era una sola regola: 'non bisognava esser insistenti, se una persona ti dice di no, è no'. Dissero: “Se una cosa non ti va, tranquillamente dillo!”. Katia si sentì sollevata e, forse in preda all’eccitazione, aggiunse che quello sembrava proprio essere il locale adatto a lei, che amava il sesso e divertirsi. Quella regola l'aveva messa definitivamente a sua agio.
Ripresero tutti a ballare. Katia sentiva l'eccitazione salire, la temperatura aumentava e intorno a lei le persone erano sempre meno vestite. Sentì una mano poggiarsi sul suo addome, stringendola al corpo, evidentemente maschile, dietro le sue spalle. La cosa non le dispiacque affatto. Intorno a lei erano in quattro e gli altri tre, vedendo l’iniziativa dell’uomo e il gradimento di lei, si fecero coraggio e cominciarono a poggiarle le mani sui fianchi, cercando il contatto. Lei ballava in maniera sempre più provocante, percepiva l'odore del maschio alle sue spalle e ruotando il bacino sentiva bene la sua 'eccitazione' premere sul suo sedere e la cosa la eccitò moltissimo. In quel momento sopraggiunse Marco che le porse un altro bicchiere di cocktail e le sorrise. Katia, accaldata, lo scolò in un attimo... sentiva un forte calore tra le gambe. Si girò volgendo le spalle (e il sedere!) al gruppetto dei tre, mentre di fronte si rivolse all’uomo che prima la stringeva a sé da dietro. Eccitata lo sfidò guardandolo con aria maliziosa, senti una mano sulla coscia, la cosa le diede un brivido, anche gli altri tre avevano preso baldanza. Mentre una nuova mano le si poggiò sul culo, palpandolo per bene, Katia si girò con il viso sorridente agli uomini che la stavano palpando. Questo li ringalluzzì, tant’è che le mani divennero ben presto più audaci e si intrufolarono sotto la gonna e più la palpavano, più la sua voglia cresceva.
Aveva voglia, aveva una voglia che saliva sempre più. Cercò con lo sguardo il marito e lo vide che stava giocando con una donna che ormai era rimasta solo con l'intimo addosso, lo chiamò, ma lui prima che lei potesse dirgli qualcosa, con un eloquente gesto del braccio levato e scuotendo la mano parve dirle: “vai amore, lasciati andare, divertiti, sai che non sono geloso”, poi le mandò un bacio e tornò dall’altra donna.
Nel frattempo i suoi pretendenti non avevano smesso di di toccarla, anzi, le avevano sollevato il vestito, e la accarezzavano dappertutto, a otto mani. Katia si sentiva già sbrodolare, il culo era già in bella mostra e attirava l’attenzione di altra gente, che osservava pur mantenendo le distanze. Finché le tolsero del tutto il vestito. Marco si appoggiò al muro del locale, facendo chiaramente intendere di volersi godere lo spettacolo. Mai su mani continuarono a palparla, le stringevano il seno, qualcuno cominciò a baciarla sul collo, sui lobi delle orecchie, sulle spalle...finché non sentì una voce, roca per l'eccitazione, che le chiedeva di andare di là.
Lei non capiva: “Di là dove? “ Glielo indicarono, sospingendola verso una delle porte che aveva notato all’inizio. Lei assentì e portata per mano, si lasciò condurre.
Marco si accodò al gruppetto. Sul retro della sala c’era un corridoio con ai lati delle stanzette contenenti dei letti. In una c’era una donna che si accoppiava con due uomini. Si fermarono a guardare, c’erano anche altre persone: lei era nuda, un uomo la leccava tra le gambe, mentre l'altro la stava chiavando in bocca. A lato del letto c’era un terzo uomo, probabilmente il marito, che si masturbava. Katia a quella scena si eccitò parecchio, sentì una mano da dietro infilarsi tra le sue cosce, sopra la stoffa del perizoma. Era già un lago e il tipo se ne accorse subito. La spinsero oltre, fino ad entrare in una saletta dove c’era una specie di cella con dentro un letto, di fronte un divano per gli spettatori. La portarono nella cella, insieme a lei entrarono i quattro chiudendo la grata. La stanza in breve si popolò di una decina di persone tra cui due donne, una di esse si sedette accanto a Marco sul divano di fronte alla cella.
I quattro accompagnatori pian piano spogliarono Katia del poco che le era rimasto indosso: perizoma e reggiseno. Era nuda ed eccitata, si mise in ginocchio di fronte a due di essi, accarezzando le cosce di entrambi. Vedeva il bozzo che i loro cazzi producevano sulla stoffa dei pantaloni, che in breve sfilarono via, rimanemmo tutti nudi. Katia con lo sguardo cercò Marco, che le sorrise, poi notò che la donna affianco a lui gli stava passando la mano sulla patta dei pantaloni e la cosa la eccitò ulteriormente.

Iniziò ad accarezzare i cazzi che aveva di fronte,valutandoli di medie dimensioni. Li stringeva nelle mani, iniziando a segarli, mentre un altro uomo, che era dietro di lei, iniziò a leccarle il solco del sedere e la figa. Con le mani le divaricava il sedere e con la lingua affondava tra le piccole labbra e il buchetto del culo. Katia iniziò a grondare di piacere, accoglieva vorace i due cazzi in bocca, a turno li succhiava, facendo roteare la lingua intorno alle loro cappelle. Il quarto uomo si segava e le toccava il seno, lei lo fece avvicinare e prese in bocca anche il suo cazzo, perché era bello grosso e più duro degli altri.
Andarono avanti così per qualche minuto, finché l’uomo alle spalle le disse: “Ti vorrei chiavare. Che ne dici?” Lei guardò suo marito attraverso le sbarre. La donna che prima lo toccava, la moglie di uno di quelli che stava spompinando, ora era inginocchiata tra le gambe di Marco. Katia aspettava un suo assenso ad andare oltre, lui le fece cenno di sì con la testa.
Katia sospirò sorridendo ai suoi cavalieri: “Scopatemi!” disse “Fatemi godere”. Sul tavolino all’interno della cella c'erano dei preservativi, il primo, quello che le aveva leccato la figa, se ne infilò uno, poi puntò la cappella sul solco della sua fradicia fighetta e facilmente la penetrò. Le dava colpi dapprima lenti e profondi, poi man mano aumentò il ritmo. Lei continuava a succhiare ogni cazzo che le capitava vicino alla bocca. Mentre la scopava a pecorina, il tipo iniziò ad insinuarle un dito nel buco del culo, pian piano. Una volta entrato, un secondo dito gli fece ben presto compagnia. Questo le fece pensare che a breve avrebbero usato anche l’ingresso secondario.
Si davano il cambio, la scoparono a turno tutti e quattro. Katia ebbe un primo orgasmo mentre vide Marco che si stava impalando l’altra donna, sdraiati sul divanetto di fronte alla cella. Nella cella uno si sdraiò a schiena in giù sul materasso, la fece mettere sopra di lui, infilandole il cazzo in figa, mentre da dietro si avvicinò un altro che le appoggiò la cappella sull'ano, diede una leggera spinta ed entro in men che non si dica. Si alternarono ancora e Katia prese a godere a ripetizione, come mai aveva fatto prima. Godeva lei e godevano gli uomini che eran con lei, finché non si staccarono, esausti. Lei era stremata, quando un altro uomo, un intruso le disse: “Dai il culetto pure a me?” Le disse di mettersi in piedi appoggiata alla grata, piegata a 90 gradi. Poteva così vedere suo marito che godeva e la guardava. Il cazzo di dietro la penetrò, e prese a scoparla forte. Godeva, godeva da matti, dopo qualche minuto le disse: “Sto per venire, prendilo in bocca.” Lei si girò, gli sfilò il preservativo, spalancò la bocca e ingoiò tutto. Mentre ripuliva per bene il cazzo dell’uomo, un altro non si prese neppure la briga di chiedere: la scopò davanti e dietro, ma non resistette molto. Le venne addosso in fretta, spargendole il seme sulle chiappe. Nel frattempo anche Marco venne copiosamente in bocca alla donna.
Pian piano la sala si svuotò, Katia cercò di ricomporsi, raccattando i suoi indumenti. Rimasero lei, suo marito Marco e la coppia la cui donna aveva scopato con Marco. Katia cercava di tornare sulla terra, dopo quel rutilante viaggio fra inferno e paradiso. Non riusciva a guardare Marco in volto, si vergognava di aver totalmente perso il controllo del proprio corpo, ma lui si avvicinò e la abbracciò dicendole: “Sei stata favolosa.” E la baciò appassionatamente.
Salutarono i proprietari del locale ricevendo la Vip Card, cosi da poter tornare quando volevano senza pagare. Ovviamente ci tornarono molte volte, non solo nelle serate più trasgressive, ma anche in quelle in cui ci si divertiva, solo partecipando ad allegri giochini in compagnia, fra il comico e il piccante.

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