Cap: Avventure Oscene di una Coppia Cuckold

Scritto da , il 2018-12-03, genere bisex

Nel pomeriggio, prima di uscire per lo struscio, controllo il cellulare. Niente: Pat non ha lasciato nessun messaggio… Peccato.
Metto il cellulare nella borsetta e questa a tracolla e raggiungo Franco nel patio.
Oltre a sandali e borsetta io ho solo il foulard avvolto intorno alle spalle, e Franco indossa la gonna da uomo che gli ho fatto comprare ieri e che mi piace da impazzire.
Andiamo al centro commerciale di Port Ambonne a guardare un po’ i vestiti, e poi ci fermiamo al bar con piscina per bere qualcosa.
Mentre Franco paga al bancone, noto un bel tipo che mi osserva con interesse.
Sui venticinque, moro, atletico, tatuaggio celtico alla spalla e barba alla Raz Degan: un gran bel tipo, mi sento lusingata dalle sue occhiate.
Mollo una gomitata a mio marito e glie lo faccio notare.
- Ti piace? – mi fa lui.
- Mi tira un casino – ammetto io senza troppi peli sulla lingua – Voglio farmelo…
Lui sospira e scrolla le spalle: - Però questa volta non voglio essere lasciato fuori: facciamo le cose per bene e giochiamo in tre.
Ci penso un attimo e mi rendo conto che ha ragione: anche lui deve divertirsi, altrimenti che partita a tre sarebbe?
- Va bene, lascia fare a me.
Mi do una mossa mentre lui traffica ancora con la carta di credito ed esco sulla passeggiata andando incontro al morettone.
Lui mi vede avvicinare ed esita un istante, ma io gli sorrido amichevlmente e lui si rilassa.
- Ciao – gli faccio, decisa – Ho visto che mi guardavi… Ti piaccio?
Mentre parlo mi rendo conto che probabilmente sto facendo una figura di merda perché lui non capisce una parola.
Invece lui esita solo un istante: - Caspita, vai subito al sodo, vero?
Romano. Che culo…
- In effetti di solito non sono così sfacciata – ammetto, più a mio agio – Ma qui a Cap si impara in fretta. Io sono Roberta, ma tu chiamami Roby.
Lui sorride: - Ciao Roberta; io sono Davide.
- Sei romano?
- Viterbo. E tu sei toscana, giusto?
- Siena. Sei qui da solo?
- No, ho la ragazza. Ma lei si è scottata di brutto e non lascia l’appartamento da due giorni… Stavo facendo la spesa.
Mi è subito simpatico: siamo nella stessa situazione, con i partner che non reggono il sole…
- Io sono con mio marito – sorrido – Neanche lui sopporta il sole. E’ quello alla cassa con la sahariana per ripararsi anche mentre fa la spesa.
Davide esita, sentendo che sono sposata.
Mi piace un casino: ha dei pettorali che Franco non s sogna nemmeno: - Ce l’hai un po’ di tempo o devi tornare subito dalla tua ragazza?
- Beh, veramente…
Mi guarda le tette, che carino!
- Ti va di venire da noi per un bicchiere, così ci conosciamo meglio? Abitiamo qui vicino.
Mentre lo dico mi lecco le labbra con fare allusivo.
Lui esita, ma vedo che è tentato: mi sta mangiando con gli occhi.
Gli metto una mano sul petto e lo accarezzo, gustando il coltatto con la sua pelle calda e ruvida.
- Ti prego… Ho tanta voglia!
Lui deglutisce a vuoto: - Ma… E tuo marito?
- Oh, lui non ci disturberà: siamo abituati a giocare in tre. Però, se vuoi scopare me, devi scopare anche lui.
Davide spalanca la bocca, sorpreso. Ma io gli afferro una mano e me la porto fra le cosce per fargli sentire che sono già umida per lui.
Lui spalanca gli occhi, e sento la mano che mi palpeggia vogliosa.
- Ci sto – mi fa, deciso – Però dobbiamo sbrigarci.
- Va bene – mi giro verso Franco che ha finalmente finito di pagare (qui i POS possono essere ancora peggio che in Italia!) e gli faccio cenno di raggiungerci.
Ci avviamo insieme verso la nostra villetta con le borse della spesa.

Una volta dentro e chiuso il cancelletto del patio, passo a Franco la borsa di Davide e getto le braccia al collo del morettone, schiacciandogli le tette nude sul petto e dandogli direttamente la lingua in bocca da succhiare.
Un po’ sorpreso, il viterbese mi piazza le mani sul culo e risponde al mio bacio mentre il mio cuckold mette in cucina le buste della spesa.
Quando Franco torna nel patio il mio foulard è su uno dei lettini e io sto già limonando nuda con il mio nuovo amico.
- Hmmm… - faccio io mentre Davide comincia a tastarmi la figa – Andiamo dentro, staremo più comodi sul letto, e il maritino non corre il rischio di scottarsi.
Finiamo così in camera da letto: mi rotolo nuda con Davide sul materasso matrimoniale e gli prendo il cazzo in mano per menarglielo un po’ mentre ci baciamo a bocca aperta e lui mi smanaccia le tette.
Franco si stende accanto a me e dopo un attimo di esitazione si china a suggermi la tetta che Davide non sta palpeggiando mentre mi bacia.
Lui se ne accorge, e scende a succhiarmi l’altra tetta, e io rabbrividisco di piacere nel sentirmi mordere contemporanemente tutti e due i capezzoli.
- Aahhh… Sì, così…

Il gioco a tre si sviluppa rapidamente, in modo del tutto naturale. Io mi allungo a prendere in bocca il cazzo di Davide, già bello tosto, e Franco va con la testa fra le mie gambe a leccarmi la figa.
Quando sono bella bagnata e il membro di Davide è completamente eretto, mi metto a pecora e lui mi infila da dietro strappandomi un altro grido di piacere più forte del precedente. Franco si adatta di nuovo e mi si piazza davanti per farsi fae un pompino anche lui.
Io mi godo il momento, con un cazzo in figa, uno in gola e due dita sul clitoride: un quarto d’ora in paradiso, e poi l’estasi finale con i fuochi d’artificio.
Franco mi gode in bocca e io bevo il suo sperma mentre mi riprendo dall’orgasmo e Davide continua a pomparmi imperterrito.

Io ho infilato due dita in culo a mio marito e l’ho trovato piacevolmente recettivo, così mi viene naturale voltarmi verso il mio occasionale amante: - Adesso però tocca a mio marito prenderlo: dallo un po’ a lui, mentre me la faccio leccare…
Davide esita, spiazzato.
Ma Franco è rapido a ottemperare ai miei desideri, che poi probabilmente sono anche i suoi: si mette anche lui a pecora e alza il culo offrendo il buco già aperto dalle mie dita.
Io prendo il flacone del lubrificante e ungo per bene lo spledido uccello di Davide, ancora piacevolmente scivoloso per le mie abbondanti secrezioni, poi lo appoggio alle chiappe di mio marito e vado a posizionarmi a gambe aperte davanti a lui.
Il viterbese esita davanti al culo di Franco, ma lui mentre tuffa la faccia fra le mie cosce e comincia a slapparmi la patata si allarga le chiappe e scodinzola invitante.
- Se lo scopi, dopo ti do il culo anche io – sussurro con voce lubrica mentre mio marito mi slingua il clitoride.
Davide vince le sue esitazioni e impala Franco con una grido rauco.
Mio marito urla di dolore, ma se lo prende fino in fondo senza opporre resistenza, e poi riprende anche a sleccazzarmi la figa che ormai è fradicia di piacere.
Io mi pastrugno da sola le tette mentre Franco mi slappa la figa, ma dalla mia posizione posso vedere che mentre lo prende, mio marito si sta arrazzando di nuovo: il suo uccello è di nuovo bello dritto e si sta gonfiando a vista d’occhio.
- Avanti, sfondalo – incito davide mentre navigo di nuovo verso il mio piacere – A quel frocio di mio marito piace prenderlo in culo… Guarda come ce l’ha di nuovo duro!
Franco è consapevole della sua erezione: senza smettere di leccarmi cominia a segarsi velocemente, e ben presto se ne viene una seconda volta sporcando il materasso.
La scena è così sconcia che finisco con il godere di nuovo anch’io: - Aahhh! Godo…
Chiiudo gli occhi assaporando il breve momento d’estasi, poi mi riscuoto: anch’io lo voglio nel culo.

Davide si sta rivelando incredibilmente resistente: o la sua ragazza gli aveva svuotato le palle prima di mandarlo a fare la spesa, oppure fare il culo a Franco non lo eccita troppo.
Comunque, mi sollevo sulle ginocchia e ordino a mio marito di ripulire con la bocca il cazzo di Davide prima di mettermelo nel culo, perché lo voglio prendere in quel posto anch’io.
Franco sospira, si stacca il cazzo dal culo e lo prende in bocca succhiandolo a dovere per pulirlo mentre io mi ungo il buchetto con il lubrificante per prepararmi alla sodomia. Poi mi rimetto a pecora e offro le terga all’unico vero maschio presente.
Davide si lecca i baffi alla vista delle mie rotondità posteriori, poi mi si mette alle spalle, mi afferra i fianchi e mi spinge lentamente la canna durissima nel culo.
- Aarghhh! – grido io, sentendomi squarciare un’altra volta.
I tessuti si erano appena ricomposti dopo l’orgia anale del giorno prima, ma il retto mi brucia ancora da pazzi non ostante il gel.
Il cazzo di Davide è nella media per dimensioni, ma è durissimo: mi affonda in mezzo alle chiappe e mi riempie l’intestino al primo colpo. Poi, una volta assestatosi dentro, comincia a incularmi senza pietà.
- Aah! Aah! – grido, la faccia nel cuscino – Aahhh…
Il viterbese è l’unico che ancora non ha sborrato: resiste una decina di minuti, poi taglia il traguardo con un urlo di trionfo e mi rovescia nell’ano una secchiata di sperma caldo e denso che mi lava le budella e mi scaraventa nuovamente nel vortice del piacere.

Dopo avermi allagato il retto con il suo sperma, Davide estrae il suo uccello e si solleva faticosamente in piedi.
- Scusatemi ragazzi, io devo proprio andare…
Io sospiro: - Va bene Davide, magari ci vediamo più tardi? Mi piacerebbe conoscere la tua ragazza…
Lui bofonchia qualcosa di incomprensibile, afferra la borsa della spesa e si precipita fuori.
Franco approfitta di vedermi libera e mi abbraccia per baciarmi appassionatamente in bocca.
Soddisfatta, almeno per il momento, io rispondo alle sue effusioni e mi abbandono al languore del “dopo”…

***

(dal diario di Pat)
Mentre facciamo colazione sul ponte controlliamo il diario online di Roby.
L’oha non si è ancora neanche accorta che le abbiamo cancellato la parte relativa al sequestro da parte dei due tatuati.
Però è abbastanza carina nei miei confronti: la cagnetta mi trova sexy, e le piace quando la strapazzo un po’. Bene.
Finisco di sorseggiare il cappuccino mentre Eva smanetta sul cellulare chattando con la Giulia (ma non farebbero prima a parlarsi?), e faccio scorrere lo sguardo lungo il molo.
Siamo nella parte più appartata della marina: la Serenissima è ingombrante, e noi gradiamo un po’ di privacy, così siamo attraccate al molo più esterno sul lato di Port Venus: di solito non ci passa mai nessuno, e così passiamo un po’ più inosservate. Oggi però c’è qualcuno ai piedi della battagliola: una ragazza bruna che ci guarda seria e compunta, immobile…
- Claire! – esclamo, sorpresa di vederla– Cosa ci fai qui?
Eva alza lo sguardo sorpresa e riconosce l’americanina che mi sono fatta l’ultima volta qualche giorno fa mentre lei era via a caccia di cazzi neri.
La brunetta non risponde: mi guarda fisso, e vedo che è turbata.
- Avanti, sali a bordo.
Lei esita ancora un momento: stranamente non è nuda come tutti al villaggio: indossa maglietta e calzoncini, con scarpe da ginnastica ai piedi… Ancora più strano, ha con sé un trolley.
Claire solleva il trolley e sale a bordo, esitando un po’ sulla battagliola come se avesse paura di finire in acqua.
- Mi sono lasciata con Andy – mi fa fissandomi negli occhi – Non potevo più restare con lui.
Sapevo che le cose fra loro non andavano bene: le coppie non ben consolidate spesso cedono di schianto quando si trovano esposte alle tentazioni di Cap.
Eva la guarda un po’ storto: - Hai piantato il tuo ragazzo e adesso pensi di venire a stare qui a bordo con noi?
Avverto un filo di gelosia preventiva nella voce della mia ragazza, e non posso trattenere un fremito di soddisfazione.
Claire guarda Eva senza troppa simpatia: - Rinfodera gli artigli, biondina: non sono qui per cercare di prendere il tuo posto. Solo, non ho un posto dove andare.
Claire è etero. Me la sono fatta due volte, ma solo perché era in crisi col suo ganzo, e poi perché ci so fare con le ragazzine.
Penso di averle allargato un po’ gli orizzonti, ma non certo di averla convertita alla chiesa di Saffo…
Ci spiega che la sera prima lei e Andy hanno provato di nuovo ad andare al Glamour, ma è andata ancora peggio della volta precedente: lui si è ubriacato di nuovo, ci ha provato con una coppia che non c’è stata proprio perché lui era platealmente sbronzo, ed è andata a finire che ha dato in escandescenze e i buttafuori neri (Sam e Ben, immagino) lo hanno scaraventato di fuori.
Una volta tornati alla villetta, lui le ha messo le mani addosso e lei lo ha schiaffeggiato. Poi, al mattino, lui si è svegliato con un tremendo mal di testa e invece di scusarsi ha pensato bene di insultarla… Così lei ha preso le sue cose e lo ha piantato in asso.
La aiutiamo a cambiare i biglietti aerei per tornarsene negli States: ma la prima combinazione disponibile Montpéllier-Chicago via Parigi è fra due giorni.
Jasmine prepara la cabina di Giulia, e Claire rimarràcon noi per due notti.
Mentre Claire si sistema sottocoperta nella cabina di poppa, Eva mi guarda con aria indisponente: - Così direi che la tua serata è già organizzata… Io cosa faccio, telefono a Sam e Ben?
Adoro quando fa la gelosa…
- Una partitina a tre non ti garba?
- Non vorrei fare da terza incomoda.
Uh! Davvero gelosa… La afferro per il polso e me la tiro contro per baciarla.
Lei oppone resistenza, ma io la bacio a forza.
- Possiamo sempre chiamare Sam e Ben e farcela tutti insieme – le mormoro dopo averle rovistato la bocca – Oppure la lasciamo a loro e ce ne torniamo a bordo tu e io da sole…
- Ho un’idea migliore – sorride lei con aria perversa – Tu ti diverti con Sam e Ben, e io mi faccio la brunetta; cosa ne dici?
Mi ha spiazzata: di solito Eva non è interessata alle ragazze della sua età.
Mi sta mettendo alla prova? Con Eva e i suoi sofisticati giochini psicologici, non si sa mai…
- Okay, ci sto – sorrido – E’ tutta tua… Ammesso che ci stia.
- Cos’è, una scommessa?
Ci penso un attimo, poi scrollo le spalle: - No. Te la lascio volentieri, se ti va. Io però invece che con Sam e Ben, pensavo di portare fuori Jas.
Eva ci pensa un attimo, poi finalmente sorride: - Buona idea. E’ da parecchio che la lasciamo da sola la sera.
Crisi risolta. Perché poi sia più accettabile che io esca con Jasmine piuttosto che con Claire, non lo capisco proprio. A volte penso che gli uomini hanno ragione: le donne sono davvero strane.

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