Club Dorè

Scritto da , il 2018-10-06, genere dominazione

Visione di un futuro prossimo… tecnologico e barbaro

Il Mondo (introduzione1)
Anno 2235. Il pianeta Terra è completamente globalizzato, ed un unico governo mondiale emana le leggi che regolano la vita delle persone. Gli Stati esistono ancora solo per ragioni geografiche, e hanno sostituito quelle che una volta si chiamavano Regioni. La “New Economy” ha prevalso su tutto portando le grandi compagnie commerciali e corporazioni ad assorbire le piccole e unificare tutta la produzione in settori ben divisi facendo scomparire la concorrenza. Queste società sono i veri padroni del mondo. Tutte le fabbriche sparse per il mondo, ad esempio, che producono computer sono di proprietà di un’unica compagnia, e così per tutti gli altri prodotti. Quando una persona viene assunta in uno di questi gruppi aziendali, non riceve solo un lavoro, ma una casa, la scuola per i figli, l’assistenza sanitaria, il vitto ed anche alcuni luoghi ricreativi come ad esempio il cinema ed il teatro; tutto gratis.
I contratti sono a tempo indeterminato e quando uno di questi si risolve, per anzianità di lavoro o per esigenze della compagnia, la persona deve lasciare la casa e tutto il resto ma, riceve uno stipendio vitalizio secondo il periodo lavorativo che ha svolto. Le compagnie, dal canto loro però, possono licenziare i dipendenti secondo le loro esigenze senza problemi di sindacato o altro. Naturalmente esiste una gerarchia di comando, e in base a questa, dei privilegi di vita e trattamento economico. Questa scala sociale, comunque, è accessibile a chiunque dimostri di meritarla senza ricorrere a favoritismi.
Le automobili sono scomparse e sono sostituite da un intricato sistema di trasporto metropolitano o sopraelevato lasciando così molto spazio al verde e alla tranquillità di vita. I collegamenti fra le varie città o regioni del mondo, i trasporti delle merci e delle persone sono effettuati invece, con delle navette velocissime in grado di effettuare il giro del mondo in tre ore al massimo. Le comunicazioni hanno fatto passi da gigante, i telefoni cellulari sono del tutto scomparsi e sostituiti con una piccolissima pastiglia fissata al lobo dell’orecchio come un orecchino, oggi si chiamano “Teear” e funzionano a richiamo vocale. Quando una persona chiama, il teear forma un riquadro a circa trenta centimetri di distanza tramite un raggio laser dove appare il soggetto chiamato e le varie informazioni.

Intorno a questi agglomerati produttivi, che sono vere e proprie cittadine, si espande la “città secondaria” dove vivono e risiedono le persone che non sono addette al lavoro delle compagnie. In queste zone esiste ancora la povertà, ma non per tutti, qui infatti, vivono gli artisti, i musicisti e tutti quelli che vogliono essere autonomi. Il governo mondiale ha il controllo solo sulla produzione e distribuzione alimentare cercando non far mancare a nessuno un minimo di sostentamento, gestisce le forze di polizia ed esrcita la “Giustizia”.
In tutte le città più grandi vi è una zona completamente chiusa e ben delineata, “La Zona Rossa”.
Si tratta di veri e propri quartieri con, all’interno, abitazioni, negozi, alberghi e locali di ogni genere, esclusivi per l’intrattenimento sessuale. Ogni accesso in questa zona è presenziato da guardie che controllano se le persone che entrano siano in regola con le norme, ovvero, essere maggiorenni ed vere una tessera carica di soldi con almeno una cifra minima da spendere definita dalla legge. Il governo ha emanato leggi molto severe, Il furto, la truffa o la violenza ad esempio, viene punita anche con l’esonero a vita da tutte le zone rosse del mondo, oppure con anni di lavori forzati. In questa epoca, infatti, è stata reintrodotta un’unica pena per tutti i reati; i lavori forzati e la confisca di tutti i beni. Le carceri sparse per il mondo non sono altro che industrie ben controllate.
La legge è molto semplice, ogni condannato ha diritto ad un pasto ogni sei ore di lavoro, sta a quest’ultimo la scelta di decidere quando vuole cibarsi; non può avere nessun tipo di contatto esterno con parenti o chicchessia per tutto il periodo di detenzione e, quando ne uscirà non avrà nessun indennizzo o altro. Questa semplice regola ha fatto si che da molti anni, soprattutto nelle zone rosse, i reati sono quasi del tutto scomparsi trasformando questi luoghi in vere e proprie isole del piacere della trasgressione e del divertimento.

Le Zone Rosse (introduzione2)
Chiunque vi entri, deve presentare all’ingresso la tessera magnetica personale, che, dopo essere stata inserita nell’apposito terminale, visualizza all’addetto non solo i dati anagrafici ma, lo stato di salute, la fedina penale, la professione con relativo grado di comando gerarchico e il conto valutario. Superato il controllo, la prima cosa che la maggior parte delle persone fa’, è recarsi in un “vestibolo”. Questi locali sono sparsi per tutta la zona rossa e soprattutto nei luoghi pubblici come i bar, le discoteche, i teatri, nelle sale giochi e, naturalmente in tutte le stazioni d’ingresso. Sono dei semplici spogliatoi con funzione di guardaroba, infatti, contengono degli armadi con serratura a scheda magnetica e sono usati per lo più dalle persone che si fermano per un giorno o una serata. Una delle leggi che caratterizza la zona rossa è il fatto di poter girare liberamente con qualsiasi tipo di abbigliamento che non sia inferiore a due capi “es. le scarpe e una cintura”, questo per poter esaudire ogni forma di esibizionismo e fantasia.
Qui ci sono locali di ogni tipo e categoria, esclusivi per gay o per scambisti, cinema e teatri e soprattutto negozi di ogni genere ma sempre in tema sessuale. Si possono acquistare o noleggiare abiti per tutti i gusti, e si possono indossare ed esibire ovunque anche all’aperto. Si può organizzare feste di ogni tipo, private o aperte a tutti e anche matrimoni, ma è assolutamente vietato tutto ciò che richiama cose religiose o politiche o che possano offendere istituzioni o compagnie commerciali. Le strade sono molto curate e vi sono molti giardini e parchi più o meno grandi sparsi per tutta la zona. Una fitta rete di piccole navette elettriche che viaggia su monorotaia, collega tutti i punti della zona rossa e sono completamente gratuite.

La cosa più importante, naturalmente, che caratterizza la zona rossa, sono le prostitute, oggi vengono chiamate “Mishe” e “Rommy” i maschi. Ognuno di loro vive ed ha il suo piccolo appartamentino all’interno della zona rossa perché, per legge, è solo qui che si può esercitare questo lavoro. Le tariffe sono definite dall’unica compagnia che gestisce tutte le zone rosse del mondo come ogni altro settore commerciale. Tutte le persone che lavorano nella zona rossa hanno lo stesso trattamento di quelle che operano nelle altre società ad eccezione delle mishe, che in più hanno una piccola percentuale sui clienti che accontentano. L’unico modo per contattare una di loro è collegarsi ad uno dei terminali olografici sparsi praticamente dappertutto nella zona rossa. Qui si può scorrere l’elenco delle mishe disponibili e si può scegliere; la tariffa, le prestazioni, l’età che va da un minimo di diciotto anni ad un massimo di cinquanta, il tempo e il luogo dove consumare l’amplesso; naturalmente i prezzi variano secondo le scelte. Le mishe hanno l’obbligo di un minimo di clienti giornaliero dopodiché sono libere di scegliere se continuare o fermarsi e, per ogni cliente in più che decidono di accontentare, ricevono una percentuale maggiore.
Nonostante si possa girare per le strade tranquillamente pressoché nudi, è assolutamente vietato qualsiasi tipo di rapporto sessuale all’aperto. Non si può filmare nulla se non vi è una richiesta specifica a scopo personale, in luoghi chiusi o comunque chiusi a terze persone, e solo a pagamento. All’ingresso della zona rossa posizionano dei detector che rilevano ogni tipo di componente elettronico anche microscopico e, chi viene colto ad introdurre cose illecite rischia di non poter più entrare a vita.
C’è solo un tipo di persone che non sono soggette a queste regole. Queste persone, infatti, possono avere rapporti sessuali completi in qualsiasi luogo della zona rossa anche all’aperto e, possono girare nudi o indossare qualsiasi tipo di abito anche nella città secondaria o all’interno delle zone corporative in poche parole in ogni angolo del globo. Queste persone vengono chiamate: “ i Doré “.

Roma 11 marzo 2235 ore 10.00 am. (introduzione3)
Sala delle riunioni nel palazzo del rappresentante del governo.
Fa il suo ingresso il governatore Sigmund Rostanov. La sala è gremita da tutti gli amministratori e responsabili della città.
Signori buon giorno….. Soldi e tempo….. Queste, come saprete, sono le massime aspirazioni degli uomini della nostra epoca. Una volta era il potere, ma oggi, con il nostro sistema globale, raggiungere il potere serve solo per avere soldi ma soprattutto tempo disponibile. Conosco qualcuno di voi, e so che per mantenere la vostra posizione sociale, dovete utilizzare tutto il tempo della giornata….. Queste due semplici cose, quindi, sono l’obbiettivo che sogna di raggiungere un uomo nella sua vita, e quando riesce a raggiungerle, è nella posizione di poter avere quello per cui ho convocato questa riunione di oggi….
Ho convocato questa riunione per comunicarvi una notizia che, personalmente mi riempie di gioia. Il governo ha autorizzato la nostra città a predisporre la creazione di un “Club Dorè”…..
“applausi e tutte le persone si alzano in piedi con un’euforia generale”.
Calma…. Calma…. Come sapete, nonostante ci siano molte zone rosse nel mondo, i club dorè sono pochissimi, e noi, oggi abbiamo la possibilità di fondarne uno nella nostra città. Abbiamo un anno di tempo per organizzare tutto e quindi abbiamo molto da lavorare. Se tutto sarà svolto nel modo giusto, presto potremo avere la prima “Asta” dei soci.
Ora, se fate silenzio…. per favore, vorrei presentarvi la persona che vedete seduta qui al mio fianco. E’ il responsabile che ci è stato mandato per la creazione del club. Sarà il supervisore dei lavori, ed ora ci spiegherà cosa dobbiamo fare e come organizzarci. Signori vi presento l’ambasciatore dei club Dorè signor Deam Trevor. “Applausi”.

Grazie…. Grazie….. Esattamente quarantatre anni fa, il governo mondiale ha predisposto la legge che ha dato la possibilità di stipulare il “Contratto di Appartenenza”. Come sapete, esistono solo due tipi di questo contratto. Il primo è quello “a scopo di lavoro”, e credo che molti di voi ne abbiano diversi sottoscritti; personalmente in questo periodo ho quattro persone che lavorano nella mia casa con questo contratto e che si occupano di ogni cosa, dalla cucina alle pulizie al giardinaggio eccetera. Il secondo contratto di “Appartenenza”, invece, è quello a scopo di “intrattenimento accompagnamento e sessuale”.Questa legge, nella nostra epoca, ha portato solo vantaggi per tutti, infatti, questi contratti sono serviti a diminuire la povertà e, a migliorare ed aumentare il tenore di vita di chi li sottoscrive. Le regole principali sono circa le stesse, entrambi hanno la durata di un anno ed entrambi sono rinnovabili.
Iniziamo per gradi, però, delle regole e normative parleremo più avanti. Chi di voi è l’architetto Tamoshi?. Salve… Lei è il responsabile dell’urbanistica di questa città, quindi a lei spetta il compito di individuare e costruire, nella zona rossa, lo stabile che ospiterà i Dorè e tutto il personale. La costruzione deve essere in una zona tranquilla e deve rispondere a determinate caratteristiche, deve avere un parco, la piscina, la palestra e, oltre a camere cucina uffici e tutto quello che serve per vivere, deve avere una zona intrattenimento e un piccolo teatro che sarà il luogo dove si terrà l’asta. Comunque, tra poco le darò questo dischetto dati dove troverà tutto ciò che avrà bisogno e, potrà vedere le foto degli altri club dorè per farsi un’idea su come dovrà operare. Si ricordi che questi dati sono strettamente riservati. Un’ultima cosa, spetterà a lei decidere l’arredamento la forma dello stabile e quindi dovrà assumere il personale adatto, noi saremo spettatori della sua creazione, grazie. “applausi mentre consegna il disco dati”. Bene… proseguiamo. La signora Demethra Pallini?... Buon giorno… Lei quale responsabile delle Mishe della zona rossa, è stata scelta per essere la direttrice del Club Dorè. “applausi”.
La scelta è stata fatta per la sua esperienza di molti anni di attività, e per la serietà in lei riscontrata nel suo lavoro. Naturalmente dovrà lasciare questo incarico che verrà affidato ad altri. Il suo è sicuramente l’impegno più importante, è compito suo, infatti, il reclutamento delle persone che diventeranno Dorè. Dovrà assumere anche il personale più adatto che dovrà lavorare e vivere all’interno del club. Sarà lei a presenziare l’asta il giorno che si svolgerà, comunque anche per lei ho un disco dati dove troverà tutto quello che deve sapere. “applausi”.

Cosa succederà ora!... Quando si spargerà la voce dell’apertura del club e del reclutamento dei futuri dorè, molte persone si presenteranno alla sede per i colloqui, la maggior parte saranno sicuramente le mishe e i rommy, ma anche molte persone dalla città secondaria e dalle corporazioni. Il più di queste persone non hanno ben chiara cosa sia e abbandoneranno subito dopo le prime informazioni che avranno. Le persone che effettueranno la prima selezione, che a loro volta sono state scelte e istruite dalla signora Pallini, dovranno spiegare bene di cosa si tratta e dovranno scegliere in base all’età che dovrà variare, nel senso che dovranno essere scelte persone di varie età e non tutte giovani. Quelle che supereranno questa prima selezione e si sentiranno pronte ad affrontare questa cosa per i loro vari motivi, saranno mandate per un periodo di sei mesi presso l’istituto Tolomess che si trova sulle rive del lago Ontario nella regione del Canada. Di questi istituti ve ne sono solo cinque in tutto il globo, e a noi è stato assegnato questo. Si tratta di una vera e propria scuola dove i futuri dorè impareranno a muoversi a parlare e a comportarsi nel modo migliore per riuscire in questo lavoro. Sicuramente molti di loro abbandoneranno ma, quelli che supereranno questo corso saranno pronti per firmare il contratto di appartenenza e divenire Dorè.
L’esperienza di questi anni dei club delle altre città, ci ha insegnato alcune cose che sicuramente accadranno anche in questa.
La notizia si spargerà molto rapidamente e comporterà molti piccoli sconvolgimenti e cambiamenti nelle persone e nella città, alcune in meglio e altre meno. Aumenteranno le invidie, le gelosie ed i litigi specialmente fra i dirigenti delle società, gli amministratori, tutti quelli come voi che occupano alte cariche ben retribuite, e si daranno battaglia per occupare i posti più importanti per avere la possibilità di diventare soci del club. Questo, porterà indirettamente anche ad un aumento della produzione e della qualità del lavoro. Purtroppo aumenteranno i divorzi, e questo succederà perché non tutti hanno formato una mentalità esatta nel capire cosa sono e come comportarsi dopo aver acquisito un…. anzi, siccome sono eterosessuale, lasciatemi dire una dorè. In alcune città vi sono state anche delle manifestazioni di protesta da parte di gruppi che si fanno chiamare “umanitari” contro i contratti di appartenenza, ma penso che questa città saprà risolvere i problemi che si presenteranno nel miglior modo. Fin qui, le nozioni generali, ora entrerò più nello specifico.

Quando una persona decide di entrare nell’istituto Tolomess, lo fa per una sua libera scelta, ed è già consapevole di quello che andrà a fare. Sarebbe molto interessante sapere il motivo per cui decide di divenire dorè, ma, purtroppo queste informazioni le possono avere esclusivamente i soci. In questo luogo si impara solo una cosa, eseguire nel modo migliore e senza esitare ogni tipo di richiesta e comportamento che gli viene ordinato soprattutto a carattere sessuale. Quelli che arrivano alla fine del corso possono decidere di firmare il contratto di appartenenza che, come sapete, ha la durata di un anno. Chi lo firma, alla fine del periodo, ha il diritto ad un tributo economico e un vitalizio pari a cinque anni di quello di un capo reparto di una qualsiasi compagnia e, se decide di rinnovarlo per altri quattro anni, avrà in più, un appartamento di proprietà che non potrà mai essere confiscato anche se commetterà gravi reati. Chi firma, da quel momento diventa Dorè. Gli viene tolto il teear dall’orecchio per tutta la durata del contratto, e gli viene impresso un tatuaggio assolutamente indolore con una macchina al laser sul dorso della mano. Questo tatuaggio a colori, è lo stemma del club, serve a identificare i dorè in modo che possano girare liberamente con qualsiasi tipo di abbigliamento; purtroppo è indelebile e lo porteranno per tutta la vita. Dopo la firma del contratto di appartenenza, verranno subito trasferiti alla sede del club e rimarranno qui per due mesi. Questo periodo servirà per farsi vedere e socializzare con i soci prima dell’asta.
I “Soci”….. Si diventa soci del club dorè in un solo ed unico modo, pagando la retta d’iscrizione annuale. Quella che vedete apparsa sul monitor alle mie spalle, è la cifra da versare per diventare soci, …effettuata l’iscrizione, ognuno riceverà un data-disk contenente il regolamento e tutte le informazioni necessarie… “ un silenzio generale e volti esterrefatti si spargono per la sala”.

Come potete vedere la cifra è molto alta, ed è alla portata di un circolo molto ristretto di persone rispetto alla popolazione, ma comunque di una certa consistenza in questa città. I soci, nei due mesi che precedono l’asta, hanno il diritto di frequentare il club a loro discrezione, questo servirà per conoscere a fondo le Dorè e farsi un’idea su chi tentare l’acquisizione. Il club, da parte sua, organizzerà tutti i giorni piccoli spettacoli e intrattenimenti a carattere sessuale coinvolgendo tutti i dorè. Si potrà anche cenare, ballare o semplicemente chiacchierare in loro compagnia, tutto questo per avvicinare il più possibile il socio alla dorè, ma è vietato ogni tipo di rapporto sessuale diretto con loro. Il giorno prescelto, la signora Pallini, offrirà tutti i dorè ai soci in un’asta, partendo da una cifra base predisposta da lei, in base a dei parametri che solo lei saprà. Naturalmente chi farà la miglior offerta acquisirà la dorè divenendone il “ Tutore” per dieci mesi, scaduti i quali dovrà restituirla al club. Un socio diventa Tutore nel momento che acquisisce una Dorè. Gli obblighi del tutore sono questi: mantenere la dorè in salute e restituirla nelle stesse condizioni in cui gli è stata consegnata, minimo di tre pasti al giorno e sette ore di riposo, vietato far svolgere qualsiasi tipo di lavoro che non sia inerente ad attività di intrattenimento accompagnamento o sessuale, vietata ogni tipo di violenza gratuita non corrisposta, vietata qualsiasi attività sessuale a scopo di lucro.
Si differisce dal contratto di lavoro, che non ha limiti, in quanto i soci non possono acquisire più di una dorè, a meno che non vengano offerte all’asta in coppia come è successo in uno dei club qualche tempo fa, dove presentarono due sorelle gemelle; naturalmente l’offerta base fu altissima e ci fu una vera battaglia per l’acquisizione ma, casi come questo, sono veramente rari. La dorè verrà consegnata completamente nuda, e indosserà tre capi: il tipico collarino dorato con catenella, gli stivaletti neri e il mantello color bronzo chiuso al collo con lo stemma. Alle avvenute formalità d’acquisizione, il tutore porterà via con sé la dorè. Da quel momento potrà: vestirla, farla muovere, farla parlare a suo piacimento, potrà avere o farle avere ogni tipo di rapporto sessuale con chiunque desideri, potrà portarla dove vuole compreso il luogo di lavoro, dovrà fare molta attenzione, però, a non mostrarla in abiti succinti o atteggiamenti sessuali a persone minorenni, a suo rischio di perdere all’istante il suo diritto di tutore. Per dieci mesi la dorè eseguirà nel miglior modo, ogni richiesta solo ed esclusivamente dal suo tutore, mangerà quel che lui le darà, quando le dirà di mangiare e nel modo che le dirà, e così per tutto il resto.
Una Dorè, dunque, è una sorta di “giocattolo vivente”, di intrattenimento e sfogo sessuale che si può usare per se per la moglie, gli amici e in compagnia, è “l’oggetto di desiderio” più ambita del nostro tempo. Le Dorè, in conclusione, esistono per molti motivi, primo fra tutti il fattore economico che le porta in poco tempo a diventare più ricche di persone che lavorano anni ed anni, ma esclusivamente per propria libera scelta. Ora.., prima di aggiornare questa riunione, ho pensato di sottoporvi una prova concreta.

Si apre la porta della sala, ed entra un uomo elegantissimo, dietro di lui un altro uomo che ha tutto l’aspetto della tipica guardia del corpo, in mano tiene una catenella dorata che arriva fino al collo di una donna bellissima che si scorgeva appena dietro di lui. Il signor Deam Trevor e il rappresentante del governo si affrettano ad andare verso quell’uomo elegante per stringergli la mano mentre nella sala scende un silenzio totale.

Signori, dice Sigmund Rostanov, questo è un mio carissimo amico che proviene da un'altra città, come vedete è tutore di una dorè, e si è gentilmente prestato a venire qua oggi per poter dare a tutti voi una piccola dimostrazione su di loro. Senza dire nulla, quell’uomo elegante, prende dalla mano della guardia del corpo quella piccola catenella e accompagna la donna al centro della sala.
Ho accettato questa richiesta fattami dal mio carissimo amico, dice rivolgendosi ai presenti, perché m’ha assicurato che siete tutte persone consapevoli, con la giusta mentalità per affrontare e capire questa cosa, poi, fa un gesto e la guardia del corpo s’avvicina e toglie il mantello alla ragazza lasciandola completamente nuda. E’ una donna bellissima, alta, con un fisico mozzafiato e ben curato, dall’apparente età di trent’anni. Completamente depilata tiene le gambe leggermente allargate ed ha due grossi anelli dorati nelle labbra del sesso e due uguali nei seni. Saluta i signori, le chiede il tutore. Buongiorno, dice lei con una voce calda e dolcissima guardando verso la sala e notando tutte quelle facce meravigliate e, incantate dalla scena che si trovano davanti agli occhi. Il tutore sposta una sedia e l’aiuta a salire sopra quel lungo tavolo da conferenze. Puoi cominciare, le dice, poi s’allontana lasciandola sola. Lei s’abbassa e allarga bene le gambe, poi, bagna le dita e comincia a masturbarsi davanti a tutta quella gente incredula e meravigliata. Dopo qualche minuto, facendo dei chiari gemiti di piacere, dice ad alta voce: padrone vengo…. Vengo…..
Mentre tutti i presenti sono letteralmente sotto shock, il tutore torna al tavolo e l’aiuta a scendere, l’altro uomo le indossa il mantello, prende in mano la catenella e tutti e tre escono dalla sala salutando il signor Rostanov e il signor Trevor…..
Signori…., dice il rappresentante del governo prendendo la parola, guardando i vostri volti sconvolti concludo questa riunione; esattamente fra tre mesi ci ritroveremo qui per un aggiornamento dei lavori e della situazione generale del futuro club dorè della nostra città…, a tutti voi auguro una buona giornata; sicuramente da oggi, la luce di questa città non sarà più la stessa.

Mya Petruzzi Cavani Roma 21 luglio 2235 ore 10.00 pm. (capitolo1)
Una leggera brezza entra nella stanza.., leggera ma sufficiente a distogliere Mya dal prepararsi la cena, per dirigersi verso quel piccolo balconcino da cui è sopraggiunta. E’ una bella serata calda, l’oscurità è scesa da poco e, da quell’altezza, si vede il Terminal in lontananza e tutte quelle lucine delle navette che si alzano in verticale e schizzano via velocissime da sembrare quasi dei fuochi artificiali. Sente quella voce da uomo provenire dall’ologramma alle sue spalle, che inizia a raccontare le notizie della giornata con tono calmo e pacato. Mya appoggia i gomiti sul parapetto, e lascia che la malinconia ed i ricordi s’impadroniscano di lei. Solo due anni fa, era una donna felicemente sposata, con un marito che occupava uno dei posti più ambiti della città, con una casa tra le più desiderate e, quasi si vergogna a pensarlo, con tre persone che lavoravano per lei con un contratto di appartenenza. Ricorda l’ultima volta che lo vide; quel mattino le diede il solito bacio di fretta e uscì di casa, poi, dopo qualche ora, quegli uomini che l’avvisarono del suo arresto. Due settimane dopo dovette lasciare la casa, perché fu condannato; le dissero che aveva causato un danno d’immagine ed economico alla compagnia, e sequestrarono tutti i loro beni. Due mesi dopo, ebbe la notizia dell’incidente sul lavoro, così si ritrovò improvvisamente vedova. Il dolore maggiore, però, è il pensiero di Lyzza. Sua figlia dovette interrompere gli studi; si trasferirono in un locale in affitto nella città secondaria e, lei iniziò a lavorare per poter mantenere entrambe. Un giorno, Lyzza le fece conoscere Rosalyn, la sua amica del cuore, e dopo qualche tempo andò a vivere da lei. Mya attiva il teear e cerca di rintracciarla… Lyzza rispondimi… Lyzza…., ma non ha nessun contatto. Ha sempre sospettato che sua figlia fosse lesbica, non parlava quasi mai di ragazzi nonostante avesse l’età giusta per farlo, e notava quella strana luce dei suoi occhi quando le parlava di Rosalyn, tipica di una persona innamorata. Ora vado a letto, pensa, la fame mi è passata; tra due giorni devo pagare l’affitto di questo locale altrimenti la chiave elettronica non aprirà la serratura e, domani sarà un’altra giornata di lavoro.

Mya lavora per dieci ore al giorno nell’appartamento-studio di Ivette Countrou, una donna scultrice che sta tentando d’imporsi nel mercato dell’arte, e si occupa di tutti i lavori domestici. Guardando fuori dalle finestre, si vede il grande “Colosseum”, lo stadio dove tutti i mesi si svolgono le partite di Rollerball, Si racconta che fu costruito sopra i resti di un altro stadio analogo eretto dagli antichi e, quando Mya lo guarda, ricorda gli anni felici in cui suo marito le portava. Ivette è molto cruda e autoritaria con lei, forse perché conosce il suo passato e lo stato sociale in cui viveva, cosa a cui lei non potrà mai arrivare. Ha già tentato diverse volte di convincerla a firmare un contratto d’appartenenza, ma si è sempre rifiutata, anche se non sarebbe una grande differenza rispetto ad ora, sa che non resisterebbe a vivere in quella casa tutto il giorno. Ivette passa la maggior parte della giornata seduta al terminal olografico cercando di piazzare le sue opere nei vari musei del mondo nel tentativo di venderle ad un buon prezzo; oggi però, viene contattata da un suo vecchio amico gay e critico d’arte e, casualmente, Mya sente la conversazione.. Ciao tesoro come stai.?. Ciao Vincent.., bene e tu.?. Si.. si.., ti ho chiamata perché ho una grande notizia da darti, che non puoi sapere visto che non ti muovi mai da quel terminale.. Non dirmi che hai trovato l’uomo della tua vita, sarebbe la decima volta.. Smettila stupidina.., pare che presto avremo un club dorè nella nostra città.
Stai scherzando.?.. Affatto.., stanno già allestendo lo stabile nella parte est della zona rossa, poco più avanti del teatro “Soliman”; ma ci pensi..!, ahh.., cosa darei per poter diventare socio..; senti che ne dici se ti aiuto a valorizzare le tue opere in modo che aumentino notevolmente di valore, la mia percent… Mya sente la chiamata del teear e s’allontana. Ciao mamma come stai.?. Lyzza..!, finalmente.., è un sacco di tempo che cerco di contattarti. Scusa, ma sono stata impegnata e non potevo risponderti, ma stasera sono libera se vuoi possiamo cenare assieme. Si, va bene. Allora passo a prenderti, ciao..

Sedute in un angolino di un ristorante di bassa categoria, hanno molte cose da dirsi, ma solo dopo molti bicchieri di vino Lyzza le dice: lo sai che sono lesbica vero.?.. Si lo immaginavo, risponde, ma l’importante è che tu sia felice. Mamma ho deciso di mettermi a lavorare. Perché.?. Semplice, sono stanca di essere mantenuta da Rosalyn. Certo, potrebbe essere una buona cosa, e ti farebbe bene essere un po’ indipendente e, cosa vuoi fare.?. Mamma, in questi anni abbiamo avuto delle divergenze e il nostro rapporto non è stato dei migliori, mi dispiace farti soffrire ma te lo devo dire…, diventerò una Misha. Per un attimo, Mya la fissa con un’espressione come se l’aspettasse, poi dice: con tutti i lavori che puoi fare, perché proprio questo.?. Perché è l’unico che so fare bene, mi farà guadagnare più di un lavoro normale; non mi vergogno a dirlo ma è anche piacevole ed è lo stesso che fa Rosalyn, altrimenti come faremmo a vivere così.?. Andrai solo con le donne.?. No, con tutti, gli uomini non mi fanno schifo, anzi.!., ma amo le donne. Se questa è la tua decisione, non posso che accettarla, le risponde Mya, spero solo che tu sia felice. Mamma, in futuro avremo poco tempo per incontrarci, ma cercherò di contattarti ogni volta che potrò. Non preoccuparti per me, risponde, sei giovane e devi crearti la tua vita, io me la caverò.

Passano due settimane e, Mya ha ripreso la sua vita “normale” fatta solo di lavoro e casa, oggi però, Ivette interrompe bruscamente quel che stava facendo dicendole: dalla prossima settimana inizierò un viaggio che mi porterà in diverse città del mondo e che mi terrà lontana da casa per diversi mesi; se vuoi restare con me devi firmarmi un contratto d’appartenenza, altrimenti non potrò più tenerti. Domani sarà il tuo giorno libero, pensaci per bene e, quando tornerai mi darai la risposta. La notte, Mya non riuscì a dormire; non era facile trovare un lavoro di quei tempi, ma non voleva fare la serva per un anno a quella donna con la consapevolezza che sarebbe stata trattata malissimo e con disprezzo. Il giorno dopo, per la prima volta nella sua vita, decide di andare nella zona rossa, forse perché era una curiosità che aveva da tempo, ma probabilmente con il desiderio d’incontrare o di avere qualche contatto con Lyzza. L’uomo che all’ingresso controlla la sua tessera personale le chiede: si fermerà solo per questa giornata.?. Solo qualche ora risponde, grazie. Vista di giorno, appare come un qualsiasi altro luogo della città, gente che và e viene di fretta. Non credevo fosse così grande, pensa Mya mentre percorre quelle strade senza una meta precisa. Si, ci sono un sacco di locali d’intrattenimento di ogni genere e, quei negozi strani con degli abiti esposti che non aveva mai visto. Alcune vetrine mostrano oggetti il cui scopo è molto evidente mentre, per altri Mya non riesce a capire a cosa servono. La cosa che più la stupisce, sono quella miriade di terminali olografici sparsi dappertutto; entra in un pub e ordina qualcosa da bere, poi s’avvicina ad uno di loro. Benvenuto nella città rossa, dice la figura di donna che si è materializzata, posso aiutarla nella ricerca di un luogo, un locale, un albergo, un punto vendita, una misha, un rommy. Una misha, risponde Mya. Ha una preferenza.?, chiede l’ologramma. Sì, Lyzza, risponde. Sei persone corrispondenti, dice l’ologramma, poi sparisce ed appare la figura di una ragazza che dice: ciao sono Lyzza, ho trentadue anni, vieni da me e, per un’ora, ti lascerò fare quello che vuoi. No.., dice Mya e l’ologramma sparisce e compare quello successivo. Esce dal locale delusa, nessuna delle ragazze era sua figlia; forse userà un nome diverso, pensa mentre s’incammina per tornare a casa, poi, vede quell’assembramento di persone e incuriosita s’avvicina. Un grande cancello chiuso separa la strada da un meraviglioso parco, Mya non capisce in motivo per cui tutta quella gente sia lì, poi, s’accorge di quel cartello esposto con quel bellissimo stemma e, sotto di esso la scritta che dice: Club Dorè, per informazioni CDzr2235Roma.

Entra in casa e, quasi con bramosia, si dirige al terminale olografico; inserisce il codice di ricerca CDzr2235Roma.
Un attimo dopo appare la figura di un uomo che dice: attenzione state cercando di contattare un codice protetto e riservato a persone maggiorenni, per favore inserire la carta personale. Mya inserisce la sua carta nell’apposito slot e, dopo qualche secondo riappare la stessa figura che dice: salve signora Mya Petruzzi, per favore appoggi il dito sullo scanner… L’uomo scompare ed appare una ragazza che dice: benvenuta al club dorè, le informazioni che le verranno date sono strettamente personali e soggette, se divulgate, a sanzioni penali, continuare.?. Si, risponde. E’ interessata a informazioni su i soci, o su i dorè.?. I dorè, risponde. Un attimo prego… la ragazza scompare e ne appare un’altra che dice: benvenuta Mya; diventare dorè richiede la firma di un contratto di appartenenza; conosce questi tipi di contratto.?. Si, risponde. Questo contratto, dice l’ologramma, non è a scopo di lavoro ma, a scopo di accompagnamento, intrattenimento e sessuale, continuare.?. Si, ripete Mya. Ora le mando i dati relativi a questo contratto, prosegue l’ologramma, li legga attentamente e, se deciderà di andare avanti, inserisca questi dati “Cdzr4667Mya” per fissare l’appuntamento con un nostro addetto. Mya inizia a leggere con attenzione quelle righe, capisce bene quel che sta facendo e, ricorda quando con suo marito ne parlavano e fantasticavano mentre facevano l’amore; ha un sobbalzo quando arriva a leggere il trattamento economico e pensa che con quei soldi potrebbe sistemare lei e Lyzza senza più pensieri. Non si chiede perché improvvisamente sta facendo questa cosa senza averla mai premeditata, la fa e basta. Inserisce il codice che l’è stato dato e, poco dopo appare la ragazza che dice: benvenuta nel club dorè, la sua richiesta per fissare un appuntamento è stata inoltrata, la contatteremo appena possibile, grazie.

Seduta a tavola con i resti della cena davanti agli occhi ed il pensiero perso nel nulla, ha un sobbalzo quando sente il terminale attivarsi e quella voce che dice: contatto con CDzr4667Mya accetta la chiamata.?. Si, risponde. Per favore metta il dito sullo scanner…. La sua richiesta d’appuntamento per un colloquio-prova d’ammissione è stata accettata, la data è stata fissata per il giorno dodici agosto alle ore quindici presso la sede del club dorè “ingresso secondario 45 rue Moana Pozzi”; le rendiamo noto che la suddetta prova potrebbe avere una durata fino a notte inoltrata; grazie e arrivederci. Il giorno dopo, manda un messaggio a Ivette dicendole di rifiutare la sua offerta e considerare il loro rapporto di lavoro concluso. Rimane chiusa in casa per tutta la giornata, agitata e nervosa pensando all’appuntamento di domani e al sesso. Da quando è rimasta vedova, non ha più avuto un uomo e non ha mai pensato al sesso; lo schok di dover badare a se stessa e a Lyzza è stato grande; lei, che non aveva mai lavorato e ha sempre avuto chi la proteggeva da quel mondo tecnologico e barbaro. Pensandoci bene, non è mai stata molto appassionata di sesso, lo faceva perché doveva.., come se fosse una pratica di routine come mangiare o dormire, e ricorda che era sempre lui a cercarla per fare l’amore e, con quanta fatica, ogni tanto riusciva a farle avere l’orgasmo. Capiva, che essere Dorè significava una vita tutta basata sul sesso, e l’ansia di non essere in grado di riuscire, era alta; ma, pensava che fosse l’unica soluzione a quella vita spenta e senza colori che aveva avuto negli ultimi due anni.

Immobile come una statua di fronte a quella piccola porta da alcuni minuti..; sarà questo il posto.?, si chiede.., non v’è nessuna targa o segnali che indicano nulla, solo un piccolo sensore d’apertura; però il numero corrisponde e anche la strada è quella indicata. Mya nota un piccolo pub a pochi metri e, s’incammina verso di esso; manca più di mezz’ora alle quindici, pensa, sono arrivata troppo presto. Seduta a quel tavolino, guarda la gente frenetica che va e viene, con la sensazione che il tempo non passi ed il pensiero che questi siano gli ultimi attimi di questa vita e, che tra poco ne inizierà una nuova.
Appoggia il dito sopra il sensore e subito sente lo scatto della porta che si apre; vede quell’uomo di colore andarle incontro ed ha un attimo di titubanza. Un bell’uomo, dall’apparente età di trent’anni, ma, a lei sembra una montagna.., alto sicuramente più di un metro novanta con un fisico da pugile. Lui le porge la mano e dice: ciao sei Mya.?. Si, risponde. Benvenuta al Club Dorè, io sono Giacomo, ci diamo del tu vero.?., così è meno formale. Si.., certo.., piacere. Prego.., se vuoi seguirmi…

Entrano in un ampio studio molto elegante e intimo: prego siedi pure, le dice indicando la poltrona, mentre lui s’accomoda dall’altra parte della scrivania. Per un attimo la guarda fissa.., poi dice: come ti senti.?. Strana.., e un po’ nervosa. Capisco, risponde sorridendo mentre guarda il monitor che ha di fronte. Dunque.., Mya Petruzzi Cavani, quarantaquattro anni, vedova, con un nobile passato, se posso dirlo.., perché vuoi diventare Dorè,?. Per due motivi, risponde. Il primo è la solita storia; quando sei qualcuno, sei circondato da amici e parenti, ma, alla prima difficoltà, tutti scappano e non ti conoscono più.. Sono rimasta sola, e sono stanca d’esserlo. Il secondo, è quello più banale.., soldi.., mi fanno comodo per risolvere molte cose. Hai capito bene cosa andrai a fare.?, ribatte lui, la tua vita sarà quasi esclusivamente una questione di sesso, in poche parole dovrai essere disposta a tutto. Ho capito, risponde Mya, sono consapevole ma credo di farlo. Non siamo qui per decidere se sarai o meno una dorè, le dice Giacomo con voce autoritaria, oggi dobbiamo capire se sei adatta a diventarlo.., si.., mi sembri convinta e determinata, però, come saprai, tra dire e fare c’è una grande differenza, pertanto, oggi faremo anche una prova concreta, ti premetto però, che non avrai nessun tipo di rapporto sessuale, quindi stai tranquilla e rilassata.., okay.?. Si, risponde. Bene.., ora devi farmi vedere come sei fatta, appoggia pure le tue cose su quel divano. Mya s’alza dalla poltrona, s’avvicina al divano ed inizia a spogliarsi..; quando è nuda, torna davanti a lui e rimane in piedi.

Senza alzarsi dalla sedia, la guarda attentamente e dice: fai un giro su te stessa.., non sei molto alta, hai una carnagione bianchissima, un bel seno e un sedere sporgente e rotondo, un viso serio e abbastanza accattivante, ma la cosa che mi piace di più è il tuo portamento e il tuo modo di muoverti, quindi direi che vai molto bene. Grazie, risponde Mya rimanendo in piedi. La porta dello studio si apre ed entra un uomo di carnagione bianca sui cinquant’anni. Lui è Dorian, le dice Giacomo. Ciao… Ciao, risponde Mya, girando la testa per guardarlo. Ora ti accompagnerà nel nostro centro estetico qui all’interno del club; sceglieranno la miglior acconciatura ed il trucco più adatti a te; seguilo ma prima mettiti le scarpe, noi ci ritroveremo dopo. Calza le scarpe e guarda quell’uomo che l’attende sulla soglia dell’ufficio, poi, inizia a seguirlo senza dire nulla. Nuda, cammina percorrendo saloni, corridoi, e salendo scale, incrociano molte persone che lavorano e vanno su e giù frettolosamente, ma tutte si fermano a guardarla al suo passaggio, lei però, quasi non s’accorge di loro, talmente è meravigliata nell’osservare il lusso e la magnificenza di quel luogo. Entra in una stanza che è il tipico centro estetico di ogni città, tre ragazze in divisa le vanno incontro e la fanno accomodare in una delle poltroncine lavoro. Di fronte a lei, non uno specchio ma un grande monitor che riflette all’istante la sua immagine ingrandita. Le tre ragazze fanno scorrere decine di acconciature e tipi di trucco che si materializzano sul monitor sopra il suo viso riflesso, discutendo animatamente. Alla fine, decidono quale sarà il suo aspetto. Capelli neri molto corti a “caschetto” ed un trucco molto leggero, questa è l’immagine del suo volto che Mya vede nel monitor prima che le ragazze inizino ad operare su di lei. Alla fine, la fanno sdraiare sopra un lettino, ed uno scanner al laser lentamente passa sopra il suo corpo. Mya si ritrova in pochi secondi, completamente depilata dal collo in giù e con una pelle liscia come l’olio. Venga signora, le dice Dorian aprendo la porta, ora possiamo tornare nell’ufficio di Giacomo. Ripetono tutto il percorso di prima a ritroso, Mya non sa se le persone che incrociano siano le stesse, ma alcune accennano ad un applauso al loro passaggio.

Entra nello studio e si posiziona davanti alla scrivania rimanendo in piedi. Complimenti, le dice Giacomo guardandola con compiacimento, sei bellissima. Grazie,risponde. Ora devi indossare quelli, e indica dei capi appoggiati sopra il divano a fianco dei suoi vestiti. Un top azzurro e un gonnellino pieghettato dello stesso colore talmente corto da coprire il sesso di tre-quattro centimetri e, dietro, da lasciare scoperto l’inizio del sedere. Calza un paio di stivaletti con un tacco medio e, torna a posizionarsi davanti alla scrivania. Sei molto sexy, dice Giacomo, poi apre un cassetto della scrivania ed estrae una scatolina, la apre e le dice: tieni, ora devi mettere queste. Mya la prende e, con curiosità, guarda all’interno. Sembra un gioiello strano tutto d’oro, pensa..; due orecchini.., una pinzetta con attaccata una catenella di sei-sette centimetri alla quale è attaccata una sfera di due centimetri di diametro. Ne prende una e nota che è piuttosto pesante, porta la mano verso l’orecchio ma, Giacomo dice: no.., non lì.., devi metterli giù in basso sulle grandi labbra.., se vuoi ti aiuto io. Con sguardo stupito Mya allarga un po’ le gambe e s’abbassa.., poi prende l’altro e fa la stessa cosa.., e si rialza. Giacomo nota le due sfere penzolare sotto la gonna e dice: fammi vedere come le hai messe. Mya allarga leggermente le gambe e, con le mani, solleva la gonna. Si.., va bene, direi che hai capito, come le senti,?. Fastidiosi, risponde, e mi fa un po’ male. Prova a camminare, ribatte lui. Si muove avanti e indietro per la stanza sentendo oscillare le palline e sbattere tra di loro e su le cosce, e le sue labbra che tirano verso il basso per il peso. Guarda Giacomo con un’espressione di fastidio, ma lui dice: devi abituarti, perché oggi le terrai tutto il giorno. La porta dello studio si apre ed entra un ragazzo di colore molto simile a Giacomo, alto, con la stessa corporatura e molto carino. Lui è Nathan, le dice Giacomo, ora noi tre insieme andremo un po’ in giro per la città rossa, faremo un po’ di shopping, poi andremo a cena e in discoteca, ti senti di farlo.?. Mya capisce che quella è la prova che deve affrontare; girare per la città in compagnia di due energumeni di colore, vestita in quel modo, con quelle palline che le penzolano sotto quella specie di gonna che sembra più una sciarpa. Si sente imbarazzata, ma risponde: facciamolo.., cercando di mantenere una voce ferma e decisa.

Escono dalla stessa porta da cui è entrata, e s’incamminano verso le vie del centro dove sono la maggior parte dei negozi, naturalmente, tutte le persone che incrociano si fermano a guardarli, nessuno però, osa fare commenti o altro. Mya cerca d’adattarsi a sopportare quelle palline che ha sotto, evita di guardare le persone che incontrano e si sforza di mantenere un certo contegno e calma. I ragazzi si rivelano molto simpatici, e parlano con lei come fossero amici da tempo. Entrano in diversi negozi e acquistano per lei delle scarpe, una borsa e altre cose che sceglie; escono e li prende sottobraccio mentre tengono i pacchi, sentendosi tutti gli occhi addosso come fosse una diva dello spettacolo. Un paio di volte si fermano nei locali per bere qualcosa, e giunta la sera si siedono al tavolo di uno dei ristoranti più alla moda. Mya ricorda con nostalgia quando con suo marito frequentavano quegli ambienti lussuosi, non dimentica il galateo e, nonostante il suo abbigliamento da misha, si comporta come una vera donna di classe. Dopo la cena vanno ad uno spettacolo teatrale dove viene rappresentato un racconto molto antico dal titolo “mafia”; gli attori, oltre alla recita in costume tipico di quei tempi, in certi momenti hanno dei veri rapporti sessuali tra di loro per raffigurare la storia che raccontano. Ultima tappa, la discoteca. E’ molto grande e, quando entrano, è già piena di gente. Erano moltissimi anni che Mya non le frequentava più, ha uno stimolo molto forte ed euforico e le sembra di tornare giovane. Ci sono molte ragazze in abbigliamento sexy quasi come il suo, e lei ha la sensazione di sentirsi a suo agio nonostante spesso s’accorge di quegli sguardi pieni di desiderio che la fissano. La notte corre verso la fine, quando rientrano, Mya si toglie di dosso quei due straccetti che ha, toglie le palline e le rende a Giacomo e, indossa i suoi vestiti. Sei stata perfetta, le dice lui, credo che tu sia molto adatta a diventare Dorè, penso che abbia capito bene cosa significa. Si, risponde Mya, ho capito. Adesso puoi andare a casa, le dice Giacomo, hai una settimana per ragionarci sopra; se deciderai di rinunciare, è sufficiente che ci mandi un messaggio, se vai avanti invece, a mezzanotte, esattamente tra una settimana, verranno a casa a prenderti per accompagnarti all’istituto Tolomess. Farai un corso di sei mesi dove imparerai e deciderai se diventare Dorè. Oltre ad un tributo che riceverai per quel periodo, noi pagheremo tutte le tue spese, come ad esempio, l’affitto della tua casa. Va bene, dice Mya prendendo in mano tutti i pacchi e borse degli acquisti che le hanno regalato. Un’ultima cosa devo dirti, ribatte Giacomo, quando verranno a prenderti, dovrai presentarti completamente nuda; non potrai portare nulla con te, neanche il teear. Da quel momento penseremo noi a te e alle tue cose, hai capito.?. Si… Ora puoi andare ma vorrei salutarti con un bacio, vuoi.?. Si, risponde..

Arriva a casa con l’alba che viene, è stanchissima e va subito a letto ma non riesce a prender sonno; dopo anni di vita grigia e monotona questa è stata una bellissima giornata, si è sentita ammirata e viva, e con la sensazione di essere parte del mondo, s’addormenta.

Con cura, ha sistemato tutte le sue cose, avanti e indietro per quella piccola abitazione controlla e ricontrolla che tutto sia in ordine. Manca ancora più di mezzora e.., resta solo una cosa da fare. Mya si spoglia nuda, piega e depone gli abiti che indossava e siede sul divano. Il cuore batte all’impazzata e l’ansia è altissima; mille pensieri si formano e, solo ora si chiede il perché di questa follia che sta facendo. Sente il suono della porta e in contemporanea una fitta allo stomaco, vede nel monitor due uomini sconosciuti che attendono. Seduta sul divano s’abbassa con il busto e porta le mani sul viso.., poi fa un sospirone e va ad aprire. Ciao Mya, le dice uno di loro molto cordialmente, come stai.?. Insomma, risponde. Capisco.., sei un po’ agitata.., se vuoi puoi rinunciare. No, risponde con voce tremolante, oramai ho deciso. L’uomo apre una valigetta che teneva in mano ed estrae un paio di scarpe color bronzo con sopra ricamate le iniziali del club dorè e gliele fa calzare, poi l’aiuta ad indossare una mantellina leggera lunga fino a metà coscia sempre in color bronzo. A questo punto estrae dalla tasca una scatolina e ne preleva uno strano orecchino d’oro e glielo porge dicendo: devi mettere questo. Mya lo guarda; una pinzetta con attaccata una catenella di quattro cinque centimetri a cui è attaccata una targhetta con inciso il suo codice “CDzr4667Mya”, poi guarda l’uomo e dice: devo metterlo lì.?. Brava, risponde, vedo che hai capito… Ora possiamo andare, puoi dare a me la chiave dell’appartamento, da oggi penseremo noi a tutto.

Istituto Tolomess Ostemgrow 20 agosto 2235 ore 02.30 am. (capitolo2)
La navetta tocca la piattaforma d’atterraggio, e quel leggero ronzio cessa mentre il portello si apre. In fila uno dietro l’altro, gli aspiranti dorè “nove femmine e due maschi” escono e s’incamminano, seguendo l’incaricato, verso quello stabile che si nota appena. Il buio è pressoché totale, interrotto solo da quelle piccole luci che illuminano il percorso. Uno strano silenzio, a cui nessuno di loro è abituato; si sente il fruscio degli alberi ed il rumore dell’acqua del lago che scivola sui sassi. Anche la temperatura è leggermente rigida e, quando arrivano dinnanzi alla porta, sono tutti piuttosto infreddoliti. Una signora molto anziana gli apre la porta, e con voce appena accennata dice: benvenuti.., prego seguitemi. In un silenzio totale e, con una luce molto soffusa, salgono le scale e giungono davanti alle porte delle camere. Questa è la sua camera, dice alla prima della fila, poi, le toglie il mantello, lo piega, lo appoggia sul braccio e apre la porta. Vai subito a dormire, e non togliere la targhetta con il tuo codice, hai capito.?. Si risponde la ragazza. Brava, buonanotte.., domattina ti sveglieremo noi. Stessa cosa per tutti gli altri, ognuno la sua camera. Il mattino successivo “ore 10,30”, vengono riuniti tutti in un locale che sembra un’aula scolastica; ci sono circa una trentina di sedie disposte in fila che guardano verso un tavolo scrivania. Sono ancora nudi e, mentre aspettano, alcuni parlano fra loro creando un leggero mormorio.

Una porta si apre ed entra una signora piuttosto anziana; tutti s’azzittiscono e si voltano verso il tavolo. Benvenuti.., non accavallate le gambe che voglio vedere le vostre targhette..!! “ qualcuno allarga completamente le gambe, altri distanziano di poco le ginocchia”. Siete arrivate qua perché avete compreso cosa dovrete essere e, perché noi pensiamo che siate adatte a diventare Dorè, purtroppo però, i fatti dimostrano che non sempre sia così.. Camilla.., ti era stato detto di non togliere la targhetta ma, stanotte l’hai tolta. Mi dava fastidio e non riuscivo a dormire, risponde rimanendo seduta con le gambe spalancate. Capisco, ribatte con voce calma, ma tu non hai capito il motivo per cui sei qui. La porta si apre ed entra un signore che tiene una mantellina appoggiata sul braccio. Per favore segui quel signore che ti riporterà a casa, dice con voce autoritaria. Lui le indossa la mantellina ed insieme escono dalla stanza richiudendo la porta. Bene.., continuiamo “ora nota che tutti tengono le gambe molto allargate”. Mi chiamo Mirijana Milovic, ma voi chiamatemi “Mire” e datemi del “tu”; sono la responsabile di questo istituto. Come vedete non sono molto giovane, ho sessantaquattro anni. Copro questo incarico da diversi anni, e sono stata scelta, diciamo per la mia carriera professionale. Per molti anni, infatti, ho fatto la misha, ma soprattutto, sono stata una delle prime dorè, quando furono create e ufficializzate dal governo mondiale molto tempo fa. Tra lo stupore generale, Mire toglie un guanto, che nessuno aveva notato, dalla mano destra mostrando sul dorso il tatuaggio che rappresenta lo stemma del club. Si.., si.., come vedete anch’io sono una di voi, ma ora fate silenzio che ho molte cose da dirvi. Per prima, vi spiegherò cos’è una Dorè… Una dorè è una persona alla quale, per dodici mesi, viene tolto il suo “Libero Arbitrio”, questo significa che non potrete più decidere nulla della vostra vita. Voi dovrete solo eseguire ciò che vi viene chiesto, e nel miglior modo; ad esempio, dovrete chiedere il permesso di fare i vostri bisogni fisiologici e, li farete dove e come vi verrà detto di farlo. Potrete avere l’orgasmo solo quando vi viene chiesto, e dovrete essere in grado di averlo in ogni situazione e luogo, di fronte ad una o cento persone che vi guardano. Si.., è vero, la vostra vita sarà tutta basata sul sesso, ma, chi crede che sia sufficiente una grande passione per questo, si sbaglia. C’è solo un modo per riuscire ad affrontare e superare il periodo di acquisizione.., avere un carattere fortissimo, una grande volontà ed una mentalità giusta per saper affrontare ogni situazione.
Queste sono le cose che cercheremo di farvi imparare qui dentro, faremo in modo che, se deciderete di firmare il contratto d’appartenenza, siate pronte e preparate ad affrontare serenamente questa cosa. Una Dorè, è un giocattolo vivente, la cosa più pagata e desiderata del mondo, se riuscirete a diventarlo, vi accorgerete che può essere molto piacevole e soprattutto molto vantaggioso.

Ora vi spiegherò l’organizzazione di questo istituto. Come avete capito, dal momento che siete entrate qui, vi comporterete come se foste già dorè a tutti gli effetti, l’unica differenza è il fatto che, in qualsiasi momento non vi sentirete più di farlo, potete rinunciare e sarete accompagnate a casa senza alcun problema, cosa che non potrete più fare quando avrete firmato il contratto d’appartenenza, e sapete bene il motivo se avete letto il regolamento. Potete usare liberamente il bagno che avete in camera, per la vostra igiene personale, solo quando ci siete, quindi, al mattino, quando vi alzate dal letto, e prima di coricarvi, a meno che non vi vengano dati ordini particolari. Senz’altro alcune di voi avranno già guardato nell’armadio notando che è vuoto, nel pomeriggio saranno inseriti abiti e costumi che vi serviranno, ma ricordate di indossare solo ciò che vi viene chiesto specificamente. Sarete divise in gruppi di quattro ed, a ogni gruppo, sarà assegnato un istruttore che potrebbero essere uomini o donne indifferentemente. Sono tutte persone come noi, ex dorè o mishe di molta esperienza. Questa persona vi seguirà fino alla fine, e sarà solo lei che vi dirà cosa fare. Le lezioni.., le lezioni sono di due tipi, teoriche, dove imparerete a parlare, muovervi e il galateo di comportamento.
Cercheremo di darvi un carattere fortissimo da poter affrontare ogni cosa. Vedrete dei filmati con le esperienze delle altre dorè, che raccontano ciò che hanno dovuto fare nei minimi particolari, in modo che sappiate bene cosa potrà accadere e siate pronte a superarle. Lezioni pratiche… Perché siete nudi..!. Dovete abituarvi fin da subito a muovervi con naturalezza e senza pudore davanti a chiunque ed in qualsiasi luogo, con abiti molto succinti e sexy senza sentirvi in alcun modo in imbarazzo. Farete molto.., molto sesso, il vostro istruttore inizierà a osservarvi mentre vi masturbate singolarmente e in gruppo, per capire che tipo di orgasmo avete, poi, inizierete a fare l’amore con uomini e donne, in gruppo e non; e vi faranno fare, tutte le posizioni e situazioni che vi potranno capitare in modo che siate preparate a tutto ciò che vi chiederanno. Dovrete abituarvi ai “liquidi” e, negli ultimi due mesi che sarete qui, imparerete ad affrontare tutte le perversioni conosciute. Naturalmente ci sarà anche il tempo per dedicare alla cura del corpo, c’è una palestra molto fornita e potrete praticare molti sport. L’ultima cosa, poi vi lascerò andare.
I soci.. Chi sono i soci del club.?, quelli che diventeranno i vostri “Tutori”.?. Sono persone molto altolocate, le persone più ricche ed influenti, uomini e donne. Tra di loro non ci saranno bei ragazzi giovani, anzi, saranno quasi tutti con un’età abbastanza elevata e si daranno battaglia per acquisire una di voi, perché rappresentate uno “status symbol”, un punto d’arrivo. L’esperienza ci dice che potrete essere acquisite dal più perverso a quello che non vi farà fare mai l’amore ma vi porterà con lui solo per compagnia. C’è stato anche qualche caso di dorè, che alla fine del contratto, s’è sposata con il suo tutore. Il nostro dovere, quindi, è quello di prepararvi ad affrontare questa incognita nel miglior modo, per farvi superare il periodo senza inconvenienti. Ora, visto che è una bella giornata, avete tutto il tempo per esplorare questo posto. Potete uscire ed andare nel parco, in piscina o sulle rive del lago che in questa stagione è bellissimo, andate pure così, la zona è protetta e sorvegliata e non avete nulla da temere. Nel primo pomeriggio vi verrà assegnato l’istruttore, quindi avete qualche ora per divertirvi e rilassarvi, anche se io spero che sarà così tutto il periodo che rimarrete. Mentre tutti si alzano e s’incamminano verso la porta, Mire dice ad alta voce: Mya..., tu rimani, con te non ho ancora finito…

La porta si chiude e torna il silenzio nella stanza, Mire s’avvicina a Mya, che rimane seduta, e dice in tono scherzoso: perché tieni le gambe così.?, ti vergogni.?. No, risponde allargandole ulteriormente, pensavo fosse sufficiente. Sei un caso strano sai.?, dice prendendole la mano per farla alzare. Perché.?. Tutte le altre ragazze sono qui soprattutto per una gran passione per il sesso, le dice Mire, mentre con calma inizia a camminare verso la scrivania tenendola per mano, tu invece non dai questa impressione; tu sei una donna raffinata, elegante e colta, e mi chiedo se ti rendi veramente conto di quello che stai facendo. Forse è una follia.., lo so.., risponde Mya, ci ho pensato molto.., ma ho deciso di farlo. Mire inizia ad accarezzarla e massaggiarla sulle spalle, poi, con calma scende sulla schiena e sui fianchi, arriva al seno e dice con tono calmo e sensuale: ti sento rigida.., dimmi la verità.., quanto tempo è che non fai l’amore.?. Un po’.., risponde Mya. Settimane.?, mesi.?. Due anni, dice abbassando la testa. Mire le mette le mani sui fianchi e l’aiuta a sedersi sopra la scrivania, vai giù con la schiena, le dice, poi le solleva le gambe appoggiandole sopra e allargandogliele per bene: adesso chiudi gli occhi e rilassati. Mya sente la lingua sull’inguine e a uno scatto. T’ho detto di rilassarti, replica Mire con tono caldo ma deciso, anche perché è l’unica cosa che puoi fare, a meno che tu non voglia andartene via da qui. Mya chiude gli occhi, è frastornata, e mille pensieri s’impadroniscono della sua mente. Sapeva che venendo qua, avrebbe fatto l’amore anche con le donne, ma non pensava accadesse così. Tutto questo però, dura solo pochi attimi, perché quella lingua sapiente sul suo corpo fa crescere in lei una sensazione fortissima come non aveva mai provato. Mire capisce la sua resistenza e dice: Non resistere.., lasciati andare.., esprimi liberamente le tue sensazioni, se ti senti di urlare, fallo.., non trattenere la tua passione. Mya spalanca la bocca ed urla di piacere, non perché gliel’ha chiesto lei, ma perché non riusciva più a trattenere quel piacere dentro di se che cresceva così forte come non l’era mai accaduto in vita sua, e, sente l’orgasmo che arriva come un turbine violentissimo, così forte da non riuscire a trattenere quel getto di pipì che spara fuori come se si fosse rotta una diga di montagna.
Ci vogliono un paio di minuti prima che si sollevi da quel tavolo, e mentre lo fa, sente il suo corpo caldo e fremente come fosse stato all’interno di un forno e capisce di avere un’espressione sconvolta. Mire è lì che la guarda in silenzio, poi dice: tieni le gambe aperte…, sei molto sexy quando tieni le gambe aperte, cerca di farlo spesso, dimmi la verità, non avevi mai goduto così..! No, risponde Mya con una voce appena accennata. Se vuoi veramente diventare dorè, devi imparare a lasciarti andare come hai fatto adesso, in ogni luogo e situazione. Ora io ti guarderò, e tu mi farai vedere un altro orgasmo come quello che hai appena avuto. Ma come..! così..? subito..?, chiede Mya stupita. Certo, non sei mica un uomo.!, tu puoi avere tutti gli orgasmi che vuoi, dipende solo dalla tua volontà. Mya inizia a masturbarsi di fronte agli occhi attenti di Mire, è ancora tutta bagnata e, il suo corpo reagisce molto bene agli stimoli, è più rilassata e quasi non s’accorge di gemere con un tono di voce molto alto. Vengo.., vengo.., dice poco dopo, con una voce calda e sensuale meravigliandosi di se stessa. Si.., credo che tu sia molto portata a divenire una dorè, e forse cominci a crederlo anche tu, forse non sei come sembravi.., e.., sei molto simile a tua figlia. Lyzza..?, conosci Lyzza..?, com’è possibile, chiede stupita. Lei è qui. Cosa..?, Lyzza è qui..?, ohh mio Dio, dice saltando giù dalla scrivania con uno scatto, non è possibile. Calmati.., è in un’altra ala dell’istituto. Da quando.?. circa un mese.., e poi lo sai.!, dall’ultima volta che vi siete viste, t’ha detto che sarebbe andata a fare la misha, ma in realtà è venuta qui, non ha avuto il coraggio di dirtelo perché pensava che non l’avresti capita. E’ qui per due soli motivi, il primo: è molto portata per il sesso, si sta divertendo molto e credo che sarà un’ottima dorè e non avrà nessun problema, il secondo: vuole dare un futuro migliore a se stessa e a te. Se ci pensi, sono gli stessi motivi per cui sei qui anche tu.., anche tu sei molto portata per il sesso, ancora non lo sai ma cominci a rendertene conto. Si.., si.., ma tu non capisci, lei è mia figlia.!. Capisco invece.., capisco la tua preoccupazione; rimanendo qui può succedere, prima o poi, che dovrete fare l’amore fra di voi, se ti calmi e mi ascolti, ti dirò cosa posso fare per aiutarti, poi potrai decidere serenamente. Mya torna a sedere sopra la scrivania. Mire la guarda senza dire nulla. Mya capisce e solleva le gambe aprendole come prima. Bene, così mi piaci..; siccome qui comando io, posso assicurarti che, per tutto il periodo del corso, non avrete mai nessun tipo di rapporto sessuale fra di voi, e non sarete mai coinvolte, insieme, in nulla. Potrai assistere alle sue performance solo se lo desidererai, e su questo puoi stare tranquilla. Se deciderai di diventare dorè, chiederò a Demethra, la direttrice del club e mia grande amica, di tenervi divise nei vari spettacoli e soprattutto di proporvi all’asta separatamente, e sono sicura che accetterà senza problemi. Fin qui posso arrivare, sappi però, che quando sarete acquisite e affidate ai vostri tutori, se si metteranno d’accordo tra loro per farvi accoppiare, non potrai rifiutare e dovrai fare l’amore o altro anche con lei, ma.., credimi, le probabilità che questo accada sono molto poche. Lei sa che sono qui.?. Si., per un attimo s’è meravigliata, poi s’è messa a ridere e m’ha detto d’essere felice di scoprire che siete uguali, ma, ha immaginato il tuo imbarazzo e, anche se non vede l’ora di abbracciarti, t’incontrerà solo quando lo vorrai e ti sentirai pronta. Mire s’avvicina, le prende le mani e dice: ascolta bene quello che ti dico, se diventerai dorè, sarai il gioiello più prezioso del club, con la tua storia e il tuo portamento, gli uomini impazziranno per te, e la tua quotazione all’asta scatenerà l’inferno, e sicuramente sarà cosi alta da battere i record esistenti, dovrai solo essere te stessa, e il mondo sarà tuo.., credimi.., io su queste cose non sbaglio mai. Ora puoi andare e raggiungere gli altri, ma promettimi che ci penserai con calma, hai tutto il tempo che vuoi. Va bene, lo prometto.., risponde Mya incamminandosi vero la porta. Aspetta.., che ne dici di darmi un bacio prima di andare.?.., no.., sulla bocca.., non così.., con la lingua…. … … Hai chiuso gli occhi.., perché sono una vecchia.?, o per assaporarlo meglio.?. … La seconda, risponde Mya prima di chiudere la porta.

Club Dorè Roma 9 marzo 2236 ore 22.00 pm. (capitolo3)
Ci siamo, oggi è il grande giorno, anzi, la notte dell’evento dell’anno per questa città. Il “ Gran Galà” e l’inaugurazione del Club Dorè. Fin dal mattino, la zona rossa è invasa da una gran frenesia di gente che la popola molto più del solito. Le strade, i negozi, i locali d’intrattenimento sono pieni di persone che non parlano d’altro. I notiziari danno le informazioni come se si trattasse di un evento importante e, si notano troupe televisive sparse per tutta la zona che intervistano chiunque per tentare di scoprire o conoscere l’identità di qualche socio o addirittura di qualche dorè. Si accendono forti dibattiti e polemiche, si notano cartelli e cortei di protesta e si sentono e raccontano storie sicuramente inventate; mentre all’interno del club, un andirivieni di gente addetta all’organizzazione ed alla preparazione dell’evento, strettamente controllate da innumerevoli guardie. I dorè, chiusi all’interno del club, nella loro zona riservata e interdetta a chiunque, con ansia ed eccitazione, fanno gli ultimi preparativi e prove per la festa e la loro presentazione ai soci. Fra loro, anche Mya e Lyzza. In questi mesi hanno avuto modo d’incontrarsi diverse volte, anche se per poco tempo, e hanno imparato a capirsi ed accettare la loro condizione, sentendosi più unite, nonostante siano sempre state separate in tutto quello che hanno fatto. Mya è profondamente cambiata, ha fatto moltissimo sesso e cose che neanche immaginava di poter fare. Ha imparato a fare l’amore anche con diversi uomini o donne contemporaneamente, in tutte le posizioni possibili e in tutti i modi. S’è abituata a mostrarsi senza pudore anche facendo i propri bisogni fisiologici e, ha imparato a sopportare quei liquidi maleodoranti. Diverse volte ha avuto il desiderio di mollare tutto, specialmente negli ultimi mesi, quando ha dovuto provare situazioni molto depravate e perverse, ma il pensiero di lasciare e allontanarsi da Lyzza la rendeva capace di vincere e superare quelle prove. Oggi è molto ansiosa e preoccupata, tra poco saranno presentate ai soci e, spera che Demethra mantenga la promessa di non coinvolgerle insieme nelle performance d’intrattenimento, perché, avendo oramai firmato il contratto d’appartenenza, non potrebbero comunque rifiutarsi.

Dalle ore venti in poi, iniziano ad arrivare i soci, con un andirivieni di navette che atterrando sulle due piattaforme situate all’interno del parco del club, lontane da occhi indiscreti.
Dopo l’accettazione, vengono accompagnati all’interno dello stabile, dove li riceve personalmente la direttrice che da loro il benvenuto. Sono tutti elegantissimi, e ci sono molte coppie, perché ai soci che risultano essere sposati, è consentito portare il coniuge, ma ci sono anche diverse donne single. Ad ognuno di loro viene fatto visitare lo stabile, che li lascia tutti estasiati per il lusso e la magnificenza dei saloni, poi, vengono invitati a raggiungere il bar per un cocktail di benvenuto. Circa due ore dopo, tutti i soci si ritrovano comodamente seduti nelle poltrone del salone “Lumiere”, quello che è il teatro del club, di fronte un tavolino con sopra una lampada con paralume e una bottiglia di champagne. Un’orchestrina suona al fianco del palco, e sul lato destro di esso, parte una passerella larga circa un metro che percorre tutto il salone affiancando tutti i tavoli e terminando sul lato opposto. La musica cessa e appare sul palco il signor Deam Trevor “applausi” che, come responsabile dei club dorè del mondo, da il benvenuto e dichiara ufficialmente aperto il club. Dopo un breve discorso di elogio per l’organizzazione, da la parola al governatore Rostanov che elenca tutti i privilegi, soprattutto economici, che questo ha portato alla città “applausi”. Il signor Trevor presenta ai soci la direttrice Demethra Pallini che prende la parola “applausi”.

Signori.., signore.., benvenuti al club dorè, so che siete ansiosi di vedere e conoscere le nostre dorè, ma prima di presentarvele, devo darvi alcune informazioni. Da domani, per i prossimi due mesi, il club aprirà tutti i giorni dalle ore diciassette a notte inoltrata. Potete onorarci della vostra presenza ogni volta che lo desiderate, così potrete conoscere a fondo la dorè.., o il dorè per cui tenterete l’acquisizione. Noi, dal canto nostro, organizzeremo, ogni ora, degli spettacolini d’intrattenimento che si terranno qui, nel salone lumiere, ma anche nella sala da ballo o in altri saloni. Questi show saranno balletti, strip-tease e performance sessuali, ma anche cose comiche e divertenti alle quali saranno coinvolti, man mano, tutti i dorè. Questo per divertirvi e facilitarvi la scelta “applausi”. Vi ricordo che, con i dorè, potrete ballare, cenare e parlare; potete chiedere loro qualsiasi cosa e vi risponderanno dicendo la verità.., non possono mentirvi su nulla.., perché anche questo fa parte del contratto che hanno firmato. Noi cercheremo di fare in modo che tutti possiate conoscerli a fondo, in modo da aiutarvi a fare la scelta giusta. Penso che tutti voi abbiate letto il regolamento, e sapete che non potrete avere nessun rapporto sessuale fino all’acquisizione, un consiglio che vorrei darvi quindi, è quello di non creare situazioni che possano eccitarvi troppo e farvi rischiare l’espulsione. Per questo motivo, è stata creata una sala apposita; molti di voi avranno notato una porta con sopra un’insegna luminosa con scritto “Escape”.., non è un’uscita d’emergenza ma il locale per scaricare i bollori, lì troverete tutto ciò che occorre per calmare i sensi e, credo che sarà molto utilizzato “risate applausi”,anche perché noi faremo il possibile per stimolare le vostre fantasie. Fra due mesi.., il tredici maggio presenzierò l’asta, e alcuni di voi, finalmente potranno realizzare un sogno; rendere reale quello che è il desiderio più recondito dell’umanità da sempre. Essendo questo il primo anno del club, potrete disputarvi solo ventuno dorè femmine e sette maschi, che sono preparati ad esaudire ogni vostro volere; ma ora basta parlare.., è giunto il momento di farveli conoscere “applausi”.

Le luci s’abbassano leggermente e una musica si diffonde nella sala.., Lucinda Marsano, dice Demethra a voce alta rivolgendosi verso la sala; la ragazza fa il suo ingresso attraversando il sipario chiuso che sta alle sue spalle e si posiziona al suo fianco “applausi”; indossa un paio di stivaletti, la tipica mantellina del club lunga fino a metà coscia e un collarino di velluto nero. Ciao Lucinda, le dice Demethra mentre un uomo le toglie il mantello. Buonasera Demethra, rispnde con una voce molto sensuale rimanendo nuda rivolta verso gli ospiti. Vai cara.., vai a farti conoscere. La ragazza s’incammina verso la passerella molto lentamente, ad ogni tavolo si ferma per farsi vedere, e saluta cordialmente gli occupanti. Demethra prosegue, Evelyn Riva.., Federica Richo.., Lory Ferry.., …, …, Mya Petruzzi Cavani. Mya attraversa il sipario ed entra nella sala, c’è un gran frastuono provocato dalla fusione della musica, gli applausi e le voci eccitate dei soci che parlano con le dorè che vede chiaramente in piedi sulla passerella; una sfilata di moda, pensa, solo che i capi in vendita siamo noi. Si posiziona al fianco di Demethra e, mentre l’uomo le toglie la mantellina lasciandola nuda, lei le dice: vai Mya.., vedrai.., li farai impazzire. Inizia a camminare verso la passerella con quel suo modo elegante e signorile e, il suo primo pensiero è: una di queste persone, sarà il proprietario assoluto del mio corpo per dieci mesi. Si ferma al primo tavolo, saluta cordialmente gli occupanti che iniziano a fare complimenti e apprezzamenti su di lei con gli occhi spalancati e un’espressione che sembra quella di chi ha appena vinto alla lotteria. Lentamente prosegue la sua sfilata, nuda sulla passerella fermandosi ad ogni tavolo a salutare e farsi ammirare, a volte sentendosi desiderata e ammirata, quasi come una diva, a volte sentendosi un oggetto.., un pezzo di carne in vendita, poi, quando è quasi alla fine del percorso ed arriva agli ultimi tavoli, prima di risalire sul palcoscenico, sente quel tonfo al cuore. Ciao Mya… Umberto….!!!!!. Un imbarazzo totale s’impadronisce di lei, vorrebbe fuggire ma le gambe sembrano di marmo; a tutto s’era preparata ma, a questo non aveva mai pensato, la vergogna e lo sconforto prendono il sopravvento e, riesce solo a dire: ciao… Sei bellissima, le dice lui, più di quanto abbia mai immaginato; quando ho sentito pronunciare il tuo nome e t’ho vista uscire dal sipario, ho pensato d’avere un’allucinazione, ma poi ho capito che oggi per me è un giorno speciale, potrò realizzare il sogno di sempre. Si..,si.., risponde Mya, ma adesso devo andare. Ma certo, vai pure, le ribatte facendo un sorriso, ci vediamo dopo. In quel momento si sente la voce di Demethra pronunciare il nome di Lyzza, che compare sul palco, mentre Mya, in uno stato confusionale, supera gli ultimi tavoli e torna a salire sul palcoscenico mettendosi a fianco delle altre dorè che l’hanno preceduta. L’uomo le rimette il mantello e lei, con lo sguardo segue il percorso di Lyzza che, giunta al tavolo di Umberto, si ferma a parlare.
Alla fine, quando tutti i dorè hanno concluso la passerella Demethra prende la parola e dice: Signori.., signore.., avete visto, ammirato e conosciuto le nostre dorè “applausi”, sono sicura che saranno di vostro gradimento e vi garantisco che sono molto preparate al loro compito; ora, vi invito a recarvi presso la sala da pranzo dove verrà servita la cena, le dorè andranno ad indossare degli abiti adatti e vi raggiungeranno. Per la cena saranno estratti a sorte dei tavoli ai quali si uniranno le dorè, auguri ai fortunati e buona continuazione “applausi”. I soci lasciano la sala e, i dorè s’incamminano vero la loro zona riservata. Mya s’avvicina a Lyzza e dice: cosa t’ha detto..?. Niente, m’ha fatto i complimenti come tutti gli altri, gentile come sempre. Non capisco come sia potuto diventare socio, dice Mya, dopotutto era un collaboratore di tuo padre, lo invitava spesso a casa quando organizzava le feste più per campanilismo che amicizia, non dovrebbe essere qui. A me era simpatico, risponde Lyzza, era gentile e allegro, ma..!!, non dirmi che hai quest’aria sconvolta per lui. Tu non sai; per anni, ha fatto di tutto per farmi capire che mi desiderava; non l’ho mai detto a tuo padre per non compromettere un rapporto di lavoro e lasciarlo tranquillo ma, nonostante la sua gentilezza, l’ho sempre ritenuto un essere viscido e opportunista.., non m’è mai piaciuto quel suo modo di fare e…, ora è qui e mi sono presentata nuda davanti a lui… è terribile. Hai paura che t’acquisisce..?. Si.., credo che farà di tutto per avermi. Stai tranquilla, ribatte Lyzza, tu stessa l’hai detto, non ha le possibilità economiche, qui ci sono le persone più ricche. Speriamo, risponde Mya.

I dorè si presentano nella sala da pranzo in abiti molto eleganti e sexy; Mya, ad esempio, indossa un abito lungo da sera ma, ha il seno completamente esposto. A lei, viene assegnato un tavolo occupato da una coppia di coniugi non molto giovani, apparentemente sopra i cinquant’anni. Mya siede con loro per la cena; lega molto bene con la moglie, con la quale ha delle conversazioni allegre creando un ottimo feeling; il marito, nonostante sia cordiale, le fa capire chiaramente che aspira ad acquisire una dorè molto giovane. La festa si conclude nel salone “Joyn” dove tutti i dorè cercano di far divertire i soci ballando con loro o semplicemente conversando. Per tutta la serata, Mya balla e s’intrattiene con i soci cercando di tenersi lontana da Umberto ma, proprio mentre sta iniziando uno degli spettacolini d’intrattenimento, se lo trova davanti, così capisce che non potrà evitarlo per sempre e accetta di sedersi ad un tavolo con lui. Versa da bere e dice: ho visto Lyzza, è diventata molto bella ma, mai come te. Grazie, risponde notando che non riesce a togliere gli occhi dal suo seno. Come mai siete finite qui.?. Avevo grossi problemi economici. Se mi cercavi te li avrei risolti con gioia, lo sai che t’ho sempre desiderata.!. Amavo mio marito e credo di avertelo fatto capire molte volte. Già.., lo amavi e adesso sei una dorè.., quand’è che farai il primo spettacolo.?. Domani, risponde imbarazzata. E.., cosa farai.?. Dovrò masturbarmi e.. usare degli oggetti, risponde sempre più agitata. Avrai l’orgasmo.?. Si. Cercherò di non mancare, e.., con Lyzza.?, farai qualcosa anche con lei.?. No, risponde decisa, non credo proprio. Sei sicura.?. In quel momento, uno dei soci, una signora, interrompe la conversazione e chiede a Mya di ballare con lei riuscendo così ad allontanarla da quell’uomo che non sopporta. Nei due mesi che seguono, Mya s’esibisce molte volte davanti ai soci, in solitario e in gruppo, fa l’amore con donne e uomini, tutto per eccitare i soci, far capire loro d’essere molto brava nel suo compito e far aumentare il valore della sua acquisizione, e, per fortuna, Demethra mantiene la parola di non farla coinvolgere con sua figlia. Umberto è quasi sempre presente alle sue performance e, ogni volta che si parlano fa aumentare la sua ansia. Mya viene a conoscenza non solo che lui ha preso il posto di suo marito nella compagnia dove lavorava, ma, che vive in quella che era la loro casa. Lui capisce la riluttanza che ha nei suoi confronti, dopotutto gliel’ha sempre dimostrata, e questa cosa sembra eccitarlo maggiormente, così, ogni volta che si parlano, le dice chiaramente di avere intenzione di diventare il suo tutore, e le dice frasi del tipo: ti farò fare sesso in continuazione.., farai di tutto.., trasformerò quella donna di classe che sei, in un animale da letto.

La notte dell’asta sopraggiunge con un cielo cupo e tempestoso. Il forte temporale che da due giorni copre i cieli, ha fatto svuotare la città rossa dai rumori e dal caos di persone che la popolano tutte le notti. Molte luci dei locali si spengono e la calma sembra impadronirsi di tutto.., tutto tranne il club dorè che sembra ribollire come non mai, con tutte quelle luci delle navette che vanno e vengono dando l’impressione di un incendio che neanche la pioggia riuscirà mai a spegnere. Il salone Lumiere è gremito di gente e, una forte tensione, ansia ed eccitazione si sente nell’aria. La direttrice appare sul palco, ed il frastuono diventa un boato di applausi. Calma.., calma… Signori.., signore.., finalmente il momento che avete tanto atteso è arrivato, questa notte alcuni di voi non andranno a casa da soli.., questa notte potete realizzare quello che è, probabilmente, il sogno di una vita. In questi mesi avrete sicuramente conosciuto ed apprezzato i nostri dorè, e avete capito che sono molto preparati al loro compito. Penso che la maggior parte di voi abbia già fatta la propria scelta, ed è inutile che vi ricordi il regolamento che sicuramente conoscete. Una sola cosa devo dirvi prima di iniziare. Quando l’ultima dorè sarà stata acquisita, l’asta si riterrà conclusa, i tutori dovranno recarsi all’ufficio amministrativo per adempiere l’onere e firmare il contratto, dopodiché si recheranno all’atrio dove gli verranno consegnate le dorè. Bene.., ora basta parlare.., a tutti voi auguro buona fortuna “applausi”.

La prima dorè che vi presento, è quella che noi definiamo “il gioiello del club”, la presentiamo per prima in modo che tutti voi abbiate la possibilità di acquisirla. Signori, signore, Mya Petruzzi Cavani “applausi”.
Con tutto quel fragore, Mya si presenta sul palco e si posiziona al fianco di Demethra; subito un uomo le toglie la mantellina lasciandola completamente nuda.
Ciao, le dice la direttrice guardandola, poi si rivolge ai soci e dice: signori, signore, la cifra che vedete apparire sui monitor, è la cifra base di partenza per la nostra Mya, il segnale acustico che ora sentirete, darà il via all’asta e potrete fare la vostra offerta, un altro segnale chiuderà l’asta e la dorè sarà acquisita. Demethra si rivolge a Mya e dice: vai cara, fargli capire quanto vali. Mya s’incammina verso la passerella; un impulso sonoro si diffonde nella sala e, un vero putiferio si scatena fra i soci che urlano e sbraitano cifre, commenti e apprezzamenti, cosa che anche lei ne rimane scossa, non avrebbe mai pensato di assistere a questo trambusto a causa sua. La cifra sul monitor cambia continuamente, sale.., sale.., e sembra non fermarsi mai; Mya cammina nuda fra i tavoli frastornata da tutto questo, poi, quando è arrivata quasi alla fine del percorso, improvvisamente uno strano silenzio si diffonde, non capisce il motivo ed il suo sguardo, per caso si rivolge al monitor. Una cifra è apparsa, una cifra assurda.., pazzesca e inverosimile, che la lascia per un attimo a bocca aperta, a lei come a tutti i soci, togliendole il fiato. Mentre Mya s’affretta a ritornare sul palco ed un uomo le rimette subito la mantellina, Demethra parla con un altro uomo della sicurezza, poi si rivolge ai soci e dice: scusate ma.., prima di aggiudicare la dorè, mi sembra doveroso verificare che non ci siano errori. Dopo circa un minuto di leggero vociferare, l’uomo torna e parla per un attimo con lei, poi, rivolgendosi di nuovo verso la sala, schiaccia il pulsante che manda il segnale acustico che chiude l’asta e dice: signori.., signore.., vi annuncio che la dorè Mya Petruzzi Cavani è stata acquisita, il suo tutore è il presidente ed amministratore della compagnia Grimal Industries Corp. l’Ingegner Umberto Rubens Malmo. Gli applausi crescono e, mentre un uomo allaccia il collare con la catenella a Mya, Demethra le s’avvicina e dice: ho l’impressione che tu abbia battuto tutti i record. L’uomo prende in mano la catenella e accompagna Mya fuori dalla sala mentre la direttrice annuncia il prossimo dorè, lei lo segue docilmente, ma il suo stato d’animo è pieno di frustrazione, angoscia e rassegnazione. L’unica cosa che non avrebbe mai voluto, è successa.., tornerà in quella che è stata la sua casa, dove ha vissuto felicemente con suo marito, con quell’uomo che potrà fare con lei qualsiasi cosa.
L’uomo la lascia nella stanza dove tutti i dorè aspettano di essere chiamati all’asta, Lyzza le corre incontro e abbracciandola dice: mi dispiace mamma.., mi dispiace tanto.., chissà dove avrà trovato tutti quei soldi. Non so, risponde Mya, ma oramai non ha importanza.

Circa due ore dopo, l’asta si conclude con l’acquisizione dell’ultima dorè, Mya si rasserena un po’ perché Lyzza è stata acquisita da una donna, la stessa che lei desiderava, e vede che è molto euforica e felice. I tutori si recano presso l’amministrazione a pagare mentre Demethra raggiunge la stanza dei dorè, gli raccoglie tutti intorno a sé e, dà a loro le ultime raccomandazioni ricordando la grossa ricompensa che attende al loro ritorno. Un uomo apre la porta della stanza, Demethra capisce, s’avvicina a Mya e dice: è ora. Lyzza l’abbraccia forte dicendo: stai tranquilla mamma, tu sarai più forte, io lo so, ti conosco. Mentre tutti i dorè la salutano, Demethra prende in mano la catenella e, camminando davanti, s’avviano verso l’atrio. La grande sala è stata transennata con dei paletti e dei cordoni perché molti soci, compresi quelli che non sono riusciti ad acquisire nessun dorè, si sono fermati per vedere la loro partenza. Quando Demethra e Mya appaiono, si sente un gran rumoreggiare e qualche applauso; in fondo, vicino alla porta d’ingresso, Umberto attende in piedi, proprio in mezzo a quel corridoio delimitato dalle transenne. Ingegner Rubens, le dice Demethra quando gli arrivano di fronte, le consegno ufficialmente la sua dorè, mi raccomando la tratti bene, la renda felice e sicuramente ne sarà ripagato, in nome del club le auguro un futuro radioso. Grazie.., risponde prendendo in mano la catenella, farò il possibile, poi, guardando Mya dice: andiamo.., e s’incamminano verso l’uscita e le piattaforme delle navette. Un’ora dopo, tutti i dorè sono partiti, le luci s’abbassano, si sente solo il rumore del temporale e la calma torna ad impadronirsi del luogo. Da domani, per dieci mesi, il club rimarrà chiuso, anche se l’attività di reclutamento delle future dorè sarà sempre attiva, la città rossa, tornerà alla solita vita di sempre aspettando il loro ritorno.

Club Dorè Roma 8 marzo 2237 ore 12.30 pm. (finale)
Sente il cuore battere molto forte, l’ansia come non le era mai successo e il tempo che sembra non passare mai.., poi.., la porta si apre e la vede entrare. Indossa la mantellina del club e le scarpe, il collare l’è stato tolto e.., Lyzza corre.., corre verso di lei. Per un lungo istante s’abbracciano senza dire nulla. Ciao mamma, le dice. Mya si stacca da quell’abbraccio per guardarla, quasi non ricordava più com'era Lyzza vestita con pantaloni aderentissimi camicia e giacca. Sei splendida, le dice, quando sei arrivata.?. Un paio d’ore fa, risponde. Quel forte abbraccio, ha allargato la mantellina scoprendo il corpo nudo di Mya e, Lyzza vede due grossi anelli sui capezzoli e altri due uguali sul sesso e, con un’espressione preoccupata le chiede: com’è andata..?, come t’ha trattata..?. E’ tutto finito, risponde, ora non ho voglia di parlarne, adesso siamo libere e dobbiamo pensare a noi. Hai ragione, ora siamo libere e piene di soldi, andiamo.., le dice Lyzza prendendola sotto braccio, che ho un sacco di cose da dirti e un sacco di regali da mostrarti. Mya e Lyzza vanno a vivere insieme in un appartamento in affitto nella zona secondaria; con i soldi che hanno potrebbero vivere per diversi anni senza lavorare e senza problemi. Passano le giornate serenamente, facendo viaggi turistici o shopping e, ogni tanto, frequentano le discoteche, i teatri e i vari locali della zona rossa.

Una sera, circa due mesi dopo, il terminale olografico si attiva ed una figura d’uomo serioso si materializza dicendo loro d’essere convocate presso il palazzo di giustizia per una comunicazione molto importante. Due giorni dopo Mya e Lyzza si presentano presso l’ufficio del giudice Magisterio che è la massima autorità giudiziaria del governo, questi, gli comunica che: i documenti che Mya è riuscita a far pervenire alla polizia, hanno dato inizio ad un’indagine che ha permesso di scoprire la truffa attuata dall’ingegner Rubens per ottenere la carica di presidente della compagnia. L’ingegnere è stato arrestato e condannato a molti anni di carcere oltre alla confisca di ogni suo avere. Il governo ammette il grave errore commesso nel condannare il marito di Mya, pertanto, come indennizzo, restituisce alla suddetta la casa in modo permanente ed elargisce alla famiglia una somma altissima di denaro, tutto questo davanti agli occhi stupiti di Lyzza che non ne sapeva nulla. Umberto, le dice Mya mentre escono dal palazzo, non ha considerato la mia conoscenza della casa; in una nicchia dove nascondevo i miei gioielli, ho trovato dei documenti; non ho capito molto cosa fossero, ma il solo fatto che fossero lì m’hanno fatto pensare a qualcosa di compromettente. Umberto era molto antipatico a tutti, e non ho fatto fatica a farmi aiutare da uno dei giardinieri che lavoravano nella villa, così, grazie a lui, sono riuscita a fotografarli e farli arrivare alla polizia. Mamma sei stata grande, le dice Lyzza euforica, adesso non siamo ricche ma immensamente ricche, e possiamo ritornare a casa nostra. Adesso mi sento veramente libera, ribatte Mya. Finalmente tornano a vivere nella casa che le ha viste felici per molti anni, ed una delle prime cose che fanno è organizzare una bellissima festa alla quale invitano tutte le persone che le sono state vicine e si sono rivelate veri amici, tra loro ci sono alcune dorè, Mirjana e Demethra, l’ex tutrice di Lyzza, alcuni soci del club e, naturalmente l’uomo che aiutò Mya. Durante la festa, Mya e il suo amico giardiniere sparirono per un bel po’ di tempo, ma nessuno fece nulla per cercarli compresa Lyzza che, però, fu invasa da una forte invidia per sua madre, in quanto lui era un ragazzo bellissimo e giovane. Dopo qualche settimana di vita intensa ed euforica, la routine e la noia cominciano a farsi sentire, Mya e Lyzza dormono insieme nello stesso letto, così.., una notte, nonostante il buio ed il silenzio totale della stanza, nessuna delle due riesce a dormire. Mamma.!!, dice Lyzza. Si.?. Comunque.., saremo sempre dorè.., vero.?. Penso di si, risponde Mya pensando al tatuaggio. E.., se lo rifacessimo..?. Per un attimo, Mya non risponde, poi dice con voce scherzosa: non è questo il momento, ne parleremo domani. Lyzza sorride, conosce bene sua madre e ha capito la sua risposta affermativa, dopo un po’ dice: mamma posso dirti una cosa.?. Cosa.!. Ma che figa che sei.


Ogni riferimento a persone, luoghi o fatti che accadranno, è puramente casuale.

Questo racconto di è stato letto 3 7 1 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.