Interno Torinese (parte Seconda)

di
genere
dominazione

Interno Torinese (II parte)


Quella notte, Franco, felice per l’evento ed euforico per l’effetto del vino, prova in tutti i modi a far l’amore con lei che non sa più cosa inventare per respingere le sue avance. Quando, alla fine, stanco s’addormenta, Maria può finalmente piangere in silenzio la sua disperazione e scaricare tutta la tensione e l‘ansia che l’affligge. Dopo quarantotto anni vissuti serenamente, è consapevole di ciò che l’aspetta nei prossimi mesi, perché ricorda bene quelle riviste che ha visto e capisce che questo è solo l’inizio di quello che dovrà subire. Dovrà anche impegnarsi a fare bene quelle cose per non peggiorare la situazione e, nonostante i suoi sforzi di accettarlo come un lavoro, il pensiero che la terrorizza è: come sarò..?, cosa sarò diventata quando tutto questo sarà finito?. Piange; sa che deve pagare il suo debito per non compromettere la serenità della sua famiglia perché con Don Vito non si scherza e non rinuncerebbe mai a riscuoterlo. Maria piange anche perché capisce che prima o poi Franco le vedrà la sua figa tutta rasata e dovrà trovare una giustificazione seria e credibile, ma, il pensiero che la fa soffrire di più, è il terrore che questa cosa venga alla luce dei suoi cari.

La porta si chiude dietro di sé, e stranamente Mara non è lì ad attenderla come il solito. Maria si sente un po’ confusa nel vedere quel corridoio vuoto e lentamente s’avvia verso il suo camerino. Buongiorno Maria, le dice Mara entrando nella stanza, ma come!!!, è ancora vestita?, guardi che così non va bene. Scusa, risponde spogliandosi velocemente, ma quando non t’ho vista all’ingresso mi sono sentita un po’ persa. Ascolti Maria, replica Mara con voce autoritaria, ora le dirò cosa deve fare ogni volta che arriverà e non mi troverà ad aspettarla. Deve venire subito qui e spogliarsi nel minor tempo possibile. Calzi solo gli stivaletti con il tacco a spillo e si metta subito le pinzette; tenga.., provi a mettersele da sola. Maria prende le due catenelle e le allaccia strette intorno alle cosce, poi, aggancia le pinzette alle labbra della figa aprendola per bene. Brava Maria, si ricordi sempre le tre cose più importanti da fare appena entra, essere nuda, tenere sempre le gambe allargate e avere la figa aperta. Adesso deve legarsi capelli e truccarsi il viso come abbiamo sempre fatto, venga a sedersi e mi faccia vedere che sa trasformare il suo in una eccitante “faccia da troia”.

Si.., diciamo che va bene, con il tempo e l’esperienza riuscirà a farlo meglio, come tutte le altre cose. Ora si metta questo al collo. Maria prende quel collarino nero alto circa cinque centimetri che ha un solo grosso anello di metallo fissato sul davanti e, tenta di allacciarselo dietro la nuca. Così va bene, le dice Mara controllando l’allacciatura. Quando sarà pronta, come ora, verrà in tutti i locali dello stabile a cercarmi compreso l’ufficio di Don Vito. Quando mi avrà trovata, anche se ci fossero altre persone o che parlano con me, dirà a voce alta: scusa Mara, io sono pronta per la monta. Ha capito?. Si, risponde Maria abbassando lo sguardo con voce rassegnata. Bene.., comunque, visto che ha tardato a spogliarsi, nei prossimi giorni subirà una piccola punizione. Andiamo adesso, le dice sorridendo prendendole la mano, oggi non occorre che indossi il costume perché lavorerà in quella che io chiamo, la saletta dell’allenamento.
Tenendola per mano, entrano in un locale che sembra uno studio da ginecologo con tanto di lettino regolabile, armadietti pieni di falli di tutte le misure, clisteri e oggetti metallici vari. Si metta pure sul lettino, le dice.
Maria si sdraia e appoggia le gambe sui braccioli regolabili. Si tiri un po’ più avanti, le chiede Mara, ecco.., così va bene, poi, regola i braccioli in modo che abbia le gambe spalancate il più possibile. Maria sente le labbra della figa tirare così tanto che fa un gemito di dolore. Ecco fatto, le dice, scusi se le ho fatto un po’ male, ma deve avere la figa bene aperta; aspetti che alzo un po’ lo schienale.., ecco così va bene, si vede bene allo specchio?. Si, risponde. Che bella figa aperta che ha!, vede bene anche il buco del culo?. Si. Com’è piccolo vero?, le dice Mara ridendo, si ricordi che deve sempre tenere gli occhi aperti e guardare quel che sta facendo.
Bene, continua mettendosi a sedere a fianco del lettino, ora, prima di iniziare, le devo spiegare alcune cose. Non è mai stata inculata vero?. No, risponde Maria. Oggi inizierà ad abituarsi ad essere inculata, perché nel film di venerdì dovrà scopare con cinque uomini e, avrà contemporaneamente un cazzo nella figa, uno nel culo, uno in bocca e due nelle mani. Per una buona riuscita delle riprese, bisogna che il cazzo che avrà nel culo le entri facilmente senza fatica e senza farle male. Maria la guarda con un’espressione angosciante senza dire nulla. Mi ascolti bene, replica Mara, la cosa più importante che deve imparare, è rilassarsi e lasciarsi andare. Nel camerino non deve lasciare solo i vestiti, ma anche tutto ciò che riguarda la sua vita di fuori come se non esistesse. Deve concentrarsi nel suo lavoro e farlo bene, visto che comunque lo deve fare, e soprattutto non avere nessuna vergogna o ritegno, anche perché tutte le persone con cui avrà a che fare, anche se non le ha mai viste prima, sono consapevoli di quel che succede. Mi piacerebbe molto sentirla gemere e godere del suo e non perché lo deve fare. Proverò a fare come dici, le risponde Maria, ma non credo sarà facile. Bene, cominciamo, dice Mara, per prima cosa le lubrifico bene la figa in modo che si dilati molto bene. Maria sente entrare due o tre dita, poi, attraverso lo specchio, vede che Mara, con le due mani, le allarga la figa il più possibile. Vede che bel buco capiente che ha?. Si, le risponde. Deve imparare a rilassare bene i muscoli, così si potrà dilatare anche di più, specialmente il buco del culo. Ora le infilerò un dito per lubrificarlo, farò piano ed inizierò a muoverlo su e giù.
Maria sente il dito entrare e fa un piccolo gemito. Cosa sente?. Una sensazione strana, risponde. Io invece, sento che lei stringe invece di aprirlo, questo significa che è rigida. Provi a rilassare i muscoli e a spingere nel momento che sente il dito entrare. Ecco.., così va meglio.., no?. Si, risponde Maria. Bene, ora le metto la macchinetta. Avvicina un piccolo marchingegno, poi apre una vetrinetta e prende un piccolo fallo. Cominciamo con questo, dice mostrandoglielo, come vede è leggermente più grande del mio dito. Lo fissa alla macchina e lo lubrifica bene. Ora glielo infilo lentamente nel culo per regolarlo bene, mi dica quando arriva in fondo. Ahh.., dice Maria, fermati. E’ dentro fino in fondo?. Si, risponde. Bene, lo farò andare molto piano, e uscirà completamente ed entrerà fino in fondo, cerchi di non muoversi, di rilassarsi e di spingere quando lo sente entrare. Ogni cinque minuti lo fermerò e cambierò il cazzo con uno leggermente più grosso, fino ad arrivare alla misura di un normale cazzo da uomo. Maria è pronta per essere inculata?. Si..
Mara schiaccia un interruttore, un leggero ronzio si diffonde nella stanza e il cazzo di gomma comincia a entrare ed uscire dal culo di Maria molto lentamente.

Come va?, le chiede sedendosi al suo fianco. Bene, risponde ansimando leggermente, è una sensazione molto forte. Anche piacevole?, le chiede Mara. Un po’.., si, risponde. Brava Maria, questo significa che comincia a rilassarsi, ora fermerò la macchina e metterò un cazzo più grosso, metta le mani sulle natiche e le allarghi bene, poi, spinga forte e cerchi di tenere il buco aperto… Brava, ora è un po’ più grosso, lo sente bene che entra?. Si, molto… Poco dopo, Maria dice: devo andare al gabinetto. Lei spegne la macchina lasciando il cazzo dentro nel culo e dice: Maria mi ascolti bene, da questo momento, ogni volta che deve pisciare o deve fare la cacca, mi deve chiedere il permesso di farla. Se non ci sono mi venda a cercare e, anche se ci sono altre persone nella stanza, dirà a voce alta: Mara devo pisciare, oppure, Mara devo fare la cacca, ed io le dirò dove e come farla, ha capito?. Si, risponde. Bene, mi dica allora!. Mara devo fare la cacca, dice con voce alta e un po’ tremolante. Brava Maria, sta imparando bene. Mara le sfila manualmente il cazzo, poi, tira una specie di maniglia sotto il lettino ed appare una bacinella. Apra bene il buco e poi la faccia, le dice, e non si preoccupi perché succede sempre così le prime volte. Maria porta le mani sulle natiche allargandole, poi spinge facendo uscire un po’ di cacca che cade nella bacinella sottostante. Ho finito, dice poco dopo. Bene, le risponde Mara, ha guardato il buco e la cacca che usciva?. Si, risponde. Brava, ora le rimetto il cazzo.
Poco dopo, Mara le cambia il fallo mettendone uno più grosso, e prontamente Maria si allarga le natiche cercando di tenere il buco aperto. Mara sento che devo fare ancora la cacca, le dice poco dopo ansimando. Resista ancora un po’, le risponde, tra poco le cambierò il cazzo così potrà farla.
Ecco, le dice, questa è la misura di un normale cazzo da uomo, è pronta a riceverlo?. Si, risponde Maria dopo aver fatto un po’ di cacca, ma comincia a bruciarmi un po’. Mara accende la macchina per l’ennesima volta e il cazzo inizia a entrare ed uscire dal culo di Maria. Comincia ad abituarsi?, le chiede. Si, risponde ansimando. Bene, ora deve masturbarsi, voglio vedere un bell’orgasmo mentre viene inculata. Maria comincia a toccarsi emettendo gemiti sempre più forti, e, alla fine dice: Mara, per favore, vieni a vedermi che sto “venendo”. Lei s’avvicina a guardare le sue contrazioni, poi, spegne la macchina lasciando il cazzo dentro nel culo e dice: ora glielo tolgo, cerchi di tenere il buco ben aperto.., brava.., così, vede com’è aperto bene?. Si… Mara apre un armadietto e prende un fallo di plastica rigida trasparente un po’ più grosso di quello attaccato alla macchina, lungo circa dieci centimetri e a forma di cuneo, lo lubrifica e lo infila fino in fondo nel culo di Maria che ha un sobbalzo. Mi fa un po’ male, dice mentre Mara l’aiuta a scendere dal lettino. resista Maria, le risponde, vedrà che fra poco passerà, dopotutto deve abituarsi. La prende per mano e s’incamminano verso il camerino. Maria è tutta dolorante, le dolgono i muscoli per la posizione tenuta a lungo sul lettino, le labbra della figa per le pinzette che le tiravano e, soprattutto, sente moltissimo il cazzo che ha nel culo. Non ce la faccio più, dice con voce dolorante mentre camminano. Resista fino in camerino, poi la farò rilassare un attimo, risponde.

Eccoci arrivate, ora s’abbassi e apra bene il buco. Maria allarga le gambe, s’abbassa con il busto verso terra rimanendo in piedi, poi con le mani allarga le natiche tirandole forte e, sente che Mara le toglie quel fallo dandole una sensazione di sollievo. Rimanga così che lo lubrifico bene e glielo rimetto. Ancora??, le chiede con voce impaurita. Si, ma vedrà che adesso sarà meglio… Fatto, fa ancora male?. Un po’ meno.., ma lo sento molto e.., un po’ fastidioso. Con il tempo si abituerà, ora deve andare da Don Vito, ma prima manca ancora una cosa. Maria vede che Mara prende un altro fallo nero da un armadio, è lungo più di un metro e grosso un po’ più di quello che ha nel culo. Devo usare quello?. Le chiede spaventata. Si, risponde, deve abituarsi. Faccia con calma, e lo infili nella figa fino in fondo, le dice porgendoglielo. Ahhh..., come mi sento piena, dice Maria infilandosi il cazzo piano piano rimanendo in piedi. E’ dentro fino in fondo?. Si, risponde tenendo con le mani tutta la parte che fuoriesce. Brava Maria, ora vada così da Don Vito, senza toglierlo. Cammini piano e cerchi di non farlo uscire. Quando arriva da lui lo saluti e dica: oggi ho iniziato ad essere inculata, poi chieda il permesso di masturbarsi rimanendo in piedi. Si metta davanti allo specchio e appoggi una gamba sopra la panca. Cominci a masturbarsi e metta in bocca l’altra parte del cazzo, lo succhi come se facesse un pompino, così avrà tutti i buchi pieni. Quando “sente” l’orgasmo, lo chiami e si tolga il cazzo, con le mani si apra bene la figa portando il bacino in avanti in modo che le veda bene la figa aperta, le contrazioni e il cazzo che ha nel culo. Gli chieda se è andata bene, poi si rimetta il cazzo nella figa torni qui.

Maria s’incammina molto lentamente verso l’ufficio tenendo con le mani quel lungo fallo che le esce dalla figa. Buongiorno Don Vito, dice entrando nel la stanza. Buongiorno Maria, le risponde senza alzarsi dalla sedia. Oggi ho iniziato ad essere inculata, gli dice con voce imbarazzata. Ahh, bene, era la prima volta?... Si… ha sofferto molto?, le chiede guardandola. Un po’... Ha solo sofferto o, ha avuto anche piacere, le chiede con aria severa. Maria abbassa la testa e risponde: ho provato anche piacere. Senta Maria, ribatte lui, non mi è piaciuto quel tono triste con cui mi ha risposto, il suo lavoro, se lo affronta con la mentalità giusta, è sicuramente più piacevole che doloroso, quindi, ci pensi e mi risponda nel modo giusto. Dopo un attimo di silenzio, Maria dice: ho goduto ad essere inculata. Brava Maria, così mi piace, vada avanti così e andremo d’accordo. Posso masturbarmi in piedi?. Certo, vada pure. Si posiziona davanti allo specchio, mette un piede sopra la panca ed inizia a toccarsi tenendo con una mano il fallo ed iniziando a succhiarlo. Dopo un attimo, la parte inferiore le fuoriesce dalla figa ma non se ne cura per non perdere la concentrazione. Don Vito, per favore venga a vedermi che sto “venendo”, dice mentre abbandona il cazzo nero sulla panca. Lui si avvicina e, Maria si porta le mani sulla figa cercando di allargarla il più possibile, e contemporaneamente cerca di portare avanti il bacino per poter rendere ben visibile il cazzo che ha nel culo. Scusi Don Vito, gli chiede mentre la sta osservando, va bene così?. Le fa ancora male?, le chiede lui. No, ma è molto fastidioso, gli risponde restando ferma con le dita che tengono la figa aperta, forse perché non sono ancora abituata. Mi faccia vedere meglio. Maria si gira, apre bene le gambe e si piega in giù con il busto, poi con le mani s’allarga bene le natiche rimanendo ferma così. Dopo un po’, lui le dice: Brava Maria, mi sembra che va bene, ora può andare. Grazie, risponde, poi con calma prende il cazzo nero dalla panca e se lo infila nella figa e, tenendolo con le mani, s’incammina piano verso il camerino.

Com’è andata?, le chiede Mara quando la vede entrare nella stanza. Bene, Ha avuto l’orgasmo?. Si, ma ho fatto un po’ fatica. Non si preoccupi, vedrà che col tempo, se imparerà bene a rilassarsi e lasciarsi andare, sarà tutto più facile. Ho una gran paura di non farcela, le risponde mentre s’abbassa e s’allarga le natiche. Se mi ascolta, vedrà che andrà tutto bene, le dice Mara dandole un bacio sul culo subito dopo averle sfilato il cazzo. Ora può rivestirsi, per oggi ha finito.
Quando arriva a casa, nota uno strano silenzio, vede il marito seduto sul divano con un’espressione che lei conosce bene, di quando è molto teso. La figlia Sara sta stirando, stranamente senza canticchiare come il solito e con la radio spenta. Maria ha un tonfo al cuore e fa molta fatica a nasconderlo, spera che non sia qualche notizia che abbia a che fare con il suo lavoro e, capisce che per tutta la vita dovrà portarsi addosso quest’angoscia. Ciao, c’è qualcosa che non va?, chiede a Franco cercando di nascondere la sua terribile ansia. Oggi abbiamo avuto l’assemblea in fabbrica, pare che ci sarà della cassa integrazione. Proprio adesso!!, dice Maria con una voce chiaramente risollevata, questo non ci voleva. Mamma, se vuoi vengo a lavorare con te, così avremo un po’ più soldi. Non dire stupidaggini e pensa a studiare, se non vuoi fare la mia fine e passare tutta la vita a pulire i pavimenti; poi, si siede a fianco del marito e, dandogli un bacio gli dice: non ci pensare, vedrai che supereremo anche questo, dopotutto è già successo altre volte, e non è detto che succeda veramente.

Appena il cancello si chiude, il mercoledì pomeriggio, velocemente s’avvia verso il camerino e, con l’aiuto di Mara, si sottopone alla solita preparazione indossando il suo costume. Dopo aversi agganciato le pinzette sulla figa, Mara le chiede: tutto a posto?. Si, risponde, sono pronta per la monta. Brava Maria, oggi è stata proprio brava, le dice prendendola per mano. Inizieremo nella saletta di lunedì, le dice mentre camminano, oggi ci sarà anche Salvatore che farà delle riprese per provare una nuova videocamera, poi andremo di sopra per le prove di venerdì. Entrano nella stanza e lo salutano mentre sta maneggiando con i suoi attrezzi. Si metta lì nel centro e si lubrifichi bene i buchi, le dice Mara indicando un flacone appoggiato sopra ad un tavolo. Maria lo prende, si posiziona, allarga le gambe e con le dita inizia a spalmare la crema dentro i suoi buchi mentre, Mara le avvicina la macchina fissando sopra l’asta un cazzo di gomma. Oggi inizieremo subito con la misura normale, dice mentre si fa dare il lubrificante da Maria e unge il fallo, poi posiziona la macchina sotto il culo di lei. E’ pronta?. Si.. Bene, si apra bene il culo e s’abbassi fino in fondo.
Ahh.., geme Maria, mentre, tenendosi le natiche aperte con le mani, s’abbassa piano e s’infila il cazzo nel culo, come lo sento. E’ dentro fino in fondo?. Si, risponde. Brava, ora si tiri su piano che lo regolo bene.., ecco fatto, l’ho regolato in modo che non esca. Mara le gira di fronte e dice: come lo sente?. Molto… Vedrà che fra poco lo sentirà molto bene, lo farò andare leggermente più veloce dell’altra volta, ma prima le spiego cosa deve fare. Quando farò partire il cazzo, Salvatore inizierà a filmare e le girerà intorno per riprenderla da tutte le angolazioni, s’allarghi bene il culo con le mani in modo che si veda bene il cazzo che entra ed esce, tenga il busto leggermente in avanti e le gambe aperte così come ora cercando di non perdere l’equilibrio. Deve ansimare a voce alta e guardi sempre verso di me. Quando mi vedrà alzare la mano dirà ad alta voce: padrona.., padrona, questo cazzo è troppo piccolo e non riesco ad avere l’orgasmo, per favore venga a metterne uno più grosso, ha capito?. Si… Mara s’allontana in un lato, poi guarda Salvatore e gli chiede: tutto ok?. Pronto, risponde lui. Maria è pronta ad essere inculata?. Si.., risponde. Un leggero ronzio si diffonde nella stanza. Maria, barcollando leggermente, tenta di rimanere in equilibrio tenendosi le natiche aperte con le mani, ed inizia ad ansimare mentre il cameraman la filma da tutte le angolazioni. Dopo qualche minuto, Mara solleva la mano e lei, tentando di alzare la voce dice: padrona, per favore venga a mettermi un cazzo più grosso perché con questo non riesco a “venire”.
Brava Maria, le dice Salvatore interrompendo le riprese, è andata molto bene. Mara le s’avvicina e le da un bacio sulla guancia dicendo: brava, ora tenga il buco bene aperto che cambio il cazzo. Dopo averlo sostituito e lubrificato le dice: è pronta?. Si.., risponde. Bene, ora s’abbassi piano e lo infili fino in fondo.
AAAaahhhh.., urla Maria dopo pochi centimetri, mi fa male.., non ce la faccio.
Ferma Maria, replica Mara con voce autoritaria, non esca.., lo tenga dentro, vedrà che tra poco passa. Solo ora, toccando con la mano, Maria s’accorge della misura del cazzo che ha nel culo, anche se infilato solo di pochi centimetri. Non ce la faccio.., non ce la faccio, dice con voce tenue e sofferente. Mara le s’avvicina e l’abbraccia dicendo: resista Maria.., stia ferma così.., vedrà che tra poco passa.., poi, comincia ad accarezzarla su tutto il corpo molto lentamente dicendo: purtroppo deve anche soffrire un po’, cerchi di rilassare i muscoli e lasciarsi andare.., vedrà che andrà meglio.
Maria abbassa la testa appoggiandola sulla spalla di Mara e chiude gli occhi senza dire nulla.

Poco dopo, continuando ad accarezzarla, le dice: va un po’ meglio?, e lei fa un gesto di assenso con la testa senza sollevarla dalla spalla. Provi piano.., piano ad andare giù. Mara la sente andare giù piano mentre emette dei mugugni con la bocca chiusa, e, dopo poco, Maria solleva la testa. Va meglio?. Si.., risponde, ma che male. E’ dentro fino in fondo?. Si… Brava Maria, le dice dandole un altro bacio, vedrà che il peggio è passato. Ora si alzi piano con le gambe che lo regolo.., ecco così, dobbiamo finire le riprese, si sente pronta?. Proviamo, risponde con una voce appena sussurrata. Lo farò andare molto piano, vedrà che lo sentirà bene se ha imparato a rilassare i muscoli. Mara prende una piccola bacinella trasparente e la posiziona sul pavimento qualche centimetro di fronte a Maria e le dice: quando il cazzo comincerà a muoversi, inizi a masturbarsi, e, quando sentirà l’orgasmo deve dire: padrona sto “venendo”, venga a vedere che troia che sono, ha capito?. Si.., risponde Maria. Quando avrà avuto l’orgasmo, continua Mara, con le dita s’allarghi bene la figa e pisci dentro la bacinella, poi s’allontana e dice: è pronta?. Si… Guarda Salvatore che replica: tutto ok.
Il cazzo inizia a muoversi lentamente dentro il culo di Maria e, lei comincia subito a masturbarsi emettendo forti ed intensi gemiti di piacere. Padrona, padrona.., dice dopo un po’, vieni a vedermi che vengo.., poi, con le mani s’allarga bene la figa e sforzandosi un po’ piscia rimanendo in piedi cercando di centrare la ciotola sul pavimento dicendo ad alta voce: sono una troia.., sono una troia.
Stop..!!: brava Maria.., ha avuto veramente l’orgasmo?. No, risponde, mi faceva troppo male. Bene, replica Mara, anche se avrei preferito che l’avesse, questo significa che sta imparando il suo mestiere. Ora le sfilo il cazzo, si apra bene il buco che do una occhiata. Brava Maria.., vedo che sta imparando a tenerlo bene aperto, la fa ancora Male?. Abbastanza risponde. Capiterà ancora che dovrà soffrire un po’, perché dovremo allargarlo molto bene e renderlo molto capiente e aperto, ma vedrà che andando avanti sarà sempre più piacevole che doloroso.

Ora mi ascolti bene, le dice Mara, vada di sopra nella stanza delle riprese, lì c’è un uomo che l’aspetta per le prove del film di venerdì. Quando entra si tolga il costume e le pinzette e si metta sul letto, poi, si rilassi e faccia tutto quello che le dirà lui, vedrà che sarà molto piacevole. Si ricordi che venerdì sarà scopata da cinque uomini contemporaneamente e si ricordi sempre le regole che ha imparato, Dopo venga nel mio ufficio.., ha capito..?!!. Si, risponde Maria. Vada allora.., cosa aspetta..?!!. Maria s’incammina verso la stanza.., quando apre la porta vede un bellissimo uomo sui quarant’anni vestito molto elegante che la guarda. Buongiorno.. lei dev’essere Maria!!. Si, risponde mentre richiude la porta con voce chiaramente imbarazzata, mi ha mandata Mara per le prove del film. Bene.., dice lui senza aggiungere altro. Dopo un attimo di indecisione, Maria inizia a spogliarsi togliendosi il costume e rimanendo completamente nuda, poi sale sul letto e si sdraia allargando bene le gambe e con voce imbarazzata e tremolante dice: sono pronta per la monta. Mi scusi Maria se l’ho messa a disagio, risponde l’uomo sorridendo molto gentilmente ed iniziando anche lui a spogliarsi, ma ho avuto istruzioni precise per vedere se sta imparando bene; ora posso dirle che è stata molto brava, che è molto bella e mi eccita molto. Grazie gli risponde. Poi, completamente nudo, mettendosi sul letto le dice: ora si rilassi che penserò a tutto io.

Dopo circa un’ora e mezza, Maria si alza dal letto visibilmente stremata ed inizia ad indossare il suo costume; mentre si sta allacciando le pinzette sulle labbra della figa, lui, che nel frattempo è rimasto nudo disteso sul letto le dice: ma devi proprio metterle quelle?. Si.., risponde, devo avere sempre la figa aperta, se non lo facessi Mara mi punirebbe di sicuro. Lui annuisce e dice: sei stata molto brava, credo che venerdì non ci saranno problemi per il film, anche se saremo in cinque. Se gli altri sono come te lo penso anch’io, risponde sorridendo, ora devo andare ciao.. Ciao a venerdì.
Mentre s’incammina verso l’ufficio di Mara, Maria pensa che oggi, per la prima volta nella sua vita, ha fatto l’amore nel vero senso della parola come non l’aveva mai fatto, mai nella sua vita aveva provato le sensazioni e il godimento che ha provato oggi, e non aveva mai immaginato che si potesse godere così tanto. Quando Mara la vede entrare nell’ufficio le dice: dalla sua espressione sconvolta direi che è andata molto bene.., allora Maria.! è bravo il nostro Rocco?. Rocco?, si chiama Rocco?, neanche lo sapevo.., si è molto bravo, mi ha ridotta uno straccio. Quante volte è venuta?. Quattro.., o forse cinque.., non ricordo. Bene, le dice Mara sorridendo, ora però, prima di andare a casa, deve andare da Don Vito come il solito a masturbarsi; quando avrà finito gli dica che oggi ha iniziato ad allargare il buco del culo. Per la prima volta Maria si masturba davanti a Don Vito molto rilassata e serena raggiungendo l’orgasmo molto velocemente e, mentre con le dita si tiene la figa molto allargata per far vedere a lui le contrazioni dice: Don Vito oggi Mara ha iniziato ad allargarmi il buco del culo. Ha sofferto molto?. Un po’.. si.., ma spero in futuro di godere molto. Brava Maria, risponde lui, continui così che andrà bene.

Sono passate solo due settimane pensa Maria mentre seduta sull’autobus sta ritornando a casa il venerdì sera; per tutto il pomeriggio è stata scopata ininterrottamente da cinque uomini che l’hanno penetrata in tutti i suoi buchi e, che le hanno dato la sensazione di pensare più a far godere lei che al film che si stava girando, e quasi si vergogna ad ammettere a se stessa che anche lei s’è impegnata ad accontentare loro cercando di muoversi bene e di succhiare nel miglior modo tutti quei cazzi. Pensa a tutti gli orgasmi che ha avuto, al suo corpo e la faccia piena di sborra alla fine delle riprese, poi, le viene in mente Franco.., sicuramente non immaginerebbe neanche lontanamente una cosa del genere e.., chissa come la prenderebbe se lo scoprisse..!.Maria si sforza di convincersi che è solo un lavoro, con la mano cerca la borsa appoggiata su le ginocchia.., oggi ha avuto la prima paga, trecentoeuro.

Subito arriva il lunedì pomeriggio e, appena entra nello stabile, non trova nessuno ad attenderla. Con passo veloce si reca nel suo camerino ed inizia subito a prepararsi; mentre s’allaccia con cura le pinzette sulla figa allargandola bene, pensa che ha sempre un senso di disagio quando è sola a fare questo, poi, si lubrifica bene prima la figa e poi il buco del culo infilando le dita e s’incammina verso l’ufficio di Mara. Buongiorno Mara.., le dice entrando e posizionandosi di fronte alla scrivania allargando le gambe. Buongiorno Maria, risponde, poi guarda l’orologio sulla scrivania e dice: bene..!, vedo che oggi è stata veloce a prepararsi e che s’è aperta bene la figa. Maria sposta in fuori il bacino e allarga ulteriormente le ginocchia per mostrarla meglio e dice: sono pronta per la monta. Brava.., risponde alzandosi e prendendole la mano, molto bene.., ma ora andiamo a lavorare dice sorridendo, anche oggi inizieremo dalla saletta di allenamento.
Appena entrano Mara le dice: per qualche settimana, tutti i lunedì verremo qui perché deve imparare bene a rilassarsi e a dilatare bene i buchi in modo da ricevere cazzi e oggetti anche di grosse misure. Il modo migliore per rilassarsi è pensare solo a godere e null’altro, quindi, vada subito a mettersi sul lettino come l’altra volta ricorda?. Si.., risponde Maria dirigendosi verso di esso. Bene.., continua Mara, cominci a toccarsi e masturbarsi mentre preparo la macchina ma si ricordi sempre che non deve avere l’orgasmo se io non le chiedo di averlo, ha capito?. Non Proprio, risponde Maria con sguardo incredulo mentre comincia a masturbarsi e toccarsi con le mani. Mi spiegherò meglio, dice Mara con voce autoritaria; lei può avere l’orgasmo solo quando le darò il permesso di averlo, questo significa che se ne avrà uno senza che glielo avrò chiesto sarà punita.., se le verrà la voglia di “venire” dovrà chiedermi il permesso di farlo e soprattutto si ricordi che deve sempre avvisare quando ha un orgasmo, ha capito ora?. Si.., risponde con un tono di voce rassegnato. Bene, oggi inizieremo subito con due, uno nella figa e uno nel culo, e col tempo aumenteremo le misure, si rilassi e cerchi di godere. Posso avere l’orgasmo?, le chiede Maria. Si.., cerchi di “venire” più volte che riesce, così capirò se è brava a rilassarsi e concentrarsi bene nel suo lavoro. Quaranta minuti dopo, Mara spegne la macchina; ha cambiato i falli per tre volte aumentando la misura e osservando i due orgasmi che Maria ha avuto: bene.., le dice, vede che bei buchi aperti che ha?. Si.., risponde Maria guardandosi riflessa nello specchio mentre con la mani si tiene le natiche allargate. Ora, dice Mara, venga che finiremo il trattamento lì..!! ed indica un tavolo posizionato ad un angolo del locale. Maria rimane pietrificata; fissato al centro vi è un fallo enorme a forma di piramide il cui basamento sarà non meno di venti centimetri di diametro. Salga e s’infili bene con la figa lasciandosi andare giù con il corpo il più possibile, le dice Mara, che voglio vedere fin dove riesce a scendere. Ahhh… com’è grosso.., come mi sento piena... Si rilassi e si lasci andare giù bene con il corpo.., si apra bene la figa aiutandosi con le mani.., vedrà che riuscirà a scendere di più. Ahhh… come lo sento.., più di così non riesco. Bene, le dice Mara guardandola da vicino, è scesa circa il quaranta per cento, vedrà che con il tempo riusciremo a farla scendere fino in fondo; ora s’infili con il culo. Maria s’allarga le natiche con le mani e inizia ad entrare. Spinga giù bene, le dice Mara, mi faccia vedere che s’impegna ad entrare il più possibile. Ahhhh…, più di così non va dentro, risponde Maria cercando di spingersi verso il basso. Dopo un po’, Mara s’avvicina a guardare e dice: è dentro circa il venti per cento; ora esca e mi faccia vedere il buco aperto. Prontamente Maria esegue cercando di aprirlo il più possibile. Per oggi va bene, le dice Mara prendendole la mano torniamo nel mio ufficio.

Ora dovrà subire la punizione per lo sbaglio dell’altro giorno, le dice Mara appena entrano nell’ufficio, si ricorda vero?. Quando ho tardato a spogliarmi?, le chiede Maria con voce impaurita. Si.., risponde mentre apre un armadietto e ne preleva un grosso bicchiere di vetro liscio e trasparente. Tenga.., le dice Mara porgendolo, ora deve girare tutto lo stabile e farsi inculare da tutti gli uomini che ci sono. Maria impallidisce e…: no.. ti prego, dice con voce soffocata. Maria.!!, le rispnde Mara alzando la voce, non mi faccia arrabbiare; lei è qui per fare un lavoro che ha accetteto di fare, sa benissimo che ad ogni sbaglio che farà, sarà punita. Questa punizione le servirà ad abituarsi per bene ad essere inculata, e non dovrebbe neanche essere troppo difficile o dolorosa visto che ha già il buco del culo dilatato e lubrificato, le servirà anche a diventare più brava e a capire per bene che ad ogni errore che farà sarà punita sempre più duramente. Cosa devo fare?, chiede Maria con voce fievole abbassando la testa rassegnata. Ad ogni uomo che incontrerà chiederà “per favore” d’essere inculata, se le chiederanno il motivo, glielo dica. Li deve contare per sapere quanti saranno e, a tutti chiederà di sborrare nel bicchiere che ha in mano. Se qualcuno fara fatica ad avere l’erezione, gli chiederà di poterlo aiutare con la bocca, ma si ricordi, non deve toccare assolutamente il cazzo con le mani. Quando saranno pronti s’abbasserà con il busto e con la mano libera si allargherà una natica per aiutarli, e, alla fine li ringrazierà. Ha capito?. Si!!
Ahh un’altra cosa, siccome potrebbe anche essere piacevole, se fosse capace di rilassarsi e prenderla nel modo giusto, si ricordi che non deve “venire” , altimenti non serebbe più una punizione.
Capito tutto?. Si. Bene ora vada e ritorni con il bicchiere bello pieno di sborra. Maria s’incammina ed entra nella prima stanza dove c’è un uomo apparentemente della sua stessa età che non aveva mai visto prima. Buongiorno, dice con voce tremolante. Buongiorno, risponde lui guardandola con un’espressione compiaciuta. Per favore.. può incularmi?. Perché?. Per punizione, perché ho tardato a spogliarmi quando sono arrivata. Strana punizione, dice l’uomo sorridendo, mai saputo di punizioni piacevoli. Abbassa la cerniera dei pantaloni ed estrae il cazzo già duro: sarò felice di accontentarla, prosegue, questa cosa mi fa eccitare molto. Maria si posiziona nella stanza, allarga le gambe e si abbassa con il busto, poi, con la mano si allarga la natica. Lui, però, si posiziona davanti alla sua faccia e dice: bisognerebbe bangarlo un po’, così non sentirà male. Maria senza dire nulla apre la bocca, e lui le infila il cazzo di prepotenza facendola sobbalzare, poi, le gira dietro e lo sente entrare nello stesso modo nel culo. Quando capisce che l’uomo sta per raggiungere l’orgasmo dice ansimando: per favore deve sborrare nel bicchiere. Alla fine si rialza e dice: grazie per avermi inculata, e s’incammina verso un’altra stanza. E’ stato un vero piacere mi creda, risponde lui.

Dopo circa due ore, Mara la vede entrare nel suo ufficio con un’espressione stanca rassegnata e sofferente. Da quanti uomini è stata inculata?, le chiede. Quattordici, risponde tenendo la faccia abbassata. Mara guarda il bicchiere pieno di sperma fino a metà che tiene nella mano e dice: appoggi il bicchiere e mi faccia vedere il buco. Maria si gira, allarga le gambe e s’abbassa con il busto, con le mani s’allarga le natiche rimanendo ferma così. Sono entrati tutti bene?, chiede. Si, risponde rimanendo in quella posizione, ma mi brucia un po’. Ha avuto l’orgasmo?. No. Pensa che le sia servita questa punizione?. Si, risponde senza muoversi. Bene, purtroppo però non è ancora finita; si alzi!. Maria si solleva e si gira verso di lei che le dice: prenda il bicchiere, ora deve andare da Don Vito a masturbarsi. Quando entrerà nell’ufficio vada direttamente da lui e gli dica che oggi per punizione è stata inculata da quattordici uomini, e che, siccome si masturberà con la sborra di questi in bocca, per fargli capire che stà per raggiungere l’orgasmo farà un gemito più forte. Maria la guarda con un’espressione schifata e rassegnata senza dire nulla, e Mara prosegue: vada a sedersi sulla panca e, dopo aver chiesto il permesso di masturbarsi, si versi tutta la sborra in bocca e la tenga bene aperta in modo che si veda bene; cominci a masturbarsi usandola come lubrificante. Quando sentirà l’orgasmo, faccia un forte gemito per far avvicinare Don Vito e, nel momento che l’avrà, beva tutto senza lasciar uscire neanche una goccia facendogli capire di averla apprezzata molto. Ha capito bene?. Si. Mi raccomando, conclude Mara con un tono di voce molto dolce, cerchi di non fare errori.
Buongiorno Don Vito, dice avvicinandosi alla scrivania tenendo il bicchiere in mano. Buongiorno Maria. Oggi sono stata inculata da quattordici uomini, per punizione. Perché?, cos’ha fatto?. Ho tardato a spogliarmi quando sono arrivata. Mi sembra una bella punizione, dice sorridendo. No. Pechè?. Non ho potuto “venire”. Ahh.., risponde compiaciuto, allora forse avete ragione. Don Vito mi scusi, ma, siccome govrò masturbarmi con la sborra in bocca, quando avrò l’orgasmo, per chiamarla, farò un grido, va bene?. Si, va bene risponde lui. Maria si siede su la panca, allarga bene la gambe e dice: Don Vito io sono pronta per favore posso cominciare a masturbarmi?. Cominci pure, risponde. Maria si versa tutta la sborra in bocca, tenendola aperta bagna due dita ed inizia a masturbarsi e ad ansimare. Dopo un po’ fa un gemito molto forte e Don Vito si affretta a gurdarla visibilmente eccitato. Maria beve tutta la sborra d’un fiato sotto il suo sguardo attento e, alla fine, lui le chiede: era buona?. Si risponde. Brava Maria, oggi m’è piaciuta molto, continui sempre così e non avrà più punizioni.
E’ riuscita a berla tutta?, le chiede Mara quando appoggia il bicchiere vuoto sopra la scrivania. Si risponde, ma mi veniva da vomitare. Deve abituarsi, replica Mara, perché nei prossimi mesi ne dovrà bere molta.

Appena rientra nella sua casa, Maria corre subito sotto la doccia e scoppia a piangere, per la prima volta si sente umiliata e sporca. Pensa a tutti quei uomini che l’hanno inculata uno dopo l’altro con volgarità e senza ritegno e a tutta quella sborra mischiata che ha dovuto bere con naturalezza senza far capire lo schifo che provava. Era convinta d’avere un carattere forte e d’essere in grado di sopportare tutto questo, ma ora inizia ad avere dei dubbi di farcela. La cosa più terribile è la consapevolezza di dover andare avanti e di non poter far nulla per fermare tutto questo perché sicuramente, a questo punto, sarebbe ancora peggio di così.
Improvvisamente la porta si apre e Franco entra nel bagno vedendola così, nuda sotto la doccia mentre sta piangendo e Maria nota subito che il suo sguardo si ferma sulla sua figa pelata. Che c’è Maria?, cos’è successo?, che fine hanno fatto i tuoi peli?, e perché piangi?. Ti prego Franco non guardarmi che mi vergogno, dice coprendosi con le mani lì dove c’era il pube. Scusa, risponde lui alzando la testa, ma che è successo?. Sono stata dal dottore e m’ha detto che è una reazione da stress da lavoro. Come mai?. Ribatte Franco, ti fanno sgobbare troppo dove lavori?. No.. no.. è che non ero abituata a lavorare e lo stress emotivo m’ha causato tutto questo. Maria, dice lui con tono severo, non ci andare più a lavorare, riusciremo lo stesso ad andare avanti, lo abbiamo sempre fatto. Ma no Franco, ribatte, il dottore dice che è solo una questione di tempo poi tutto si rimetterà a posto e i peli ricresceranno. Sono caduti tutti di colpo?. No, risponde, poco alla volta. Aahh.., è per questo allora che non volevi più fare all’amore con me. Si.., perché mi vergogno. Scusa Maria se t’ho trattata male,ma credevo di non piacerti più, stai tranquilla che saprò aspettare quando lo vorrai ma smetti di piangere che non è niente di grave, e comunque non mi piaci così, le dice sorridendo uscendo dal bagno.

Buongiorno Maria.., tutto bene vero?, le chiede Mara appena la porta dello stabile si richiude alle sue spalle il mercoledi. Si abbastanza grazie, le risponde. Alla fine della solita preparazione, mentre Mara le lubrifica i suoi buchi infilandole le dita le dice: è passata la crisi?. Quale crisi!, chiede Maria mentre con le mani si tiene allargate le natiche. Lunedi, prima d’uscire, aveva un aspetto molto sofferente, però la capisco, bere tutta quella sborra dal bicchiere non dev’essere stato facile. Hai ragione, risponde, è stato terribile. Maria, le dice Mara prendendole la mano e incamminandosi verso l’uscita dallo spogliatoio, se vuole riuscire a farcela deve imparare a rilassarsi e accettare le cose senza pensarci.
Entrano in una sala al piano di sopra che ha l’aspetto di un piccolo teatro.
Qui si girerà il suo film di venerdì, dice Mara, come vede il locale è stato trasformato in un piccolo teatro con tanto di palcoscenico e le sedie per gli spettatori; salga sul palco e si sieda che le spiego le scene da girare, dopo faremo le prove. Maria sale cinque o sei gradini e si siede su di una poltroncina posta al centro del palcoscenico allargando subito le gambe.

Brava, ribatte Mara; dunque la storia è semplice. Un gruppo di amici organizza un addio al celibato per uno di loro che si sposerà, noleggiano un teatrino e pagano una puttana per farli divertire. Come avrà capito lei è la puttana. Il ciack inizierà con i ragazzi che ridono e scherzano tra di loro, poi le luci s’abbasseranno inizierà una musica appropriata e si aprirà il sipario. Lei entrerà vestita molto elegante, non in modo volgare e con poco trucco come se fosse una donna comune e farà uno spogliarello muovendosi lentamente con la musica di sottofondo. Quando sarà nuda si sederà lì dov’è ora e spalancherà le gambe, le luci si alzeranno e la musica finirà. A questo punto lei dirà: ciao ragazzi io sono Maria, come avrete notato non porto mai le mutande e ho la figa depilata perché sono una troia professionista. Con le dita s’allargherà il buco e dirà: vi piace la mia figa?. Loro faranno un po’ di cagnara e, naturalmente, diranno si. Lei li farà azzittire e dirà: ora, se restate in silenzio, vi farò vedere e sentire com’è l’orgasmo di una vera troia. Dietro la tenda del palco ci saranno quattro o cinque cazzi di gomma di diverse misure, lei s’alzerà dalla sedia e andrà a prenderli tutti e prima di sedersi dirà: vi spiace se uso questi cazzi?, mostrandoli. Faranno un po’ di casino e lei inizierà a masturbarsi infilandosi tutti quei cazzi un po’ dappertutto, si ricordi di ansimare a voce alta e quando sente l’orgasmo che arriva dirà: venite a vedere il mio orgasmo. In pratica deve fare lo stesso come se fosse davanti a Don Vito. Quanti saranno? Chiede Maria. Circa una ventina, risponde, più o meno gli stessi che l’hanno inculata lunedì. Dopo che ha avuto l’orgasmo s’allarherà bene i buchi e dirà: vi è piaciuto il mio orgasmo?, e i miei buchi?. A questo punto s’alzerà in piedi e dirà: chi di voi è Paolo lo sposo?., puoi salire qui da me?., quando le sarà di fronte dirà: ora, se fate i bravi, vi farò vedere e sentire quanto sono brava a fare i pompini. Si sederà in modo che tutti la vedano bene, lui resterà in piedi di fronte e abbasserà i pantaloni. Inizi a succhiare il cazzo con calma e nel miglior modo e alla fine si sborri in bocca senza deglutire, poi si alzi e si giri verso di loro mostrandola, beva tutto senza far cadere una goccia e dica: ho bevuto tutto.., chi è il prossimo?. Quando avrà bevuta la sborra dell’ultimo s,alzerà e dirà: ciao ragazzi, io ho finito, spero d’vervi divertito e d’essere stata una brava troia; loro applaudiranno e questo segnerà il ciack finale. Come vede, prosegue Mara, anche venerdì dovrà bere molta sborra, ma sarà uno alla volta e non dovrebbe avere problemi non crede?. Maria che per tutto il tempo è rimasta seduta con le gambe spalancate ad ascoltare risponde: speriamo che sia come dici.
Bene, replica Mara, ora faremo le prove dello spogliarello. Scusa Mara, l’interrompe Maria, ma credo proprio che devo andare a pisciare. Ne ha molta?. Si.
Bene, visto che abbiamo tempo, oggi inizierà ad imparare a pisciarsi in bocca da sola. Come?!!, dice Maria, non capisco!!.
Aspetti, le dice Mara mentre sta trascinando una specie di materassino di gomma nel centro del palcoscenico, venga e si sdrai qui sopra. Maria si distende sopra quella plastica e subito allarga le gambe. Bene, ribatte Mara, ora sollevi le gambe e la schiena mettendo sotto le braccia per sostenersi., brava.., vede che ce la fa?.., ora apra bene la bocca e tiri fuori la lingua.., deve pisciare con un getto forte e cercare di mandarla direttamente in bocca, ha capito?. Maria la guarda con una espressione di panico e risponde: non so se ci riesco. Mara, alzando la voce replica: come?., non so se ci riesco!!, che significa?. Mi fa un po’ schifo, risponde Maria.
Maria, urla Mara con voce arrabbiata, sono stufa di queste cose, mi guardi in faccia!, si ricorda cosa ha promesso a Don Vito?. Si, risponde. Cosa!, me lo dica. Di diventare una vacca da monta. Se vuole continuare deve convincersi ad accettare le cose altrimenti vada da Don Vito e gli dica che non riesce a stare qui prendendosi le sue responsabilità e conseguenze. Maria guarda Mara e, dopo un attimo di silenzio le dice: devo continuare.., fermarsi ora sarebbe molto peggio. Brava Maria, faccia un bel sospirone e mi dica, andiamo avanti?. Si, scusa se ho avuto un attimo di crisi.
Bene, allora riprendiamo, tiri su bene le gambe.. e apra bene la bocca.., brava.. adesso tiri fuori tutta la lingua e s’impegni a centrare bene la bocca e a riempirla di piscia senza berla. Maria fa un cenno d’assenso con la testa, poi un forte getto di piscia le esce andando a finire sul pavimento a destra della testa ma subito corregge la traiettoria andando a centrare prima la faccia e la bocca riempendola, alla fine, quando gli ultimi scrosci le escono fievolmente bagnandole la pancia, Mara le dice: molto brava, ora chiuda la bocca senza berla e si rialzi. Maria si solleva con tutta la faccia bagnata ed i capelli che grondano goccioline. Apra la bocca e mi faccia vedere, bene.., adesso piano piano la beva tutta. Maria deglutisce la piscia poi inizia a tossire diventando rossa in viso. Che schifo, dice, com’è acida. Lo so, risponde Mara, la prima volta non è facile, ma si deve abituare anche a questo perché in futuro dovrà girare dei film in cui dovrà berla, e non solo la sua.
Adesso però, continua Mara prendendo il braccio di Maria e strattonandolo con voce severa, verrà con me da Don Vito, non creda di passarla liscia dopo quello che ha fatto. Maria ha una espressione di sgomento ma non dice nulla e, mentre camminano velocemente verso l’ufficio di lui, Mara le dice: ora ripeterà a Don Vito la promessa che gli ha fatto fino a che non gli dirò di smetterla.

Buongiorno Don Vito, dice Mara entrando nell’ufficio trascinandola per il braccio verso la panca, può venire un attimo che Maria deve dirle una cosa per favore?. Si siede su la panca e dice a Maria: venga e appoggi il culo sopra le mia ginocchia. Maria capisce cosa sta succedendo, ha uno sguardo impaurito ma non osa dire nulla ed esegue velocemente distendendosi sopra di lei. Scusi Don Vito se l’abbiamo disturbata, dice Mara, ma la signora Maria ha da dirle qualcosa, non è vero?, continua alzando la voce e dando una forte sculacciata sul culo. Ahhh.., dice Maria, si scusi, prometto che diventerò una vacca da monta. Continui, dice Mara iniziando a dare colpi sempre più forti e veloci.
Ahhhiii.. prometto che.. ahhhh.. sarò una brava ahhhiii.. vacca da monta. Prometto.., ahhhh.. che sarò una vacca da monta, ahhhh.., ahhhiiii.., prometto che diventerò, ahhhh.., una vera vacca ahhhiii da monta, prometto che ahhhh…, sarò una vacca da monta.

Così va bene, dice Mara dopo circa cinque minuti di sculacciate, ora si può alzare, si guardi bene allo specchio così le passerà la voglia di rifarlo un’altra volta. Maria vede il suo culo riflesso nello specchio che è diventato rosso bordò per i colpi ricevuti e dice: non lo farò più. Le fa molto male?, le chiede Don Vito. Un po’ risponde con voce sofferente. Ma che ha combinato?. Niente di grave, risponde Mara, oramai è cosa passata. Siccome siamo già qui, dica a Don Vito cosa ha imparato oggi. Maria lo guarda e dice: ho imparato a pisciarmi direttamente in bocca da sola e a bere la piscia. Com’è?, le chiede lui. Schifosa le risponde, ma spero di abituarmi al sapore. Bene, replica Mara, visto che con quel culo che si ritrova non può certo sedersi, venga qui e s’inginocchi sul pavimento.., ecco.., si metta col culo rivolto alla scrivania.., ora appoggi la testa sul pavimento tiri su bene il culo e allarghi le gambe.., brava, così va bene, ora imparerà una cosa nuova e cioè a mischiare il dolore al piacere. Si rilassi e cominci a masturbarsi facendoci vedere un bell’orgasmo, le dice Mara con voce autoritaria. Maria si bagna le dita e, allungando il braccio sotto al busto e tenendo la testa appoggiata sul pavimento, comincia a masturbarsi e a fare piccoli gemiti, fa molta fatica a concentrarsi per il bruciore che ha sul culo, ma alla fine dice: per favore venite a vedermi che vengo. Apra bene i buchi, le dice Mara, e lei subito con le mani s’allarga le natiche. Bene.., le dice Don Vito, vede che se vuole sa essere molto brava?, è riuscita a godere nonostante il dolore.
Mara l’aiuta ad alzarsi la prende per mano e le chiede: ora possiamo andare a finire le prove per venerdì?. Si, risponde Maria, andiamo.

Sul’autobus, mentre torna a casa, ha lo sguardo perso e rassegnato, poi sente quella voce. Maria.., Maria. Ahh!! Signora Rosa, mi scusi ma ero soprapensiero e non l’ho sentita. Che c’è Maria, non si sente bene?.., ha una faccia!!. No!, niente.., è che sono un po’ stanca, oggi ho lavorato molto. Perché non si siede?, i posti non mancano. No! grazie, preferisco restare in piedi altrimanti m’addormenterei. Si ho saputo che va a lavorare, nel condominio non si parla d’altro. Cosa vuole, Antonio si sposa e, se non sono i genitori ad aiutare i figli. Ha ragione, peccato che loro non si ricordano dei sacrifici dei genitori.

Quel venerdì sera, subito dopo le riprese del film, Mara la prende per mano e l’accompagna nel suo ufficio dicendole che le deve parlare. Strada facendo le dice: complimenti Maria, oggi è stata bravissima, vede che la sculacciata le ha fatto bene?. Mi fa male tuttta la mascella risponde.Quanti pompini ha fatto?. Ventuno, e ho la pancia piena di sborra. Però, dica la verità, questa volta ha fatto meno fatica a berla. Si, forse comincio ad abituarmi e comunque è sempre meglio della piscia. Vedrà che s’abituerà anche a quella, le risponde entrando nell’ufficio.
L’ho fatta venire qui per spiegarle cosa deve fare la settimana prossima perché io non ci sarò. Da lunedì comincerà ad imparare a scopare con le donne perché il suo prossimo film sarà tutto sul genere lesbo. Quando arriverà vada subito in camerino e indossi le scarpe con il tacco a spillo, le calze a rete autoreggenti il reggiseno nero aperto e il collarino nero. Mi raccomando si apra bene la figa con le pinzette e si lubrifichi i buchi. Andrà nell’ufficio di Don Vito e lì ci saranno Melissa e Carla che l’aspettano, vada da loro e si presenti come ha imparato poi faccia quello che le diranno come se fossi io. Il prossimo film lo farà con loro e le faranno imparare a fare l’amore con le donne specialmente a leccare bene la figa e tutto il resto. Chi sono?, chiede Maria. Sono due lesbiche che convivono da un paio d’anni, diciamo che sono andate via da casa per poter stare insieme e per sopravvivere hanno iniziato a girare film porno e a lavorare nei locali notturni. Melissa è la più giovane, è la femmina e avrà circa ventidueanni, è completamente succube di Carla che la domina in tutto. Carla avrà circa quarant’anni e, come avrà capito, sarà lei a decidere le cose.
Mi raccomando Maria, le dice su la porta prima d’uscire, si comporti bene e faccia per bene tutto quello che deve, non mi faccia far figure, noi ci rivedremo il lunedì fra due settimane. Va bene, risponde, farò il possibile.

Quando arriva a casa, trova la tavola imbandita e le figlie che stanno preparando la cena: non preparate per me,dice, stasera non ho fame. Che c’è Maria?, le chiede Franco, ancora problemi di lavoro?. No!, no.., è che oggi era il compleanno di un impiegato e ha portato un sacco di pasticcini che mi hanno fatto perdere l’appetito. Bene, risponde Franco, però stasera ti porto al cinema, è tanto che non ci andiamo e ci farà bene un po’ di svago. All’uscita dal cinema, dopo aver passata una bella serata, Maria ha un tonfo al cuore. Vede uno degli uomini che solo qualche ora prima le ha sborrato in bocca e qualche giorno fa l’ha inculata senza ritegno in compagnia di una donna. Sicuramente anche lui l’ha notata ma per fortuna non mostra nessun tipo di segnale o interesse verso di lei. Hai visto qualcuno che conosci?, le chiede Franco tenendola a braccetto mentre camminano verso l’auto parcheggiata. Ma che dici!., ho visto un bel vestito addosso a una signora che mi piacerebbe avere, risponde Maria mentre pensa che probabilmente ha ancora la sua sborra nella pancia.
scritto il
2022-08-26
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