La cena aziendale

Scritto da , il 2018-06-24, genere etero

Ogni tre o quattro mesi il mio capo organizza delle cene aziendali per fare gruppo e stare un po’ tutti insieme; odio molto questi eventi perché si finisce sempre per parlare di lavoro e qualcuno/a si ubriaca e poi bisogna riportarli a casa.
Per fortuna a questa ultima cena era presente anche la nuova tirocinante: non è esattamente il mio tipo ideale ma almeno è simpatica e sa stare allo scherzo.
Lei si chiama Maria è bionda, occhi verdi un po’ magra e decisamente molto “oca”, di quelle che ogni tanto non si capisce se ci sono o se lo fanno!
Era seduta di fianco a me ed ho capito subito che non reggeva molto il vino rosso per cui ogni volta che si svuotava il bicchiere io ero lì pronto per riempirlo.
Verso il dolce lei era ormai del tutto brilla e rideva per ogni minima battuta e stronzata ed ha iniziato a raccontare che purtroppo facevano ridere solo lei – allora prendendola sottobraccio ci siamo diretti verso la terrazza per prendere un po’ di fresco.
Faceva molto fatica a stare in piedi da sola e quindi ci siamo spostati sui divanetti, l’ho fatta sedere sulle mie gambe e sulla mia già abbondante erezione – lei si gira, mi sorride e mi bacia cercando con la mano il mio cazzo da sopra i pantaloni.
Ho troppa voglia di farmela ma non possiamo andare via, quindi la prendo per la mano e cercando di non farci troppo notare ci dirigiamo verso il bagno delle donne con la scusa che Maria non si sentisse troppo bene!
Entriamo, chiudo la porta a chiave dietro di me e la spingo contro il muro – le sollevo la gonna e gli sfilo il perizoma nero; lo annuso ed ha un sapore molto forte che mi manda veramente fuori: la bacio con sforza mentre la penetro con le dita, entro nella sua fighetta umida e calda mentre lei non la smette di ridere.
Vado avanti per qualche minuto fino a quando non esplode in un fantastico orgasmo – ho la mano piena dei suoi umori, la lecco e poi inizio a baciare i suoi piccoli seni con i capezzoli duri che fanno capolino dalla maglietta aderente.
Adesso non ride più ma ansima come una troietta e decido che è arrivato il momento di scoparmela per bene: la faccio girare, si piega con le mani sul lavandino e con un colpo secco sono dentro di lei – ha veramente una figa molto stretta ma accogliente: inizio a muovermi lentamente mentre con le mani li palpo i seni per poi accelerare i colpi sempre più velocemente fino ad esplodere dentro di lei riempendola di sperma.
Dopo qualche istante esco da lei, la faccio girare, la bacio, mi rivesto mettendomi in tasca il suo tanga per poi uscire per andare a prendere il caffè……

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