Inizio di una insospettabile puttana.

Scritto da , il 2018-06-10, genere tradimenti

Mi chiamo Luisa. Sono una milf. Se cercate una modella cambiate subito profilo e non perdete tempo, anche se molti mi trovano attraente.
Sono giunonica ma soprattutto sono molto, ma molto, porca.
Intimamente zoccola e troia! Ma soprattutto sono vera! Tutto quello che potrete leggere nei racconti è vero! Dalla prima all’ultima riga. Vi consiglio di iniziare da li e solo successivamente se vi va sono a vostra disposizione.
Non per ripetermi ma è tutto vero. Le centinaia di cazzi presi. Le doppie e triple penetrazioni fatte, le lesbicate e i pompini con vero ingoio.
Sono fortunata perché il mio lavoretto coincide con la mia passione più grande: il sesso.
Nessuna finzione. Non potrà mai esistere,ad esempio, che sono al telefono parlando di sesso mentre cucino. Quando lo faccio sono comodamente nel letto o in vasca da bagno e mi masturbo godendo.
Amo il turpiloquio esplicito. Lo adoro. Penso di non aver mai pronunciato la parola sperma in tutta la mia vita. Io uso chiamare le cose con il loro nome e la sborra è la sborra.
Non si sodomizza ma si incula, si scopa la bocca, ci si impala con il cazzo e molto altro che potrei raccontarvi a viva voce.
Ho un’ altra caratteristica principe: sono assolutamente insospettabile. Potrei essere la zia di molti ragazzi o la vicina che aiuta la vecchietta del primo piano a portare le borse della spesa.
E ora leggete, se vorrete, i racconti.




UNO.
Da ragazza ero consapevole di essere considerata la puttana del paese e la cosa mi intrigava parecchio.
Parliamo degli anni 80. Avevo tredici anni ma ne dimostravo sedici. Appena feci il primo pompino capii che succhiare il cazzo era la mia missione nella vita e quando lo sentii esplodermi in bocca dandomi tutta la sborra capii anche che la sborra era la mia bevanda preferita.
Non ricordo nemmeno il nome del tizio come non ricordo nemmeno il nome del tipo che mi ha sverginato la figa al mare. E questo avvenne lo stesso anno.
Andavo ancora alle medie e mentre le mie compagne giocavano ancora con le bambole io non pensavo altro che al sesso e a scopare. Non mi interessava innamorarmi, volevo solo scopare! Frequentavo compagnie dove c’erano ragazzi di anche vent’ anni e se uno mi piaceva non me lo facevo sfuggire.
Poi mi presentavo altre compagnie. E se non scopavo almeno spompinavo con ingoio. Ci volle poco per farmi dare la nomina di “regina dell’ingoio “.
Non andavo tanto con il sottile anche con le parole . Mi eccitavo anche ad eccitare i maschi dicendo loro che mi piaceva la crema sia bianca sia grigia o che scopavo come una cagna. Adoravo farmi dare della puttana mentre scopavo e se un maschio non lo faceva lo sollecitavo io.
Ogni sera ,immancabilmente, mi masturbavo guardando di nascosto i primi film porno che erano disponibili allora. Quando vidi una porca che succhiava il cazzo ad un cavallo mi bagnai tutta dalla eccitazione.
Ero detestata dalle altre ragazze alle quali fregavo gli uomini. In una circostanza mi feci scopare come una cagna da un tizio che da li a due giorni si sarebbe sposato. Lo ricordo ancora a casa sua mentre mi pompa per ore da tutto madido di sudore.
Ho avuto anche qualche storia seria ma appena capivano che razza di puttana fossi (dopo avermi scopata) mi lasciavano.
Le ferie al mare (dove godevo di maggiore libertà) erano per me lo scopatoio. Non ultimavo mai la vacanza senza essermi fatta quattro o cinque maschi diversi.
Ho scopato dappertutto: nelle case, in garage, in auto, in tenda. Ho fatto pompini ovunque : al cinema, nei parchi, in auto, nei ripostigli. Chiarisco che per me pompino significa pompino con vero ingoio e pulizia totale del cazzo. Neanche una goccia rimane sull’uccello!
Insomma a farla breve arrivo a diciassette anni che ho preso non meno di una cinquantina di uccelli. E ogni volta che passeggio sento su di me gli occhi bramosi e le voci che mi indicano come puttana.


DUE.
Volevo comunque una vita mia quindi andai insieme a uno dei pochi maschi che intendeva avere un rapporto tradizionale
. Doveva necessariamente arrivare da altro paese e aveva quindi un’idea di me poco precisa di con che razza di zoccola si stava mettendo insieme. Ritengo comunque che fosse impossibile che non gli fosse giunto niente all’orecchio; non fosse altro che prima di lui mi ero fatta scopare da due tipi della stessa compagnia.
Devo ammettere che mi innamorai e che la sua gelosia mi faceva piacere. Infatti era gelosissimo e questo era segno che qualcosa (o più di qualcosa) sapeva. Quando mi scopava come poteva non notare non che la mia figa era più larga di quella di una prostituta!già a quindici anni chiedevo al porco di turno di infilarmi la mano completamente in figa. Dentro fino al polso! Tanti cazzi di tutte le misure avevano lasciato il segno! potete immaginare come fosse a diciassette, l’età in cui conobbi il mio futuro marito.
Ci sposammo e non niente del mio passato. Niente! Neanche negli oltre venti anno che rimanemmo insieme. Non lo trovate un poco strano?
Io pensavo di aver lasciato alle spalle il mio passato da troia. Ci sposammo e andammo a vivere in un altro paese (non potevo certo rimanere nel mio!). Aprimmo un’attività commerciale dove lavoravamo insieme. Risultato: ero controllata dalla mattina alla sera!
Dopo un anno circa torno a essere la solita Luisa che sogna cazzi. Nella mia prima vita da puttana avevo provato molto ma due cose mi mancavano : scopare con almeno due uomini contemporaneamente e farmi sverginare il culo ! Ero, stranamente, ancora vergine di culo!
La libidine aumentava di mese in mese. Ero invidiosa delle donne che venivano anche violentate da un branco, spesso davanti al marito immobilizzato. Sognavo che mi prendessero davanti a lui e mi facessero il culo per poi riempirmi in ogni buco facendomi bere sborra in tutti i modi, anche da una coppa piena !
Lui però diventava sempre più geloso e possessivo. Non poteva bastarmi il suo cazzo dove peraltro quando mi scopava mi trattava da buona mogliettina, mentre io avrei desiderato che mi facesse un trattamento da vera puttana da strada!
Passavano gli anni. Con fatica mi ero procurata un cazzo in lattice che nascondevo e rispuntava tutte le sere in bagno quando sdraiata sul tappetino spalancavo le gambe e me lo infilavo fino in fondo sognando porcate.
Qualcuno deve aver notato che il mio viso nascondeva libidine pura. Ad esempio un rappresentante al quale feci un gran pompino con ingoio. La volta successiva mi mise alla pecorina nel retro e mi scopò duramente. Per poco il maritino non mi becca, e quindi smisi.
Provai comunque una gran soddisfazione nel renderlo cornuto!
Passarono gli anni. Tanti. Ora soffermatevi su ciò che ho detto. Un conto è dirlo, un conto è viverlo. Passarono un paio di decenni. Pensate a voi, che state leggendo, venti anni fa. Oramai ero rassegnata a vivere da mogli delusa e insoddisfatta.
Il caso volle che potevamo tornare ad abitare nel mio paese di origine.
Ora ero una moglie e madre assolutamente insospettabile. Nonostante ciò chiedevo se qualcuno si ricordasse ancora di me. E la cosa da un lato mi eccitava e dall’altro mi spaventava un poco.
Erano passati venti anni da quando ero andata via! Sicuramente la popolazione era cambiata ma chissà come sarebbe stato.
Anche in quel caso aprimmo un’attività commerciale.
Mi resi immediatamente conto che pur avendo preso tanti cazzi da ragazza non ricordavo esattamente con chi. Non saranno stati meno di una cinquantina (secondo me sono di più) ma ne ricordavo meno della metà. Gli altri erano ombre.
Tornado nei luoghi di origine mi capitava di intravedere uno scorcio,un cortile o una via e allora mi tornava la memoria e mi dicevo cazzo qui ho scopato anche se non ricordo con chi.
Comunque apparentemente non ci furono problemi, se non qualche sguardo troppo malizioso. Mano ne sono certa, forse era solo la mia immaginazione.
Io non vesto appariscente. Vesto sportivo ma non appariscente. E’ appariscente il mio aspetto, sono giunonica ma un’altezza di un metro e settanta mi slancia. Pur essendo castana amo tingermi i capelli di chiaro, capelli che curo molto. Insomma diciamo che mi si nota.
L’unica amica che ritrovo non accenna, volutamente, al mio passato. Parliamo di altro, dei figli, dei mariti, insomma le solite cose. Mi faccio nuove amiche tutte che arrivano da altri lidi.
Mi creo una rispettabilità nuova. Mentre da ragazza non esitavo a parlare di cazzi e di sborra ora evito accuratamente ogni discorso volgare. All’ apparenza sono la madre affaccendata e la moglie trascurata .
Ma intimamente sono ancora più puttana che da ragazza. Anche se solo cerebralmente.
Ogni giorno durante la pausa bevo un caffè insieme a queste nuove amiche. Come accennavo l’argomento principe riguarda mariti e figli Almeno io parlo di marito e figli. Qualcun’altra si esibisce nel mostrasi desiderata da altri uomini, e lo fa seppur sia sposata.
E’ una di quelle tipe tutta selfie e foto su Facebook. Un'altra ha una relazione extra coniugale e si atteggia da vamp.
Io mi rendo conto che vengo considerata una sfigata tutto lavoro e casa. E non le posso biasimare.
Stanca di questa vita trovo finalmente il coraggio : dico a mio marito che è finita. Il rapporto è finito. Possiamo anche lavorare insieme, ma sappia che con me ha chiuso.
Era già successo altre volte ma stavolta mi vede bella decisa.
Devo essere sincera. Non ero convinta nemmeno io. Inizialmente forse fu un tentativo di richiamare attenzioni.
Per una serie di motivi che all’epoca non potevo prevedere fu la mossa vincente!
Mi diede maggiore libertà e non pose obiezioni quando vide che mi iscrissi a Facebook. Non ne era contento ma doveva ora farsene una ragione. Lui sperava che allentando le briglie mi avrebbe riconquistata.
Io andai su Facebook e cercai Maurizio, uno dei mie tanti ex che non avevo dimenticato. Anzi fu l’unico ragazzo serio che lasciai di mia iniziativa. Gli altri lo fecero loro: non volevano stare (come ho già detto) insieme ad una puttana simile.
Devo confessare anche che nel caso mi innamorassi e stavo insieme ad un tipo, il sesso era per me un richiamo troppo forte e finivo sempre per cornificarlo.
Trovo Maurizio e ci sentiamo solo a mezzo messaggio. Ora è sposato e risiede nei dintorni di Venezia.
Il giorno dopo mi contatta un altro tipo. Un certo Riccardo.
E inizia il delirio.


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