In ufficio

di
genere
masturbazione

Racconta una vecchia barzelletta a proposito del lavoro in alcuni uffici pubblici:
- Accidenti! Domani viene uno di Milano e non si potrà più dormire!
- Perchè è uno stacanovista?
- Ma no ! Il fatto è che questo fa tremare le pareti per quanto russa!

Io lavoro in una grande amministrazione, che per ovvi motivi non posso rivelare.
Purtroppo accade che in alcuni uffici c'è sempre una gran mole di lavoro, in altri invece si passa delle ore senza far niente, il mio è uno di questi.

In passato, per ammazzare il tempo, gli impiegati al mio posto leggevano il giornale o schiacciavano un pisolino. Ora invece c'è internet e la tentazione di navigare per la rete è troppo forte. Personalmente, io ho cominciato a consultare la posta elettronica, poi mi sono detto che non c'era niente di male se leggevo qualche quotidiano on line. Alla fine ho perso ogni ritegno e guardavo ogni contenuto pornografico che google mi riuscisse a scovare. A forza di visionare tutto quell'inesauribile materiale porno, non sono riuscito a trattenere la voglia di masturbarmi, sebbene fossi in ufficio. Certo non andavo fiero di quel che facevo, ma era diventata una vera e propria dipendenza. Se non mi facevo almeno una sega, non potevo neppure concentrarmi sullo scarso lavoro che avevo.

Fortunatamente ero solo nella mia stanza e potevo dedicarmi alla mia attività onanistica in completa tranquillità.
Un giorno me ne stavo beato, con il cazzo duro fuori dai pantaloni, alla ricerca di qualcosa di particolare su cui sborrare come si deve. Quando, improvvisamente, senza bussare, entrò una collega. Come potevo, cercai immediatamente di rimettermi il cazzo dentro i pantaloni. Lei, vedendomi in quelle condizioni, uscì, senza proferire parola alcuna.
Non c'è bisogno di dire che sprofondai nell'imbarazzo più completo. Sebbene la collega, per discrezione, facesse finta di niente, ogni volta che la incrociavo in ufficio divenivo rosso per la vergogna.
Oppresso da tale sentimento, un giorno raccolsi tutto il mio coraggio e cercai di giustificare il mio comportamento. Ma lei interruppe le mie stentate giustificazioni e mi sorprese.
"Piero, non ti preoccupare, guarda che ti capisco benissimo. Anche io mi masturbo spesso in ufficio, per noia o per altro."
"Ma tu sei in stanza con De Marinis"
"Certo, difatti devo andare in bagno a farmi i ditalini oppure me li faccio quando è lui che va in bagno a farsi le seghe"
"Scusa Laura, non capisco....fate a turno?"
"Ma no....insomma ognuno se ne sta per conto suo a navigare su internet. A me piace soprattutto leggere bei racconti erotici, invece quel vecchio porco cerca carne giovane, lo so perchè una volta ho dato una sbirciatina al suo computer. Poi quando uno dei due non ce la fa più va in bagno a ...."
Tranquillizzato da quanto appreso, ripresi la mia attività masturbatoria, privo di ogni remora, anzi ora mi capitava di parlarne con Laura.
Data la confidenza che si era creata tra noi due, un giorno mi chiese se poteva venire da me a masturbarsi.
"Sai alle volte quando leggo i miei racconti erotici preferiti, mi eccito così tanto che è una tortura non potermi dare immediato sollievo. De Marinis è brutto e vecchio, davanti a lui non potrei mai farlo. Con te non avrei problemi"
"Ma non hai pensato a me, vedere che ti tocchi mi farebbe eccitare da pazzi"
"E qual è il problema? Per me te lo puoi pure menare, anzi vedere un uomo carino che si sega mi eccita. Però solo seghe, mi raccomando. Sono fidanzata e più di tanto non voglio tradire"
Sentendo ciò, mi venne una incredibile erezione. Trascinai Laura nella mia stanza, tirai fuori il cazzo e presi a massaggiarmelo lentamente, guardandola negli occhi. Lei rimase muta e immobile per alcuni secondi. Poi con lo sguardo mi manifestò il suo gradimento. Aprì la bocca e mi mostrò la lingua, che lentamente fece scivolare da una parte all'altra delle labbra. Io intanto continuavo a segarmi con colpi secchi ma lenti, scoprendo completamente il glande. Volevo dare spettacolo, non potevo certo farmi una volgare e veloce pugnetta.
Lei mi ricambiò, alzando la gonna e infilando le sue dita nelle mutandine. Poi tirò fuori la mano e avvicinandola al mio naso, mi fece sentire il suo profumo di donna.
Non mi trattenei oltre e cominciai a masturbarmi, con più vigore. Gli occhi erano incollati sulla passera di Laura, che si era seduta, con le gambe completamente divaricate.
Anche lei ormai era completamente presa dal suo piacere. Iniziò a giocare, prima massaggiandosi le labbra gonfie e pulsanti di piacere, poi aprendole e chiudendole in modo che potessi godere alla vista del suo umido buchetto. Quando spalancò la fica, quasi non riuscivo più a reggermi sulle gambe, tremavo tutto per la grande eccitazione.
Mi inginocchiai allora tra le sue cosce, con il viso a pochi centimetri da quella splendida fica odorosa e stilante umori.
Vedevo le sue dita prima intente a compiere bellissimi movimenti circolari sulla clitoride, poi scomparire dentro la vagina. Mentre si penetrava con l'indice e il medio, teneva il palmo della mano compresso sulla clitoride, per non farla sentire trascurata.
Ma anche il mio udito partecipava a questa estasi, i suoi sospiri strozzati moltiplicavano l'eccitazione. Sentire una donna che gode è una esperienza che ha pochi uguali.
Ma la mia gioia doveva ancora toccare l'apice.
Vedendomi in quello stato, lei mi venne in soccorso, permettendomi di godermi appieno l'esibizione del suo magnifico ditalino.
Con il dorso del piede destro prese ad accarezzarmi le palle e con la punta premeva alla radice del cazzo. Ricevere un simile massaggio proprio in quel punto, mi dava un piacere che non credevo fosse possibile.
Così stimolato, ovviamente non ebbi più bisogno di toccarmi, poggiai le mani sulle sue ginocchie. Avvicinai il viso a uno o due centimetri dalla sua fica, tanto che avrebbe potuto sentire il calore del mio respiro e dei miei sospiri sulla fica.
Credo che questo l'eccitò molto, perchè sentivo il suo piede premere con forza sotto le mie palle.
Intanto lei continuava a passare la mano su e giù, dalla clitoride alle piccole labbra, finché non esplose di piacere ed io con lei sopra il suo bel piede.
Fu incredibile non ero mai venuto in quel modo.
Rialzandomi, vidi il mio sperma sul suo piede nudo e ciò riuscì a dare un attimo di vita al mio cazzo, che andava perdendo vigore.
Mi regalai ancora qualche attimo di piacere, sfiorandomi il frenulo.
Il piacere era stato molto intenso per entrambi e per qualche istante rimanemmo in silenzio a riprendere fiato. Poi lei si diede una sistemata, mi salutò ed uscì dall'ufficio.

Oggi le nostre scorribande su internet continuano alla grande. Io ho smosso mari e monti per avere Laura nel mio ufficio e potermi masturbare davanti a lei.
Ovviamente anche lei gode ad avere un attento spettatore delle sue performance.
Dimenticavo di dire che pure per De Marinis ci sono state belle novità, ora con lui c’è una procace e giovane collega piuttosto in carne, che nonostante la sua abbondanza non si preoccupa di mostrare le mutandine che affiorano dai suoi jeans a vita più che bassa.
Laura mi ha riferito che i due vanno meravigliosamente d’accordo, pare che alla giovane piacciono molti gli anzianotti e non le dispiace vederne i cazzi.
Ma adesso non mi va di raccontare quest’altra storia, forse lo farò la prossima volta, chissà…tanto sono solo storie di pippe.
di
scritto il
2010-09-13
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