Telefono amico II

Scritto da , il 2010-10-03, genere etero

Tanto tempo fa scrissi la prima parte di questo racconto, ora ho scritto la seconda parte, spero che piaccia.


“Marta questa volta proprio non posso proprio lasciare il centro, viene una gruppo di ragazzi per delle lezioni di educazione sessuale!”
“Non mi importa come fai , ma fai. Mi sono rotta, possibile che debba passare sola ogni festività, perché sei l’unico coglione che si fa incastrare. Basta , ti avverto che se oggi non vieni da me, io ti giuro che passo il week end con un altro e mi faccio pure scopare.”
“O.k., vedo che posso fare”
“A Dotto’ ce risemo n’artra vorta!”
“O cara Signora Assunta anche lei qui. Purtroppo sono ancora una volta nei guai e non penso proprio che lei mi possa aiutare come fece l’altra volta.”
“Perché Dotto’ ?"
“Sta volta non si tratta di dare consigli, ma di tenere una vera e propria lezione di educazione sessuale a dei ragazzi.”
“Be’ che nun ce lo so come se fa a ….”
“E no! Non si tratta di spiegare queste cose, ora i ragazzi questo lo sanno anche troppo bene, si tratta invece di impartire una vera educazione sessuale, come dire il giusto approccio alla vita sessuale, le regole di comportamento…mi capisce? Non si offenda ma ho paura che questa volta non abbia i mezzi culturali per affrontare queste tematiche”
“A Dotto’ ma che se crede che in questi anni me so’ stata a gratta’ la passera, me so fatta er culo, in tutti i sensi, e so’ diventata la titolare dell’agenzia delle pulizie e ho dovuto studia’ un sacco. Sapesse….da poco ho terminato un corso su la sicurezza sur lavoro”
“Vabbe’, proprio perché sono disperato, speriamo bene!”

“Boni ragazzi, metteteve comidi dove ve pare e cominciamo sta lezione”
“Ma scusi è lei l’insegnate?”
“Sì cocca c’hai quarcosa in contrario?”
“No ma…”
“E allora sta zitta e impara. Dunque, iniziamo su come ce se deve comportare a scola. Parlo a li ragazzi, quanno avete finito de favve le pippe sotto ar banco, nun ve pulite le mani coi capelli delle compagne, salvo che nun ve l’hanno chiesto loro. Nun ve credete de esse così furbi che la professoressa nun vede, ce lo sa benissimo che state a fa’ e se passa pe’ li banchi è pe’ vede chi ce l’ha meglio. Voi mostratelo, ma con discrezione, si capisce, mica stamo in strada. Quanno poi alla fine della lezione vole che qualcheduno rimanga, nun ve preoccupate nun ve vole magna’

Ora alle ragazze, se all’uscita della scola c’è er solito maniaco che ve mostra l’uccello, nun dovete ricompensarlo facendogli vedere la fica. Me raccomando poi non statelo a fissa’ a lungo, a na vera signora basta sola na guardata de sfuggita.
Pe’ girare le pagine dei libri nun ve mettete er dito in fica, nun è igienico e qualche pelo poterebbe rimanere tra i compiti, il che è poco rispettoso per i professori, soprattutto se so’ a digiuno de passera da parecchio.
Se durante l’ora di applicazioni tecniche, il professore si avvicina e vi offre il suo righello, nun ve mettete a ride dicenno a tutti che sta chiedendove di succhiargli er pene, ma arrossite così a lui gli verrà più duro, il che e senz’altro meglio per tutti e due.

E poi cari ragazzi nun disegnate cazzi e fiche nei cessi della scola, pure si c’avete un gran talento ner disegno! Pensate a chi deve pulì e se fa pensieri strani leggendo di quanto ce l’ha grosso Tizio o di quando spompina bene Caia.

A casa tenete sempre un comportamento educato e nun fate li zozzoni.
Cari ragazzi, nu ve tirate mai na sega davanti na finestra, nun sapete mai chi potreste colpire. Soprattutto, nun fregate le calze e la biancheria a mamma e alle zie, nun sta bene. Piuttosto chiedetela cortesemente, vedrete quanto sanno esse generose e comprensive le donne se prese, con giusto garbo.

Care ragazze, nun restate sur balcone per sputare su li passanti, soprattutto se avete ancora della sborra in bocca.
Quanno avete usato una banana per divertirvi da sole o con l’amichetta del cuore, asciugatela bene prima de rimettetela ner vassoio.
A proposito di frutta e ortaggi, ricordateve che le melanzane so’ pe’ le giovini madre e le barbabietole so’ pe’ le donne più mature, nun dovete avere prescia ogni frutto va assaggiato quanno è er tempo suo, e questo vale anche per tante altre cose.

A tavola, se trovate un capello riccio nella minestra, nun se dice: "Fantastico, un pelo der culo!" Nun usate du’ pomidori per fare i coglioni a un cetriolo. Ragazze, nun succhiate asparagi o wusterl davanti all’ospite di riguardo, altrimenti vostro padre dovrà obbligavve a nun fare in modo che l’importante invitato se arzi da tavola ancora a bocca asciutta.

Voi ragazzi dovete comportave bene co vostra sorella, per esempio nun annate a dire in giro che se mette er cuscino tra le cosce, se lo strofina contro e lo chiama George. E quanno vostra sorella va a balla’, nun scrivetele dietro la schiena: "Signori per favore inculatemi!" Evitate di fa’ ste scemenze da ragazzini dell’elementari.

Per voi care pischelle, ricordateve che il colmo della maleducazione è quanno na ragazza vede che a suo fratello gli tira, e lei non gli da’ manco na mano per aiutarlo. Si qualche amica s’incapriccia de’ vostro fratello e ve chiede com’è fatto sotto panni, fategli na bona pubblicità , così date un aiuto a lui e soprattutto voi ve lo togliete dalle palle!

Rispettate sempre i vostri genitori. Potete spiare attraverso er buco de’ a serratura li vostri genitori, imparerete molto, soprattutto perchè la mamma se ne sta chiusa tutto er giorno con un giovinotto, che nun conoscete. Però nun ve azzardate ad urla’: "Forza mamma! Insisti! Dai che vieni!" Invece di eccitalla, potreste turba’ in modo antipatico le sue occupazioni. Nun vorrete mica falla strozzare mentre sta godendo in bocca.
Per quel che riguarda vostro padre, quanno rientra a casa, nun dovete mai dire: ‘’Ecco il cornuto!", oppure, se dovete proprio dillo, fatelo sottovoce e che cazzo! Ricordateve signorine che è lecito guardare er pene del paparino, ma evitate di chiedergli perché quello di vostro fratello è molto più grande del suo.

Per quanto riguarda li rapporti co le persone anziane, ricordeteve sempre che se vi fanno delle domande sulle vostre abitudini, sparatele belle grosse. Dite, ad esempio, che sete già un sacco aperte dietro, pure si nun è vero e tutto quello che fate e qualche sega al fidanzato. Non sta bene deludere chi ha più anni di voi e poverino con la scusa de favve la morale se lo vo fa venì un po’ tosto.

Care figliole, sappiate che er cazzo va succhiato lentamente. Tenete discostati i denti per nun mozzica’ e chiudete bene le labbra per nun sbava’. Siccome poi a molti omini da’ gusto de esse i primi, dite sempre che è la prima volta che lo pigliate in culo. Donerete a tutti i vostri amanti la verginità der posteriore e saranno tanto felici. In fonno basta poco a fa’ felice un omo.

L’omini devono esse sempre galanti e ricordasse che nella posizione der 69, er posto d’onore è della persona sdraiata. Quindi un galantuomo deve occupa’ sempre er posto di sopra. Si però state a scopà sur l’erba, allora dovete fa’ er contrario e metteve sotto, nun vorrete che lei poverina s’inzaccheri tutta.

Si per sfortuna sete ancora vergini, e la vostra prima volta ve la dovete fare sull’erba o in auto o in cantina o in una soffitta polverosa, nun sta bene lamentasse della sistemazione scomoda: a sto monno se scopa dove se po’ e come se po’, perciò è già tanto che scopi e te la sei goduta.

“Allora Signora come è andata la lezione di educazione sessuale?”
"Bene Dotto’, m’hanno tutti ascortata a bocca aperta. Penso de aveglie imparato un sacco de cose utili”
“Ehm …adesso immagino che lei vorrà che io come l’altra volta appaghi i suoi sensi destati dal compito affidatole”
“Nun se preoccupi Dotto’ , chè ho data na lezione in separata sede a du’ bei ragazzi. Però se è lei che c’ha ancora voglia, venga qua e se prenda pure sta fica autodidatta! ”

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