Grande sesso con la zia di mia moglie - Terza parte

Scritto da , il 2013-09-28, genere sentimentali

Grande sesso con la zia di mia moglie. Terza parte.
La settimana lavorativa era trascorsa nei binari della normalità, ogni tanto mi tornava alla mente il tempo trascorso in montagna con zia e se il pensiero si soffermava un poco, quasi quasi avevo erezioni.
Poi quanto raccontatomi da zia, a riguardo del rapporto instauratosi con la sua amica Laura, mi attizza molto.
In buona sostanza sia zia, che Laura, erano rimaste vedove, la prima da un anno la seconda da due.
Laura, probabilmente, alla morte del marito non aveva esultato in pubblico, ma fra se e almeno con Cristina, aveva gioito, il marito era uno avvezzo all’alcol e alle maniere rudi, diciamo violento. Il loro rapporto era solo di facciata, ormai da tempo nemmeno più nel letto matrimoniale. Questa situazione aveva generato un forte legame fra le due donne, che condividevano un comune disagio con i mariti.
Si, perché anche il marito di Cristina non era uno stinco di santo, sperperava soldi nel gioco e andando a puttane, non ne era certa, ma sospettava, anche con trans.
Ancor prima della morte dei rispettivi mariti, loro due amiche s’incontravano spesso, e via via consolandosi vicendevolmente sia verbalmente che con carezze e coccole, le coccole erano divenute più intense e più audaci, fino a baciarsi languidamente, e proseguire poi a veri rapporti con palpeggi e ditalini, raggiungendo sempre più frequentemente orgasmi.
Ecco zia mi aveva portato a conoscenza di ciò, sarei stato preparato, arrivando poi in montagna con la sua amica Laura. A mia moglie, come promesso a zia Cristina, non avevo proferito nulla.
La mattina del sabato, sembrava la fotocopia del sabato precedente. Mia moglie Flavia, era uno straccio, così m’aveva detto. La sera precedente era uscita con i colleghi di lavoro a cena, rincasata un po’ tardi, poi aveva iniziato ad andare al bagno, sia per dissenteria, che per conati di vomito.
Ero intenzionato a ritardare di un giorno il viaggio in montagna , avrei avvisato le altre due donne del cambio di programma. Flavia non era stata d’accordo, spingendomi a partire.
Circa alle 7.30 era a casa di Laura, in breve tempo avevo caricato i due borsoni e fatto salire lei al mio fianco. Il fatto che mia moglie non ci fosse, senza dirlo, l’aveva messa ancora più di buon umore, al punto di telefonare subito a zia Cristina per annunciarle ch’eravamo partiti, ma soprattutto, che Flavia era rimasta a casa. Sicuramente, zia Cristina aveva raccontato, senza tralasciare i dettagli, le avventure del fine settimana trascorso con me, dalle gite alle cene e alle belle scopate.
Giunti al residence, eravamo saliti assieme nell’appartamento, dopo aver salutato zia Cristina ero ridisceso per prendere l’ultimo bagaglio.
Avevo atteso una decina di minuti, volevo lasciare il tempo necessario per far si che si salutassero proprio bene, anche con qualche slinguacciata, che al solo pensiero, pur senza vederle,. il mio pacco già si muoveva nei boxer.
L’appartamento iniziava con il locale soggiorno /cucina, mi ero avvicinato alla camera, la porta era spalancata, lo spettacolo che mi si presentava davanti non lo avevo immaginato: zia dopo essersi lasciata cadere ai piedi la leggera e scollata mise notturna, era all’in piedi, vicino al letto, con un piede poggiato sul materasso, le gambe divaricate, Laura aveva infilato la testa fra le gambe e leccava la passera pelosa di Cristina, la leccava voracemente, ansimando, anche zia ansimava, contemporaneamente, avendo liberato le tette di Laura le stava accarezzando e strizzava i capezzoli.
Vedendomi, mi aveva invitato vicino a lei, ed avevamo iniziato a limonarci , le mie mani erano giunte anche alle tette di zia Cristina, in breve tempo le leccate di Laura avevano fatto raggiungere l’orgasmo a zia, che con urla tipo, grazie bella figona, siamo due zoccole, sei fantastica, aveva esternato il suo godimento. Con fare deciso aveva preso il viso dell’amica Laura e l’aveva appoggiato al mio, le nostre bocche si erano incontrate e potevo gustare il sapore della figa di Cristina, dalle labbra di Laura.
Quella gran porcona di Cristina, stava lavorando, per togliere sia a me che all’amica, gli abiti, in breve tempo entrambi eravamo nudi, il mio cazzo ritto perché duro era stato preso in mano da zia e lo aveva consegnato a Laura. La prima cosa che aveva fatto era leccarlo, soggiungendo che mai aveva fatto ciò con suo marito.
Poi c’eravamo sdraiati, io sotto a Lei, le palpavo le tette ch’erano penzoloni, il mio pene s’era fatto strada ed era entrato nella tana bagnata di Laura, e avevamo iniziato un movimento ritmico dove entrambi davamo il nostro impeto.
Zia non stava con le mani in mano, s’era posizionata per leccare il culo dell’amica, ed infilava una mano fra il mio corpo e quello di Laura per palparci e creare una sorta di condivisione.
Questo ballo mi aveva portato, in breve tempo, a spruzzare sborra, che su esplicita richiesta delle due mie amanti avevo versato nella figa di Laura. Lei s’era staccata, aveva preso in bocca il mio uccello ed aveva gustato la sborra che vi era attorno. Zia aveva dato qualche leccatina alla passera, ben depilata, dell’amica assaporando anche lei il mio nettare.
Un lungo abbraccio, ed un interminabile bacio a condividere quella bella avventura godereccia a tre.
L’avventura continua



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