Giulia
di
LG23cm
genere
tradimenti
Questo è un racconto romanzato della mia vita.
Se avete storie, trame, rimpianti o sogni non realizzati che vorreste vedere trasformati in parole, accennatemeli: li scriverò per voi.
Mi trovate su Telegram: LG23cm o via mail: lg23cm.racconti@gmail.com.
Mi chiamo Luca.
Lavoro come rappresentante farmaceutico e, nonostante il tempo che inizia a bussare alle porte, mi considero ancora un bell’uomo. Ho da poco passato i quarant’anni e il corpo che una volta era scolpito mostra ora qualche segno dell’età e, lo ammetto, di qualche birra di troppo.
Sono sposato con Sara, una donna irresistibile: mora, occhi scuri, lineamenti raffinati e un fisico che sembra disegnato per far perdere la testa. Gambe lunghe, movenze sicure, una bellezza naturale che mi ha incantato dal primo giorno.
Letta così, la mia vita sembrerebbe perfetta. E in parte lo è.
Tra me e Sara ci sta una solo grande abisso: il sesso. Su una scala dove 1 é il papa e 10 é Rocco Siffredi io sono un 9, mentre Sara in una scala dove 4 é Madre Teresa e 10 é Valentina Nappi lei é un 5.
Ma adesso vorrei portarvi un po indietro negli anni. Avevo 18 anni quando mi misi insieme con Valeria, la mia prima vera fidanzatina. La storia d'amore e romantica che ogni adolescente sogna. Io e Valeria vivevamo in un posto di mare, e ogni estate si aggiungeva alla nostra compagnia Giulia, che veniva nella casa al mare dei nonni. Giulia era una ragazza molto semplice ma molto bella, carnagione bianco/pallido che esaltava kl contrasto delle lentiggini, capelli castani lisci alle spalle, magrissima con una 4 piena e soda che faceva invidia a molte. Tra di noi si creó un grande legame di amicizia, e le nostre vite andarono avanti separate ma restammo sempre in contatto. La storia tra me e Valeria finì, ne ebbi altre, lei ebbe le sue, poi si sposò molto giovane ed ebbe un bambino, ma nonostante tutto, dopo 22 anni, quando piu quando meno, ci sentiamo ancora e ci confidiamo tutti i nostri problemi e gioie.
Seppur abitando molto distanti e ormai sono anni che non ci vediamo, ci sentiamo continuamente ed ultimamente mi confido molto con lei, mi sfogo del mio rapporto con Sara, le racconto delle rare volte che facciamo l'amore, sempre a letto, sempre quei pochi minuti, sempre nella solita posizione.
"Ti servirebbe un'amante" mi dice "cosi almeno puoi sfogare i tuoi istinti".
"Eh la fai facile, dove la trovo un'amante cosi dal nulla, aiutami a trovarla". Le dico.
Per scherzo ci mettiamo a "sfogliare" le sue amiche tra quelle sposate, quelle single in cerca, o quelle eternamente sole, ma nessuna sembra adatta allo scopo.
Un giorno mi scrive "nella chat con le mie amiche, stiamo discutendo se andare a comprarci un dildo o un vibratore di gomma ahahaha". "É l'occasione giusta" le dico "Senti se qualcuna lo vuole vero di carne" le dico ridendo.
"Mi dicono che se non vedono non prendono".
Io, preso da un coraggio e da una confidenza che non ho mai avuto, senza ragionarci molto, le mando una foto del cazzo in tiro con scritto A.A.A. vendesi dildo di carne.
"Ma cosa faiiiii, sei pazzoooo?" "La cancello subito prima che la vede Leandro" - suo marito - "ma poi che cazzo di minchia c'hai?". La cosa finí li.
Passò qualche settimana dove ci sentivamo di continuo e parlavamo sempre del piu e del meno, e ci raccontavamo gioie e dolori della nostra vita, non parlando piu di quella foto. Un giorno mi disse: "Ho fatto una mega litigata con Leandro, non lo sopporto più, ho bisogno di staccare un attimo, parto ora, salto il lavoro e vengo alla casa al mare dei nonni, Nicoló lo va a prendere mia mamma a scuola, se sei in zona e sei libero passa a prenderti un caffé".
"Incontro un paio di clienti e poi annullo i successivi e vengo da te, fa bene anche a me staccare un po".
Alle 11 la raggiungo, la trovo li fuori che sistema qualche pianta sotto il sole di aprile, effettivamente erano svariati anni che non ci vedevamo seppur sentendoci di continuo. Partí subito un forte abbraccio silenzioso. "Come stai?" le chiedo "mah insomma" mi risponde "vieni entriamo, ti avevo invitato per un caffe, ma meglio se stappo una boccia di vino".
Ci sediamo sul divano con due calici di bianco e una bottiglia di vino sul tavolino, uno accanto all'altro. "Non ho voglia di parlare di quel coglione di Leandro, raccontami tu qualcosa. Almeno mi distrai e penso ad altro. Hai trovato l'amante?"
"Io contavo sul tuo aiuto e sulle tue amiche, hai sponsorizzato in giro la mia foto in maniera anonima per cercare acquirenti?" le chiedo.
"Presa alla sprovvista e dalla paura l'ho cancellata subito, quanto me ne pento. Me la devoti rimandare cosi alla prima occasione gliela faccio vedere".
"Non l'ho piu, dovrei riscattarla, l'ho cancellata anche io".
"Dai, scattiamola adesso" mi dice.
"Adesso? Come faccio? Dovrei andare in bagno? E non ce l'ho nemmeno duro".
"Senti, hai iniziato tu questa pazzia. Ti tiri indietro ora? Tirati giù i pantaloni." Prende il telefono pronta a scattare una foto. "Forza"
Non sapevo se era seria o mi stesse prendendo in giro, ma stetti al gioco, mi calai i pantaloni sempre seduto sul divano. Mi stava salendo un po di eccitazione, ma mescolata alla tensione che teneva ancora a bada le dimensioni del mio pene che era appena barzotto.
"Vedi? Non possiamo fare foto in queste condizioni, chi lo vorrebbe poi?"
"A parte che giá cosi, é già piu grande di quello di Leandro, ti do una mano io".
"Anche una bocca" la punzecchio io.
Si avvicinò e me lo prese veramente in mano e cominciò a segarmi. Ci mise meno di un secondo ad addrizzarsi sotto il calore sel suo palmo, mi buttai con la testa sullo schienale del divano, chiusi gli occhi e spinsi il bacino in avanti per godermi il momento.
Sentii la sua bocca appoggiarsi sulla punta per poi allargarsi e scivolare verso il basso, mentre le labbra stringevano ogni millimetro del mio cazzo. Fece su e giù con la bocca per qualche volta, perdendo volutamente una grossa quantità di saliva per inumidirlo bene, che poi con la mano sotto impegnava spalmando ovunque.
"Fallo sparire tutto" le dico.
"Da quando mi hai mandato quella foto non penso ad altro" mi disse.
"Provo ad ingoiarlo completamente, ma non ci riuscí, un rantolo di vomito la fece trasalire. "Non ci riesco" mi disse.
Mi tirai su e la baciai, con gli occhi chiusi ricambiò il mio bacio, mescolando la sua lingua alla mia. La spinsi sul divano e le sfilai di botto short e slip. Mi misi in terra in ginocchio e le osserva la figa completamente depilata e curata. Mi ci fiondai avidamente, facendo scorrere la lingua tra le sue labbra. La mia mano salì sulla sua pancia fino a trovare i suoi segni che iniziai a palpeggiare. Un seno un po piu calante rispetto a quello che ricordavo 20 anni prima, ma comunque abbondante da riuscire a riempire completa le mie mani. Staccai la bocca e misi dentro alla sua figa, ormai bella inumiditá, indice e medio affiancati, col palmo della mano rivolto verso l'alto, e iniziai un movimento in crescendo aumentato costantemente ol ritmo. Ansimava sotto al cadenzare delle mie dita dentro di lei.
"Fermo!! Fermo!!!" Mi disse spingendomi via.
Si alzò in piedi e si sfiló la maglietta, rimanendo completamente nuda. Feci lo stesso. La abbracciai da dietro, baciandole il collo, e palleggiandole le tette con una mano, mentre l'altra scorreva tra le sue labbra per inumidirsi e il clitoride per giocare un po con lui.
Il mio cazzo scorreva in mezzo al suo culo perfetto ed in pratica mi stava segando con le chiappe.
Allontanai il bacino e spinsi il cazzo in mezzo alle sue gambe, e inizia a strusciarlo alla sua figa. Con la mano che avevo davanti bloccai la punta e la indirizzai dentro la sua figa. Le sue mani erano appoggiate al muro a fianco della porta di ingresso, divaricò leggermente le gambe e spinse indietro col bacino. I miei colpi si fecero piu decisi, il mio bacino scioccava contro le sue chiappe pallide. Ad ogni colpo dove il mio pene entrava dentro di lei ed allargava ad ogni suo passaggio le calde carni umide, un "aaaah" usciva dalla sua bocca. Sentivo il suo calore che mi avvolgeva e mi stringeva. La mia mano sul clitoride accompagnava i mie colpi, e i suoi spasmi si facevano piu intensi e le grida piu alte.
Ad un certo punto, il citofono suonò, ci interrompempo di colpo, guardandoci negli occhi senza parlare straniati. Rimasi dentro di lei quando prese la cornetta proprio li sul muro accanto a lei. "Chi é?" Chiese. E dall'altra parte una voce maschile rispose "Sono Leandro".
Se avete storie, trame, rimpianti o sogni non realizzati che vorreste vedere trasformati in parole, accennatemeli: li scriverò per voi.
Mi trovate su Telegram: LG23cm o via mail: lg23cm.racconti@gmail.com.
Mi chiamo Luca.
Lavoro come rappresentante farmaceutico e, nonostante il tempo che inizia a bussare alle porte, mi considero ancora un bell’uomo. Ho da poco passato i quarant’anni e il corpo che una volta era scolpito mostra ora qualche segno dell’età e, lo ammetto, di qualche birra di troppo.
Sono sposato con Sara, una donna irresistibile: mora, occhi scuri, lineamenti raffinati e un fisico che sembra disegnato per far perdere la testa. Gambe lunghe, movenze sicure, una bellezza naturale che mi ha incantato dal primo giorno.
Letta così, la mia vita sembrerebbe perfetta. E in parte lo è.
Tra me e Sara ci sta una solo grande abisso: il sesso. Su una scala dove 1 é il papa e 10 é Rocco Siffredi io sono un 9, mentre Sara in una scala dove 4 é Madre Teresa e 10 é Valentina Nappi lei é un 5.
Ma adesso vorrei portarvi un po indietro negli anni. Avevo 18 anni quando mi misi insieme con Valeria, la mia prima vera fidanzatina. La storia d'amore e romantica che ogni adolescente sogna. Io e Valeria vivevamo in un posto di mare, e ogni estate si aggiungeva alla nostra compagnia Giulia, che veniva nella casa al mare dei nonni. Giulia era una ragazza molto semplice ma molto bella, carnagione bianco/pallido che esaltava kl contrasto delle lentiggini, capelli castani lisci alle spalle, magrissima con una 4 piena e soda che faceva invidia a molte. Tra di noi si creó un grande legame di amicizia, e le nostre vite andarono avanti separate ma restammo sempre in contatto. La storia tra me e Valeria finì, ne ebbi altre, lei ebbe le sue, poi si sposò molto giovane ed ebbe un bambino, ma nonostante tutto, dopo 22 anni, quando piu quando meno, ci sentiamo ancora e ci confidiamo tutti i nostri problemi e gioie.
Seppur abitando molto distanti e ormai sono anni che non ci vediamo, ci sentiamo continuamente ed ultimamente mi confido molto con lei, mi sfogo del mio rapporto con Sara, le racconto delle rare volte che facciamo l'amore, sempre a letto, sempre quei pochi minuti, sempre nella solita posizione.
"Ti servirebbe un'amante" mi dice "cosi almeno puoi sfogare i tuoi istinti".
"Eh la fai facile, dove la trovo un'amante cosi dal nulla, aiutami a trovarla". Le dico.
Per scherzo ci mettiamo a "sfogliare" le sue amiche tra quelle sposate, quelle single in cerca, o quelle eternamente sole, ma nessuna sembra adatta allo scopo.
Un giorno mi scrive "nella chat con le mie amiche, stiamo discutendo se andare a comprarci un dildo o un vibratore di gomma ahahaha". "É l'occasione giusta" le dico "Senti se qualcuna lo vuole vero di carne" le dico ridendo.
"Mi dicono che se non vedono non prendono".
Io, preso da un coraggio e da una confidenza che non ho mai avuto, senza ragionarci molto, le mando una foto del cazzo in tiro con scritto A.A.A. vendesi dildo di carne.
"Ma cosa faiiiii, sei pazzoooo?" "La cancello subito prima che la vede Leandro" - suo marito - "ma poi che cazzo di minchia c'hai?". La cosa finí li.
Passò qualche settimana dove ci sentivamo di continuo e parlavamo sempre del piu e del meno, e ci raccontavamo gioie e dolori della nostra vita, non parlando piu di quella foto. Un giorno mi disse: "Ho fatto una mega litigata con Leandro, non lo sopporto più, ho bisogno di staccare un attimo, parto ora, salto il lavoro e vengo alla casa al mare dei nonni, Nicoló lo va a prendere mia mamma a scuola, se sei in zona e sei libero passa a prenderti un caffé".
"Incontro un paio di clienti e poi annullo i successivi e vengo da te, fa bene anche a me staccare un po".
Alle 11 la raggiungo, la trovo li fuori che sistema qualche pianta sotto il sole di aprile, effettivamente erano svariati anni che non ci vedevamo seppur sentendoci di continuo. Partí subito un forte abbraccio silenzioso. "Come stai?" le chiedo "mah insomma" mi risponde "vieni entriamo, ti avevo invitato per un caffe, ma meglio se stappo una boccia di vino".
Ci sediamo sul divano con due calici di bianco e una bottiglia di vino sul tavolino, uno accanto all'altro. "Non ho voglia di parlare di quel coglione di Leandro, raccontami tu qualcosa. Almeno mi distrai e penso ad altro. Hai trovato l'amante?"
"Io contavo sul tuo aiuto e sulle tue amiche, hai sponsorizzato in giro la mia foto in maniera anonima per cercare acquirenti?" le chiedo.
"Presa alla sprovvista e dalla paura l'ho cancellata subito, quanto me ne pento. Me la devoti rimandare cosi alla prima occasione gliela faccio vedere".
"Non l'ho piu, dovrei riscattarla, l'ho cancellata anche io".
"Dai, scattiamola adesso" mi dice.
"Adesso? Come faccio? Dovrei andare in bagno? E non ce l'ho nemmeno duro".
"Senti, hai iniziato tu questa pazzia. Ti tiri indietro ora? Tirati giù i pantaloni." Prende il telefono pronta a scattare una foto. "Forza"
Non sapevo se era seria o mi stesse prendendo in giro, ma stetti al gioco, mi calai i pantaloni sempre seduto sul divano. Mi stava salendo un po di eccitazione, ma mescolata alla tensione che teneva ancora a bada le dimensioni del mio pene che era appena barzotto.
"Vedi? Non possiamo fare foto in queste condizioni, chi lo vorrebbe poi?"
"A parte che giá cosi, é già piu grande di quello di Leandro, ti do una mano io".
"Anche una bocca" la punzecchio io.
Si avvicinò e me lo prese veramente in mano e cominciò a segarmi. Ci mise meno di un secondo ad addrizzarsi sotto il calore sel suo palmo, mi buttai con la testa sullo schienale del divano, chiusi gli occhi e spinsi il bacino in avanti per godermi il momento.
Sentii la sua bocca appoggiarsi sulla punta per poi allargarsi e scivolare verso il basso, mentre le labbra stringevano ogni millimetro del mio cazzo. Fece su e giù con la bocca per qualche volta, perdendo volutamente una grossa quantità di saliva per inumidirlo bene, che poi con la mano sotto impegnava spalmando ovunque.
"Fallo sparire tutto" le dico.
"Da quando mi hai mandato quella foto non penso ad altro" mi disse.
"Provo ad ingoiarlo completamente, ma non ci riuscí, un rantolo di vomito la fece trasalire. "Non ci riesco" mi disse.
Mi tirai su e la baciai, con gli occhi chiusi ricambiò il mio bacio, mescolando la sua lingua alla mia. La spinsi sul divano e le sfilai di botto short e slip. Mi misi in terra in ginocchio e le osserva la figa completamente depilata e curata. Mi ci fiondai avidamente, facendo scorrere la lingua tra le sue labbra. La mia mano salì sulla sua pancia fino a trovare i suoi segni che iniziai a palpeggiare. Un seno un po piu calante rispetto a quello che ricordavo 20 anni prima, ma comunque abbondante da riuscire a riempire completa le mie mani. Staccai la bocca e misi dentro alla sua figa, ormai bella inumiditá, indice e medio affiancati, col palmo della mano rivolto verso l'alto, e iniziai un movimento in crescendo aumentato costantemente ol ritmo. Ansimava sotto al cadenzare delle mie dita dentro di lei.
"Fermo!! Fermo!!!" Mi disse spingendomi via.
Si alzò in piedi e si sfiló la maglietta, rimanendo completamente nuda. Feci lo stesso. La abbracciai da dietro, baciandole il collo, e palleggiandole le tette con una mano, mentre l'altra scorreva tra le sue labbra per inumidirsi e il clitoride per giocare un po con lui.
Il mio cazzo scorreva in mezzo al suo culo perfetto ed in pratica mi stava segando con le chiappe.
Allontanai il bacino e spinsi il cazzo in mezzo alle sue gambe, e inizia a strusciarlo alla sua figa. Con la mano che avevo davanti bloccai la punta e la indirizzai dentro la sua figa. Le sue mani erano appoggiate al muro a fianco della porta di ingresso, divaricò leggermente le gambe e spinse indietro col bacino. I miei colpi si fecero piu decisi, il mio bacino scioccava contro le sue chiappe pallide. Ad ogni colpo dove il mio pene entrava dentro di lei ed allargava ad ogni suo passaggio le calde carni umide, un "aaaah" usciva dalla sua bocca. Sentivo il suo calore che mi avvolgeva e mi stringeva. La mia mano sul clitoride accompagnava i mie colpi, e i suoi spasmi si facevano piu intensi e le grida piu alte.
Ad un certo punto, il citofono suonò, ci interrompempo di colpo, guardandoci negli occhi senza parlare straniati. Rimasi dentro di lei quando prese la cornetta proprio li sul muro accanto a lei. "Chi é?" Chiese. E dall'altra parte una voce maschile rispose "Sono Leandro".
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