La fantasia diventa realtà
di
Serenity
genere
trio
Lorenzo e Sara stavano insieme da molti anni, eppure la passione tra loro non si era mai spenta. Anzi, erano riusciti a tenerla viva grazie a un ingrediente speciale: la fantasia. Nei loro giochi non mancavano mai provocazioni, racconti piccanti, ruoli inventati che li portavano ogni volta a scoprire nuove sfumature del desiderio.
Quella sera avevano invitato a cena Veronica, un’amica di vecchia data. Tra chiacchiere, risate e qualche bicchiere di vino in più, l’atmosfera si era fatta leggera, quasi complice. Fu Sara, con il suo sorriso malizioso, a proporre un gioco che tenevano nascosto nell’armadio: il Monopoly hot. Sul tavolo, il tabellone sembrava innocente, ma le caselle raccontavano un crescendo di gesti sensuali e provocazioni che lasciavano poco spazio all’immaginazione. I tre iniziarono ridendo, ma presto le mani cominciarono a sfiorarsi davvero, i sorrisi si fecero più lenti e gli sguardi più intensi.
Un turno obbligò Lorenzo a baciare Sara, un altro obbligò Veronica a succhiare il collo di Sara. Un altro ancora obbligò le due ragazze a scambiarsi un bacio con la lingua. Ma non fu un bacio qualunque, bensì uno di quelli che ti trascinano dentro, che incendiano l’aria. Lorenzo le guardava, inizialmente imbarazzato, poi sempre più incuriosito. Con lo sguardo acceso dal vino e dal desiderio, decise di spingersi oltre: prese la mano di Sara e la guidò verso il seno di Veronica, quasi a invitarla. Il primo contatto fu timido, ma bastò un istante per farla andare su di giri. Le labbra si cercavano, le lingue si intrecciavano, e Lorenzo osservava con un misto di eccitazione e incredulità.
La fantasia che per anni era rimasta solo nelle loro conversazioni stava prendendo vita proprio lì, davanti ai suoi occhi.
Da quel momento il gioco non ebbe più regole: ogni casella diventava un pretesto per spogliarsi, per toccarsi, per lasciarsi andare. Uno spogliarello dopo l’altro, i tre si ritrovarono nudi, intrecciati in un vortice di risate, vino e desiderio puro. Il vino aveva sciolto ogni freno e ormai non c’era più spazio per esitazioni. Lorenzo osservava Sara e Veronica baciarsi con sempre più foga, i loro corpi nudi che si sfioravano, i seni che si premevano l’uno contro l’altro mentre le mani correvano lungo le curve dell’altra. Si avvicinò, catturando la bocca di Sara con un bacio affamato, mentre la sua mano scivolava tra le cosce di Veronica, completamente bagnata, facendola fremere. L’amica gemette, sorpresa ma eccitata, e fu proprio Sara a guidarla con delicatezza, incoraggiandola a lasciarsi andare. Il gioco era ormai diventato un delirio di corpi intrecciati. Andarono nella camera da letto e fecero sdraiare Lorenzo, mentre le due ragazze, con un semplice sguardo complice, si abbassarono per poter assaggiare e condividere il fiero pasto. Sara sapeva cosa faceva piacere a Lorenzo e lo leccava nelle sue zone più erogene; Veronica, invece, iniziò a riempirlo di baci per ogni centimetro della sua asta, fino a quando decise di farlo sparire completamente nella sua bocca, mentre Sara si concentrava sui testicoli. Dopo un po’, Veronica si mise a cavalcare Lorenzo con movimenti decisi, le mani piantate sul suo petto, i capelli sciolti che le ricadevano sul viso. Sara si posizionò con la sua fica davanti alla bocca di Lorenzo, così che lui potesse gustarla senza freni. Essendo una di fronte all’altra, Sara si avvicinò baciandola con passione, la lingua che si muoveva rapida mentre le dita le accarezzavano i capezzoli tesi. Lorenzo, con le mani sui fianchi della compagna per guidarne il ritmo, continuò a succhiare con foga, facendola gemere forte. Cambiarono posizione e, mentre Sara era a pecorina con il cazzo di Lorenzo dentro, Veronica si mise di fronte a lei e le piazzò la sua fica in faccia. Sara godeva, e mentre leccava l’amica le inserì tre dita, facendola sobbalzare dalla sorpresa. Con poche spinte Veronica si lasciò travolgere da un orgasmo che la lasciò senza fiato.
Le due donne, travolte, si cercavano continuamente. Veronica infilò la testa tra le gambe di Sara, mentre Lorenzo continuava a sbatterla. Le sue labbra succhiavano il clitoride, la sua lingua le accarezzava il punto in cui quel membro entrava e usciva con forza, e Sara quasi impazziva, presa da entrambi, senza sapere se urlare il nome del compagno o dell’amica. Il piacere correva da una all’altro, in un vortice inarrestabile. I gemiti si sovrapponevano, sporchi, intensi, un coro di desiderio che riempiva tutta la stanza. Non c’era più vergogna, non c’era più freno: solo tre corpi che si prendevano, senza risparmio. Lorenzo uscì da dentro Sara per mettere il cazzo nella bocca di Veronica, che si lasciava andare, le gambe che tremavano, il respiro spezzato, completamente abbandonata a quel gioco a tre. Dopo ore di frenesia, quando i gemiti si erano trasformati in urla e il sudore colava sui loro corpi intrecciati, arrivò il momento in cui nessuno riuscì più a trattenersi. L’orgasmo li travolse uno dopo l’altro, e gli ultimi schizzi di Lorenzo finirono nelle bocche delle ragazze.
Si strinsero insieme, senza parlare. I corpi ancora caldi, i cuori impazziti, le mani che accarezzavano distrattamente la pelle sudata. E lì, nel disordine del letto, si addormentarono sfiniti, con un sorriso sulle labbra e la consapevolezza di aver vissuto la notte più intensa della loro vita.
Quella sera avevano invitato a cena Veronica, un’amica di vecchia data. Tra chiacchiere, risate e qualche bicchiere di vino in più, l’atmosfera si era fatta leggera, quasi complice. Fu Sara, con il suo sorriso malizioso, a proporre un gioco che tenevano nascosto nell’armadio: il Monopoly hot. Sul tavolo, il tabellone sembrava innocente, ma le caselle raccontavano un crescendo di gesti sensuali e provocazioni che lasciavano poco spazio all’immaginazione. I tre iniziarono ridendo, ma presto le mani cominciarono a sfiorarsi davvero, i sorrisi si fecero più lenti e gli sguardi più intensi.
Un turno obbligò Lorenzo a baciare Sara, un altro obbligò Veronica a succhiare il collo di Sara. Un altro ancora obbligò le due ragazze a scambiarsi un bacio con la lingua. Ma non fu un bacio qualunque, bensì uno di quelli che ti trascinano dentro, che incendiano l’aria. Lorenzo le guardava, inizialmente imbarazzato, poi sempre più incuriosito. Con lo sguardo acceso dal vino e dal desiderio, decise di spingersi oltre: prese la mano di Sara e la guidò verso il seno di Veronica, quasi a invitarla. Il primo contatto fu timido, ma bastò un istante per farla andare su di giri. Le labbra si cercavano, le lingue si intrecciavano, e Lorenzo osservava con un misto di eccitazione e incredulità.
La fantasia che per anni era rimasta solo nelle loro conversazioni stava prendendo vita proprio lì, davanti ai suoi occhi.
Da quel momento il gioco non ebbe più regole: ogni casella diventava un pretesto per spogliarsi, per toccarsi, per lasciarsi andare. Uno spogliarello dopo l’altro, i tre si ritrovarono nudi, intrecciati in un vortice di risate, vino e desiderio puro. Il vino aveva sciolto ogni freno e ormai non c’era più spazio per esitazioni. Lorenzo osservava Sara e Veronica baciarsi con sempre più foga, i loro corpi nudi che si sfioravano, i seni che si premevano l’uno contro l’altro mentre le mani correvano lungo le curve dell’altra. Si avvicinò, catturando la bocca di Sara con un bacio affamato, mentre la sua mano scivolava tra le cosce di Veronica, completamente bagnata, facendola fremere. L’amica gemette, sorpresa ma eccitata, e fu proprio Sara a guidarla con delicatezza, incoraggiandola a lasciarsi andare. Il gioco era ormai diventato un delirio di corpi intrecciati. Andarono nella camera da letto e fecero sdraiare Lorenzo, mentre le due ragazze, con un semplice sguardo complice, si abbassarono per poter assaggiare e condividere il fiero pasto. Sara sapeva cosa faceva piacere a Lorenzo e lo leccava nelle sue zone più erogene; Veronica, invece, iniziò a riempirlo di baci per ogni centimetro della sua asta, fino a quando decise di farlo sparire completamente nella sua bocca, mentre Sara si concentrava sui testicoli. Dopo un po’, Veronica si mise a cavalcare Lorenzo con movimenti decisi, le mani piantate sul suo petto, i capelli sciolti che le ricadevano sul viso. Sara si posizionò con la sua fica davanti alla bocca di Lorenzo, così che lui potesse gustarla senza freni. Essendo una di fronte all’altra, Sara si avvicinò baciandola con passione, la lingua che si muoveva rapida mentre le dita le accarezzavano i capezzoli tesi. Lorenzo, con le mani sui fianchi della compagna per guidarne il ritmo, continuò a succhiare con foga, facendola gemere forte. Cambiarono posizione e, mentre Sara era a pecorina con il cazzo di Lorenzo dentro, Veronica si mise di fronte a lei e le piazzò la sua fica in faccia. Sara godeva, e mentre leccava l’amica le inserì tre dita, facendola sobbalzare dalla sorpresa. Con poche spinte Veronica si lasciò travolgere da un orgasmo che la lasciò senza fiato.
Le due donne, travolte, si cercavano continuamente. Veronica infilò la testa tra le gambe di Sara, mentre Lorenzo continuava a sbatterla. Le sue labbra succhiavano il clitoride, la sua lingua le accarezzava il punto in cui quel membro entrava e usciva con forza, e Sara quasi impazziva, presa da entrambi, senza sapere se urlare il nome del compagno o dell’amica. Il piacere correva da una all’altro, in un vortice inarrestabile. I gemiti si sovrapponevano, sporchi, intensi, un coro di desiderio che riempiva tutta la stanza. Non c’era più vergogna, non c’era più freno: solo tre corpi che si prendevano, senza risparmio. Lorenzo uscì da dentro Sara per mettere il cazzo nella bocca di Veronica, che si lasciava andare, le gambe che tremavano, il respiro spezzato, completamente abbandonata a quel gioco a tre. Dopo ore di frenesia, quando i gemiti si erano trasformati in urla e il sudore colava sui loro corpi intrecciati, arrivò il momento in cui nessuno riuscì più a trattenersi. L’orgasmo li travolse uno dopo l’altro, e gli ultimi schizzi di Lorenzo finirono nelle bocche delle ragazze.
Si strinsero insieme, senza parlare. I corpi ancora caldi, i cuori impazziti, le mani che accarezzavano distrattamente la pelle sudata. E lì, nel disordine del letto, si addormentarono sfiniti, con un sorriso sulle labbra e la consapevolezza di aver vissuto la notte più intensa della loro vita.
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