La proposta

di
genere
corna

CAPITOLO QUATTRO – La proposta
Tutta la giornata ho sentito l’energia di Michele. So quando sta pensando a me in modo sporco, e oggi era una di quelle giornate: distratto al lavoro, i messaggi laconici, quel modo in cui mi risponde solo “tutto bene, giornata lunga”, e invece so benissimo che la sua testa è piena di Jamal e del mio corpo tra le sue mani nere.
L’ho immaginato, in ufficio, che si fa duro solo pensando a come Jamal potrebbe scoparmi davanti a lui, a quel cazzo enorme che mi apre in due. Sono sicura che oggi si sia già fatto almeno due seghe pensando a noi tre. Se chiudo gli occhi lo vedo, seduto in bagno o davanti al computer, a strofinarsi mentre immagina Jamal che mi prende e mi riempie la figa stretta.
Lui non lo ammetterà mai, ma tutto questo è iniziato da una sua fantasia. Mi aveva presentato Jamal solo per farmi flirtare con lui, pensava che avrei potuto lasciarmi andare, e che poi lui avrebbe potuto fantasticarci sopra mentre mi scopava. All’inizio era solo un gioco, almeno così diceva lui. Adesso invece ci siamo dentro fino al collo: sta per chiedere davvero a Jamal di scoparmi, di farmi sua.
Oggi gli ho scritto: «Portalo fuori per un aperitivo e fagli la proposta.» So che Jamal non si tirerà indietro – gliel’ho già detto io stamattina cosa aspettarsi. Ho lasciato Michele solo con la sua ansia e i suoi pensieri, ma sapevo che non si sarebbe tirato indietro.
Nel pomeriggio, mi arriva il messaggio:
«Aperitivo con Jamal alle 17:30. Solito bar. Stasera ci vediamo, preparati.»
Rispondo solo: «Vi aspetto.»
So come andrà la scena. Me la immagino. Michele e Jamal si siedono al loro solito tavolo, un bar un po’ scassato in centro. Michele fa finta di essere rilassato, ma lo conosco: un sorso di birra, poi parte subito, perché non ce la fa più ad aspettare.
Immagino la voce di Michele che si fa sottile:
«Sai, Jamal, l’altro giorno a Lisa sei piaciuto molto. Dice che sei un tipo interessante…»
Jamal che lo guarda con quel sorriso di chi ha già capito tutto.
«Davvero?»
Michele prova a non arrossire. «Beh, in realtà… stiamo pensando di provare cose nuove. Lisa è sempre stata un po’ selvaggia, ma stavolta vuole andare oltre.»
«Ah sì? Che tipo di cose?», gli risponde Jamal, facendo finta di non sapere.
Michele ci gira intorno, poi si decide: «Ti piace la figa bianca, vero Jamal? Beh, Lisa vuole provare con un nero. Non un tipo qualsiasi, qualcuno di cui ci fidiamo. Non uno preso su internet. Vuole te.»
Jamal lo guarda dritto negli occhi. «Stai parlando di me, vero?»
E a quel punto Michele cede, annuisce, senza quasi riuscire a guardarlo in faccia. Ma lo dice: «Sì. Se ti va.»
So già la risposta di Jamal, posso quasi sentirla:
«Se mi va? Amico, sarebbe un piacere dare a Lisa quello che vuole. Lo sai che adoro la figa bianca.»
So che, mentre lo dice, si mette comodo sulla sedia e sorride come solo lui sa fare.
Immagino Michele che si sente scoppiare di eccitazione e paura. Ma ci tiene a mettere le regole, come se potesse davvero controllare qualcosa:
«Solo nessun legame. Solo per divertirsi, tutto qui.»
Jamal allora lo guarda fisso e la voce si fa più bassa:
«Senti, Michele, Lisa è una gran bella donna. Ma se la scopo, niente preservativo. La voglio scopare a pelle, e voglio venire dentro la sua figa bianca. Sei sicuro di capirlo?»
So che Michele annuisce senza dire niente. Lo conosco troppo bene, non sa resistere.
Jamal rincara: «E poi, se la ingravidassi? Una volta che assaggia me, ne vorrà ancora. Se le faccio un figlio, dovrai gestire tu la cosa. Mi hai chiesto tu di farlo, ma poi sarai tu a dover crescere il bambino. Io la scoperò ogni volta che vorrò, e tu guarderai. Ce la fai?»
Michele risponde quasi senza voce: «Non ti preoccupare, Lisa prende la pillola. È solo un gioco, per ora. Una cosa che vogliamo provare. Per qualche mese, per toglierci la voglia. Tutto qui.»
Sicuramente Jamal non ci crede. Lo immagino già che ride sotto i baffi, sapendo che, una volta cominciato, non si tornerà più indietro.
«Va bene, Michele. Se sei d’accordo, io le darò quello che vuole.»
Lo so che Michele, sentendo queste parole, è metà sollevato e metà terrorizzato. Era sempre stata la sua fantasia, ma ora che sta diventando realtà, ci sono mille dubbi nella sua testa. Eppure, non può più tirarsi indietro.
Immagino che si guardino un attimo negli occhi, poi Michele, a voce bassa:
«Quindi ci stai?»
Jamal sorride largo: «Ci sto. Ma quando si comincia?»
«Stasera?» balbetta Michele, col cuore in gola.
Jamal lo inchioda con lo sguardo: «Perché aspettare? Solo se te la senti davvero, però.»
Michele ci pensa un secondo, ma in realtà la decisione l’ha già presa da giorni. Lo so. Lo sento.
«Ok,» risponde lui quasi sottovoce. «Stasera. Ora scrivo a Lisa.»

E mentre aspetto la notifica del suo messaggio, mi sento accendersi tutta. La risposta arriva veloce, diretta:
«Vi aspetto.»
Mi rendo conto che tutto questo lo sto controllando io. Li sto guidando entrambi, anche se lascio che sia Michele a illudersi di avere il comando. Mi sono già preparata, pronta per quando arriveranno. E so che da stasera niente sarà più come prima.
Michele finirà la sua birra in un sorso solo, per calmare i nervi. E quando entrerà in casa con Jamal al seguito, saprà che questa storia l’ho cominciata io, ma ora nessuno di noi potrà più fermarsi.

scritto il
2025-10-31
1 6 2
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il patto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.