Prima volta

di
genere
esibizionismo

PRIMA VOLTA
Per il ponte del due giugno io e Cate, mia moglie, abbiamo deciso di concederci una breve vacanza in un albergo sul mare della Maremma. Siamo arrivati in tarda mattinata e abbiamo trascorso il resto della giornata e del pomeriggio sulla spiaggia privata della struttura. Cate non ha avuto la minima esitazione a mettersi subito in topless. Per lei non è una cosa inusuale quando c’è poca gente ma non mi sarei aspettato lo facesse sulla spiaggia di un albergo. La visione del suo splendido seno non ha lasciato indifferenti i presenti, sia maschi che femmine, ma soprattutto ha attratto il palestrato bagnino che ha cominciato a ronzarle attorno con le scuse più disparate. Cate era palesemente compiaciuta delle attenzioni del giovane ma non gli ha dato particolare corda e la giornata è trascorsa velocemente e piacevolmente tra bagni di mare e di sole.
Nel tardo pomeriggio abbiamo a malincuore lasciato la spiaggia e preso possesso della nostra camera. Fatta la doccia ci siamo riposati un po’ e poi ci siamo preparati per la cena. Avevamo optato per la mezza pensione quindi siamo scesi nel ristorante dell’albergo. Cate ha deciso di indossare una camicia bianca, una gonna al ginocchio e dei sandali. Un outfit semplice ma che le dona particolarmente. Il suo ingresso nell’elegante sala non passa inosservato e chissà se qualcuno dei presenti non ha già avuto modo di ammirarla in spiaggia.
Dopo poco arriva al nostro tavolo un cameriere di mezza età che ci illustra i piatti e la carta dei vini. Meglio dire che li illustra a Cate perché non stacca gli occhi da lei soffermandosi più volte sulla scollatura della camicetta dalla quale si intravede la forma del seno e il pizzo del reggiseno. Quando si allontana per prender il vino che abbiamo scelto lo faccio notare a mia moglie che in tutta risposta, con un sorrisetto sornione, sbottona un altro po’ la camicetta aggiungendo: “Così il poverino non diventa strabico cercando di sbirciare”. Ed effettivamente, quando il cameriere torna con la bottiglia - che ovviamente fa assaggiare a Cate senza nemmeno chiedere - si accorge subito che il panorama si è “aperto” alla sua vista e mentre si allontana noto che i suoi occhi brillano d’eccitazione.
Sorrido, ricambiato, a mia moglie e le propongo un brindisi alle sua fantastiche tette, beccandomi un dolce: “Che stronzo che sei!”
Il cibo è davvero ottimo e sugelliamo la cena con uno squisito dessert. Prima di andar via ci viene offerto un amaro.
Nell’alzarsi dal tavolo Cate si sporge in avanti e lo spettacolo del suo décolleté si offre al mio sguardo e non solo perché, nel frattempo, le cade il tovagliolo e quindi si piega ancora di più per raccoglierlo regalando un meraviglioso spettacolo al vicino di tavolo che ha quasi un sobbalzo sulla sedia. Mi chiedo tra me e me se sia stato un caso, magari indotto anche dalla quantità di alcool che abbiamo ingurgitato, o se lo abbia fatto di proposito. Lei un po’ barcollando si appoggia al mio braccio e io allora penso che sarà stato davvero colpa del vino. Guadagniamo l’uscita.
Fuori dalla sala incrociamo altre persone che vengono a cena e noto che alcuni si soffermano compiaciuti sul seno di mia moglie che fa capolino dalla camicetta un po’ troppo aperta. La cosa mi inorgoglisce e mi eccita. Alcuni, dopo aver goduto della visione di Cate, si girano anche verso di me e non so dire se il loro sguardo indichi invidia nei miei confronti o commiserazione, quasi a dire “Ma vedi sto’ cornuto come fa andare in giro la sua donna”. Me ne frego e mi godo l’eccitazione che tutto questo mi provoca.
Dopo pochi passi, mentre siamo in un ampio cortile all’aperto con gente che va e che viene, Cate si scosta dal mio braccio e comincia ad armeggiare con la camicetta. All’inizio non capisco, penso che qualcosa le dia fastidio. Poi vedo che mette le mani dietro la schiena e slaccia il reggiseno da sopra la camicetta; lo sfila facendolo passare dalle maniche, con una manovra fluida che ha già fatto altre volte e che ogni volta mi sorprende per l’abilità che dimostra. Non sto a dire che la cosa, come sempre, mi provoca un brivido. Con il suo solito sorrisetto da troia mi lancia il reggiseno che io mi affretto a nascondere dentro la mia camicia anche perché il tutto non sta avvenendo in un luogo nascosto ma, come ho già detto, all’aperto e con persone nelle vicinanze.
Cate mi prende per mano e mi trascina più avanti verso una delle piscine del complesso. Il suo seno libero dalla costrizione sballonzola sotto la camicetta semi aperta e vi assicuro che è una visione celestiale. Intuisco che vorrebbe andare verso la spiaggia ma, fatti pochi passi, sentiamo della musica. Evidentemente qualcuno sta festeggiando in riva al mare. Allora cambia direzione e mi trascina oltre la piscina, verso i campi da tennis. Siamo in una posizione più appartata, separati dal cortile dell’albergo da una folta siepe che però non ci nasconde del tutto dalla vista degli altri clienti. Cate mi scaraventa su una specie di dondolo, mi provoca con uno sguardo di eccitazione che ben conosco, si mette a cavalcioni – per farlo si alza la gonna scoprendo il culo – e mi dà un bacio con la lingua che mi provoca un sussulto interno e una vampata di calore in tutto il corpo. Mi prende una mano e se la mette su una tetta – entrambe le “ragazze” sono ormai uscite completamente dalla camicetta – e continua a baciarmi con passione. A un certo punto si ferma - ha uno sguardo da troia infoiata - si alza, si inginocchia davanti a me, mi slaccia la cintura dei pantaloni, mette una mano nei boxer e mi caccia fuori il cazzo, che è ormai duro, e comincia a leccarlo come fosse un gelato. Ho le farfalle nello stomaco, dalla mia posizione vedo le persone che continuano ad andare avanti e indietro per il cortile mentre lei, inginocchiata tra le mie gambe, è celata agli sguardi. Mi sta facendo uno dei suoi magistrali pompini - mia moglie è una bocchinara di incredibile talento – incurante del fatto che siamo all’aperto con tanta gente a pochi metri da noi. A un certo punto si rende forse conto anche lei del rischio e, senza interrompere il lavoro di lingua, mi dice: “Amore, tu controlla se viene qualcuno”. Nell’eccitazione del momento, senza nemmeno pensare a ciò che sto per dire, ribatto: “E se si avvicina qualcuno cosa fai? Lo ciucci anche a lui?” La sua risposta mi gela e mi provoca quasi un infarto: “Uh, buona idea, perché no!!!” Le sue parole stanno ancora risuonando nella mia mente quando vedo un tizio che sta venendo nella nostra direzione. Mia moglie non se ne accorge e continua a ciucciarmi il cazzo con grande perizia. L’avverto: “Si sta avvicinando un uomo.” “Bene, fallo avvicinare” è la sua pronta risposta che mi provoca un’ennesima scarica elettrica in tutto il corpo. Sono in bambola totale; non capisco se mia moglie stia scherzando o faccia sul serio; non so se sperare che l’uomo si avvicini davvero o cambi strada all’ultimo momento; ho il cazzo così duro che quasi mi fa male nella bocca di Cate che continua a leccare e succhiare avidamente.
L’uomo è arrivato ormai alla nostra altezza, ha superato la siepe, ora ha la visuale aperta, ci vede, si blocca. Io mi alzo dal dondolo quasi a difesa di mia moglie che ora si è resa conto anche lei che non siamo più soli. L’uomo, forse un po’ più giovane di noi, né bello né brutto ma con un bel fisico, resta lì a bocca aperta a guardare l’inaspettato spettacolo hot che gli viene offerto. Biascica qualcosa che non afferro e fa per girarsi e tornare indietro quando sento mia moglie che con una vocina gli dice: “Se vuoi puoi restare. Anzi… avvicinati pure”.
Oh Madonna!!! Allora sta facendo sul serio!!! Ma è impazzita?!?
L’uomo si avvicina titubante, sembra ipnotizzato dalla vista di mia moglie che ha il mio cazzo in mano e le tette di fuori. Balbetta: “Scusatemi, non volevo disturbare”. Cate gli risponde: “Ma no, tranquillo, non disturbi. Anzi ti va di partecipare?” Mi sembra che il tizio abbia quasi un mancamento, le gambe gli cedono, o forse sono le mie che stanno per venir meno. Mi guarda con una faccia da ebete, fa qualche passetto in avanti ma sembra aspetti il mio permesso. Ma che cazzo di permesso ti dovrei dare? Sta facendo tutto lei!!!
Lo trae dall’impaccio mia moglie che, abbandonato il mio cazzo, gli si avvicina e comincia a slacciargli la cintura dei pantaloni. Come aveva fatto poco prima con me affonda la mano nei boxer dell’uomo e gli estrae l’arnese. Cate resta un attimo interdetta, credo perché il nostro nuovo amico ha un prepuzio molto esuberante mentre lei è abituata al mio cazzo che è circonciso. Per qualche secondo resta lì con il pene dell’uomo in mano non sapendo bene cosa fare. Poi il cazzo, al contatto con la mano di mia moglie, comincia a irrigidirsi e allora Cate capisce e comincia a menarlo, prima delicatamente poi con più forza, fino a scappellarlo. Devo ammettere che ha un gran bel cazzo, lungo e largo, con un glande molto pronunciato. Mia moglie sembra apprezzare e se lo mette tutto in bocca, credo gli arrivi fino alle tonsille. Lo lecca lungo tutta l’asta comprese le palle, lo ciuccia, si sofferma sull’ampia cappella. Il tutto guardandolo negli occhi quasi per vedere l’effetto che il trattamento ha su di lui. Ogni tanto si volta anche verso di me con uno sguardo da zoccola che mi fa ribollire.
Sono sconvolto. Mia moglie non aveva mai fatto un pompino ad un altro uomo, almeno non che io sappia e comunque non in mia presenza. Dentro di me provo ondate di sentimenti contrastanti. Sono eccitato da quello che vedo ma sono anche geloso e incazzato che la mia cara mogliettina stia dedicandosi con tanto trasporto al cazzo di uno sconosciuto e mi abbia lasciato lì con i pantaloni abbassati e il pisello di fuori.
Sembra quasi che Cate abbia sentito i miei pensieri perché allunga la mano destra e riprende il mio cazzo portandosi anche lui alla bocca.
Non ci credo!!! Ora li ha entrambi in bocca!!!
Con le mani si è ancorata alle nostre cosce e si fa scorrere i due membri dentro di sé. È strano sentire il contatto del mio cazzo con quello di un altro uomo. Non mi era mai capitato e sono un po' in imbarazzo. Imbarazzo che scompare presto perché Cate, da esperta pompinara qual è, sta facendo un lavoro con i fiocchi. Continua per diversi minuti a leccare, succhiare e menare i due cazzi, a volte contemporaneamente e a volte alternando le sue attenzioni a uno dei due. A un certo punto si struscia anche le due mazze sulle tette e intorno ai capezzoli. Vedere mia moglie che gioca con il cazzone di uno sconosciuto, la sua bocca che va su e giù su quel tronco di carne e la lingua che lo insaliva tutto, mi procura una bellissima sensazione quasi di stordimento. Ho le farfalle nello stomaco e il cuore che sembra un tamburo, ho paura che mi scoppi.
All’improvviso Cate si ferma, lascia i nostri cazzi e si alza. Mi assale la paura si sia resa conto di essere andata oltre e voglia smettere. Si guarda intorno, si alza la gonna, si sfila le mutandine e me le lancia. Noto che sono zuppe di umori. Mi assale un’altra paura, terrore direi… mica vuole farsi scopare dal tipo? Si rimette in ginocchio e continua il lavoro di bocca. Pericolo scongiurato, almeno per ora. Praticamente è nuda; entrambe le tette sono fuori dalla camicetta, la gonna è diventata una fascia attorcigliata attorno ai fianchi lasciando il culo e la fica esposti; una striscia di liquido le cola lungo le gambe fino a terra. Ogni tanto dalla bocca le escono dei filamenti del nostro liquido preseminale. Cate è bellissima, incredibilmente porca ma per nulla volgare; non so come faccia ma nonostante la situazione da puttana da strada riesce a essere elegante.
“Scusa ma sto per venire, cosa faccio?” il nostro ospite dice proprio così, provocando sia a me che a Cate una risatina. È sempre lei la più pronta a rispondere: “Non farti problemi e sborrami pure addosso se ti va”. Contemporaneamente Cate accelera il movimento delle mani sui nostri cazzi, tenendoli a pochi centimetri dal suo viso. Apre la bocca e caccia fuori la lingua. La zoccola vuole la sborra direttamente in bocca.
Tre portentosi schizzi di sperma densa, simili a una smitragliata, la inondano, colpendola in faccia, in bocca, sulla lingua, sui capelli, sulle tette. Ma quanta ne aveva nei coglioni l’amico? A ruota vengo anch’io centrando soprattutto il viso e la bocca di mia moglie. Lei dà qualche altra slinguatina ai nostri cazzi, ripulendoli con cura e ingoiando tutto ciò che raccoglie. Poi bacia i due peni quasi per ringraziarli e si alza. Prova a sistemarsi la gonna e la camicetta che si sono inzaccherate di sperma. Un rivolo di crema bianca le cola dalla bocca, lei lo raccoglie con la lingua e l’ingoia.
Sono incredulo. Ma è mia moglie questa troia mezza nuda ricoperta dalla sborra di due uomini? Non posso fare a meno di pensare che non è mai stata così bella!!! Le passo un fazzolettino di carta pur sapendo che non sarà sufficiente a pulirla da tutta quella sbroda che ha addosso. Ne è consapevole anche lei e con la lingua, ancora una volta, continua a raccoglie lo sperma che le cola sul viso e lo ingoia con la stessa soddisfazione di una bambina che si lecca il gelato dalla faccia.
La scena provoca un sussulto del mio pene che inaspettatamente riprende vigore. Nel frattempo, il nostro ospite si è rimesso l’ernese nei boxer e si sta richiudendo la patta. È tutto rosso in viso, impacciato ma evidentemente soddisfatto. Ringrazia più volte Cate sperticandosi di complimenti e apprezzamenti, poi si rivolge a me: “Sei davvero fortunato ad avere una donna così”. All’unisono gli rispondiamo più o meno con le stesse parole: “Beh, diciamo che oggi anche tu sei stato fortunato”. Ridiamo tutti e tre. Il fortunato di serata, continuando a ringraziare, ci saluta e si allontana.
Io e mia moglie ci guardiamo negli occhi senza parlare.
Ma è successo davvero tutto questo o si tratta solo di un sogno. Ora magari suona la sveglia e devo pure andare al lavoro.
No, è realtà. Sento l’odore di sesso. Davanti ai miei occhi c’è mia moglie, bellissima, tutta ricoperta di sborra e con ancora lo sguardo voglioso.
Penso che il nostro amico abbia assolutamente ragione, sono proprio fortunato ad avere una femmina così al mio fianco. Ci baciamo con passione. È appiccicosa e sa di sborra. Penso che non è solo la mia ma chi se ne frega. Con un filo di voce mi dice: “Andiamo in camera, ho bisogno di fare l’amore con te”. La prendo per mano e la trascino verso la hall. Ha ancora tracce di sperma sui capelli e sui vestiti ma non le dico niente. Il seno le ballonzola vistosamente dentro la camicia abbottonata alla bene e meglio. Incrociamo altra gente ma non ce ne curiamo. Entriamo quasi di corsa in ascensore; le porte non si sono ancora chiuse del tutto che Cate si strappa letteralmente la camicia di dosso, mi bacia, mi prende la testa e la affonda tra le sue tette intimandomi di leccargliele e di succhiargliele. Sono ancora impiastricciate di sperma ma obbedisco immediatamente senza fare lo schizzinoso. Si aprono le porte dell’ascensore e lei si precipita fuori con la camicia in mano e le tette all’aria dirigendosi verso la nostra stanza. Lungo il tragitto la porta di un’altra stanza si apre ma lei sembra non badarci minimamente. La raggiungo, apro la nostra porta e ci catapultiamo dentro. Cate si sfila la gonna e si butta sul letto. È sdraiata completamente nuda e a cosce aperte, vedo che le gocce di sborra le sono arrivate non solo sul seno ma anche sulla pancia e sulle cosce. Mi spoglio anch’io il più velocemente che posso e mi stendo su di lei. La bacio, la tocco tutta. Mi urla: “Scopamiii!!!” Come faccio a non obbedire!!! Le infilo il cazzo nella fica, entra con un sol colpo fino alla cervice. Cate è un lago, non l’ho mai sentita così bagnata. Urla: “Sì, così. Ancora, ancora. Vai. Più forte, più forte. Chiava la tua puttana. Ti sono piaciuta stasera? Sono stata abbastanza zoccola? Sono stata brava? Ora mettimelo nel culo. Sfondami”. Ci sentiranno fino alla spiaggia ma chi se ne frega. Le tolgo il cazzo dalla figa, lei si gira e si mette in ginocchio sul letto con la testa in basso. Di solito usiamo un lubrificante ma questa volta spero che i suoi umori sul mio cazzo siano sufficienti. Sono infoiato come non mai. Glielo appoggio sul buchetto e con un sol colpo di reni glielo sbatto tutto dentro. Lei urla dal dolore, io mi fermo preoccupato e le chiedo se devo uscire ma lei con voce stravolta dalla voglia urla: “Non ci pensare nemmeno, cornuto. Continua. Non ti fermare. Rompimi il culo”. Sembra indemoniata. Continuo a pomparle il culo con colpi sempre più forti. Le palle le sbattono sulle labbra della fica. Il letto cigola, si sposta, la spalliera sbatte contro il muro. Sento che sto per venire, la rigiro e le rientro in figa. Voglio sborrarle lì e non altrove. Forse è un modo per “riappropriarmi” di mia moglie dopo quello che le ho visto fare a un altro uomo. Lei continua a gemere e urlare e le sue gambe cominciano a tremare. Ha un orgasmo fortissimo. Io continuo a pompare, c’è un rumore acquoso, sborro.
Dopo l’amplesso esco da lei e mi sdraio al suo fianco. Siamo entrambi sfiniti ma al settimo cielo. Ci abbracciamo e ci addormentiamo.
Al mattino, quando riapro gli occhi, lei è addormentata con la testa sul mio petto. È bellissima. Ha il candore di una bambina ma poi noto che ha ancora tracce di sperma nei capelli e rivedo le mi immagini di ieri sera. Dopo poco si sveglia anche lei e con un sorriso luminoso mi dice: “Buongiorno amore mio”. Ci baciamo. Cate rimette la testa sul mio petto e, dopo aver fatto un profondo sospiro come per prender coraggio mi dice: “Tesoro scusami per ieri sera. Lo so di aver esagerato ma non so cosa mi sia successo. Forse il vino che ho bevuto ha contribuito ad allentare le mie inibizioni ma non ero ubriaca, ero assolutamente presente a me stessa. Mi sono comportata come una troia in calore. Forse lo sono. Mi vergogno tantissimo. Ti prego perdonami se il mio comportamento ti ha fatto male e se ti sei sentito mancare di rispetto.”
Provo a interromperla ma lei mi ferma subito.
“Ti prego amore lasciami continuare. So di essere andata oltre i limiti. Non dovevo coinvolgere quell’uomo e non dovevo fare le cose che ho fatto. Quanto meno avrei dovuto prima parlarne con te, capire se per te poteva andare e stabilire i limiti. Invece ho fatto tutto io senza consultarti e ti ho trascinato in una situazione che forse non volevi. Non ti sto dicendo che non mi sia piaciuto. Anzi ti confesso che per me è stato fantastico e che non mi dispiacerebbe rifarlo se dovesse ricapitare l’occasione giusta. Ho provato sensazioni bellissime, mai provate prima. Nonostante fossi praticamente nuda, in un luogo pubblico potenzialmente esposta agli sguardi di altre persone, in ginocchio davanti a due uomini intenta a succhiare i loro cazzi, non mi sentivo minimamente in una situazione di inferiorità. Anzi, sentivo di avere il completo controllo della situazione e di avervi in mio totale potere. Ero io al comando e io e solo io gestivo la situazione. Eravate voi e i vostri magnifici cazzi i miei strumenti di piacere, del mio piacere. Mi sono sentita incredibilmente femmina, anche puttana ma soprattutto femmina ed è stato stupendo. Guardare i vostri visi mentre ricoprivate il mio corpo del vostro seme caldo mi ha fatto sentire orgogliosa del mio potere su di voi. Non riesco a descrivere a parole cosa ho provato ma ti assicuro che per me è stato bellissimo. Spero che tu non ti sia sentito umiliato e spero che quello che ho fatto non guasti il nostro rapporto e i sentimenti che tu provi per me. Io ti amo, ti amo come non mai.”
Due lacrimoni le solcano le guance. “Ora posso parlare io?” le dico baciandola sulla guancia. “Tesoro sei stata fantastica e non ti devi scusare di niente. È vero, non credevo potessi spingerti a tanto ma ti ringrazio per avermi fatto vivere la serata più eccitante della mia vita. Non nego che vederti sbocchinare quel tipo, vederti con due cazzi in bocca contemporaneamente, vederti ricoperta dalla sborra di un altro e ingoiarla è stato sconvolgente. Vederti dare più attenzione al suo cazzo che al mio mi ha provocato invidia, gelosia e non so cos’altro ma ti assicuro che è stato tutto bellissimo.”
“Ma non è vero che ho dato più attenzione al suo cazzo che al tuo, mi sono dedicata a entrambi in maniera assolutamente equa” prova lei a protestare con un sorrisetto.
“Menti sapendo di mentire, puttana. Si vedeva chiaramente che il suo cazzo ti piaceva più del mio. E quando ti sei tolta le mutandine ho avuto paura che volessi anche scopartelo” controbatto io.
E lei, sempre con quel sorrisetto sornione da zoccola che mi fa impazzire: “Ma no, può essere che senza volerlo possa aver dato qualche ciucciatina in più a lui, ma solo per metterlo a suo agio. D’altronde era l’ospite, no? Comunque aveva un gran bel cazzo, non trovi? A pensarci … non sappiamo nemmeno come si chiama il nostro compagno di porcate. Io lo chiamerei Fortunello, che dici?”
Sorridiamo entrambi e io: “Fortunello mi sembra azzeccato. Allora ammetti che il cazzo di Fortunello ti piace più del mio. Avresti voluto provarlo anche in altri buchi, vero troia?
“Tesoro, lo sai che il tuo cazzo è sempre il mio preferito” mi provoca lei. Ridiamo entrambi di gusto e ci baciamo. Lei continua: “Comunque confesso che a un certo punto mi è venuta la voglia di farmi scopare da quel bel cazzone ma ho pensato che farlo lì sarebbe stato scomodo e portarci Fortunello in camera sarebbe stato un po’ complicato. Poi non sapevo se tu avessi voluto assistere o no.”
“Dio santo ma da dove è venuta fuori questa mogliettina così troia. Avresti dovuto dirmelo prima del matrimonio che stavo per sposare una zoccola, una puttana di tale livello” la provoco mettendomi a cavalcioni su di lei e bloccandole i polsi. In tale posizione il mio cazzo, che nel frattempo ha raggiunto una bella erezione, è giusto a mezz’aria all’altezza delle sue tette e davanti al suo volto. Lei non perde l’occasione, finge di addentarlo e dice: ”Stronzo, lo sapevi benissimo chi stavi sposando. Anzi, credo che tu mi abbia sposato anche per questo”. Le lascio i polsi e lei subito si prende le tette tra le mani e ci avvolge il mio cazzo cominciando una splendida spagnola con annessa ciucciatina di cappella. A un certo punto smette il lavoro di tette e si dedica con maggior dedizione al pompino. Mamma mia e quanto è brava! Che bocchianara mia moglie!
“Un’altra cosa… ieri sera mentre scopavamo mi hai chiamato cornuto. Allora confessi che mi hai cornificato, troia?” provo a provocarla. Lei si toglie per un attimo il cazzo di bocca e ribatte: “Eh, quante storie che fai per un paio di corna. Cosa vuoi che sia”. Non resisto e lo sborro copiosamente in bocca urlandole: “Puttana”. Lei, accoglie tutto il mio seme, apre la bocca per farmelo vedere e poi ingoia tutto e subito dopo mi bacia.
Facciamo entrambi la doccia, ci vestiamo, io con bermuda e maglietta, Cate con un bikini bianco e sopra un pareo e andiamo a far colazione. Io non riesco a staccare gli occhi da mia moglie. È bellissima, radiosa, emana sensualità in ogni suo gesto.
Il caso vuole che Fortunello sia al tavolo di fianco a quello che ci è stato assegnato, in compagnia di moglie, figlia e figlio.
Appena ci vede diventa paonazzo. Cate lo saluta con un sorriso complice, io con un cenno del capo. La moglie lo scruta con sguardo interrogativo e lui per togliersi d’impaccio fa finta di strozzarsi con il cornetto che ha appena addentato.
Io è Cate ci scambiamo un sorriso e ci dirigiamo verso il ricco buffet della colazione che vediamo apparecchiato in fondo alla sala. Lei dice: “Stamattina ho una fame da lupo”. “Strano, dovresti avere lo stomaco pieno” ribatto io. Lei mi guarda con espressione interrogativa e io continuo: “Con tutta la sborra che hai ingoiato!”. Lei fa finta di indignarsi e ribatte: “Si è vero però ho fatto anche tanta attività fisica. E poi sai tesoro, far godere due uomini contemporaneamente richiede impegno e fa consumare calorie”. Sono sicuro che le persone vicino a noi hanno sentito tutto, anche perché entrambi non abbiamo affatto parlato a voce bassa. Non ho il coraggio di guardarmi intorno ma mi viene istintivo mettere una mano sul culo di Cate e darle un bacio dietro l’orecchio, so che le piace particolarmente.
Dopo colazione torniamo in camera e chiedo a mia moglie se vuole tornare alla spiaggia dell’albergo o vuole cambiare posto. Ci pensa un attimo e poi a capo chino risponde. “No, mi vergogno troppo. Forse qualcuno ieri sera ci ha visti e potrebbe riconoscermi”. E poi, guardandomi diritto negli occhi: “Ma qui vicino non c’è quella spiaggia naturista di cui mi hai parlato?”
scritto il
2025-10-10
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