Lo zio e le nipotine - PARTE III
di
michele90
genere
incesti
“Dai, raccontaci tutto, moriamo dalla voglia di sapere com’è andata!” chiese Paola.
Lei ridacchiò, sedendosi sul bordo del letto vicino a Paola. “Da dove comincio? Oddio, è stato… pazzesco. Questo ragazzo, Marco, lo conosco da un paio di giorni, ma sembra che ci conosciamo da sempre. Abbiamo chiacchierato un po’ e poi siamo passati ai fatti, in modo spontaneo e deciso.”
Paola, con gli occhi che brillavano di curiosità, la incalzò: “E quindi? Continua!”
“Appena entrata nella sua roulotte, non abbiamo perso tempo. Mi ha tirata a sé e mi ha baciata subito, un bacio profondo, di quelli che ti fanno girare la testa. Le sue mani erano ovunque: mi stringeva il sedere, mi sollevava la maglietta. Gli ho detto: ‘Un attimo, non correre troppo!’ ma ridevo, perché in realtà era quello che volevo.”
“E poi?” chiesi Paola, impaziente.
“Poi mi ha spinto contro il muro, proprio vicino alla porta. Mi ha sfilato la maglietta e il reggiseno in due secondi netti. Mi ha preso i seni con le mani, stringendoli forte, e ha iniziato a succhiarmi i capezzoli. Cazzo, mi sono sentita sciogliere. Gli ho detto, ridendo: ‘Marco, ma da quanto tempo non fai sesso?’ E lui, con un ghigno: "Con un corpo come il tuo da parecchio tempo." Mi ha slacciato i pantaloncini e li ha tirati giù insieme alle mutandine, lasciandomi nuda contro il freddo del muro.
Paola interruppe, con un sorriso: “E tu che hai fatto?”
Gianna sorrise, maliziosa. “Quando ho visto quanto era duro sotto i boxer, non ci ho pensato due volte. Glieli ho abbassati e ho iniziato a toccarlo. Era… impressionante. Gli ho detto: ‘Cazzo, Marco, è enorme!’ E lui ha riso, tirandomi di nuovo a sé. Poi l’ho portato alla bocca e l’ho gustato come si gusta un gelato. A quel punto mi ha preso in braccio, le mie gambe attorno ai suoi fianchi, e mi ha portato sul lettino della roulotte.”
“E poi?” chiesi ancora, pendendo dalle sue labbra.
“Mi ha sdraiata e si è messo sopra di me. Mi ha aperto le gambe con una mossa decisa e mi ha toccato con le dita, proprio lì, dicendomi: ‘Vedo che sei molto bagnata, Gianna. Lo vuoi subito, vero?’ Io ho solo annuito, non riuscivo neanche a parlare. È entrato in me con una spinta Che mi ha irrigidito il corpo e, giuro, ho visto le stelle. Era profondo, duro, e si muoveva con un ritmo che mi faceva gemere come una pazza. Gli ho gridato: -Più forte, Marco, spaccami tutta- e lui l’ha fatto, spingendo sempre più forte e veloce, con il lettino che sbatteva contro la parete della roulotte.”
Paola si ventilò il volto con la mano, rossa in faccia. “Cazzo, Gianna, che esperienza! Sto sudando solo a sentirti!”
Gianna scrollò le spalle, senza un briciolo di vergogna. “Non è finita. Dopo un po’, mi ha detto: ‘Girati, voglio prenderti a pecora.’ Mi sono messa a quattro zampe, e lui mi ha afferrato i fianchi, entrando di nuovo. Era un’angolazione perfetta, sentivo tutto, sentivo i suoi testicoli sbattere sulla mia passera, ogni spinta mi faceva tremare. Con una mano mi tirava i capelli, non forte, ma quel tanto che basta per farmi sentire sua. Gli ho detto: -Sì, così, continua, non smettere! - e lui non si è fermato. Poi mi ha rigirata sulla schiena, mi ha sollevato le gambe sulle sue spalle e mi ha guardata negli occhi mentre entrava dentro di me. Con le mani sulle natiche lo aiutavo nelle spinte, sentivo i suoi muscoli contrarsi nelle spinte. A un certo punto mi ha detto: -Sto per venire, Gianna, dove vuoi che venga?- Gli ho risposto: -Dentro, vieni dentro di me, tanto prendo l’anticoncezionale- e così ha fatto. È esploso, e io sono venuta subito dopo, tremando tutta, urlando il suo nome. Siamo rimasti sdraiati, ansimanti, per non so quanto tempo. È stato… intenso.”
Paola si passò una mano tra i capelli, mordendosi il labbro. “Uff… che esperienza, Gianna. Mi hai fatto venire i brividi.”
Gianna, con un sorrisetto sfacciato, si appoggiò allo schienale della sedia nel caravan. “Questo è tutto. E voi? Cos’avete fatto mentre ero via? Scommetto che vi siete dati da fare.”
Paola scoppiò in una risata bassa, lanciandomi un’occhiata veloce, gli occhi che brillavano di malizia. “Beh, Gianna, diciamo che non ci siamo certo annoiati. Vero, zio?”
Un silenzio pesante calò nel caravan per qualche istante. Il racconto di Gianna ci aveva lasciato tutti con il fiato corto, l’aria densa di eccitazione. Sentivo il sangue pulsarmi nelle vene, ogni parola di quella storia mi aveva acceso un fuoco dentro.
Senza giri di parole, mi sporsi verso le mie dolci nipotine, il tono basso ma deciso. “Dopo un racconto del genere, ho bisogno di scaricarmi. Che dite, siete pronte per un secondo round?
Io lo sono e Paola sembra annuire. Gianna, non so come stai tu dopo questa esperienza, ma ho una voglia matta di sentirvi entrambe vicine. Ci godiamo questo momento, tutti e tre insieme. Ora.”
Paola inarcò un sopracciglio, un sorriso lento che le si formava sulle labbra. “Tutti e tre, eh? Zio, sei proprio insaziabile. Ma sai che c’è? Ci sto. Voglio proprio vedere quanto riesci a reggere.”
Gianna si morse il labbro inferiore, guardandoci entrambi con uno sguardo che non lasciava spazio a dubbi. “Cazzo, dopo quello che ho appena vissuto, pensavo di riposare un pò… ma non posso vedervi scopare da soli. Ok ci sono anch'io".
Mi avvicinai a loro, il cuore che batteva forte, un ghigno sul viso. “Allora non perdiamo tempo. Spogliatevi, ragazze. Voglio vedervi nude davanti a me, subito.”
Paola rise, già iniziando a slacciarsi la camicetta. “Sempre così diretto, eh? Va bene, preparati, perché non ti daremo tregua, zio.”
Gianna si alzò, sfilandosi la maglietta in un movimento fluido, gli occhi fissi nei miei. “Spero tu sia pronto, zio. Perché stavolta rimarrai sconvolto.”
Gianna si gira verso Paola, e con un gesto inaspettato le prende il viso tra le mani, avvicinandosi lentamente.
Paola: sorpresa, ma con un lampo di desiderio negli occhi dice "Gianna… cosa fai?"
Gianna sussurrando, con un tono seducente "Shh, lasciami provare. Ho sempre voluto sapere come sarebbe baciare una donna"
Le sue labbra si posarono su quelle di Paola con una fame evidente. Un bacio profondo, disperato, le loro lingue che si cercavano senza vergogna. Le mani di Gianna scivolarono lungo il collo di Paola, poi più giù, stringendo i suoi fianchi con possesso. Io le fissavo, il cuore che batteva forte, incapace di distogliere lo sguardo. "Oh, cazzo!!!... E' la cosa più sexy e intrigante che abbia mai assistito.
Anche Paola non se l’aspettava, ma sembrava gradire. Allora le incito finchè vadano più in fondo, "fatemi vedere di cosa siete capaci?".
Rimango lì con il respiro affannoso, le osservo. Sono… fuoco puro.
Gianna mi guarda e sorride. Abbassa la testa, prendendo un capezzolo di Paola tra le labbra, succhiando con forza mentre con l’altra mano le pizzicava l’altro. Paola inclinò la testa all’indietro, un gemito acuto che le sfuggì dalla gola. Le sue dita si intrecciarono nei capelli di Gianna, spingendola più vicino.
Paola sussurrò "più forte Gianna… sì, così. Mi stai facendo impazzire."
Gianna "Ti farò gridare, vedrai. Sdraiati. Voglio assaggiarti lì, si proprio lì."
La spinse delicatamente sul letto, facendola stendere, mentre le sue mani scivolano lungo il ventre di Paola.
Vederle così, perse l’una nell’altra, era un’immagine che non avrei mai immaginato e dimenticato. Gianna si inginocchiò tra le gambe di Paola, le sue dita che tracciavano linee lente lungo l’interno delle cosce, facendola tremare.
Si chinò su di lei, la sua bocca che trovava il punto più sensibile. Paola emise un gemito lungo, profondo, le gambe che si stringevano istintivamente intorno alla testa della sorella. Io potevo vedere, ogni movimento, ogni fremito del corpo di Paola, mentre Gianna lavorava su di lei con una precisione devastante, alternando baci, lingua e piccoli morsi che la facevano sussultare.
Paola in preda alle sensazioni ansimava "Gianna… mi fai impazzire. Non… non ce la faccio più, sto per .....
"Non ancora. Non ora." gridò Gianna.
Io ero ipnotizzato, il desiderio di unirmi a loro era forte. I gemiti di Paola riempivano la stanza, mentre io mi avvicinavo di spalle a Gianna. Il mio sguardo fisso sui suoi glutei, un invito irresistibile a prenderla a pecora. Afferrai i suoi fianchi, sentendo il calore del suo corpo mentre mi preparavo a entrare in lei.
"Gianna, non resisto. Sei pronta per me?"
"Sì, cazzo, prendimi, zio! Voglio sentirti dentro."
Senza esitare, mi spinsi dentro di lei con un movimento deciso, sentendo il suo calore avvolgermi. Gianna emise un gemito profondo, il suo corpo che si tendeva per un istante prima di rilassarsi, accogliendomi completamente. Continuava a lavorare su Paola con la lingua, senza perdere il ritmo, i suoi mugolii attutiti mentre la sorella si contorceva sotto di lei.
Paola ansimava, con le mani nei capelli di Gianna "Oh mio Dio, Gianna, non smettere. La tua lingua… mi stai facendo impazzire."
Le sue parole mi incendiarono ancora di più la mente. Aumentai il ritmo, i miei colpi decisi che facevano tremare il corpo di Gianna, il suono della nostra pelle che sbatteva mescolandosi ai gemiti di tutte e tre. Le mie mani scorrevano lungo la sua schiena, stringendo la carne dei suoi fianchi mentre lei si muoveva contro di me, cercando di prendere ogni spinta con avidità.
"Sì, così… più forte zio! Mi stai spaccando tutta" rispose Gianna.
Paola " Oh Gianna ci sono… ci sono quasi. Succhia più forte… oh, cazzo, tra poco vengo!"
Sentendo le loro parole, spinsi ancora più a fondo. Il piacere era travolgente, il calore del corpo di Gianna che mi stringeva, i suoi gemiti che vibravano contro Paola, tutto mi stava portando al limite.
Gianna " Sto venendo… cazzo, sto venendo!"
Anch’io… non ce la faccio più, Gianna. Vengo con te.
I nostri orgasmi esplosero quasi contemporaneamente, un’onda di piacere che ci travolse tutti e tre. Il corpo di Paola si contrasse sotto Gianna, i suoi gemiti acuti che tagliavano l’aria mentre si abbandonava al piacere. Gianna tremava violentemente sotto di me, il suo interno che pulsava intorno a me mentre io mi svuotavo dentro di lei, un grido soffocato che mi sfuggiva dalla gola. Restammo così per un momento, ansimanti, i nostri corpi ancora intrecciati, il calore e il battito accelerato e le contrazioni che sembravano non finire.
Gianna "Porca troia… non pensavo potessimo venire così, tutti insieme. Siete stati… fantastici".
Paola, con le dita intrecciate nei capelli di Gianna, la accarezzava e le baciava il viso " sei stata fantastica, la prossima volta voglio ricambiarti il piacere.
Io, sorridendo "non vi dimenticatevi di me".
Annuirono sorridendo.
Dopo quel momento di pura estasi, restammo sdraiati sul letto, i nostri corpi ancora caldi e intrecciati, il respiro che pian piano tornava regolare. Gianna era tra me e Paola, la sua pelle sudata che sfiorava me, mentre accarezzava distrattamente il fianco di sua sorella. L’aria era ancora carica di tensione, come se quel climax ancora non fosse terminato.
Paola era appoggiata su un gomito, gli occhi fissi su Gianna, chiaramente ancora rapita dai racconti che sua sorella aveva condiviso prima, in particolare sull’esperienza con Marco, l’amico del campeggio. "Dai, raccontami ancora di Marco. Com’era davvero con lui? Tipo, i dettagli… sai cosa intendo".
Dopo averla ascoltata attentamente e incuriosita, sussurra "sembra… incredibile. Che dici, farebbe sesso anche con me?"
Gianna dandole una leggera spinta sulla spalla "Provaci, no?". Puoi sempre chiederglielo. Non fare la timida, sii sfacciata. Chiediglielo esplicitamente. Tipo, guardalo negli occhi e digli: "Ehi, Marco, mi vuoi scopare come hai fatto con mia sorella?’ Vedrai che non ti dirà di no."
Continua nella PARTE IV.....
Lei ridacchiò, sedendosi sul bordo del letto vicino a Paola. “Da dove comincio? Oddio, è stato… pazzesco. Questo ragazzo, Marco, lo conosco da un paio di giorni, ma sembra che ci conosciamo da sempre. Abbiamo chiacchierato un po’ e poi siamo passati ai fatti, in modo spontaneo e deciso.”
Paola, con gli occhi che brillavano di curiosità, la incalzò: “E quindi? Continua!”
“Appena entrata nella sua roulotte, non abbiamo perso tempo. Mi ha tirata a sé e mi ha baciata subito, un bacio profondo, di quelli che ti fanno girare la testa. Le sue mani erano ovunque: mi stringeva il sedere, mi sollevava la maglietta. Gli ho detto: ‘Un attimo, non correre troppo!’ ma ridevo, perché in realtà era quello che volevo.”
“E poi?” chiesi Paola, impaziente.
“Poi mi ha spinto contro il muro, proprio vicino alla porta. Mi ha sfilato la maglietta e il reggiseno in due secondi netti. Mi ha preso i seni con le mani, stringendoli forte, e ha iniziato a succhiarmi i capezzoli. Cazzo, mi sono sentita sciogliere. Gli ho detto, ridendo: ‘Marco, ma da quanto tempo non fai sesso?’ E lui, con un ghigno: "Con un corpo come il tuo da parecchio tempo." Mi ha slacciato i pantaloncini e li ha tirati giù insieme alle mutandine, lasciandomi nuda contro il freddo del muro.
Paola interruppe, con un sorriso: “E tu che hai fatto?”
Gianna sorrise, maliziosa. “Quando ho visto quanto era duro sotto i boxer, non ci ho pensato due volte. Glieli ho abbassati e ho iniziato a toccarlo. Era… impressionante. Gli ho detto: ‘Cazzo, Marco, è enorme!’ E lui ha riso, tirandomi di nuovo a sé. Poi l’ho portato alla bocca e l’ho gustato come si gusta un gelato. A quel punto mi ha preso in braccio, le mie gambe attorno ai suoi fianchi, e mi ha portato sul lettino della roulotte.”
“E poi?” chiesi ancora, pendendo dalle sue labbra.
“Mi ha sdraiata e si è messo sopra di me. Mi ha aperto le gambe con una mossa decisa e mi ha toccato con le dita, proprio lì, dicendomi: ‘Vedo che sei molto bagnata, Gianna. Lo vuoi subito, vero?’ Io ho solo annuito, non riuscivo neanche a parlare. È entrato in me con una spinta Che mi ha irrigidito il corpo e, giuro, ho visto le stelle. Era profondo, duro, e si muoveva con un ritmo che mi faceva gemere come una pazza. Gli ho gridato: -Più forte, Marco, spaccami tutta- e lui l’ha fatto, spingendo sempre più forte e veloce, con il lettino che sbatteva contro la parete della roulotte.”
Paola si ventilò il volto con la mano, rossa in faccia. “Cazzo, Gianna, che esperienza! Sto sudando solo a sentirti!”
Gianna scrollò le spalle, senza un briciolo di vergogna. “Non è finita. Dopo un po’, mi ha detto: ‘Girati, voglio prenderti a pecora.’ Mi sono messa a quattro zampe, e lui mi ha afferrato i fianchi, entrando di nuovo. Era un’angolazione perfetta, sentivo tutto, sentivo i suoi testicoli sbattere sulla mia passera, ogni spinta mi faceva tremare. Con una mano mi tirava i capelli, non forte, ma quel tanto che basta per farmi sentire sua. Gli ho detto: -Sì, così, continua, non smettere! - e lui non si è fermato. Poi mi ha rigirata sulla schiena, mi ha sollevato le gambe sulle sue spalle e mi ha guardata negli occhi mentre entrava dentro di me. Con le mani sulle natiche lo aiutavo nelle spinte, sentivo i suoi muscoli contrarsi nelle spinte. A un certo punto mi ha detto: -Sto per venire, Gianna, dove vuoi che venga?- Gli ho risposto: -Dentro, vieni dentro di me, tanto prendo l’anticoncezionale- e così ha fatto. È esploso, e io sono venuta subito dopo, tremando tutta, urlando il suo nome. Siamo rimasti sdraiati, ansimanti, per non so quanto tempo. È stato… intenso.”
Paola si passò una mano tra i capelli, mordendosi il labbro. “Uff… che esperienza, Gianna. Mi hai fatto venire i brividi.”
Gianna, con un sorrisetto sfacciato, si appoggiò allo schienale della sedia nel caravan. “Questo è tutto. E voi? Cos’avete fatto mentre ero via? Scommetto che vi siete dati da fare.”
Paola scoppiò in una risata bassa, lanciandomi un’occhiata veloce, gli occhi che brillavano di malizia. “Beh, Gianna, diciamo che non ci siamo certo annoiati. Vero, zio?”
Un silenzio pesante calò nel caravan per qualche istante. Il racconto di Gianna ci aveva lasciato tutti con il fiato corto, l’aria densa di eccitazione. Sentivo il sangue pulsarmi nelle vene, ogni parola di quella storia mi aveva acceso un fuoco dentro.
Senza giri di parole, mi sporsi verso le mie dolci nipotine, il tono basso ma deciso. “Dopo un racconto del genere, ho bisogno di scaricarmi. Che dite, siete pronte per un secondo round?
Io lo sono e Paola sembra annuire. Gianna, non so come stai tu dopo questa esperienza, ma ho una voglia matta di sentirvi entrambe vicine. Ci godiamo questo momento, tutti e tre insieme. Ora.”
Paola inarcò un sopracciglio, un sorriso lento che le si formava sulle labbra. “Tutti e tre, eh? Zio, sei proprio insaziabile. Ma sai che c’è? Ci sto. Voglio proprio vedere quanto riesci a reggere.”
Gianna si morse il labbro inferiore, guardandoci entrambi con uno sguardo che non lasciava spazio a dubbi. “Cazzo, dopo quello che ho appena vissuto, pensavo di riposare un pò… ma non posso vedervi scopare da soli. Ok ci sono anch'io".
Mi avvicinai a loro, il cuore che batteva forte, un ghigno sul viso. “Allora non perdiamo tempo. Spogliatevi, ragazze. Voglio vedervi nude davanti a me, subito.”
Paola rise, già iniziando a slacciarsi la camicetta. “Sempre così diretto, eh? Va bene, preparati, perché non ti daremo tregua, zio.”
Gianna si alzò, sfilandosi la maglietta in un movimento fluido, gli occhi fissi nei miei. “Spero tu sia pronto, zio. Perché stavolta rimarrai sconvolto.”
Gianna si gira verso Paola, e con un gesto inaspettato le prende il viso tra le mani, avvicinandosi lentamente.
Paola: sorpresa, ma con un lampo di desiderio negli occhi dice "Gianna… cosa fai?"
Gianna sussurrando, con un tono seducente "Shh, lasciami provare. Ho sempre voluto sapere come sarebbe baciare una donna"
Le sue labbra si posarono su quelle di Paola con una fame evidente. Un bacio profondo, disperato, le loro lingue che si cercavano senza vergogna. Le mani di Gianna scivolarono lungo il collo di Paola, poi più giù, stringendo i suoi fianchi con possesso. Io le fissavo, il cuore che batteva forte, incapace di distogliere lo sguardo. "Oh, cazzo!!!... E' la cosa più sexy e intrigante che abbia mai assistito.
Anche Paola non se l’aspettava, ma sembrava gradire. Allora le incito finchè vadano più in fondo, "fatemi vedere di cosa siete capaci?".
Rimango lì con il respiro affannoso, le osservo. Sono… fuoco puro.
Gianna mi guarda e sorride. Abbassa la testa, prendendo un capezzolo di Paola tra le labbra, succhiando con forza mentre con l’altra mano le pizzicava l’altro. Paola inclinò la testa all’indietro, un gemito acuto che le sfuggì dalla gola. Le sue dita si intrecciarono nei capelli di Gianna, spingendola più vicino.
Paola sussurrò "più forte Gianna… sì, così. Mi stai facendo impazzire."
Gianna "Ti farò gridare, vedrai. Sdraiati. Voglio assaggiarti lì, si proprio lì."
La spinse delicatamente sul letto, facendola stendere, mentre le sue mani scivolano lungo il ventre di Paola.
Vederle così, perse l’una nell’altra, era un’immagine che non avrei mai immaginato e dimenticato. Gianna si inginocchiò tra le gambe di Paola, le sue dita che tracciavano linee lente lungo l’interno delle cosce, facendola tremare.
Si chinò su di lei, la sua bocca che trovava il punto più sensibile. Paola emise un gemito lungo, profondo, le gambe che si stringevano istintivamente intorno alla testa della sorella. Io potevo vedere, ogni movimento, ogni fremito del corpo di Paola, mentre Gianna lavorava su di lei con una precisione devastante, alternando baci, lingua e piccoli morsi che la facevano sussultare.
Paola in preda alle sensazioni ansimava "Gianna… mi fai impazzire. Non… non ce la faccio più, sto per .....
"Non ancora. Non ora." gridò Gianna.
Io ero ipnotizzato, il desiderio di unirmi a loro era forte. I gemiti di Paola riempivano la stanza, mentre io mi avvicinavo di spalle a Gianna. Il mio sguardo fisso sui suoi glutei, un invito irresistibile a prenderla a pecora. Afferrai i suoi fianchi, sentendo il calore del suo corpo mentre mi preparavo a entrare in lei.
"Gianna, non resisto. Sei pronta per me?"
"Sì, cazzo, prendimi, zio! Voglio sentirti dentro."
Senza esitare, mi spinsi dentro di lei con un movimento deciso, sentendo il suo calore avvolgermi. Gianna emise un gemito profondo, il suo corpo che si tendeva per un istante prima di rilassarsi, accogliendomi completamente. Continuava a lavorare su Paola con la lingua, senza perdere il ritmo, i suoi mugolii attutiti mentre la sorella si contorceva sotto di lei.
Paola ansimava, con le mani nei capelli di Gianna "Oh mio Dio, Gianna, non smettere. La tua lingua… mi stai facendo impazzire."
Le sue parole mi incendiarono ancora di più la mente. Aumentai il ritmo, i miei colpi decisi che facevano tremare il corpo di Gianna, il suono della nostra pelle che sbatteva mescolandosi ai gemiti di tutte e tre. Le mie mani scorrevano lungo la sua schiena, stringendo la carne dei suoi fianchi mentre lei si muoveva contro di me, cercando di prendere ogni spinta con avidità.
"Sì, così… più forte zio! Mi stai spaccando tutta" rispose Gianna.
Paola " Oh Gianna ci sono… ci sono quasi. Succhia più forte… oh, cazzo, tra poco vengo!"
Sentendo le loro parole, spinsi ancora più a fondo. Il piacere era travolgente, il calore del corpo di Gianna che mi stringeva, i suoi gemiti che vibravano contro Paola, tutto mi stava portando al limite.
Gianna " Sto venendo… cazzo, sto venendo!"
Anch’io… non ce la faccio più, Gianna. Vengo con te.
I nostri orgasmi esplosero quasi contemporaneamente, un’onda di piacere che ci travolse tutti e tre. Il corpo di Paola si contrasse sotto Gianna, i suoi gemiti acuti che tagliavano l’aria mentre si abbandonava al piacere. Gianna tremava violentemente sotto di me, il suo interno che pulsava intorno a me mentre io mi svuotavo dentro di lei, un grido soffocato che mi sfuggiva dalla gola. Restammo così per un momento, ansimanti, i nostri corpi ancora intrecciati, il calore e il battito accelerato e le contrazioni che sembravano non finire.
Gianna "Porca troia… non pensavo potessimo venire così, tutti insieme. Siete stati… fantastici".
Paola, con le dita intrecciate nei capelli di Gianna, la accarezzava e le baciava il viso " sei stata fantastica, la prossima volta voglio ricambiarti il piacere.
Io, sorridendo "non vi dimenticatevi di me".
Annuirono sorridendo.
Dopo quel momento di pura estasi, restammo sdraiati sul letto, i nostri corpi ancora caldi e intrecciati, il respiro che pian piano tornava regolare. Gianna era tra me e Paola, la sua pelle sudata che sfiorava me, mentre accarezzava distrattamente il fianco di sua sorella. L’aria era ancora carica di tensione, come se quel climax ancora non fosse terminato.
Paola era appoggiata su un gomito, gli occhi fissi su Gianna, chiaramente ancora rapita dai racconti che sua sorella aveva condiviso prima, in particolare sull’esperienza con Marco, l’amico del campeggio. "Dai, raccontami ancora di Marco. Com’era davvero con lui? Tipo, i dettagli… sai cosa intendo".
Dopo averla ascoltata attentamente e incuriosita, sussurra "sembra… incredibile. Che dici, farebbe sesso anche con me?"
Gianna dandole una leggera spinta sulla spalla "Provaci, no?". Puoi sempre chiederglielo. Non fare la timida, sii sfacciata. Chiediglielo esplicitamente. Tipo, guardalo negli occhi e digli: "Ehi, Marco, mi vuoi scopare come hai fatto con mia sorella?’ Vedrai che non ti dirà di no."
Continua nella PARTE IV.....
1
voti
voti
valutazione
8
8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Lo zio e le nipotine - PARTE II
Commenti dei lettori al racconto erotico