In corriera
di
Tullio
genere
incesti
Nei primi anni di matrimonio,non possediamo ancora un automobile,i nostri spostamenti erano con mezzi pubblici. Per andare al mare si prendeva il treno e poi una corriera e quell' estate facemmo così. Arrivati al mare, andiamo a casa dei suoceri. Ci mettiamo nella nostra camera e sistemato tutto. Ad un certo punto mia suocera ci disse :e il gatto dov'è. Risposi : è a casa voi giovedì non dovete andare a casa. Mia suocera mi dice: no abbiamo cambiato idea. Ma non potevate dirlo potevate chiamare. Allora mia suocera si scuso'e disse : bisogna andarlo a prendere. Domani mattina vado io prendo la corriera e farò sto viaggio. La mattina mi alzo e saluto mia moglie e vado per uscire e vedo mia suocera già alzata che dice:vengo con te che passo dalla banca. Va bene e andiamo. Arrivati faccio i biglietti e saliamo, faccio mettere mia suocera vicino al finestrino,si siede e mentre si accomoda sbottona l'ultimo bottone e tira su il vestito scoprendo le sue gambe. Partimmo e lungo il viaggio non faceva altro che scoprire le sue gambe. Allora presi coraggio e inizio a toccarle le gambe. Lei disse:era ora. La guardai e gli dissi:allarga le gambe. Così fece,le misi la mano sulla mutandina era già bagnata dai suoi umori. Le dico:toglile. Lei in un lampo se le tolse e me le diede. Io guardandola le leccai e lei disse:sei il mio porco. Mi misi le mutandine in tasca e gli feci un ditalino e la baciai. Avevo il cazzo duro che mi faceva male,mi guardo intorno non avevo nessuno dietro e nemmeno accanto,lo tiro fuori e mi fece una sega,stavo per venire e lei si chinò e le sborrai in bocca,non perse nemmeno una goccia,me lo ripulì e lo rimise nei pantaloncini. Arrivati nella stazione delle corriere , scendemmo e andammo in banca. Lei fece quello che doveva fare e prendemmo l'autobus. In autobus mi misi dietro di lei e ad ogni spostamento le piazzavo il cazzo in mezzo al culo. Arrivammo alla fermata,scendemmo e lei mi disse: adesso me lo farai sentire meglio il tuo cazzo,certo le risposi. Mentre saliamo le scale le feci fare la prima rampa di scale e le guardo sotto al vestito il suo bel sedere. Lei si gira si tiro su il vestito e mi fece vedere la figa. Aprì la porta, entrammo e ci spogliamo in un lampo, andiamo in camera sua mi sdraio e lei mi dà la figa da leccare, facemmo un meraviglioso sessantanove,si gira e si infila il cazzo in figa, cavalca per un po' e poi mi dice di incularla. Si mise a pecora e l'inculai. Dai vieni che facciamo tardi mi diceva ma le dissi: ti voglio sborrare in bocca. Lei si gira e bevve di nuovo. Ci rivestimmo ,lei stava per mettere delle altre mutandine ma la fermai,le diedi un paio di mia moglie aperte davanti,le mise prendemmo il micio e andammo a prendere l'autobus. Mi sedetti con il gatto sulle gambe e lei in piedi accanto a me. Partì l'autobus e senza farmi notare,misi due dita in figa a mia suocera. Lei non si muoveva ma sentivo che si eccitava. Era tutto un lago. Arrivati in stazione delle corriere,feci i biglietti e salimmo in corriera. Lei sempre vicino al finestrino il gatto per terra nella gabbia io accanto a lei. Si mette comoda slaccia l'ultimo bottone e mi fa vedere le sue gambe con le mutande aperte davanti. Partimmo e facemmo il viaggio a masturbarla . Arrivati scendiamo e andiamo verso casa ,non trovammo nessuno e mi feci fare un ultimo pompino con ingoio,ma c'è l'avevo ancora duro la girai sul tavolo la inculai di nuovo. Lei gridava dal piacere,lo tolsi dal culo e la chiavai e le venni in figa. Poi ci cambiammo e andammo in spiaggia. Durante la camminata ogni tanto le tastavo il culo e arrivati salutai mia moglie.
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