Il segreto del letto antico
di
Emanuela
genere
masturbazione
Sono oramai decenni che per le ferie mio Padre e mia Madre mi trascinano qui in questo paesino della Sicilia per passare le ferie. Ne ho quasi 19 e avrei voluto passarle con i genitori di Marco, il mio ragazzo ma sono stati irremovibili. Questa casa poi mi mette ansia. Arredata in stile Barocco e la casa della mia Famiglia da parte di Mamma.
Insomma di mia Nonna materna che non ho mai conosciuto se non nelle foto sbiadite che ancora rimangono sui mobili antichi e nei ricordi di mia madre. Una bella donna. Alta all' incirca come lei che bassa non è, doveva essere una eccezione per l' epoca e la genetica ha fatto si che anche io ne beneficiassi. Ma per tornare a noi adesso mi trovo qui in questo paesino dove non conosco quasi nessuno. Unica nota positiva il Mare dista pochi chilometri ed e stupendo.
Ma io oggi non ho nessuna intenzione di andarci nonostante le insistenze dai miei. Preferisco rimanere a casa. Sono incazzata. E mia madre sa bene che divento irremovibile quando sto così.
Sdraiata sul grande letto che una volta apparteneva ai miei Nonni guardo lame di luce entrare dalle persiane e sento profumo di gelsomino e legno antico che si mescolano nel pigro pomeriggio. Messaggio con Marco, gli dico che mi manca e che lo vorrei qui, anche sul letto in cui mi trovo ora e la nostalgia si trasforma piano in qualcosa di piu fisico, ovviamente manco anche a lui in quel modo. Mi dice che si sta segando. Abbiamo incominciato a scopare da poco e ci manca da morire. Mi propone una videochiamata. ma come se qualcuno ci sentisse la connessione muore e il telefono diventa un oggetto totalmente inutile.
Lo sbatto con stizza sul letto. Vaffanculo siamo tornati al medioevo!!
Incazzata nera, frustrata, non riesco pero' a togliermi dalla mente le parole di Marco. Mi sto segando. e la voglia di farlo mi squassa il ventre. Passo le mie mani sui seni piccoli e sodi che a lui piacciono tanto, sento i capezzoli ergersi per la voglia. Passo le mani sui miei fianchi e accarezzo il mio sedere che dice lo fa impazzire.Indosso solo una camisole di seta leggera che faccio scivolare via dal mio corpo e resto in mutande. la mia mano si aggrappa alla fica. Mmmhhh Ne ho una voglia!! Il dito medio scivola sul monte di venere sotto le mutande e nel solco della mia fica gia gonfia e bagnata.
voglio la pelle e il sesso che prenderei da Marco il suo profumo e le sue spalle larghe, il suo viso sul mio, mentre mi penetra. le dita sono un surrogato di tutto questo ,l' ho fatto altre mille volte e non mi bastano piu'. Sono INCAZZATA!! E mi passa la voglia... poi.. Mentre guardo nel vuoto davanti a me LI VEDO.. due bitorzoli torniti dal legno ai quattro angoli del grosso letto. non ci avevo fatto caso prima ma sembrano proprio dei piccoli cazzi! E chi li ha fatti ne aveva certamente voluto la forma. forse servivano per montare il baldacchino che allora andava tanto di moda ma lo scoprii in seguito. Insomma vista la voglia che mi attanagliava scivolai prima sul letto per vederlo meglio ed ero indecisa se usarlo per quello scopo o meno. Decise la fica per me avvicinandomi in piedi al letto mi appoggiai e spinsi un pochino. Con le labbra serrate e gli occhi chiusi spingevo il bacino ritmicamente sempre un po' di piu. Ora le mie mutandine erano di troppo e le spostai con un dito facendo aderire il legno al mio clitoride e alle mie piccole labbra. A gambe larghe facevo scorrere il piccolo cazzo di legno prima sopra e poi dentro la vagina. Ero in piedi all' angolo del letto con le gambe tremanti e divaricate mentre mi scopavo da sola e girando la testa per controllare istintivamente che non mi vedesse nessuno, vidi il mio riflesso nello specchio dell' armadio con il culo all' aria e parte del letto che mi stavo scopando . ero li per venire e la visione del mio corpo teso nell orgasmo mi strappo un gemito di gioia e dolore. Mi ridistesi sfiancata e beata sul letto per godermi le ultime contrazioni della mia fica. Qualche ora dopo tornarono i miei dal mare e mia madre venne a dirmi che tra un po si mangiava ma piu di tutto sapevo che voleva vedere se mi era passata , Vedendomi ancora imbronciata mi stupì dicendomi Ti manca Marco mi disse, lo capisco. E mentre mi parlava notai con orrore che passava continuamente la mano sulla parte del letto che poco prima mi ero infilata nella fica. per fortuna mi ero presa cura di asciugare per bene. Continuò.. Capisco anche che qualche volta non ti vada la compagnia e che tu voglia rimanere da sola, capita anche a me.. Lo disse mentre mi guardava dritta negli occhi come per vedere una mia reazione. Venderemo questa casa presto e volevamo venire un ultima volta a vederla, sai qui ci sono i ricordi della mia infanzia e oggetti ai quali sono affezionata come questo letto per esempio , era di tua Nonna e poi mio ed ora tuo. anche gli oggetti hanno un Anima non credi? mi disse sorridendo.
Vendettero la casa con tutti gli arredi. e l' hanno dopo io e Marco facemmo le tanto attese vacanze insieme, ovviamente Scopando come ricci!
Insomma di mia Nonna materna che non ho mai conosciuto se non nelle foto sbiadite che ancora rimangono sui mobili antichi e nei ricordi di mia madre. Una bella donna. Alta all' incirca come lei che bassa non è, doveva essere una eccezione per l' epoca e la genetica ha fatto si che anche io ne beneficiassi. Ma per tornare a noi adesso mi trovo qui in questo paesino dove non conosco quasi nessuno. Unica nota positiva il Mare dista pochi chilometri ed e stupendo.
Ma io oggi non ho nessuna intenzione di andarci nonostante le insistenze dai miei. Preferisco rimanere a casa. Sono incazzata. E mia madre sa bene che divento irremovibile quando sto così.
Sdraiata sul grande letto che una volta apparteneva ai miei Nonni guardo lame di luce entrare dalle persiane e sento profumo di gelsomino e legno antico che si mescolano nel pigro pomeriggio. Messaggio con Marco, gli dico che mi manca e che lo vorrei qui, anche sul letto in cui mi trovo ora e la nostalgia si trasforma piano in qualcosa di piu fisico, ovviamente manco anche a lui in quel modo. Mi dice che si sta segando. Abbiamo incominciato a scopare da poco e ci manca da morire. Mi propone una videochiamata. ma come se qualcuno ci sentisse la connessione muore e il telefono diventa un oggetto totalmente inutile.
Lo sbatto con stizza sul letto. Vaffanculo siamo tornati al medioevo!!
Incazzata nera, frustrata, non riesco pero' a togliermi dalla mente le parole di Marco. Mi sto segando. e la voglia di farlo mi squassa il ventre. Passo le mie mani sui seni piccoli e sodi che a lui piacciono tanto, sento i capezzoli ergersi per la voglia. Passo le mani sui miei fianchi e accarezzo il mio sedere che dice lo fa impazzire.Indosso solo una camisole di seta leggera che faccio scivolare via dal mio corpo e resto in mutande. la mia mano si aggrappa alla fica. Mmmhhh Ne ho una voglia!! Il dito medio scivola sul monte di venere sotto le mutande e nel solco della mia fica gia gonfia e bagnata.
voglio la pelle e il sesso che prenderei da Marco il suo profumo e le sue spalle larghe, il suo viso sul mio, mentre mi penetra. le dita sono un surrogato di tutto questo ,l' ho fatto altre mille volte e non mi bastano piu'. Sono INCAZZATA!! E mi passa la voglia... poi.. Mentre guardo nel vuoto davanti a me LI VEDO.. due bitorzoli torniti dal legno ai quattro angoli del grosso letto. non ci avevo fatto caso prima ma sembrano proprio dei piccoli cazzi! E chi li ha fatti ne aveva certamente voluto la forma. forse servivano per montare il baldacchino che allora andava tanto di moda ma lo scoprii in seguito. Insomma vista la voglia che mi attanagliava scivolai prima sul letto per vederlo meglio ed ero indecisa se usarlo per quello scopo o meno. Decise la fica per me avvicinandomi in piedi al letto mi appoggiai e spinsi un pochino. Con le labbra serrate e gli occhi chiusi spingevo il bacino ritmicamente sempre un po' di piu. Ora le mie mutandine erano di troppo e le spostai con un dito facendo aderire il legno al mio clitoride e alle mie piccole labbra. A gambe larghe facevo scorrere il piccolo cazzo di legno prima sopra e poi dentro la vagina. Ero in piedi all' angolo del letto con le gambe tremanti e divaricate mentre mi scopavo da sola e girando la testa per controllare istintivamente che non mi vedesse nessuno, vidi il mio riflesso nello specchio dell' armadio con il culo all' aria e parte del letto che mi stavo scopando . ero li per venire e la visione del mio corpo teso nell orgasmo mi strappo un gemito di gioia e dolore. Mi ridistesi sfiancata e beata sul letto per godermi le ultime contrazioni della mia fica. Qualche ora dopo tornarono i miei dal mare e mia madre venne a dirmi che tra un po si mangiava ma piu di tutto sapevo che voleva vedere se mi era passata , Vedendomi ancora imbronciata mi stupì dicendomi Ti manca Marco mi disse, lo capisco. E mentre mi parlava notai con orrore che passava continuamente la mano sulla parte del letto che poco prima mi ero infilata nella fica. per fortuna mi ero presa cura di asciugare per bene. Continuò.. Capisco anche che qualche volta non ti vada la compagnia e che tu voglia rimanere da sola, capita anche a me.. Lo disse mentre mi guardava dritta negli occhi come per vedere una mia reazione. Venderemo questa casa presto e volevamo venire un ultima volta a vederla, sai qui ci sono i ricordi della mia infanzia e oggetti ai quali sono affezionata come questo letto per esempio , era di tua Nonna e poi mio ed ora tuo. anche gli oggetti hanno un Anima non credi? mi disse sorridendo.
Vendettero la casa con tutti gli arredi. e l' hanno dopo io e Marco facemmo le tanto attese vacanze insieme, ovviamente Scopando come ricci!
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