Patrizia: una moglie principiante assoluta. Parte sesta e ultima
di
Miky59
genere
etero
E l’incontro avvenne! Mentre mi recavo verso l’auto di Domenico, un grosso Suv si avvicinò, appena mi raggiunse, il finestrino anteriore lato passeggero si abbassò. Porca miseria!! Era Stefano un amico di mio marito, alla guida c’era Edoardo, un altro amico di Francesco. Erano loro, gli amici di Francesco dell’addio al celibato, infatti dietro c’erano altri tre ragazzi, riconobbi Francesco sul lato portiera sinistra. Porca miseriaccia ladra! Stefano mi guardo con gli occhi ammiccanti e mi disse “buonasera, senti, questa sera dobbiamo festeggiare il nostro amico Andrea, quello di dietro in mezzo a quei due loschi figuri”, risero tutti, continuò: “Domenica, poveretto, si sposa, ha deciso di smettere di stare bene”. Altre risate. “quindi prima di portarlo a cena abbiamo deciso di portarlo qui per fargli vedere cosa le donne hanno in mezzo alle gambe perché è all’oscuro”. Tutti e cinque si sganasciarono dalle risate, penso avessero già bevuto qualcosa. Poi Stefano, quasi serioso, disse “non è che potresti mostrargli la fica, magari gliela fai anche annusare?”. Ero sicura che sia Stefano che Edoardo non mi avessero riconosciuto, l’incognita era Francesco ma ormai ero in gioco e la cosa mi stava prendendo. Guardandoli dissi “perché no, ma niente foto o selfies”. Un applauso si alzò all’interno dell’auto. A questo punto non mi restava che tastare le reazioni di Francesco perché dubitavo che mi avesse visto in faccia. Girai intorno all’auto e bussai sul finestrino dove era seduto Francesco. Il finestrino si abbassò e un senso di tremore mi percorse tutto il corpo. Cercai di camuffare la voce con un misto di erre moscia e accento milanese, visto che la laurea l’avevo conseguita a Milano dove ci passai ben sei anni. Ed eccolo lì, Francesco, mio marito, l’uomo che amavo e amo più della mia vita, un lampo di pentimento mi attraversò la mente ma mi ripresi subito. “Allora bel ragazzo vuoi anche te annusare la mia fica” e dicendo questo tirai giù il collant e apersi la fica. Il volto di Francesco passò dal rosso vivo al pallido in men che non si dica. Rimase inebetito a guardarmi la fica poi mentre si alzava per vedermi lo baciai sulla fronte lasciandogli il segno delle labbra con il rossetto. I cinque rimasero ammutoliti, tutti con lo sguardo sulla fica e poi un altro applauso si levò. Andrea fu spinto fuori dall’auto, io mi misi davanti a lui e gli dissi di inginocchiarsi, poi con fare lento spalancai la fica e gli intimai “Annusa cucciolo”. Andrea era frastornato, si avvicinò e senti la punta del suo naso toccare le labbra della fica, gli presi la testa e la spinsi con forza che quasi il suo viso si perse nel pelo nero, ero eccitata e mentre Andrea annusava vidi Francesco che mi guardava con esterrefatto, no, non mi aveva riconosciuto, almeno lo speravo, ma il gioco ormai era fatto, per lui era impossibile che io fossi la sua amata moglie. Stefano disse “Andrea, ora che hai visto che la fica ha il taglio verticale e non orizzontale, Stop! altrimenti ti perdiamo e va a finire che non ti sposi più” Andrea replicò “che spiritoso”. Mi alzai il collant, diedi una sistemata alla gonna e salutai tutti ma a Francesco riservai un saluto particolare, mossi la lingua avanti e indietro, e infine mi leccai le labbra, lasciandolo di stucco. I suoi amici dissero “Cacchio! Francesco hai fatto colpo, se vuoi ti lasciamo qui” risero, mi salutarono e se ne andarono. Ritornai di corsa da Domenico che era rimasto attonito per la scena che aveva appena visto. Mi chiese chi fossero e cosa volessero quei ragazzi, dissi che erano giovanotti che volevano solo divertirsi. Domenico disse ”che esperienza! sono rimasto con il cazzo dritto tutto il tempo” teneva il suo cazzo enorme tra le mani ,poi scese di corsa dall’auto e aprì la portiera dove era seduta, mi prese per la testa e mi fece fare un pompino, anche io ne avevo voglia ma era tardi, mi disse di aprire la bocca e tirare fuori la lingua, mi schizzò tutto lo sperma in bocca e poi mi ordinò di fare i gargarismi con il suo sperma. Ma dove prendeva queste fantasie. Cominciai con il gargarismo dalla mia bocca si gonfiano bolle di sperma, avevo la bocca piena, la mia lingua annegava nello sperma poi non ce la feci più a trattenermi e sputai tutto. Arrivammo al parcheggio. Domenico mi diede la chiave del camper e una borsa con i miei abiti. Sul camper mi cambiai velocemente. Lasciai la borsa lì. Scesi e feci per dare la chiave a Domenico ma lui disse di tenerla che ne aveva un’altra. Salii sulla mia auto e arrivai a casa. Erano le 21. Aprii la porta piano piano, i bambini erano nella loro cameretta, stavano giocando. Salii al piano superiore, dalla camera da letto sentii mia madre russare, meno male, non la volevo incontrare avevo l’alito con l’odore di sperma. Corsi direttamente in bagno, mi feci una doccia e poi misi il pigiama. Tutto tranquillo. Un abbraccio ai bambini e poi mi sedetti sul divano in soggiorno con una rivista. Ero esausta. Mia madre poco dopo si affacciò. Mi chiese a che ora fossi tornata, risposi, mentendo, da circa un’ora. Si scuso per essersi addormentata. Sorrisi. Me ne andai a dormire perché Sabato mi aspettava una giornata in parrocchia per le prove del coro. Io ero la pianista. All’età di 7 anni mia madre mi mandò a scuola di piano che durò fino ai miei venti anni, insomma ho studiato piano ed ero bravina. Il sabato mattina, finalmente, in cucina, mentre preparavo la colazione, apparse come un fantasma Francesco ancora mezzo assonnato. Lo baciai teneramente e, malignamente, poi gli diedi un bacio sulla fronte per ricordargli il bacio della puttana della sera precedente, a quel bacio Francesco si ritrasse spaventato, sul suo viso vidi esitazione. Gli chiesi “cosa c’è amore?”, “niente” rispose. Cercavo nel suo sguardo qualcosa che facesse riferimento ai fatti di ieri sera. Nulla. Dentro me volevo che Francesco confessasse di essere andato in giro per prostitute e raccontarmi della puttana bionda che gli fece vedere la fica spalanca, che lo baciò in fronte, morivo dalla voglia. Mi raccontò solo della festa al ristorante e che si erano divertiti un mondo. Io fremevo, mi ripromisi che prima o poi l’avrei fatto confessare. Lunedì volevo vedere Domenico e magari fargli un sorriso complice ma stranamente non c’era. Senza suscitare allarmi domandai a Michele “Oggi solo?” lui fece spallucce. Il giorno dopo, vicino all’ufficio vidi una decina di impiegati con il volto triste e Michele con le lacrime agli occhi, tra gli impiegati vidi la collega Annalisa, le chiesi cosa fosse successo. Annalisa disse “Una tragedia, domenica sera Domenico è andato a sbattere con la sua auto contro un muro è morto sul colpo, sembra che fosse totalmente ubriaco”, Impallidii, non sentivo più le ginocchia. Annalisa se ne accorse, mi sorresse, e mi accompagnò ai divanetti della caffetteria e mi diede un caffè. In un lampo mi passarono tutte le scene vissute in quei due mesi, tutto quello che era successo, tutto quello che avevo fatto, sentii che Patrizia la puttana era morta assieme a Domenico e domani sarebbe stata un altro giorno. Questa è la mia storia nuda e cruda, ringrazio tutti i lettori che hanno avuto la pazienza nel leggermi e un ringraziamento anche a chi mi ha inviato le proprie considerazioni, in ordine casuale: Anchisex, Obelix, Wolfarm, ilblasco77. Certo alcune cose che mi sono accadute con Francesco, al matrimonio di Andrea e in parrocchia ho evitato di raccontarle perché altrimenti il racconto diventava troppo lungo e qualcuno si sarebbe annoiato, ma se le volete conoscere fatemelo sapere. Un bacio a tutti. Un’ultima cosa, come recita la canzone di David Bowie siamo tutti ABSOLUTE BEGINNERS.
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