Patrizia: una moglie principiante assoluta. Quinta parte
di
Miky59
genere
etero
La serata era fredda, ritornai in auto e presi il mio cappotto, iniziai a passeggiare allargando il cappotto per qualche decina di metri, il gonnellino troppo corto metteva bene in mostra la fica nera, che bella fica pelosa che avevo, prima non avevo questi pensieri ma adesso ero orgogliosa della mia fica, le auto cominciavano a notarmi, qualcuno rallentava fino a fermarsi, ma ancora nulla, però sentivo l’eccitazione crescere, gli sguardi degli automobilisti che indugiavano sulle mie gambe e sul mio viso. Uno con una citroen si fermò e mi chiese quanto volessi per un pompino, avvicinandomi tirai fuori la lingua e la feci roteare e poi mi leccai il labbro superiore, gli sparai 150 euro, mi mando a quel paese, mi venne da ridere, intanto passeggiavo e sculettavo vistosamente. Dopo circa un’ora si era formata una fila di dieci auto, mi abbassai il top e misi in mostra il seno, dio che sensazione di libertà e di controllo su tutti quei maschi che mi giravano intorno, ero così felice nella parte della puttana. Il secondo che si fermò mi disse che mi voleva mettere in culo un cazzo di gomma e me lo agitò, nulla da fare gli dissi almeno che non volesse tirare fuori 300 euri, rialzò il finestrino e si allontanò. Dopo si fermò una peugeot con dentro due ragazzi, dall’accento capii che erano di Roma, “che fregna che te ritrovi in mezzo alle gambe, beato chi te monta” risero e se ne andarono, io li salutai con la mano. Infine, vidi arrivare una fiat un po' malandata, il vetro si abbassò e un ragazzo nero mi chiese, in modo molto gentile, se potevo succhiarglielo ma non aveva molti soldi. Lo guardai quasi con gli occhi di mamma, mi fece tenerezza e accettai. Lo diressi dove mi aveva indicato Domenico. Arrivati gli chiesi quanti anni avesse, “diciannove ma a giugno venti” rispose quasi orgoglioso, era senegalese e lavorava in una pizzeria del centro. “Non hai una ragazza” gli chiesi. Lui mi racconto che si, l’aveva, ma la sua ragazza non voleva avere rapporti sessuali completi prematrimoniale, “ Giusto” dissi. Tiro il portafoglio e disse “ho solo questi,30 euri”. Non gli avrei mai preso quei soldi, lo fissai “oggi faccio la caritatevole, ti faccio il pompino gratis”, i suoi occhi brillarono, “grazie signora” disse. In un lampo si tirò giù pantaloni e slip, di fronte avevo un cazzo tutto nero e già tutto dritto, non avevo idea di come fossero i cazzi dei negri, per cui non mi sarei immaginata che avessero anche la cappella nera, questa poi era nera come il carbone. La toccai con il pollice e l’indice per sentire la consistenza, bella tosta, poi lo impugnai e lo agitai come un’asta di una bandiera. Lui sorrise. Presi un preservativo e segui le istruzioni di Domenico. Con le labbra strinsi il serbatoio del preservativo, mi abbassai e misi l’anello sopra la cappella, e poi tirandolo piano piano giù iniziai il pompino. Lo ingoiavo tutto ma era un po' grosso, però mi piaceva, certo l’avrei voluto fare senza preservativo per gustare il calore e il sapore del cazzo. Mai avrei immaginato che mi piacesse così tanto fare i pompini, e pensare che con Francesco non avevo mai sentito quel bisogno e neanche lui. Ero diventata una pompinara esperta, addirittura mi passo per la mente che avrei accettato pure di succhiare tre cazzi contemporaneamente. Il ragazzo si agitò e sentii il serbatoio riempirsi di sperma. Mi alzai, gli diesi un fazzoletto, ci appoggiò il preservativo, gli diedi un bacio sulla guancia e scesi. Avevo ancora il preservativo in mano, mi venne la curiosità di odorare lo sperma, molto pungente, lo chiusi e lo gettai in un cestino. Ritornai sul posto, aggiustandomi la gonna e ritoccando il rossetto, mi guardai per un attimo nello specchietto e dissi tra me e me, quasi a vantarmi, che bella zoccola. Cazzo era tardi, quasi le 20, dovevo tornare a casa, stavo dirigendomi da Domenico che mi lampeggiò, era tardi anche per lui, ma in quel preciso momento avvenne l’incontro meno aspettato e più pericoloso… continua
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